lunedì 31 dicembre 2012

Estrema unzione - Unti dal signore degli unti si ungono


Estrema Unzione di Giampiero Cirnigliaro

Giampiero Cirnigliaro

Buongiorno a tutti, cari amici.

"Delirio di grandezza o megalomania: il paziente ha la convinzione di essere estremamente importante, per esempio di essere stato prescelto da Dio per compiere una missione di fondamentale importanza, o di essere l'unico detentore di conoscenze o poteri straordinari".

Inizio citando la definizione usata dagli psichiatri per indicare uno stato di delirio. Questo perché, se qualcuno ancora non lo avesse capito, oggi assistiamo a questa fase delirante da parte di TUTTI i politicanti, vecchi e nuovi, che salgono (o scendono) sul proscenio politico italiano.

Inizio con il capocomico che, nei mesi scorsi, ha dato prova del suo attuale stato, con le varie epurazioni, cancellazioni ed affermazioni circa il suo movimento che, secondo i "suoi dettami", prevede la totale accettazione della PAROLA DEL GURU.

Senza che nessuno possa aggiungere o togliere una sola virgola. Ma tutti conosciamo il capocomico e la sua tribù: si faranno male da soli. E già hanno iniziato a ferirsi autonomamente nelle varie amministrazioni ove sono presenti.

Ma i casi peggiori, quelli da TSO (trattamento sanitario obbligatorio), sono altri. E partono dal prof per arrivare al cav, passando per il seg.

Il delirio del prof è chiaramente leggibile nelle righe della sua agenda. Che sicuramente, visto l'avvicinarsi della fine dell'anno, è già scaduta. Ci vuole un agenda nuova. Magari rifinita in pelle: quella delle pecore italiane.

Un programma zeppo di parole ma vuoto di contenuti. Non una parola sui poveri, sempre più poveri. Non una parola sui poteri forti (ad esempio le banche), da colpire per ridare ricchezza ai cittadini.

Non una parola sulla SOVRANITA' NAZIONALE ITALIANA. Non una parola sul sud Italia sempre più sud, sempre più povero.

Un'agenda che trasuda di paroloni inutili, frasi fatte e zero contenuti validi.

E quindi ecco la schiera di chi ha sempre usato il politichese come lingua madre, accodarsi al bocconiano prof. Eliminiamo i problemi d'Italia eliminando la sanità ed i poveri. Delirio e razzismo insieme.

Il cav che ancora tenta di rincitrullire con le sue frasi che, oggi, valgono poco. Non è riuscito a modificare nulla, dando la colpa ad altri.

Ha comunque tenuto in piedi un governo maldestro, voluto dall'imperatore, senza dir nulla. Oggi, come se fosse stato su Marte sino al 24 dicembre scorso (aveva paura dei Maya), eccolo tirar fuori nuovamente la storia dell'imu, delle tasse, delle pensioni.

Tutte leggi che il suo amato pdl ha votato in silenzio. Si, forse hanno preteso qualche piccola modifica, ma hanno votato queste leggi. Parlare oggi è inutile, caro cav, dovevi farlo 300 giorni fa.

Il seg che pretende di gestire il partito come fosse cosa sua. Come fanno i dittatori comunisti, in effetti.

Ed allora ecco che lui da le dispense per i vecchi politicanti che potranno ritornare in parlamento. Si diceva che il massimo sarebbero stati 15 anni, invece riecco i vecchi nomi tornare alla ribalta.

Con buona pace delle sue stesse regole comportamentali.

Ma il delirio concede anche questo. E poi eccolo che vuol cambiare l'Italia, dopo aver avuto in mano un governo negli ultimi 400 giorni (tralasciando gli anni precedenti), senza che ha fatto qualcosa di realmente valido per il POPOLO SOVRANO. Eppure è ancora li a chiedere consensi.

Questi politicanti, tutti, pretendono di avere le formule giuste per salvare un Italia che, oramai, è sempre più provincia teutonica.

Oggi vorrebbero farci credere che, solo loro, potranno renderci tutti ricchi e benestanti. "L'anno che verrà...", cantava il compianto Lucio Dalla.

E noi, in effetti, siamo un popolo di cantanti e poeti.

Ubriachi, donnaioli, maschilisti, deliranti.

E loro ci rappresentano benissimo.

Ovviamente adesso aspettiamo tutti il grande pastore, unto da Dio, che ci porterà tutti verso la nuova meta: il macello!

A capodanno mangeremo pecora arrosto!



Auguri a tutti. 
Scusate il disturbo.  


(Fonte: La Tua Voce)

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