domenica 16 dicembre 2012

Il monti-sachs ha fregato Pier Luigi... e adesso pover toso?


E adesso, pover toso?

Povero Bersani! Lo hanno fregato. E ora il suo faccione emiliano è più cupo

Hanno fregato Pier Luigi Bersani. Le cosiddette primarie gli avevano fatto sorridere la pelata ed il sigaro: “il padrone sono me, soccia!”, (non arriva a capire che è la marionetta di D’Alema, proprio non ci arriva).

In più il Silvio da Arcore annuncia che scende (ri-ri-ri…..) in campo. E vai!, pensa il trinariciuto, abbiamo qualcosa da dire, qualcosa che copra le pudenda, altrimenti la nudità svelerebbe il nulla. 

Tant’è vero che annuncia, con un sorriso da orecchio ad orecchio: “non farò campagna elettorale contro Berlusconi”. Excusatio non petita, accusatio manifesta, dicevano i saggi Latini; una scusa non sollecitata è un’auto accusa palese.

Poi è successo il patatrac. A Bruxelles lo hanno fregato: fibrillazione da scala Mercalli, tsùnami violento: hanno deciso di candidare Monti nel centro-destra.

E ora? Monti, il Mario da Varese è stato super sostenuto da Bersani ed accoliti vari, radical – chic compresi.

Il programma è lo stesso: tasse, distruzione della middle class, stipendi rapinati, azzeramento del desiderio di intraprendere, di mettersi in gioco, guerra totale a chi crea ricchezza, dilatazione dei clientes pubblici, guerra al contante, in ossequio ai padroni dei poteri forti, e tutto il ciarpame che Bilderberg, massoneria, Trilaterale, Gruppo Aspen, la City di Londra, la Cupola Americana, la Goldman-Sachs, Tel Aviv e porcherie simili hanno deciso sulla nostra pelle.

In più il Mario da Varese, con l’aspetto di uno zombi e la simpatia di un funerale, rischia di aggregare quella parte di delusi, di incazzati con il PD che si era rivolta a Renzi con una nebulosa speranza.

Grillo così potrà urlare di essere l’unica alternativa, l’unico nuovo che si presenta, l’unica opposizione, la vera speranza. Come se fosse vero.

Prima Bersani aveva solo il problema di fare successo anche al Senato, gratificato dai sondaggi che alla camera lo accreditano come chi fruirà del premio di maggioranza.

Ora, se Monti si presenta (in questo squinternato Stivale nulla è mai sicuro, tranne Befera), si arriverà ad una posizione di stallo. Non a caso Maroni candida “brodo di volpe” Alfano a premier. Roba da sceneggiata napoletana.

Comunque sia, Bersani mi ricorda una frase che girava sui servizi pubblici di Milano nel dopoguerra: "Si credette un Cesare, e non fu che un Vespasiano"......

Staremo a vedere, povera Italia.

Fabrizio Belloni

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