mercoledì 29 febbraio 2012

USA e sionisti uniti in quella lunga lunga guerra contro Chavez...

Il castello degli gnomi.. di Franco Farina


Chavez ha avuto il suo primo round di martellamento per un presunto antisemitismo, nella fase iniziale della sua presidenza nel 1999, per la sua associazione con il politologo argentino e peronista Norberto Rafael Ceresole, che nei primi anni '90 aveva introdotto il futuro leader venezuelano alla sua dottrina Caudillo, Ejército, Pueblo (Leader, Esercito, Nazione) per l'ascesa al potere. Ceresole era un veemente critico della politica di Israele in Palestina, negava Olocausto e aveva steso un piano per un servizio di intelligence strategico venezuelano cui evidentemente si aspettava di dirigere personalmente. Era un segreto di Pulcinella che gli operatori del Mossad mantenessero al guinzaglio la comunità d'intelligence venezuelana, in epoca pre-Chavez. Anche se hanno dovuto fare le valigie e andarsene quando il regime populista è salito al potere, i sostenitori d'Israele, profondamente radicati nella macchina statale del Venezuela, si opposero fortemente alla presenza di Ceresole nel paese, e i rappresentanti della comunità ebraica del Venezuela inondarono la DISIP, la polizia segreta, di denunce che Ceresole, "un nazista", rappresentasse un problema permanente. Allora Chavez era occupato a concentrare il potere e a preparare la nuova costituzione del Venezuela, e la deportazione di Ceresole divenne una decisione scontata. Agenti del DISIP videro partire Ceresole dall'aeroporto, e più tardi dissero ai giornalisti che i sionisti lo costrinsero ad andarsene minacciandolo di omicidio.

Le forze sioniste hanno preso parte attiva al golpe anti-Chavez del 2002. Raduni di massa e proteste della classe media contro il regime furono orchestrati dai media che, con l'eccezione del statale Canale 8, erano uniformemente controllati da ebrei. La copertura distorta dei media diffuse i disordini e lasciò gran parte della popolazione con l'impressione che Chavez e la sua cerchia fossero sul punto di ricorrere alla forza armata, per mantenere il potere. Nel frattempo, sparatorie perpetrate da uomini armati non identificati sul ponte Llaguno, che causarono il decesso tra sostenitori e oppositori di Chavez, fu visto da una parte della popolazione come il tentativo del regime di riprendere il controllo con la violenza. Non è ancora chiaro chi fossero gli uomini armati, però; secondo un'ipotesi abbastanza realistica, potrebbero essere stati agenti della polizia municipale il cui comando si schierò con l'opposizione. Un'ipotesi alternativa è che gli uomini armati fossero cecchini esperti venuti dall'estero, e la cosa in effetti rientrerebbe negli scenari ricorrenti in tutta l'era delle guerre "anti-terrorismo" degli anni '90.

Un grosso scandalo scoppiò nel gennaio 2006, quando il Centro Simon Wiesenthal chiese che Chavez si scusasse per una presunta dichiarazione antisemita. Presso il Centro di Sviluppo Umano del Comune di Acevedo, nello stato di Miranda, Chavez lasciò cadere la frase che aveva provocato conseguenze di vasta portata: "Il mondo ha un'offerta per tutti, ma si è scoperto che alcune minoranze - i discendenti di coloro che crocifissero Cristo, i discendenti di coloro che espulsero Bolivar da qui e anche coloro che, in un certo modo, lo crocifissero a Santa Marta, in Colombia - hanno preso possesso delle ricchezze del mondo, una minoranza ha preso possesso dell'oro, dell'argento, dei minerali, dell'acqua, delle terre buono, del petrolio del pianeta, ed hanno concentrato tutte le ricchezze nelle mani di pochi, meno del 10 per cento della popolazione mondiale possiede più della metà delle ricchezze del mondo". Anche se, dopo un esame, nulla di quanto sopra sembrasse giustificare le accuse di antisemitismo, una campagna diffamatoria contro il leader venezuelano prontamente si diffuse fino a includere Liberation e Le Monde in Francia, Reuters, Associated Press, The Voice of America e miriadi di destroidi latino-americani. Alla fine, il Simon Wiesenthal Center dovette ammettere, pur ritenendo che Chavez avrebbe dovuto usare un linguaggio scelto con maggior cura, che il passaggio non conteneva nulla che indicasse che gli ebrei fossero responsabili della crocifissione di Cristo o che arraffassero la maggior parte della ricchezza mondiale, e che l'invettiva era diretta contro la classe dirigente venezuelana che espulse Simon Bolivar in Colombia, e contro il sistema globale che consegna in effetti la maggior parte della ricchezza esistente al 10% della popolazione mondiale. Ciò non ha risparmiato nuovi colpi a Chavez, con accuse simili emerse quando aveva criticato l'aggressione di Israele contro il Libano o le spietate incursioni nella Striscia di Gaza.

Il Venezuela aveva ordinato all'ambasciatore israeliano Shlomo Cohen di andarsene il 6 gennaio 2009, e ruppe le relazioni diplomatiche con Israele il 15 gennaio dello stesso anno, condannando la sua offensiva contro la Striscia di Gaza, il cui il bilancio di morti, soprattutto tra i civili, superava i 1000. Mentre Chavez aveva espresso indignazione per il trattamento da Israele del popolo palestinese, la propaganda occidentale trasmise la notizia come se fosse un'ulteriore prova della sua ostilità verso gli ebrei come gruppo etnico. Un attacco a una sinagoga di Caracas ebbe luogo, mentre la questione imperversava. Secondo la BBC, "Una banda armata ha saccheggiato la più antica sinagoga ebraica nella capitale venezuelana, Caracas, dopo aver occupato l'edificio per diverse ore. Circa 15 uomini non identificati hanno fatto irruzione nell'edificio prima di imbrattarne i muri con graffiti e scritti dissacranti. Inoltre chiedevano che gli ebrei fossero espulsi dal paese". La BBC aveva anche citato i leader ebraici del Venezuela per aver detto che “Il clima è molto teso. Ci sentiamo minacciati, intimiditi, attaccati”.

Il governo venezuelano ha ricevuto una valanga di critiche, mentre la polizia stava indagando sull'incidente. Il presidente della Confederazione venezuelana delle Associazioni Israelite, ad esempio, sosteneva che l'attacco era stato ispirato dalla posizione anti-israeliana di Chavez in merito alla guerra in Palestina, e gruppi ebraici si erano radunati davanti alla sede delle Nazioni Unite a Caracas, con slogan sull'odio che alimenta l'odio, cantando l'inno venezuelano, mostrando i loro passaporti venezuelani a chi passava, e spiegando che stavano difendendo la libertà religiosa. I diplomatici di Stati Uniti, Francia, Canada, Finlandia, Germania e Repubblica ceca ha visitato la sinagoga per solidarietà con la comunità venezuelana ebraica, e un coro di ONG in Venezuela, così come da tutta l'America Latina e l'Europa, rivolse accuse al regime di Chavez. Negli Stati Uniti, 16 parlamentari chiesero congiuntamente che Chavez ponesse fine alle intimidazioni della comunità ebraica locale. L'idea comune a tutte le critiche era che l'atto di vandalismo fosse stato in qualche modo benedetto dal governo venezuelano.

La polizia venezuelana, però, concluse l'indagine in un modo fulmineo e, mentre la campagna anti-Chavez era ancora in corso, il ministro degli interni venezuelano Tarek al-Aissami aveva riferito che l'attacco contro la sinagoga era stato guidato da Edgar Alexander Cordero, una guardia del corpo del rabbino Isaac Cohen e da un ufficiale della polizia metropolitana guidata dall'opposizione. I complici dell'uomo erano sette ex agenti di polizia, due individui con precedenti penali e la guardia della sinagoga. Cordero conosceva i dettagli del sistema di sicurezza della sinagoga e la guardia spense l'allarme dall'interno dell'edificio, mentre i graffiti anti-semiti e i danni ai rotoli avrebbero dovuto mascherare un furto ordinario e coinvolgere il Colectivo La Piedrita, l'UPV o altri gruppi dei sostenitori del regime venezuelano. In realtà, il piano di Cordero era rubare 200.000 bolivares da una cassetta di sicurezza. Come è emerso, poco prima dell'irruzione, Cordero aveva chiesto al rabbino Cohen di prestargli del denaro e si sentì profondamente offeso quando la richiesta venne respinta.

La Confederazione delle associazioni israelite venezuelana elogiarono la gestione governativa del caso, ma la maggior parte di coloro che avevano demonizzato Chavez per questa cosa, pretesero di non essere consapevoli della loro cantonata.

In realtà, Chavez ha avuto diversi incontri con i rappresentanti della comunità ebraica venezuelana da quando è diventato presidente, esortandoli a non cedere alle provocazioni. Chavez sottolineò che un vero rivoluzionario non può essere un antisemita, e gli ebrei in Venezuela, come cittadini legittimi del paese, non hanno nulla di cui preoccuparsi. La comunità ebraica, tuttavia, sembra priva d'immunità nella propaganda sfornata dalle agenzie di Stati Uniti e Israele. Le storie di fantasia su campi di addestramento per i terroristi arabi in Venezuela, delle operazioni segrete di Chavez con l'Iran, ecc., sono volte a spingere gli ebrei venezuelani ad emigrare in massa. Il giornalista dell'opposizione Nelson Bocaranda dice che il 60-80% degli ebrei del Venezuela ha lasciato il paese nell'ultimo decennio.

Recentemente l'opposizione venezuelana ha convocato le primarie per nominare la sua speranza presidenziale. Il concorso è stato vinto in maniera convincente da Henrique Capriles Radonski, 40enne, propaggine tipica di un ricco e privilegiato clan ebraico. Radonski, però, tende a sottolineare in ogni occasione che lui è un cattolico romano praticante che, in tutta l'America Latina, è un prerequisito per comprare il biglietto per la grande politica. Da giovane, Radonski era un attivista della setta di destra nota come Tradición, Familia y Propiedad (Tradizione, Famiglia e Proprietà), e successivamente ha preso parte alla costruzione, con il sostegno finanziario della CIA e di concerto con i suoi colleghi del TFP, del partito d'opposizione Primero Justicia.

L'estremismo politico di Radonski divenne manifesto durante il colpo di stato anti-Chavez dell'aprile 2002. A quel tempo, era l'alcalde di Baruta, un quartiere benestante di Caracas, che divenne teatro di una caccia ai sostenitori di Chavez. Radonski prese parte al assedio all'ambasciata cubana, quando gli insorti chiesero di entrare nella missione per perquisirla. I cubani respinsero l'ultimatum e la teppaglia guidata da Radonski tagliò le comunicazioni dell'ambasciata e vandalizzò le sue vetture. Senza essersi dichiarato colpevole, alla fine Radonski trascorse diversi mesi in carcere per l'episodio, ma è riuscito a trarne dei benefici con cui dare una svolta alla sua carriera: come la maggior parte dei rivoltosi attivi, è fuggito a Miami.

Il sito aporrea.org ha pubblicato un articolo intitolato La Rivoluzione Bolivariana contro il sionismo internazionale, che descrive la nomina di Radonski come un esperimento effettuato dalla borghesia locale e dagli imperialisti degli Stati Uniti, con il sionismo internazionale come base. L'alleanza dovrebbe spingere i sionisti al potere dopo la cacciata di Chavez, supponendo che di conseguenza, la locale classe politica borghese mancherebbe d'influenza. Radonski, ipoteticamente come nuovo presidente, dovrebbe poi aiutare la borghesia venezuelana e i capitalisti ebrei a riprendere il controllo del Venezuela. La proiezione prevede che il governo di destra attuerebbe una immediata repressione estrema, come unico modo per eliminare il regime di Chavez, la rivoluzione bolivariana e la resistenza popolare.

Al momento Radonski, sostenuto da Stati Uniti e Israele, si sta preparando nel ruolo di killer del regime di Chavez. I media sionisti, nel frattempo, lo ritraggono come un progressista liberale, di centro-sinistra e un umanista, nella speranza che il travestimento gli permetta di vincere nel prossimo scontro per il potere.

Nil Nikandrov


Strategic Culture Foundation. Traduzione di Alessandro Lattanzio - Sitoaurora

martedì 28 febbraio 2012

NO TAV.. quel che sta succedendo in Valsusa all'insaputa del popolo italiano..

Dipinto di Franco Farina


Notizia di cronaca: Durante lo sgombero dei terreni e baita in Val Clarea in atto ora, LUCA ABBA' arrampicato su un traliccio per bloccare l'allargamento, inseguito da rocciatori, probabilmente toccando i fili, cade dal traliccio folgorato.

Le sue condizioni sono gravi, e per il momento non si sa ancora nulla di più,
intanto le ruspe avanzano, e l'ennesimo atto di ingiustizia compiuto.

Anche i presìdi e le azioni di solidarietà crescono,
e il nostro cuore è in quella camera del C.T.O. di Torino, con Luca.

CORAGGIO LUCA!!!!!
insurreale@libero.it



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Articolo di Claudio Martinotti Doria:

Sto tornando ad essere fiero di essere italiano, non per motivi nazionalistici, in quanto coerentemente con quanto ho sempre affermato, l'Italia non è mai stata una nazione storicamente e culturalmente, e non lo sono certo per motivi politici ed istituzionali, essendo i nostri politici e le nostre istituzioni tra le peggiori del mondo occidentale, ma lo sono per l'enorme mole di iniziative di resistenza, di idee innovative, di fermento culturale e politico sociale che emerge dalla società civile che si oppone alla repressione del potere, alla rapina istituzionalizzata, alla confisca delle proprie risorse, alla devastazione del territorio, alla distruzione di ogni prospettiva e speranza. Un esempio per tutti è la coesione ed il comportamento perseverante del popolo della Val di Susa e dei No TAV, che sono un modello di riferimento ormai internazionale di come una comunità possa resistere a forze opprimenti preponderanti e violente e possa trovare solidarietà in altre comunità, formando un fronte comune più forte se non invincibile, esempio di autonomismo e libertarismo, nel senso di difesa ad oltranza dei propri diritti di libertà e proprietà che sono stati violati da interessi oligarchici cinici e spietati. Come scrissi già parecchie volte e da alcuni anni, è solo la protervia di chi detiene il potere e non conosce la storia che può convincersi che si possa vincere e dominare la volontà di un popolo di montagna, che in questo caso è simile come motivazioni e potenzialità allo spirito che aveva animato i popoli balcanici nel XVI secolo che guidati da Vlad Ţepeş III detto Dracul Voivoda di Valacchia e a Giorgio Castriota Scanderbeg (che aveva unito i principati dell'Epiro e dell'Albania) con poche migliaia di combattenti (in quanto i regnanti europei, compreso il cristianissimo re di Ungheria, erano troppo occupati a combattersi a vicenda ed a complottare a livello dinastico) fermarono per decenni l'esercito di Maometto II, forte mediamente di oltre 100 mila soldati ...
Forse varrebbe la pena di rileggere quanto scrissi in proposito nel mese di giugno 2011:


Se pensano di imporre la loro volontà in Valsusa sono degli illusi ...

E' risaputo che i nostri partiti politici sono divenuti ormai comitati d'affari, la partitocrazia uno strumento di potere economico e di malaffare, che ha scollato schizofrenicamente la politica dalla società civile, allontanandola dalla gente comune, inaridendola e volgarizzandola, manifestando un'ignoranza abissale ed indifferenza nei confronti delle problematiche reali e soprattutto della storia.

Cito un solo esempio, quello della TAV in Val di Susa.

I politici ed i loro cortigiani della carta stampata e della televisione, i cosiddetti media, sanno poco nulla sulla TAV e non fanno la fatica di documentarsi ed approfondire tecnicamente, altrimenti avrebbero capito da un pezzo che la TAV conviene solo a chi la propone e costruisce, non certo ai cittadini ed utenti che subiranno un enorme danno erariale che graverà sulle generazioni future, ma non è su questo che mi voglio soffermare, ma sull'ignoranza storico culturale dei nostri politici.

La prosopopea e l'autoritarismo cui sono avvezzi da tempo i nostri politici, li ha indotti a sottovalutare la gente di montagna e di confine, non sapendo che sono proprio coloro che ancora conservano importanti tracce storiche culturale ereditarie, dignità e fierezza delle radici e del loro passato, capacità di resistenza e perseveranza, ecc., molto più della media delle popolazioni peninsulari …

Non sanno i nostri politici, che la Val di Susa, la Val Chisone, la Val Varaita, ecc., nel 1343 si sono unite nella Federazione degli Escartons (una sorta di Repubblica democratica antesignana), firmando la prima Carta delle Libertà in Europa?

Era una carta costituzionale che affrancava la cinquantina di comunità aderenti dalle servitù feudali, sanciva il diritto alla libertà di ogni singolo individuo, il diritto inviolabile della proprietà privata e dell'autogestione comunitaria, equa ripartizione delle tasse, ecc. ... La Federazione prosperò sino all'acquisizione definitiva dei Savoia che imposero il loro dominio sull'area in seguito al Trattato di Utrecht che perdurò alcuni anni e si concluse nel 1713

E secondo i nostri politici, ignoranti ed insipienti, si possono imporre a queste popolazioni scelte liberticide con elevato impatto ambientale e sanitario?

Ma studiatevi la storia e ritiratevi a vita privata che è meglio! Oppure provate ad indire un nuovo referendum ...

Claudio Martinotti Doria

lunedì 27 febbraio 2012

Amnesty International sulla Libia: "Non liberazone ma massacro continuato.."



Violenza fuori controllo in Libia: ovunque interviene la NATO seguono massacri, distruzione di massa, orrori indicibili e miseria umana

La Libia, una volta il Paese più sviluppato dell’Africa, è oggi un carnaio fuori controllo e devastato. I morti si contano nell’ordine delle decine di migliaia, ma molti di più sono i feriti, quelli ridotti ad essere senza casa ed i deportati coatti.

Il terrore ora insegue i libici che vivono nella paura, i conflitti continuano, violenza ed instabilità dilagano e non se ne vede la fine per anni a venire. Questa guerra di Washington a guida NATO è uno dei peggiori crimini della storia: colonizzazione, occupazione, saccheggio e sfruttamento erano già programmati.

L’America si è presa un altro trofeo imperiale insanguinato, mantenerselo è un altro discorso: la Resistenza Verde prosegue nei suoi sforzi di liberazione.
Qui la nuova relazione di Amnesty International (AI).

Meglio tardi che mai, essa spiega l’eredità lasciata dalla NATO. La relazione fuorviante di AI del 2011 dal titolo La battaglia per la Libia puntava il dito nella direzione sbagliata accusando Gheddafi per l’aggressione NATO; lo accusava in modo falso di aver «ucciso e ferito innumerevoli contestatori disarmati», aggiungendo
«serie violazioni alle leggi umanitarie internazionali, crimini di guerra compresi, palesi violazioni dei diritti umani, cose che portano tutte davanti alla commissione per i crimini contro l’umanità».

Prima che arrivassero le bande di assassini sostenute dall’Occidente, la Libia era calma e pacifica. Amnesty International accusò Gheddafi dei propri crimini mentre la nuova relazione di AI dipinge un quadro totalmente differente, pur se ancora ben lontano dalla verità e dalla sua piena divulgazione. Intitolata Le Milizie Minacciano le Speranze per una Nuova Libia, tratta dell’assenza diffusa e violenta della legge, ma non spiega l’autorità dell’NTC (National Transitional Council, Consiglio Nazionale di Transizione), nè le illegali aggressioni della NATO contro una nazione non-belligerante.

La legge internazionale è chiara ed Amnesty International lo sa bene: nessuna nazione può interferire negli affari interni di un’altra se non nel caso di autodifendersi quando attaccata. La NATO arrogò a sè la responsabilità e l’autorità, ed i crimini di guerra contro l’umanità ne sono stati la conseguenza e continuano fuori controllo e la NATO è ancora coinvolta e migliaia di militari USA continuano ad invadere il Paese per controllare le strutture chiave del petrolio. Si verificano anche attacchi aerei e navi NATO occupano i porti della Libia, e sono coinvolte forze militari USA, italiane e francesi, e forse anche di altre nazioni. Resoconti da Misurata, a gennaio, dicevano che elicotteri Apache avevano massacrato dei ribelli che cercavano di occupare le piattaforme petrolifere di Brega.

Bande di criminali si aggirano fuori controllo e sono frequenti gli scontri con morti fra civili e rivoltosi rivali. Le milizie controllano le aree locali e quelle confinanti. Migliaia di Lealisti di Gheddafi e di lavoratori ospiti africani neri sono stati uccisi o catturati e torturati.

«Le Milizie continuano a rastrellare gente ed a detenerla, il tutto fuori da qualsiasi schema legale, e li tengono in prigioni segrete.... Sono in migliaia che non hanno nè modo di difendersi da questa illegalità totale nè di sfuggire alle brutalità ed alla tortura».
I detenuti intervistati da AI hanno descritto la loro esperienza straziante. Ad esempio:
• appesi in posizioni contorte;
• picchiati con fruste, calci di fucili, cavi, tubi di plastica, catene di metallo, spranghe e bastoni in legno;
• elettro-shock con conduttori sotto tensione e Taser usati come armi;
• ustioni e minacce di stupro.
(le immagini delle torture sono presenti nel rapporto AI)

Questi fatti sono confermati dai resoconti medici: con poche eccezioni, i prigionieri non hanno nè processi nè avvocati; molti hanno detto di aver confessato crimini non commessi per metter fine alle sofferenze; altri erano troppo terrorizzati per poterne solo parlare. La NATO ed i tirapiedi del Consiglio Nazionale di Transizione sanno bene cosa accade e non fanno nulla.
Il governo guidato dal CNT sembra non avere nè l’autorità nè la volontà politica di tenere a freno le milizie. Non hanno nessuna voglia di riconoscere la portata degli abusi commessi dalla milizia e nemmeno di riconoscerne dei singoli casi nonostante emergano sempre più numerose le prove di comportamenti abituali con gravi e diffusi abusi in molte parti del Paese.

Risultato: le torture e le malversazioni continuano. Amnesty International in passato ha sia esagerato i crimini di Gheddafi che sminuito il suo sostegno popolare di massa. Alla fine, la cosa è traboccata ed oggi la maggior parte dei libici vorrebbe che ci fosse ancora lui.

La NATO e gli illegittimi funzionari del CNT ignorano i diritti umani ed i principi del diritto internazionale. Le elezioni programmate non sono che una copertura data all’occupazione imperialista ed i crimini di guerra e quelli contro l’umanità resteranno impuniti; ed infatti, continuano quotidianamente.

Quelli più minacciati sono i libici di pelle scura: a migliaia in Tawargha ed altrove sono stati deportati a forza e tutt’ora non possono ritornare alle proprie case, che comunque sono state saccheggiate e bruciate. Quelli che non sono tenuti prigionieri, sono nei campi a basse risorse di Bengazi, Tripoli ed altrove.
Bande di assassini minacciano sia molti membri delle tribù Mshashiya e Qawalish, che altri residenti nelle zone della Sirte e del Bani Walid; vendette ed abusi continuano anche se la Resistenza Verde lotta per liberare la Libia e ripristinare la legge della Jamahiriya.

Amnesty International ha visitato la Libia sia a gennaio che nel febbraio 2012; le sua indagini si sono incentrate su Tripoli, al-Zawiya, le Nafoussa Mountains, Misurata, la Sirte e Benghazi e loro zone limitrofe.

Ha visitato 11 prigioni controllate dalle bande di insorti e localizzate nella Libia centrale ed occidentale, dove in 10 su 11 prigioni ha trovato detenuti torturati e maltrattati. AI li ha intervistati, ha intervistato quelli rilasciati, gli amministratori delle strutture, i medici e l’altro personale sanitario, i parenti degli uccisi in carcere, i membri della milizia ed i membri del CNT: ma i numeri esatti delle persone detenute e di quelle maltrattate non sono noti, mentre si sa che gli incarcerati sono a migliaia. I rappresentanti dell’ICRC (Comitato Internazionale della Croce Rossa, ndt) hanno detto di aver «visitato oltre 8.500 detenuti in oltre 60 luoghi di detenzione». La maggior parte a Tripoli, Misurata ed aree limitrofe.

A febbraio i tirapiedi del CNT ne detenevano altri 2.400. Quasi tutti i detenuti attuali e precedenti hanno dichiarato ad AI che il loro arresto era stato arbitrario, extragiudiziale e privo di garanzie legali con comitati di giudizio autonominatisi per l’occasione. Ovviamente non ci sono avvocati a difesa mentre la coercizione – fino alla tortura e ad altri trattamenti violenti – spingono ad autoincriminazioni ingiustificate.

Molti detenuti hanno dichiarato di essere stati segregati in posti diversi, alcuni segreti; Amnesty International è stata testimone di percosse e di minacce da parte degli insorti, anche a carico di alcuni per i quali era stato ordinato il rilascio.
Un uomo ha detto di essere stato obbligato a sdraiarsi sulla schiena, mani e piedi legati ad una rete, «in quella posizione e stato preso a pugni in faccia e poi battuto sui piedi con un tubo di gomma. Poi mi hanno fatto girare faccia in giù e mi hanno legato al letto ed in quella posizione mi hanno nuovamente percosso con un tubo sulla schiena e sulla testa. Hanno anche usato delle scariche elettriche in varie parti del mio corpo, incluso il mio braccio sinistro ed il mio torace».

Esperienze simili sono state raccontate anche da altri e ci sono referti medici che le confermano: a partire dal settembre 2011, Amnesty International ha confermato la morte di almeno 12 detenuti e ci sono prove forensi che dimostrano degli abusi estremi. I membri del CNT sapevano benissimo della cosa e non hanno fatto nulla nemmeno di fronte alle lamentele dei famigliari. A settembre, hanno promesso di «mettere sotto il controllo delle autorità ufficiali tutti i gruppi armati e di condurre piene indagini su qualsiasi episodio venga portato alla loro attenzione».
Stando ad AI l’impegno non è stato mantenuto; «finchè gli avvocati della difesa e le autorità giudiziarie non avranno accesso alle migliaia di detenuti, questi rimarranno senza processo o senza alcuna possibilità di contestare la legalità della loro detenzione...».

Come se non bastasse, ci sono delle uccisione extragiudiziali, nei confronti delle quali sono state annunciate – ma non condotte – delle indagini. Dunque violenza, impunità ed ingiustizia continuano e mentre i libici sotto Gheddafi si sentivano al sicuro, ora sono terrorizzati dall’occupazione. La responsabilità è della NATO, dei fantocci del CNT e delle bande di assassini assoldati.
La Libia di oggi è un ossario infernale, non diversamente da tutti quei posti nei quali è intervenuta la NATO, come sanno bene le vittime dei suoi orrori sia in Afghanistan, che in Iraq ed in Siria dove le lotte di liberazione continuano.

Stephen Lendman

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla

La dismissione giudiziaria dell'ex duce Silvio Berlusconi.. nei pareri di Nazzareno Mollicone e Giorgio Vitali

...di guardia permanente.. fino al proscioglimento!


Dopo la pubblicazione sul Giornaletto di Saul delle notizie sul "proscioglimento giudiziario" del Berlusconi Silvio, con varie illazioni sul ricatto.. sul suo passo indietro.. e sul sostegno da lui fornito al governo golpista del mario monti (in cambio della messa a tacere delle sue vicende) scrivono Nazzareno Mollicone e Giorgio Vitali:

"....a prescindere dal giudizio POLITICO che si può dare su Berlusconi, che potrebbe certamente essere negativo (ma che ha molte luci ed ombre dovute ai forti condizionamenti e pressioni internazionali, che non sono cessate certamente con il suo governo così come esistevano prima con i governi Andreotti, Moro, Craxi, tutti e tre guarda caso od ammazzati o processati), ma non si può mettere sull'altro piatto della bilancia la Magistratura come un corpo sociale avulso da condizionamenti ideologici, politici, massonici, affaristici, come fosse una stirpe angelica!

Ricordiamoci tutto quello che la Magistratura ha fatto e continua a fare contro l'area nazionale ed antagonista: basti ricordare una serie scandalosa di sentenze e di atti giudiziari persecutori, vecchi e nuovi. Tra i vecchi ricordiamo ad esempio l'accusa al Msi per la ricostituzione del partito fascista, tesi incredibile considerata l'esistenza pluridecennale ed accettata di quel partito, formulata alla vigilia del "compromesso storico" per facilitare la fuoriuscita di Democrazia Nazionale; ricordiamoci i processi per strage; ricordiamoci le condanne per la strage di Bologna, addossata ai "fascisti" mentre è ormai chiara l'origine estera (leggasi l'ultimo numero della Nuova Rivista di Storia Contemporanea"); ricordiamoci i misteri di Ustica; ricordiamoci il calvario di Paolo Signorelli; ricordiamoci di "tangentopoli" fatta esplodere per smantellare i partiti italiani, insediare i "tecnici bancari" ed alienare il patrimonio italiano (leggasi "Il disastro di una Nazione" di Venier edito da Ar); e via dicendo.

Com'è, la magistratura sbagliava ed era politicamente orientata quando colpiva all'estrema destra ed invece è giusta, perfetta, corretta, equa quando colpisce un capo di governo abbastanza autonomo rispetto ai "signori" che ci dominano?

Ricordiamoci ad esempio che Giorgio Freda iniziò un lungo periodo di persecuzioni giudiziarie per aver pubblicato un opuscolo intitolato (citando Mao) "la giustizia è come il timone, dove lo giri va".

Certamente nella sentenza di Milano può esserci stato uno scambio politico per far durare il governo Monti: ma, poichè tutto si tiene, potremmo pensare al contrario anche che il processo Mills era stato avviato su basi inconsistenti per paralizzare psicologicamente e politicamente Berlusconi.

Insomma, perchè i presunti camerati di cui sopra continuano ad inviarci messaggi deliranti sotto tutti i punti di vista (l'esaltazione della Patria a prescindere dall'orientamento politico e l'attività dei suoi governanti; i giusti - si fa per dire... - interessi delle banche; e via dicendo)?" (Nazzareno Mollicone)


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"A QUESTE considerazioni di Nazzareno, occorre aggiungerne altre, anche perchè o l'informazione si avvicina alla completezza o l'informazione fa cilecca. E mi rivolgo soprattutto a Nazzareno per la pregressa e comune attività sindacale. NEL MIO CASO IN PIU' C'è L'ASPETTO GIUDIZIARIO, perchè sono solito aiutare giudizialmente gli iscritti, i quali oggi si iscrivono SOLO quando hanno guai con l'Azienda da cui dipendono ( soprattutto per licenziamenti IRREGOLARI...a proposito dell'art. 18!!! ). La mia esperienza è disastrosa, tanto che è possibile dichiarare che in ITALIA la giustizia non esiste, ed il sistema MAFIOSO si regge essenzialmente col concorso della MaGISTRATURA. SIAMO ARRIVATI AL PUNTO CHE UNA SENTENZA DELLA CASSAZIONE (a fronte di specifiche e determinate normative) SOL PERCHE' ERANO CONTRO UNA MULTINAZIONALE DEL FARMACO ( le leggi ci sono a tutela dei cittadini, ma non sono fatte rispettare proprio dalla magistratura)HA DICHIARATO DI NON ESSERE COMPETENTE IN MATERIA ( E allora, a chi si dovrebbe rivolgere il cittadino? ALLA MADONNA, o al "Giudizio di Dio"? ).

TORNANDO A BERLUSCONI: OCCORRE RICORDARE CHE LA MAGISTRATURA HA MEMORIA MOLTO LUNGA (come la mafia) infatti il Berlusca fu quello che strappò di mano a De Benedetti (all'editoria sionista....) il GRUPPO MONDADORI, tant'è che ancora oggi è questo il MOTIVO DEL CONTENDERE! INOLTRE, il Berlusca è in concorrenza coll'editore MURDOCH (Mordecai) in relazione alla diffusione mondialista dei messaggio sionisti ( che almeno in Italy sono contrastati da MEDIASET ). CIO' DETTO, PERò, LE FORZE IN GIOCO, IN ITALY COME IN FRENCH O IN GERMANY SONO MOLTE E COMPLICATE E LA GUERRA è IN CORSO. MONTI NON ESSENDO CHE UNA PEDINA GIOCATA DA LORSIGNORI IN QUESTA ETERNA SCHERMAGLIA che si differisce dal passato solo perchè UNA GUERRA CONVENZIONALE (cioè con l'uso delle atomiche) potrebbe scottare la pelle a troppi contendenti (Questo è il significato della rimessa in gioco di Brzezinski, che ragiona in termini "statici" di scacchiere, nell'ottica del GO.).

BERLUSKA, sodale di Craxi, ha rilanciato, sia pure con molta prudenza, la politica che fu di Fanfani, Andreotti, Craxi, Moro. Ed inoltre è intervenuto in un momento in cui i post-comunisti, definitivamente "redenti" dal capitalismo finanziario, al quale peraltro erano sempre stati proni, ritenevano di poter giungere ad un potere (ingenui...) a lungo sospirato (doppiamente ingenui...) DA QUI L'ODIO IRRAZIONALE DEI PDiiini per il Berluska (anche in questo caso gioca la DIPENDENZA DIRETTA DI MOLTI MAGISTRATI DALLE STATEGIE COMUNISTE (vedere i cosiddetti pretori d'assalto dei vecchi tempi...).

DETTO QUESTO, RESTA IL FATTO, DAVVERO IGNOBILE, CHE LA PRESCRIZIONE VOLUTA DAL BERLUSKA NUOCE SOSTANZIALMENTE AI CITTADINI ONESTI" (Giorgio Vitali)

domenica 26 febbraio 2012

Care pecore del gregge democratico.. vi scrivo per comunicarvi che...



Lettera aperta alle pecore

La figura di Gesù viene definita pastore per i suoi discepoli e credenti, e questo al di la del cristianesimo, ci da un messaggio che nella goseologia è considerato naturale, in un gruppo, un comunità c'è sempre un capo e tale capo deve essere onesto e colto più del gregge che governa.

Una ipotetica lettera di un illuminato quasi ravveduto potrebbe suonare cosi: Noi siamo il potere universale, ve ne dovete fare una ragione, lo dovete accettare con le buone o con le cattive. Voi siete solo una moltitudine di individualisti soli e disperati e anche troppi. Sarà necessario per il bene universale una riduzione della popolazione, sopratutto di quelli che si stanno ribellando. Non possiamo permettere di rovinare il nostro potere e la nostra organizzazione. Ognuno ha il suo ruolo, noi illuminati, al comando ed al governo, voi ignoranti, una massa informe da gestire governare e reprimere. La vostra unica e vera prigione è l'ignoranza.

Questa ignoranza determina la vostra classe di eterni inferiori. Siccome siete ignoranti siamo noi che dettiamo le regole, da sempre e senza il vostro inutile consenso. La nostra conoscenza è molto superiore alla vostra per molti motivi. Primo siamo noi che vi abbiamo formato ed istruito con notizie e storie false che abbiamo appositamente scelto al fine di non farvi conoscere la realtà; secondo eliminando nel processo formativo ogni metodo che potesse farvi sviluppare un senso critico; terzo rendendo sempre più inaccessibile ogni forma di istruzione.

Noi quindi abbiamo la certezza che voi siete ignoranti in quanto voi siete stati istruiti e formati da noi per essere governati come pecore, quindi cosa mai vi credete di fare? Certo tra di voi ci potrà pur essere qualcuno che non avendo seguito il nostro piano di studi e "adattamento formativo" è risultato con senso critico e sta cercando di ritornare al significato della propria vita, del proprio valore e della propria dignità, ma avrà vita difficile, poiché sarà visto come un pazzo, proprio dalle altre pecore, un fuori luogo, un errore di sistema, e sopratutto non avrà mai la capacità organizzativa e comunicativa di mettere su una operazione che ci possa scalfire minimamente.

Non riuscirete mai a fare niente perché continuate a fare molti errori tra cui questi due: il primo considerate che il potere siamo solo noi, invece il potere è una relazione che si esercita tra due parti, chi fa, e chi lascia fare; secondo, finche non capirete che il sistema siete sopratutto voi stessi con la vostra cultura, il vostro comportamento, le vostre scelte, il vostro compromesso, non cambierete assolutamente niente.

Ma mentre voi vi dilettavate ad esercitare quella stupida ed inutile cosa chiamata democrazia che vi fa sentire uguali (che ridere), noi ci siamo organizzati seriamente ed in maniera anarchica in ogni modo al fine di proteggere il nostro potere ossia "mantenervi ignoranti e disorganizzati". Non ci vuole molto basta conoscere la natura umana che crede di essere razionale ed invece agisce quasi sempre con la parte emozionale. Basta raccontarvi delle favole che tocchino le emozioni ed il popolo sarà disposto a fare qualsiasi cosa. La verità non ha nulla a che vedere con la realtà, la verità nelle comunità organizzate dal potere è solo ciò che la maggioranza è indotta a credere che sia la verità.

La democrazia (perfettibile) la può esercitare un popolo colto e maturo, ma voi avete preferito e continuate a preferire l'ignoranza tombale, la delega ad altri alla responsabilità personale, lo svago nullificante all'impegno sui propri diritti, quindi ora che ci avete dato il potere (perché siete stati voi a darcelo con il nostro aiuto scientifico, il potere è sempre una relazione un contratto) quale democrazia pretendete? Certo noi vi abbiamo plagiati al fine di farvi credere nella democrazia, ma siete stati voi a sceglierla ricordatevelo sempre.

Questa è la democrazia: "un mostro dalla doppia faccia", e finché non lo capirete sarete ignorati e destinati a lavorare per altri ossia noi che conosciamo la natura dell'uomo e la sappiamo gestire e manipolare. Ora poiché la comunicazione di massa ed il plagio fra poco non basteranno più a tenervi buone pecore e a lavorare per noi che siamo i vostri padroni universali, a breve sarà necessario una repressione ed una riduzione della popolazione che opereremo con repressioni fisiche, con vaccini, con guerre, con agenti chimici sparsi nell'aria, attraverso sostanze (litio fluoro ecc) messe negli acquedotti e nei cibi, attraverso microchip sottocutanei, attraverso onde radio, cancri non curati seriamente ma solo la medicina omicida ufficiale, finto AIDS da un HIV mai isolato in maniera univoca, ecc, ecc.

Tutto questo per rendervi sempre più inermi e sempre meno reattivi, un processo per azzerare il vostro istinto alla vita, alla sopravivenza, all'autodeterminazione, al rispetto di voi stessi, ecc. Cervelli letteralmente bruciati e riprogrammati a piacimento, che soddisfazione inimmaginabile, addirittura ci difendono, ma cosa vogliamo di più di schiavi che difendono il potere che li opprime.

La cosa che più ci diverte, è che a tutto questo non ci crederete e non reagirete, perché vi abbiamo educato e cresciuto a non reagire ma solo a subire e a credere l'autorità e non la verità. Useremo tutte tecnologie a voi sconosciute e che noi vi abbiamo fatto credere solo "fantascienza", mentre sono assolutamente vere mandandovi a vedere film che con i meta messaggi vi iniettavano nel cervello informazioni a noi utili per continuare a distruggere il vostro senso critico e rafforzare l'idea delle credenze (cose da film).

Nei film infatti i veri messaggi non sono mai nella storia e nel soggetto che passano alla nostra mente per il filtro di quel razionale che vi rimane, ma il meta messaggio emozionale che passa diretto senza nessun filtro, pensate a tutti i film sull'olocausto (solo per esempio e parlo solo del film) e chiedetevi quanto c'era di tecnico e scientifico e quanto di emozionale, (ci sarà un motivo per cui sono stati investiti miliardi per fare cinema e soprattutto certo cinema).

In ogni caso ci siamo preparati e siamo pronti ad ogni evenienza, rifuggi, viveri, riserve di carburante, riserve idriche, task-force, ecc, la guerra sta per cominciare sia fisica, sia psicologica, sia tecnotronica, le carte ormai sono scoperte, noi sopravvivremo Voi rimarrete pecore ignoranti da governare.

Giuseppe Turrisi

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Commento ricevuto:

Bellissima !!!
Ma bellissima quanto amara !
Sono le mie stesse idee, ma tu le esprimi molto meglio. Ma mi dici cosa ci si potrebbe inventare per creare un po’ più di seguito ? La gente dorme per davvero, e purtroppo molti giovani sono più addormentati dei vecchi : dove appigliarsi per far crescere un po’ quel briciolo di speranza ?
Io continuo a sperare nel salto quantico, nell’aumento della consapevolezza ( ma per questo, in teoria, bisognerebbe arrivare al numero di massa critica...).
Massimo

sabato 25 febbraio 2012

LA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO CARATTERIZZATA DA UN METODO ARROGANTE E DICHIARAZIONI INSOLENTI.

dittatore senza credito alcuno...

Come si concluderanno gli incontri tra governo e sindacati sul mercato del lavoro, se verrà cancellato in parte l’articolo 18 o se verranno ridotti gli ammortizzatori sociali come ad esempio la cassa integrazione speciale, è presto per dirlo. Quello che è certo, è che il metodo arrogante con cui il governo ha condotto fin qui i colloqui, e anche le dichiarazioni provocatorie e offensive che li hanno preceduti e accompagnati, hanno dimostrato che Monti e la sua compagine governativa sono una variante colta e rozza della destra europea, sprezzante e lontana mille miglia dalla gente umile che cerca lavoro. Non ci resta che auspicare che il sindacato confederale seduto al tavolo faccia più come San Tommaso che non come Santa Lucia, la quale, poverina, non vedendoci, accettava al buio tutto quanto la vita le offriva.

IL GOVERNO DELLE INSOLENZE. Una sequela di beceri luoghi comuni e di battute grezze e ineleganti da parte del governo Monti, ha accompagnato l’andamento dei colloqui.

1) Ha iniziato lo stesso Presidente del Consiglio, parlando della “monotonia del posto fisso”, proprio quando un terzo dei giovani italiani non ha un posto di lavoro e, probabilmente, non potrà mai accedere ad un mutuo per la casa, farsi una famiglia e magari avere dei figli. Sono parole che suonano come provocazioni di fronte al dramma dei cinquantenni dell’Eutelia, delle quarantenni dell’Omsa, dei sessantenni dell’Iribus che hanno perso il lavoro, e di tutti i cassintegrati senza speranza di reintegro e i licenziati che il posto di lavoro lo sognano di notte! Il suo attacco al posto fisso, in un momento in cui la gente ha paura del domani, e' tipico di un accademico straricco e arrogante che non sa davvero come vivono le persone nella vita reale.

2) Monti ha poi sostenuto la tesi ignobile delle troppe tutele di cui beneficerebbero i padri, da ridurre per estenderle ai figli. Un bieco espediente propagandistico per ottenere, come avvenuto anche in passato, una riduzione generalizzate dei diritti per tutte e per tutti.

3) Monti ha poi affermato la tesi che l'art. 18 dello Statuto dei lavoratori va eliminato perché, secondo lui, costituirebbe un ostacolo per gli investimenti stranieri e la crescita economica in Italia. Una tesi falsa che fa rimpiangere lo zio di Bonanni e che perfino uno studente del primo anno di Economia saprebbe facilmente smentire. L’incapacità di attrarre e creare investimenti dipende infatti dalla palude kafkiana della burocrazia, dalla corruzione che pesa su ogni passaggio dei processi autorizzativi, dall’arretratezza di infrastrutture nel nostro Paese che rallenta in misura spesso proibitiva la circolazione delle merci e delle persone, dalla piaga della criminalità organizzata, dalla lentezza del nostro sistema giudiziario che rende difficile recuperare un credito in tempi brevi, dal ritardo da parte dello Stato nel pagamento delle forniture; dal mancato accesso al credito per le imprese, dovuto all'utilizzo speculativo dei fondi da parte degli istituti bancari, vero motivo del calo dello spread, attribuito invece erroneamente a Monti; da un sistema fiscale esagerato che andrebbe diminuito come fece a suo tempo Prodi col il cuneo fiscale, facendo costare meno il lavoro a tempo indeterminato, e di più il lavoro precario.

Se dopo aver detto tutte queste cose Monti è ancora al suo posto a governare l’Italia, vuol dire proprio che il berlusconismo in Italia è ancora tristemente vivo e molto diffuso!

4) la catena di insolenti luoghi comuni e di battute stolte è proseguita con la dichiarazione del Ministro Cancellieri la quale ha sostenuto che i giovani vogliono il “posto fisso nella stessa città di fianco a mamma e papà”. Forse il Ministro non sa che i giovani italiani sono per lo più disoccupati o precari nonostante si diano da fare per rendersi autonomi, e che i dati ufficiali ne smentiscono il presunto immobilismo. Secondo lo Svimez, infatti, a un anno dalla laurea il giovane meridionale si trova distante da casa 214 chilometri e nel 2010 250 mila giovani si sono spostati dalle regioni meridionali ad altre aree del Paese. Almalaurea certifica poi che la media italiana di giovani laureati che si spostano è alta e la distanza media è di circa 88 Km. Ma probabilmente i nostri professoroni sono troppo ricchi e benestanti per sapere cosa significhi per una persona cambiare casa, quanto costa andare in affitto magari dove capita, lasciando forse la casa ereditata dai genitori, spostando i figli da una scuola all'altra, abbandonando il coniuge che non può trasferirsi. Lor signori sicuramente non hanno mai avuto problemi di questo tipo!

5) A tutto ciò si aggiungono le sparate del rampante Martone sui giovani laureati oltre i 28 anni, definiti rozzamente “sfigati”; le deliranti dichiarazioni dello stesso Monti su un presunto”apartheid tra chi per caso e per età è già dentro e chi fa fatica ad entrare” nel mondo dl lavoro, lasciando intendere che i lavoratori con contratto a tempo indeterminato e le sacrosante tutele sindacali e di legge di cui godono sarebbero i responsabili dell'emarginazione dei giovani nel precariato; oppure la recente inaccettabile provocazione del Presidente di Confindustria Marcegaglia sui sindacati che difenderebbero assenteisti cronici e ladri, una dichiarazione assurda e insensata, quando invece Confindustria farebbe meglio a guardare in casa propria il mancato rispetto delle misure di sicurezza sul lavoro, i capitali che spariscono illegalmente all’estero e gli imprenditori che intrallazzano con le cricche di ogni tipo, come la P3, la P4 ecc.

I RAPPORTI CON I SINDACATI

1) COLLOQUI PURAMENTE FORMALI. Monti ha sempre autoritariamente respinto l’idea del negoziato con il sindacato, fin dalla prima manovra su Ici, benzina e pensioni, ritenendo evidentemente la trattativa con le parti sociali una cosa superflua e pressoché inutile .

Lo stesso Ministro Fornero si è presentata alla discussione coi suoi interlocutori sindacali senza uno straccio di documento ufficiale, solo con semplici accenni e leggendo qualcosa senza consegnarlo, quasi a far intendere che il governo sa già quel che vuole fare e del parere dei sindacati può fare benissimo a meno, come del resto ha affermato in premessa lo stesso Ministro. Dopo il primo incontro la Fornero ha addirittura proposto alle parti sociali di proseguire con una sorta di scambio telematico via web o per telefono o email al posto dei colloqui, svelando la logica puramente formale e ininfluente data agli incontri coi sindacati. Perfino il documento unitario messo a punto il 17 gennaio scorso dalle segreterie nazionali di CGIL, CISL e UIL per il confronto con il governo e la Confindustria non è stato preso in considerazione.

Questi comportamento sono tipicamente reazionari e ci riportano a una logica più ottocentesca che moderna, facendo assomigliare terribilmente il governo Monti a quello mai rimpianto di Berlusconi che l’ha preceduto.

2) PROPOSTE CHE NON SI POSSONO RIFIUTARE. Monti e il Ministro Fornero hanno più volte prepotentemente dichiarato ai giornali che il governo sarebbe andato avanti nel suo progetto lo stesso, anche senza dialogo e accordo con le parti sociali, perfino avvalendosi di 'maggioranze variabili' in Parlamento, sfidando i partiti in disaccordo a votargli contro. E anziché ricercare con pazienza un’intesa al tavolo del confronto, la Fornero ha poi posto intimidatorie scadenze in tempi brevi ai colloqui coi sindacati, troncando così in maniera arrogante lo spazio del confronto. Comportarsi in questo modo quando è in atto lo svolgimento di colloqui appare di una scorrettezza unica, e ci si può aspettare che fra pochi giorni il Ministro si presenti al tavolo con un pacchetto di proposte intrattabili.

IN CONCLUSIONE

L’insolenza e l’arroganza dimostrata da Monti e dai suoi Ministri non lascia presagire nulla di buono sull’articolo 18 e gli ammortizzatori sociali, e c’è il fondato motivo che il governo possa ripetere lo stesso schema della manovra su ICI, pensioni e benzina, ovvero il ME NE FREGO! SI FA COSÌ E BASTA.


MA QUESTA VOLTA NON PUÒ FINIRE COME A DICEMBRE, QUANDO C’È STATA UNA TOTALE RESA E MANCANZA DI REAZIONE DA PARTE SINDACALE, PALESANDO TUTTA L'INUTILITÀ DELLA SUA FUNZIONE!

RICORDIAMOCI DI QUANTO AVVENNE NEL MARZO 2002, QUANDO SI TENTÒ L’AFFONDO CON L’ABOLIZIONE DELL’ART.18, E L’ALLORA GOVERNO BERLUSCONI DOVETTE BATTERE IN RITIRATA DAVANTI A UNA MOBILITAZIONE VERAMENTE DEGNA DELLA CGIL CHE PORTÒ IN PIAZZA A ROMA TRE MILIONI DI LAVORATRICI E LAVORATORI.

SE IL GOVERNO MONTI VORRA’ ANDARE AVANTI DA SOLO FREGANDOSENE DEI LAVORATORI, DEI PRECARI, DEI SINDACATI E DEI PARTITI CHE NON SONO DACCORDO, STAVOLTA DOVRA’ TROVARE A SBARRARGLI LA STRADA LA PRONTA MOBILITAZIONE DELLA PIAZZA!


Franco Pinerolo

venerdì 24 febbraio 2012

Identikit (da ridere) del candidato modello ed il bisogno di rappresentare ciò di cui il territorio ha bisogno

Candidato modello..

Non mi sono mai capacitato come sia possibile che esistano una miriadi di imbecilli che si bevono ogni idiozia e vanno dietro a furbi e farabutti i quali su questi ci campano. In un momento che non avevo niente da fare, avendo a mente i cosiddetti candidati alle elezioni e i loro gonzi, mi mise a scrivere questa cazzatella, te la passo:

In genere furfanti e imbroglioni ci si nasce, qualche volta ci si diventa, il prodotto però non cambia. Tra le tante categorie di furfanti, c’è quella del CANDIDATO ALLE ELEZIONI. Chi è costui?

Nè più, nè meno che un FURFANTE, uno che tra i tanti modi per sbarcare il lunario e magari sperare di arricchirsi, ha scelto quello dello sfruttamento della credulità popolare, delle passioni della genti. “Mestiere” questo, offerto dalla cosiddetta Democrazia, un sistema Istituzionale per i furbi e per gli affaristi magnificamente utile per raggirare i gonzi.

Purtroppo per lui, più di tanto non può arrivare, infatti il sistema democratico è fatto in modo che, comunque sia, ti fa impinguare, ma non conti nulla, neppure da ministro, sei destinato ad essere il cameriere dei grandi gruppi finanziari che ti presiedono e controllano.

Comunque sia, nel nostro caso, il requisito indispensabile per il Candidato ideale è quello di essere un guitto, capace di cambiare pelle e assumere qualsivoglia atteggiamento: disperato, contrito, partecipe, addolorato, arrabbiato, combattivo, ecc. La voce deve essere suadente, o almeno accattivante, i gesti delle mani devono infondere fiducia, quindi: o energici da persona decisa o lascivi da cardinale.

In genere il Candidato esce fuori dalla fogna, pardon, dall’ambiente dove ha vissuto, lavorato e caso mai fatto un pò di politica o impegno (meglio sarebbe dire, traffico) sociale.

Quindi sortisce dalle sezioni di destra, se era quella la sua area di appartenenza, oppure di sinistra, o anche di centro, da qualche lobby, dalle parrocchie, da qualche circolo pseudo culturale, e così via.

Operare nell’area di vecchia appartenenza gli da il vantaggio dei “contatti” ovvero di essere conosciuto. Ma non è raro che invece, il desso, faccia il salto della quaglia e trovi più conveniente o gli sia imposto di aggirarsi in un contesto politico diverso dal suo iniziale.

Altre volte la “vocazione”, nasce così, all’improvviso, magari per una professione che va alla grande e si pensa di espanderla con un aiutino di “potere”, oppure è la professione che va a rovescio e si pensa allora di raddrizzarla in questo “democratico” modo.

Non è da escludere il caso che il candidato sia stato scelto quale testa di legno da quale lobby o partito ed è questo il caso del furfante “per commissione”.

Presa, comunque, la decisione, il nostro bel ruffiano, se necessario, si intrufola nelle strutture del partito o gruppo politico con il quale tenterà la scalata del posticino al Parlamento, o al Consiglio Regionale, Comunale, ecc. I poveracci concorrono anche a qualche circoscrizione (qualcosa pur si rosicchia tra negozi, licenze, viabilità, ecc.).

Ottenuta la canditura alle elezioni il furfante, a seconda dell’importanza del posticino da conquistare, decide di investire una certa sommetta per la sua campagna elettorale: volantini e manifesti, articoli commissionati a pagamento (c’è anche chi li ottiene gratis), party, magari un paio di cenette, se il caso qualche comizio e cose di questo genere.

I più fortunati, utili per qualche futura democratica speculazione, spesso ottengono il tutto pagato dal proprio partito o dal tal potere che li ha scelti. Non raro infatti il caso che ci sia qualche Partito, Istituzione, Organizzazione o Impresa, interessata alla futura attività politica del furfante, che gli finanzia la campagna elettorale.

E neppure è raro il caso che di quel finanziamento così ottenuto, il candidato se ne mette in tasca una parte: non si sa mai, se le cose andassero male...

Ben sbarbato e con indosso un vestitino nuovo, nuovo, che gli dà un aria rispettabile e seria, il candidato gironzola così per la città con un bel sorriso affabile, disponibile con tutti, pronto ad ascoltare guai e richieste di ogni genere e a promettere interessamenti ed aiuti.

Gira con 4 o 5 telefonini in mano o in saccoccia, un galoppino al seguito e i più fortunati una segretaria, in genere la sua mignotta, che egli mette in secondo piano solo quando deve recarsi da qualche parte con la moglie la quale, per l’occasione, dopo aver speso 500 euro dall’estetista, si è messa anche l’abito migliore.

A proposito, della moglie, se è bella, torna anche “utile” per aprire qualche “porta”.

A sua parziale attenuante, possiamo dire che se lui è un furfante, spesso anche i suoi reggi coda ovvero un certo numero di elettori non sono da meno, e gli sciamano attorno con il piattino dell’elemosina in mano. La dignità da queste parti non esiste, tutti hanno famiglia.

A elezioni finite, però, sia in caso di successo che di insuccesso, sarà un problema serio riandarlo a contattare. Prima quando lo vedevi, ti veniva incontro con un sorriso a tutta bocca e ti diceva: carissimo... Dopo, se disgraziatamente per lui ti rincontra, ha sempre lo stesso sorriso, ma dentro di sè pensa: ariecco sto rompi coglioni.

Comunista tra i comunisti, socialista tra i socialisti, destrista tra i destristi, baciapile tra i moderati, il nostro ha una faccia per tutte le occasioni.

Promette, si inalbera, si indigna, offre assistenza su temi di ogni genere, in particolare su quelli per cui, la sera prima, ha imparato a memoria qualche lezioncina.

Per quelli che fanno questa immonda trafila da tanti anni, non è raro sentirgli dire l’esatto contrario di quello che dicevano precedentemente.

Gli sta a cuore la libertà, l’ambiente, il lavoro, i giovani, le donne, il mezzogiorno, la crisi economica, il debito pubblico, e tutti i mali e guai della società. Oggi va di moda il Signoraggio, che non sa manco cosa sia. Se è il caso gli sta anche a cuore l’identità storica e ideologica del suo partito e allora inizia sempre il suo discorso con Compagni..., oppure Camerati..., o anche Amici..., e così via.

In realtà non gliene frega un cazzo di niente, ma questi temi sono le migliori esche psicologiche per i gonzi, che sono la maggioranza visto che per il popolino la partecipazione politica è del tutto emotiva, e ben vanno coltivati e cavalcati.

La sera, prima di addormentarsi, rivede il film della sua giornata e valuta se è stata positiva e gli ha portato eventuali voti, oppure no. Se c’è qualcosa che non va, può darsi che debba rimettere mano al portafogli per pagarsi qualche seduta dallo psicologo specializzato in questo genere di rapporti. In ogni caso, sempre e comunque, si appunta a mente che deve ricordare al suo galoppino, di continuare sputtanare in giro quel tal candidato del suo stesso partito, che potrebbe fregargli la poltrona. Ci mancherebbe!

Ogni mattina si guarda allo specchio. Dovrebbe sputarsi in faccia, ma invece si compiace di come sta portando avanti la candidatura.

E arriva il giorno delle elezioni. Fuori mostra indifferenza e noncuranza, dentro è sull’orlo di una crisi di nervi.

Se non viene eletto si chiude in casa, piange e si dispera e va in depressione. I trombati che non sanno fare altro, imperterriti, superato il momento, si lanciano in qualche carriera da Amministratori di Condominio: sono lenticchie, ma sempre di un piccolo sistemino para democratico trattasi, con tutti gli annessi e connessi e l’esperienza fatta torna opportuna.

Se viene eletto, lo vedi tutto euforico e contento, magari dà anche una cena di ringraziamento (torna utile per il futuro) e subito si mette al lavoro, cioè si frega le mani per fregare il prossimo.

Alcuni, i più fortunati e i più capaci, anche qui c’è la selezione, fanno carriera, nell’ambito istituzionale in cui sono stati eletti: si impingueranno bene bene, altri vegetano accontentandosi di poco, insomma ce n’è per tutti i gusti e tutti i tipi.

Quelli che raggiungono alte cariche, possono dirsi arrivati sempre nei limiti concessigli da certi poteri forti. Diventano Presidenti in qualche settore, per cui niente facevano prima, meno ancora fanno adesso, e quindi come rimò un poeta anonimo:

Ve vojo raccontà d’un Presidente,

che hanno messo su uno scranno a sede,

te guarda co quell’occhio che te vede e nun te vede,

te parla tanto, ma non te dice niente.


Maurizio Barozzi

Murizio Barozzi, Caio Giulio Cesare, i Rothschild.. e l'importanza del denaro nella conquista del potere

Il senso del possesso - Si comincia da piccoli e poi non si sa come andrà a finire....

Nella storia, nelle vicende umane, l’importanza dei beni, dell’oro, del denaro ha sempre avuto un ruolo molto importante, oggi diremmo decisivo.
Senza il denaro non si fanno le rivoluzioni, nè tanto meno le guerre. Chi abbisogna di merci, di servizi, di prestazioni, deve in qualche modo pagarle perchè, a certi e diffusi livelli, non tutto si può ottenere attraverso la seduzione o il puro disinteressato idealismo.

Anche Caio Giulio Cesare, a suo tempo, doveva andare a chiedere prestiti e finanziamenti. Rispetto ad oggi la differenza sta nel fatto che ieri, comandava, decideva e contava, sempre e comunque Cesare, non chi lo aveva finanziato. Oggi, invece, l’importanza del denaro e tanta, che chi ha il potere effettivo è colui che finanzia, colui che ha il possesso dei beni.

Ora noi sappiamo che il dominio mondiale è nelle mani di un pugno di Famiglie che detengono una ricchezza spaventosa e controllano, di fatto, quasi tutta l’economia e la finanza del pianeta, di conseguenza il mondo dell’informazione, della comunicazione, dei mass media, dei partiti e persino dei gruppi e dei movimenti apparentemente a loro avversi.

Tra queste Famiglie, i più influenti e decisamente i più potenti sono i Rothschild.

Ritengo quindi importante dare uno sguardo a questa ricostruzione del potere dei Rothschild, fatta in questo Sito (http://www.informarmy.com/2010/06/i-rothschildpadroni-del-mondo.html?m=1), certamente non esaustiva e da verificare e dettagliare meglio attraverso approfonditi studi e ricerche, ma comunque importante come primo passo informativo.
Tuttavia occorre premettere altre due avvertenze.

Primo, Siti che sciorinano argomenti di dominio mondiale, signoraggio, massonerie, sette segrete, ecc., ce ne sono tanti e la maggior parte sono inattendibili, ma ancor più sono spesso fuorvianti perchè mettono in piedi un gran baraccone di notizie incontrollate che finisce per fare più danni che essere utile ad una controinformazione. E forse proprio questo è il loro occulto scopo. Quindi, attenzione.

Secondo, in questa ricostruzione storica sui Rothschild si fanno delle allusioni su Hitler, spesso gratuite e che, comunque, non sono affatto storicamente provate. Veri sono invece certi finanziamenti che Hitler ottenne dalla finanza, anche ebraica, ma questo non prova e non significa nulla. E’ sempre stato interesse della grande finanza di elargire denaro a gruppi rivoluzionari di ogni genere e perfino a finanziarie due Stati in guerra tra loro. Ci sono molte ragioni e convenienze che inducono questi poteri finanziari a comportarsi in questo modo.

In ogni è opportuno dare uno sguardo a queste informazioni:
http://www.informarmy.com/2010/06/i-rothschildpadroni-del-mondo.html?m=1
Maurizio Barozzi

giovedì 23 febbraio 2012

Geopolitica: il ruolo dubbio di Russia e Cina nello scacchiere mondiale




Scrive Maurizio Barozzi: “Se la Russia molla su la Siria, qualunque sia l’escamotage che avanzano per giustificarlo, le conseguenze sarebbero per lei e per tutti noi devastanti. Le leggi della politica internazionale sono spietate e non sgarrano mai. Non solo la Russia perderebbe l’unica e ultima base che ha nel mediterraneo, ma la sua politica e il suo ruolo diverrebbero inaffidabili. Di conseguenza tutti gli Stati, anche quelli che gli sono vicini, troveranno più opportuno saltare il fosso e buttarsi nelle braccia di Lorsignori, Iran compreso se non vuol essere ridotto all’età della pietra dopo salutare bombardamento umanitario. Ergo la Russia non potrebbe più contenere l’accerchiamento militare che gli hanno fatto attorno e dovrebbe sottomettersi allì'Occidente. L’apparizione di Putin è stato un mezzo miracolo, se solo si considera che la Russia era totalmente finita nelle mani della mafia ebraica che l’aveva letteralmente depredata. E’ stato un miracolo reso possibile dalle leggi e i contraccolpi della geopolitica. Ma la Russia resta pur sempre inserita nel sistema economico e finanziario mondiale, per lei, per fare un esempio, è importantissimo entrare a far parte degli accordi sul WTO e non solo. A questo si aggiunga che in Russia vi sono forze, lobby e interessi eterogenei che non è facile indirizzare verso obiettivi anti mondialisti. Della Cina conosciamo le sue tradizioni “occidentali” che furono evidenti fin dal tempo degli accordi con Nixon e del suo desiderio di espansione nel mondo libero. Si può contare sulla Cina solo per le contraddizioni della geopolitica che la spingono a recitare un ruolo egemone, ma fino a dove? Questi comunque sono i grandi nodi della politica internazionale. Lorsignori, da quanto si può capire, hanno due strategie che si confrontano, entrambe finalizzate alla distruzione di queste “contraddizioni” nazionali. Una che spinge sull’uso della forza ricattatoria e fino ai limiti della guerra, convinta com’è che il momento storico gli possa sfuggire di mano, soprattutto in previsione di futuri sviluppi di altre entità nucleari. Un altra che invece confida nell’opera dall’interno delle grandi massonerie mondialiste che, con il tempo, dovrebbero “catturare” tutto il potere in Russia, ecc. Staremo a vedere. Se vincono gli Occidentali, entro una trentina di anni avremo l’istituzione della Repubblica Universale, capitale Gerusalemme

La carta? Come quasi tutto al mondo.. è stata inventata in Cina

Ombrelli di carta in Cina


Storia della carta. Dalle origini ai giorni nostri.

Siamo ormai nell’epoca dell’e-book dove il libro si legge ormai su un supporto informatico, ma in materia di libri vecchi e rari è ancora piacevole leggerli sfogliarli e sentire il “profumo dell’antico manoscritto”. Ma qual è l’origine della carta? La carta è nata in Cina con il sorgere della nostra era ed ha impiegato più di quindici secoli per diffondersi in tutto il mondo. Il disegno della filigrana della carta, ci fa conoscere l’origine ed il percorso da essa fatta, così come la vicinanza di una città, la materia prima e l’esistenza dell’acqua favoriscono il nascere di alcune cartiere in determinati luoghi.

In Cina queste tre condizioni si ebbero a partire dal primo secolo d.c. mentre in Europa tutto ciò arriverà per gradi dal XII al XVI secolo. Condizione essenziale il flusso uniforme dell’acqua, ma soprattutto la sua purezza. In Europa si riteneva determinante per l’apertura di una cartiera, luoghi dove da tempo si esercitava già l’industria tessile, i cascami fornivano così materia prima per la carta, la vicinanza di un porto, dove fosse determinante lo scambio di merci il sorgere di un centro commerciale, polo di attrazione di sicuro interesse per il nascere della cartiera. Anche la Chiesa ed i suoi monasteri contribuirono a lungo al monopolio della cultura medievale e la grandi Università di Bologna e Parigi favoriscono il nascere dell’industria cartaria. In Cina la carta non subirà la concorrenza di altri prodotti, mentre in Europa invece a partire dal XIV secolo, verrà introdotta la pergamena, un supporto assai più soddisfacente della prima carta. I libri antichi dell’epoca hanno infatti le pagine in pergamena. La pergamena ebbe quindi mano mano il sopravvento sulla carta, considerata all’inizio una materia delicata, cedendo il passo all’arte tipografica.

L’industria della carta fu “boigottata” dall’Occidente Cristiano, a causa della sua provenienza araba o giudaica. Solo con l’invenzione dalla stampa, la nascita dei primi libri antichi, ed lo sviluppo dei torchi, furono possibili nuovi sbocchi.

Nascita della carta in Cina.In Cina a partire dal II secolo d.c. si trovano iscrizioni arcaiche su carta. Ci riferiscono che la carta venne inventata dell’anno 105. Nello stesso anno l’eunuco Ts’ai Lun, facente parte della corte, presentò agli imperatori i primi fogli di carta ed ebbe numerosi elogi. Fu poi un giovane contemporaneo, Tso Tsui-yi a perfezionare la carta che venne usata nei secoli venire per molteplici usi: carta per ornare case e templi, carta per scrivere libri e cronache, carta da involucro, tovaglioli di carta e per finire carte igienica. Nel VII Secolo comparve la carta moneta. In Cina venivano prodotti così i più svariati tipi di carta, (con la canapa, con il bambù, con il giunco, con muschio e licheni, con paglia di grano e riso, con bozzoli del baco da seta), ma la maggiore produzione derivava dai stracci. Erano quindi svariate le produzioni che via via vennero perfezionate nel tempo.La Carta si diffuse così in tutto l’impero, ma rimase un segreto della Cina sino al VIII secolo, quando in seguito ad una battaglia giunse dell’Islam.La carta del mondo arabo.

Il mondo islamico dopo la conquista della Siria e dell’Egitto, favorì lo studio delle scienze e della chimica. Sorsero così grandi università e biblioteche. Per questo si stimolò il consumo della carta, grazie anche all’espansione geografica e culturale e di civilizzazione rispetto all’Occidente. Nel 751, durante una spedizione militare, verso le frontiere della Cina, il governatore generale del Califfato di Bagdat, catturò a Samarcanda, due fabbricanti di carta cinesi. Avvalendosi del loro aiuto, impiantò in questa città una cartiera, località privilegiata dalla presenza di acqua, campi di irrigazione di lino e di canapa.

Nacquero così’ le manifatture di Samarcanda. Una carta in prevalenza fatta di stracci, molto meglio di quella cinese. Per molti secoli la produzione rimase segreta a Samarcanda, che per svariati secoli divenne un centro cartario d’eccellenza. Nel 793 anche a Bagdad, si cominciò a fabbricare la carta, e da qui l’industria cartaria si diffuse in tutto il territorio delle provincie mussulmane. La Carta di Damasco già conosciuta dal 985, divenne molto nota in Occidente. Altri centri importanti L’Armenia e la Persia. In Egitto dove da millenni si coltiva il lino, le carte acquistarono notorietà a partire dalla fine del X secolo, sia per i libri antichi che per gli usi comuni. Dal Cairo e da Alessandria D’Egitto, la carta giunse in Tripolitania ed in Tunisia. Una ramificazione della carta, giunse da Tunisi sino a Palermo, difatti alcuni scrittori hanno attribuito l’origine della carta di Fabriano a questo ceppo palermitano. Infine si giunge a Fez, nell’Africa del Nord, qui la via della carta, alla pari di Bagdad e di Damasco diverrà uno dei centri cartari più importanti, che alla fine del XII secolo, possedeva 400 cartiere.

Da Fez, la carta penetrò in Spagna, dove sorge la prima cartiera dell’Europa. Si deve agli arabi il perfezionamento dell’uso della carta, non solo per la composizione del materiale, ma anche a nuove tecniche idrauliche. Si passò dal moto circolare alternato continuo, al moto alternato grazie alla ruota dentata ed al peso di una molla o di un utensile. Si applicò così la forza idraulica nelle industrie e nei mulini da carta. La Spagna subì l’invasione degli Arabi sin dal 711, e fu la prima regione Europea dove vennero utilizzate le nuove tecniche, di cui beneficiò dopo, tutta l’Europa. Il primo manoscritto cartaceo (libro antico), di cui si ha notizia, è un codice della Biblioteca Universitaria di Leida scritto nel 866, in cui si parla delle parole rare e curiose presenti nelle sentenze di Maometto.La carta in Italia ed i libri Antichi.In Italia già nel XIII secolo vi era un uso diffuso della carta. La carta di provenienza Araba e Spagnola, derivava dai commerci che genovesi e veneziani intrecciavano con Barcellona e Valenza. Le prime cartiere sorsero in Liguria sin dal 1235. Dalla seconda metà del 1200 si svilupparono a Fabriano (1276), Colle Val d’Elsa, Salò ed Amalfi. La penisola alla fine del Medioevo era la maggior produttrice di carta. La produzione si diffuse, poi a seguire a Bologna, Padova Genova, poi la Toscana, in Piemonte, nel Veneto e nella Valle del Toscolano (Brescia).

Fabriano mantenne a lungo la supremazia grazie anche ad alcuni tecniche di perfezionamento.I cartari italiani, furono i primi a utilizzare filigrane per contrassegnare la propria carta, cosa sconosciuta ai cinesi e agli arabi. Questa marca divenne così il mezzo di identificazione della cartiera d’origine, del titolare dell’attività, nonché della qualità e formato del prodotto. Per circa 200 anni l’Italia dominò il mercato della carta sostituendosi alla Spagna ed a Damasco. Nel XIV Secolo la carta italiana aveva una supremazia incontrastata sui mercati di Francia, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Moscovia e nel bacino del Mediterraneo. Poiché la domanda sulla carta cresceva più in fretta dell’offerta, per lungo tempo resto una materia costosa. Due secoli dopo l’introduzione in Italia, era ancora il supporto fondamentale della scrittura, della stampa e dei libri antichi. Nel XVII secolo a causa dell’epidemia della peste, la floridezza del settore cartaceo cessò di colpo.

Ci fu un blocco della produzione, per la paura del contagio, che fermarono la raccolta e la circolazione delle materie prime. Passata la peste si risentì a lungo della grande mortalità. Con la ripresa demografica nella seconda metà del secolo si ebbe di nuovo sollievo nel settore. Ma ci furono altri due elementi che impedirono il superamento dell’emergenza peste: l’introduzione dei dazi e la concorrenza straniera. I dazi significavano rallentamento sui mercati oltremare, sul mercato interno, e rendere difficile e caro il rifornimento di stracci. Tra il XII ed il XVIII secolo fu introdotto il cilindro olandese. L’operazione di triturazione risultava essere più veloce e semplice, abolendo il passaggio della macerazione. Si ottenne così carta raffinata in tempi più brevi. Agli inizi del 1700 i Mercanti e produttori di Libri antichi subirono i contraccolpi degli eserciti imperiali, impegnati nella contesa del trono spagnolo.

Si ebbe un blocco della carta per un lungo periodo, crebbero i prezzi che scorggiarono gli investimenti. Peggiorò di conseguenza la qualità della carta. Fu l’impero ottomano a ridurre le tariffe doganali interne, ad introdurre un servizio di navi capaci di contrastare e tenere a bada i corsari. Si deve a Nicolas Louìs Robert nel 1799 la la nascita della prima macchina continua, fu costruita e brevettata in Francia ed in seguito perfezionata in Gran Bretagna.

La Prima in Italia fu inventata nel 1807 da Paolo Andrea Molina, nella sua fabbrica di Borgosesia. La macchina rivoluziona così il ciclo produttivo dei Libri Antichi, meccanizza la fabbricazione del foglio, introduce l’asciugatura, ma richiede nuovi spazi essendo una macchina di notevoli dimensioni. La carta viene prodotta dagli alberi a partire dal 1800. A determinare l'affermazione dell'industria cartaria per i Libri Antichi nella sua forma attuale contribuì anche l'importantissima scoperta di Federico Gottlob Keller che nel 1844 ottenne la pasta di legno meccanica sfibrando per la prima volta il legno con mole di pietra.

Al 1882 risale il procedimento Ritte-Kellner e al 1883 quello di Dahl, che aprì la via alla cellulosa e al solfato per la produzione di carta per i Libri Antichi.

Rita De Angelis.

mercoledì 22 febbraio 2012

....l'eliminazione di massa con le camere a gas durante la II Guerra mondiale è effettivamente esistita... Note ed evidenze storiche di Joe Fallisi



Sono convinto che il sistema di eliminazione di massa attraverso l'impiego delle camere a gas durante la II Guerra mondiale sia effettivamente esistito. E' un orrore, fra i tanti particolarmente mostruoso, che l'umanità non si è risparmiata.

Gli argomenti "scientifici" di chi sostiene la tesi contraria hanno una consistenza solo apparentemente verosimile (cfr. http://vho.org/aaargh/fran/bsdf/initiation.html, http://vho.org/aaargh/fran/techniques/techniques.html). Ci sono state varie perizie revisioniste a questo proposito: le principali quelle di Fred Leuchter (http://vho.org/aaargh/fran/techniques/techniques.html#ancre181067) e, soprattutto, quella seguente del chimico Germar Rudolf (G. Rudolf, The Rudolf Report. Expert Report on Chemical and Technical Aspects of the ‘Gas Chambers’ of Auschwitz, Theses & Dissertations Press, Chicago 2003, http://vho.org/GB/Books/trr/#download). Tutte discusse a fondo e smentite – a mio parere in modo convincente (Claude Pressac, Auschwitz: technique and operation of the gas chambers, Beate Klarsfeld Foundation, New York 1990 e Les crématoirs d'Auschwitz. La machinerie de meutre de masse, CNRS, Paris 1993, trad. it: Le macchine dello sterminio. Auschwitz 1941-1945, Feltrinelli, Milano 1994(1);

http://www.phdn.org/negation/leuchfaq.html;

http://vho.org/aaargh/fran/tiroirs/tiroirJCP/jcp991215.html;

http://vho.org/aaargh/fran/arvs/mieuxfaire/JCPfinir.html;

http://vho.org/aaargh/fran/tiroirs/tiroirJCP/jcpvi0003xx.html;

http://vho.org/aaargh/fran/arvs/mieuxfaire/JCPgaraudy.html;

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/intro-columns/;

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/chemistry/;

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/chemistry/blue/;

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/chemistry/not-the-science/;

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/chemistry/not-the-science/postscript.shtml;

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/chemistry/green-199812/;

http://www.holocaust-history.org/irving-david/rudolf/;

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/body-disposal/;

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/response-to-mattogno/;

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/john-ball/;

http://www.holocaust-history.org/see-no-evil/;

http://www.holocaust-history.org/Treblinka/;

http://www.holocaust-history.org/operation-reinhard/) –, anche da una contro-perizia ufficiale polacca (http://www.nizkor.org/hweb/orgs/polish/institute-for-forensic-research/, http://www.holocaust-history.org/auschwitz/chemistry/iffr/report.shtml, http://www.holocaust-history.org/auschwitz/chemistry/iffr/).(2)

D'altra parte, accanto alle (non poche) testimonianze false, rese sotto tortura o comunque inattendibili o inverosimili (cfr. http://vho.org/aaargh/fran/bsdf/bdf1/aveux.html, http://vho.org/aaargh/fran/ACHR/ACHR.html, http://vho.org/aaargh/fran/tiroirs/temoins/temoins.html), parecchie altre ne esistono (sia di vittime, sia di carnefici), che convergono nello stesso senso di accusa, pur con inevitabili ma non essenziali contraddizioni e inesattezze al loro interno. Le quali, anzi, a mio parere, indicano semmai la non concertazione e la genuinità delle testimonianze stesse. Esse pesano come macigni di Sisifo (v., per esempio, Ber Mark, Des voix dans la nuit, Plon, Paris 1977, "Des voix sous la cendre. Manuscripts des Sonderkommandos d'Auschwitz-Birkenau", "Revue d'Histoire de la Shoah-Le monde juif", n. 171, janvier-avril 2001, Testimoni della catastrofe. Deposizioni di prigionieri del Sonderkommando ebraico di Auschwitz-Birkenau (1945), a cura di C. Saletti, Ombre corte, Verona 2004,

http://www.phdn.org/histgen/auschwitz/paisikovic.html,

http://www.phdn.org/histgen/auschwitz/tem-stark.html,

http://www.phdn.org/histgen/auschwitz/tem-boeck.html,

http://perso.wanadoo.fr/d-d.natanson/selection.htm,

http://fcit.usf.edu/holocaust/resource/gallery/olere.htm,

http://www.anti-rev.org/textes/Szombati88a/,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/intro-columns/,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/b/boeck.richard/ftp.py?people/b/boeck.richard//boeck-testimony,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/hofmann.franz-johann/ftp.py?people/h/hofmann.franz-johann//hofmann-testimony,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/hoessler.franz/ftp.py?people/h/hoessler.franz//hoessler-testimony,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/k/klein.fritz/ftp.py?people/k/klein.fritz//klein-testimony,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/k/klein.fritz/ftp.py?people/k/klein.fritz//klein-testimony-02,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/m/muench.hans/ftp.py?people/m/muench.hans//auschwitz-declaration.950127,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/m/muench.hans/ftp.py?people/m/muench.hans//muench-testimony,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/m/muench.hans/ftp.py?people/m/muench.hans//swedish-television-interview,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/m/muench.hans/swedish-television-interview,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/s/stark.hans/ftp.py?people/s/stark.hans//stark-statement,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/m/morgen.georg.konrad/ftp.py?people/m/morgen.georg.konrad//hoehne-on-morgen,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/m/morgen.georg.konrad/ftp.py?people/m/morgen.georg.konrad//morgen.001,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/m/morgen.georg.konrad/ftp.py?people/m/morgen.georg.konrad//morgen.002,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/s/suchomel.franz/ftp.py?people/s/suchomel.franz//how-silly,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/s/suchomel.franz/ftp.py?people/s/suchomel.franz//shoah-suchomel-always-agrees-01,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/s/suchomel.franz/ftp.py?people/s/suchomel.franz//shoah-suchomel-faked.01,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/s/suchomel.franz/ftp.py?people/s/suchomel.franz//shoah-suchomel-transcript,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/wolzek-paradox/,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/hoess-memoirs/,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/19420901-kremer/,

http://www.phdn.org/histgen/schmitz/,

http://shamash.org/holocaust/denial/testimony.txt,

http://www.holocaust-history.org/short-essays/family-history.shtml;

ma anche il rapporto di Kube, paradigmatico della prassi adottata dai nazisti, e altri ancora, dello stesso genere:

http://www.phdn.org/histgen/kubelohse310742.html,

http://www.phdn.org/negation/documents/wetzel411025.html,

http://www.holocaust-history.org/works/jaeger-report/htm/intro000.htm,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi?orgs/german/einsatzgruppen/images/report-51.jpg,

http://www.phdn.org/histgen/rapportseinsatz.html,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/himmler.heinrich/himmler.002,

http://www.yadvashem.org/about_holocaust/documents/home_documents.html,

http://www.holocaust-history.org/19420411-turner-wolff/,

http://www.holocaust-history.org/19420326-rauff-sonderwagen/).

E' in ogni caso accertato che, prima dell'eliminazione di massa, a partire dal 1942, in sei campi situati nei territori dell'Est (Belzek, Sobibor, Majdanek tutti nei pressi di Lublino, Treblinka vicino a Varsavia, Chelmno a nord-ovest di Lodz, Auschwitz-Birkenau in Slesia, ad ovest di Cracovia – in quest'ultimo, il più grande, sarebbero avvenuti i due terzi del massacro complessivo), era già stato messo in opera un progetto di eutanasia (l'"Aktion T4", ovvero operazione Gnadentod, "morte misericordiosa"), attraverso l'impiego, anche, del gas, all'interno dei confini stessi del Reich. Varato nell'autunno del 1939, esso si realizzò nel corso del 1940-1941 in sei appositi centri: Hadamar, Grafeneck, Brandengurg, Bernburg, Sonnenstein, Hartheim (v. http://www.ushmm.org/outreach/ger73070.htm). Furono uccise circa 70.000 persone, giudicate "indegne di vivere". La fine "prematura" di questo programma si dovette solo alle proteste popolari e, a onor del vero, innanzi tutto all'opposizione aperta della Chiesa, sia protestante sia cattolica (v. Michael Burleigh, Death and Deliverance: 'Euthanasia' in Germany c. 1900-1945, Cambridge University Press, 1994, Henry Friedlander, The Origins of Nazi Genocide: From Euthanasia to the Final Solution, University of North Carolina Press, Chapel Hill, 1995,

http://www.chgs.umn.edu/Histories__Narratives__Documen/Hadamar/hadamar.html,

http://www.holocaust-history.org/questions/euthanasia.shtml,

http://www.olokaustos.org/argomenti/eutanasia/eutanasia1.htm,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//14f13.01,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//14f13.02,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//14f13.03,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//14f13.04,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//630-PS,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//brack.001,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//brack.002,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//brandenburg.001,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//brandt.001,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//euthanasia.01,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//euthanasia.02,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//euthanasia.03,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//euthanasia.04,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//frick.001,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//grafeneck.01,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//hadamar.01,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//hitler-and-roots-of-euthanasia,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//hitler.01,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//program.011,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//program.04,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//program.08,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//program.09,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/,thanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//references,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/places/germany/euthanasia/ftp.py?places/germany/euthanasia//trust.revw,

http://www.ushmm.org/museum/exhibit/focus/disabilities_02/,

http://www.ns-archiv.de/medizin/euthanasie/befehl.shtml,

http://www.ushmm.org/outreach/euthchr.htm,

http://www.ushmm.org/research/doctors/index.html

http://www.ushmm.org/research/library/bibliography/?lang=en&content=nazi_racial_science

http://www.ushmm.org/research/library/bibliography/?lang=en&content=people_with_disabilities

http://www.ushmm.org/education/foreducators/workshop/pdf/bibliography.pdf).

Allo stesso modo, fin dal dicembre 1941 si praticò il massacro nei "camion a gas"

(v. http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/camions-beer.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/camions-becker.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/becker420516.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/rauff420605.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/camions-gnewuch.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/camions-leidig.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/camions-lauer.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/camions-bauer.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/camions-wentritt.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/index.html).

Nella Germania hitleriana orrori simili erano IMPOSSIBILI senza una volontà chiara e un preciso ordine dall'alto. Che quest'ultimo non si sia mai ritrovato fra i documenti ufficiali, neppure tra quelli recentemente messi a disposizione dagli archivi russi, non mi sembra affatto decisivo. Un comando di tal genere poteva ben essere confidenziale e segreto e nondimeno vincolante. Negare la volontà di sterminio è assurdo, solo che si legga ciò che molti dirigenti nazisti hanno lasciato scritto in svariati diari, documenti, lettere, dichiarazioni, "istruzioni", progetti, leggi

(v. http://shamash.org/holocaust/denial/nazi_doc.txt,

http://www.phdn.org/histgen/hitler/declarations.html,

http://www.phdn.org/negation/documents/nazisdoc.html,

http://www.phdn.org/negation/documents/volonte.html,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/f/frank.hans/ftp.py?people/f/frank.hans//frank.01,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/f/frank.hans/ftp.py?people/f/frank.hans//frank.02,

http://www.nizkor.org/ftp.cgeople/f/frank.hans/ftp.py?people/f/frank.hans//frank.03,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/f/frank.hans/ftp.py?people/f/frank.hans//frank.d.001,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/f/frank.hans/ftp.py?people/f/frank.hans//frank.d.002,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/ftp.py?people/h/himmler.heinrich/auschwitz-visit,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/ftp.py?people/h/himmler.heinrich/blankenburg-to-himmler-042944,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/ftp.py?people/h/himmler.heinrich/explosion-experiment,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/ftp.py?people/h/himmler.heinrich/himmler-ausrotten,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/ftp.py?people/h/himmler.heinrich/himmler-ausrotten-de,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/ftp.py?people/h/himmler.heinrich/himmler-to-brack-081142,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/ftp.py?people/h/himmler.heinrich/himmler.001,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/ftp.py?people/h/himmler.heinrich/himmler.002,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/ftp.py?people/h/himmler.heinrich/himmler.003,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/ftp.py?people/h/himmler.heinrich/pokorny-to-himmler-1041,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/ftp.py?people/h/himmler.heinrich/prohibits-emigration,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/t/taubner.max/taubner-1943-verdict,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/t/taubner.max/ftp.py?people/t/taubner.max//taubner-1943-verdict,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/t/taubner.max/ftp.py?people/t/taubner.max//taubner-1943-verdict-ad,

http://www.phdn.org/negation/ausrottung.html,

http://www.olokaustos.org/archivio/documenti/atti/210939.htm,

http://www.olokaustos.org/archivio/documenti/atti/310741.htm,

http://www.olokaustos.org/archivio/documenti/wannsee/index.htm,

http://www.olokaustos.org/archivio/documenti/wannsee/stuckart-lettera-160342.htm,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/i/irving.david/dawidowicz/dawidowicz-on-irving,

http://www.nizkor.org/ftp.cgi/people/h/hitler.adolf/mufti-notes,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/19440524-weisse/,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/1944-weisse/,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/19420821-badeanstalten/,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/19420826-dessau/,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/19430129-electricity/,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/19430129-electricity/irving.shtml,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/19430129-vergasungskeller/,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/19430331-inventory/,

http://www.holocaust-history.org/auschwitz/19430624-inventory/,

http://gilkarm.free.fr/phdn/negation/documents/,

http://gilkarm.free.fr/phdn/negation/documents/volonte.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/camions-truhe.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/becker420516.html,

http://www.phdn.org/negation/documents/becker420516.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/beckerjpg.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/rauff420605.html,

http://www.phdn.org/histgen/camionsagaz/rauffjpg.html,

http://www.olokaustos.org/saggi/interviste/schroeder-it.htm,

http://www.olokaustos.org/saggi/saggi/ostplan/index.htm,

http://www.holocaust-history.org/himmler-poznan/,

http://www.olokaustos.org/archivio/index.htm –

più in generale, per una storia ragionata della persecuzione, dei suoi prodromi e delle sue modalità, v. il lungo saggio, contenuto all'interno del sito olokaustos, Le quattro tappe dell'Olocausto: http://www.olokaustos.org/guida/index.htm e pgg. seguenti).

E tutto ciò va ad aggiungersi alla tremenda attività omicida su vasta scala delle Einsatzgruppen, di altre apposite unità delle SS e della "Polizia d'Ordine"

(v. http://www.einsatzgruppenarchives.com/index.html,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/index.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili1.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili2.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili3.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili4.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili5.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili6.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili7.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili8.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili9.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili10.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili11.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili12.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili13.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili14.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili15.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/einsatzgruppen/mobili16.htm),

al lavoro coatto e schiavistico, agli esperimenti medici (v., a questo proposito:

http://perso.wanadoo.fr/d-d.natanson/experiences_hilberg.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp6.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp7.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp8.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp9.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp10.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp11a.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp11b.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp11c.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp12.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp13.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp14a.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp14b.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp14c.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp15.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp16.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp17.htm,

http://www.olokaustos.org/guida/sterminare/campi/camp18.htm),

alle deportazioni catastrofiche, alle condizioni inumane di sopravvivenza e di morte(3), alle innumerevoli altre modalità di liquidazione individuale e di massa.

Ci sono poi quattro semplici e terribili domande cui i revisionisti non hanno potuto mai dare alcuna valida risposta alternativa. La prima: a che servivano le "selezioni" nei lager di morte, quelle medesime di cui si aveva anche negli altri campi un autentico terrore, come testimonia lo stesso Rassinier, il capostipite del revisionismo?(4) Concatenata alla precedente, la seconda: che fine hanno fatto tutti gli scomparsi non "immatricolati"?(5) Ancora: perché dinamitare, prima della fuga, i crematori e i locali annessi, se questi ultimi non nascondevano altro che morgues o normali camere di disinfestazione degli abiti? Da ultimo. Se i lager dell'operazione Reinhardt (Treblinka, Belzec e Sobibor) furono campi di "transito", e non di sterminio, per centinaia di migliaia di individui, come mai di tali "transiti" e relative "rilocazioni" di massa, non esiste alcuna documentazione né traccia?...

Su tale specifico versante, si può in effetti concludere che l'attività dei revisionisti, fra i quali esistono studiosi niente affatto mediocri – e ciò a prescindere dalle loro convinzioni politiche (il contrario può essere affermato solo dalla disonestà intellettuale preconcetta, interessata e vile presente in larga misura nel campo avverso(6)) –, si è rivelata vana, uno spreco enorme di energie intellettuali e umane.(7). Le vessazioni di ogni genere subite, a destra come a sinistra (v. http://ihr.org/jhr/v16/v16n2p-2_Faurisson.html, http://vho.org/aaargh/fran/polpen/justice/justice.html, http://vho.org/aaargh/fran/polpen/polpen.html), hanno poi comportato la tristissima conseguenza che si verificasse una sorta di unione contro-natura tra compagni e camerati. Basta leggere i riferimenti bibliografici favorevoli proposti dall'AARGH (v. http://vho.org/aaargh/fran/inst/sites.html) e, reciprocamente, dai vari siti "nostalgici". Ma la possibilità di criticare e demistificare la storia scritta dai vincitori, così come, più in generale, l'esercizio di un'autentica libertà di pensiero e di espressione, sono valori fondamentali – essenziali, d'altronde, all'accertamento stesso della verità – che è necessario affermare e difendere sempre e comunque.

Il problema non è tanto – e ancor meno solo – l'origine o la collocazione politica di quelli che su più punti mettono in discussione la storia ufficiale delle persecuzioni naziste, bensì se quest'opera di revisione, anche radicale – anche inverosimile sino alla follia –, sia possibile oppure no nell'ambito delle società cosiddette democratiche. Le false testimonianze (o rese sotto tortura), le ricostruzioni posticce e tutti i lati oscuri, i documenti mancanti, le inadempienze, le esagerazioni, gli errori, le varie falle relative alla versione sancita dalla sentenza di Norimberga, esigevano che storici onesti e preparati rivedessero in seguito, criticamente, tale versione. Ciò non è stato consentito e continua a non esserlo, PER LEGGE. E tuttavia, qualche acquisizione nuova e diversa, soprattutto riguardo al numero delle vittime, è comunque alla fine passata tra gli addetti di parte "sterminazionista", proprio in conseguenza del lavoro, criticabile e non condivisibile quanto si vuole ma con cui pur sempre è stato necessario confrontarsi, dei loro demonizzati e perseguitatissimi avversari. Nel Museo di Auschwitz, all'indomani di Norimberga, fu affissa una targa che parlava di 4.000.000 di decessi per quel medesimo lager (il numero di 6.000.000, oltre a tutto di soli ebrei, deriva appunto da quella prima valutazione esorbitante: 4.000.000 – i due terzi – ad Auschwitz, 2.000.000 negli altri cinque campi in Polonia e sul fronte russo). Oggi, la cifra che da non molto lì si può leggere è di 1.500.000, senza che una simile notizia sia mai stata veramente resa pubblica. E quest'ultima è ancora, con ogni probabilità – per fortuna degli ebrei e dell'uomo in generale –, sbagliata in (grande) eccesso. Nessuno ha mai messo in dubbio l'esistenza dei forni crematori. Di essi, semmai, è stata contestata, in base a osservazioni di ordine fisico-chimico e macabri calcoli, la capacità di "smaltimento" della massa di cadaveri. Anche in questo caso bisogna notare che il più serio studioso, relativamente a queste tematiche, dello schieramento "ortodosso", Claude Pressac, da poco scomparso, ha in certo qual modo fatto suoi e approfondito alcuni dei rilievi critici dei revisionisti. Ne Le macchine dello sterminio. Auschwitz 1941-1945 (p. 173) egli è giunto a ipotizzare, proprio in base a considerazioni analoghe alle loro, un numero complessivo di 711.000-631.000 vittime per il lager di Auschwitz, beninteso, però, riconfermando come reali la volontà e l'attuazione del massacro da parte del Terzo Reich. Recentemente su questa stessa strada si è spinto ancora più in là Fritjof Meyer, ex-caporedattore di "Der Spiegel" (Amburgo), anch'egli appartenente al campo degli "sterminazionisti", che è giunto a proporre la cifra di 510.000 morti, di cui "solo" 356.000 gassati (cfr. "Osteuropa. Zeitschrift für Gegenwartsfragen des Ostens", Nr. 5, Mai 2002, pp. 631-641).

Nella condanna-persecuzione del revisionismo olocaustico sono presenti e operanti meccanismi irrazionali e religiosi (da Sacra Inquisizione), prima ancora (e invece) che ragioni e princìpi di ordine metodologico e scientifico. Così si prescinde di solito dalla valutazione oggettiva delle ricerche e dei relativi risultati dell'avversario, destituendolo, per statuto, di ogni possibile serietà, buona fede e umanità. Chi osi toccare con mani sacrileghe il sancta sanctorum, chi pretenda entrare da solo e coi propri occhi nel tabernacolo dell'orrore è arruolato ipso facto nelle schiere dei nazisti eterni, maledetti e dei folli. E', insieme, un demente e un nemico da ardere. L'oscena patente di "democrazia", di "giustizia", di "progresso" che i vincitori da allora si arrogano ha la sua base, a contrario, nella mostrificazione e demonizzazione ontologica dei loro avversari sconfitti. Cioè le stesse potenze statali che avevano operato solo qualche anno prima la più gigantesca, mostruosamente pianificata e veloce eliminazione di massa della storia (gli stalinisti di Mosca: sette milioni circa di contadini dell’Ucraina e del Kuban per fame coatta nell'inverno-primavera-estate 1932-33 – cfr. http://www.infoukes.com/history/famine/), ovvero – solo a mo' di un altro dei tanti possibili esempi – la distruzione e l'impestamento radioattivo di città giapponesi attraverso l'uso della bomba atomica a guerra già vinta e contro inermi popolazioni civili (i capitalisti di Washington), evitarono il giudizio di qualunque tribunale riguardo ai LORO crimini pregressi, presenti e futuri PROPRIO in virtù dell'immagine infernale – termine di NON paragone – dei vinti. Quanto dunque questa stessa immagine, stampigliata fin dentro l'animo delle masse da una propaganda spettacolare ineguagliabile, corrisponda a completa verità o sia deformata e di comodo è di PRIMARIA importanza. E infatti i padroni multinazionali delle finanze e dei media – i padroni veri, il vero Big Brother – lo sanno bene; ed è per questo che non possono tollerare la minima incrinatura all'edificio-santuario dell'"Olocausto". La cifra di "sei milioni" di ebrei uccisi – magari perfino, a surplus orrorifico, la stragrande maggioranza attraverso le camere a gas – è una menzogna mitica che i sacerdoti e custodi dell'ortodossia sono i primi a (ri)conoscere, tra di loro, in quanto tale. Naturalmente guardandosi bene dal comunicarlo al servitorame catodico, il cui compito, si sa, è quello di bere ogni giorno, senza tregua, la pozione e di ubbidire. Si è stabilita, sulle vicende della Seconda Guerra mondiale, una versione "canonica", che attribuiva allo sconfitto l'immagine stessa del male assoluto (ineguagliato e ineguagliabile – rivelandosi, in questo, essenziale il numero dei massacrati, perché è evidente che oltre una certa soglia la quantità si trasforma in "qualità"); e, insieme, sollevava i vincitori dalle loro proprie responsabilità. E' così che il sistema infernale e "apripista" dei gulag, o l’Holodomor, o le bombe terroristiche di Dresda, Hiroshima, Nagasaki, o tutti i Vietnam e le mostruosità successive dei "progressisti", o gli stessi continui crimini contro l'umanità, da sessant’anni, degli occupanti in Palestina, per giungere sino all'odierno impiego sistematico, genocidario ed ecocida dell'uranio impoverito e alle abiette torture di Abu Ghraib, in qualche modo sono risultati più "lievi" alla coscienza del mondo – non certo delle vittime.

Riassumendo.

PRIMO: "Sei milioni", l'orrore assoluto, che le centrali dello spettacolo insistono con incredibile malafede a insufflare nei crani delle masse, è una menzogna mitica, ma essenziale all'edificio di "autogiustificazione" – di alibi perpetuo – delle "democrazie" vincitrici, nonché dello Stato d'Israele, che anche sulla sua base ideologica si è fondato e si regge. Dal punto di vista quantitativo la strage (non solo) degli ebrei ad opera dei nazisti, poi religiosamente e artatamente nominata Olocausto (l'Unico, l'Incomparabile, l'Indicibile – una sorta di En Soft), per quanto spaventosa e ripugnante, quasi impallidisce se confrontata con altri orridi genocidi di più vaste proporzioni avvenuti nello stesso secolo(8), o, ancor più, con quelli precedenti a danno dei neri e dei nativi d'America. Con tutto ciò, rimane inoppugnabile che il regime nazista ha perpetrato a sua volta crimini tremendi e che, nello specifico, la responsabilità di tutta l'organizzazione mortifera (non solo) dei lager – nei quali i peggiori e più diretti aguzzini erano parte degli stessi internati, le varie gerarchie dei kapò –, appartiene comunque ai dirigenti nazisti stessi… Non però ai figli, e ai figli dei figli, e ai figli dei figli dei figli... come invece, sempre religiosamente, i sionisti pretenderebbero in eterno.

SECONDO. Perseguitati in tutti i modi da un'implacabile Polizia del Pensiero e ormai convinti di vivere in un'epoca "transideologica", Guillaume e gli altri hanno finito per accettare la solidarietà reciproca e la collaborazione anche di esponenti del revisionismo nostalgico. Io, conoscendo le angherie che hanno subìto e che subiscono tuttora, li posso comprendere, ma non sono d'accordo. I nazisti storici, così come i neonazi, sono nemici, punto e basta. Beninteso come nemici sono i bolscevichi e gli stalinisti, ma anche, sebbene in modo diverso, i socialdemocratici. Essere rivoluzionari è sempre stato difficile, oggi lo è ancora di più. E comunque, SEMPRE, viva la liberà di pensiero, di ricerca e di espressione. Questa libertà deve valere PER TUTTI, nemici compresi, o NON VALE NULLA, e si riduce a pura ideologia, a proclama del Grande Fratello: la verità diventa un momento del falso, la menzogna un aspetto del vero.


Joe Fallisi
Milano, 5 ottobre 2002






NOTE



(1) Per quanto concerne la critica dei revisionisti ai libri di Pressac, v. http://vho.org/aaargh/fran/tiroirs/tiroirJCP/tiroirJCP.html.

(2) Una risposta alle critiche relative al suo "Rapporto" si può leggere nello stesso citato libro di Rudolf, che ne costituisce la versione aggiornata; così pure devono essere tenute in considerazione, più in generale, la contro-repliche agli "sterminazionisti" di Carlo Mattogno ("incontestabilmente il migliore ricercatore di parte revisionistica" secondo Jean-Claude Pressac – cfr. "Entretien avec Jean-Claude Pressac", in: Valérie Igounet, Histoire du négationisme en France, Éditions du Seuil, Paris 2000, p. 642, consultabile in rete alla pagina http://vho.org/aaargh/fran/tiroirs/tiroirJCP/jcpvi0003xx.html): La risiera di San Sabba: un falso grossolano, Sentinella d'Italia, Monfalcone 1985 (http://vho.org/aaargh/ital/archimatto/sabba.html); Auschwitz: le "confessioni" di Höss, La Sfinge, Parma 1987; "Medico ad Auschwitz": anatomia di un falso, La Sfinge, Parma 1988; Auschwitz: la prima gasazione, Edizioni di Ar, Padova 1992; La soluzione finale. Problemi e polemiche, Edizioni di Ar, Padova 1993; Auschwitz. fine di una leggenda, Edizioni di Ar, Padova 1994; Intervista sull'Olocausto, Edizioni di Ar, Padova 1995; Rassinier, il revisionismo olocaustico e il loro critico Florent Bayard, Graphos, Genova 1996; Olocausto: dilettanti allo sbaraglio, Edizioni di Ar, Padova 1996 (http://www.vho.org/aaargh/ital/archimatto/); L'"irritante questione" delle camere a gas ovvero da Cappuccetto Rosso ad… Auschwitz. Risposta a Valentina Pisanty, Graphos, Genova 1998 (introduzione, prefazione e primo capitolo sono consultabili alla pag. http://utenti.lycos.it/revisionismo/Olocausto.htm); La "Zentralbauleitung der Waffen-SS und Polizei Auschwitz", Edizioni di Ar, Padova 1998; Sonderbehandlung ad Auschwitz. Genesi e significato, Edizioni di Ar, Padova 2001; Olocausto: dilettanti a convegno, Effepi, Genova 2002; I forni crematori di Auschwitz. Studio storico-tecnico, con la collaborazione di Franco Deana, 2 volumi, Edizioni di Ar, Padova (di prossima pubblicazione); http://www.vho.org/aaargh/ital/archimatto/index.html; http://revisionismo.splinder.com/; http://vho.org/search/d/search.php?db=default&uid=default&LastName=Mattogno&FirstName=Carlo&mh=20&sb=---&so=ascend&view_records=View+Records; http://www.codoh.com/author/mattogno.html; http://www.vho.org/Authors/Carlo_Mattogno.html; http://vho.org/cgi-bin/perlfect/search/search.pl?p=1&lang=en&include=&exclude=&penalty=0&mode=all&q=MATTOGNO (pag. 1 e sgg.); http://www.google.com/search?ie=UTF-8&oe=UTF-8&q=mattogno&btnG=Search&domains=http%3A%2F%2Fwww.codoh.com&sitesearch=http%3A%2F%2Fwww.codoh.com (pag. 1 e sgg.).

(3) Cui è stato giustamente paragonato il trattamento che gli uomini infliggono, ogni giorno e nella più completa "normalità", agli animali non umani (cfr. Charles Patterson, Un'eterna Treblinka, Editori Riuniti, Roma 2003).

(4) "Un bel giorno i servizi sanitari del campo ricevevano l'ordine di redigere l'elenco di tutti gli ammalati considerati inabili al lavoro per un tempo relativamente lungo o in via definitiva e di riunirli in un Block speciale. Poi arrivavano dei camion – o un convoglio di vagoni –, essi venivano imbarcati e partivano per una destinazione ignota. La voce concentrazionaria voleva che fossero diretti subito alle camere a gas e, per una specie di crudele derisione, i raduni praticati in queste occasioni venivano chiamati degli Himmelskommando, il che significava che erano composti da persone in partenza per il cielo. Naturalmente tutti gli ammalati cercavano di sfuggirvi. Ho visto praticare due o tre Selektion a Dora: sono perfino sfuggito di stretta misura a una di esse." (P. Rassinier, La menzogna di Ulisse, Graphos, Genova 1996, p. 210, http://vho.org/aaargh/ital/arrass/PRulis11.html)

(5) Vedi, a questo proposito, il saggio, molto poco convincente, Was geschah mit den nach Auschwitz deportierten, jedoch dort nicht registrierten Juden? (Cosa accadde agli ebrei che vennero deportati ad Auschwitz ma che non furono lì registrati?) di Jürgen Graf (http://www.juergen-graf.sled.name/articles/auschwitz-juden.html, http://vho.org/aaargh/ital/JGcosaccaddeit.html), che rappresenta l'unico tentativo ch’io conosca da parte dei revisionisti, a tutt'oggi, di avanzare un'ipotesi-spiegazione diversa da quella ufficiale.

(6) Basta considerare che di questo fronte immenso e dominante, e dotato di tutti i mezzi e poteri (mediatici, politici e finanziari), solo Claude Pressac e (in parte) gli studiosi di The Holocaust History Project (http://www.holocaust-history.org/) e di The Nizkor Project (http://www.nizkor.org/) hanno accolto la sfida lanciata dai revisionisti seri controbattendo le loro tesi e argomentazioni in modo efficace e intellettualmente razionale (e sul loro proprio terreno), senza limitarsi a ripetere automaticamente e acriticamente la vulgata e senza ricorrere alla calunnia pura e semplice, alla mostrizzazione, al bavaglio, alla gogna, alle apposite leggi liberticide – ciò che vale soprattutto per Pressac, sprovvisto, in ogni caso, di strumenti di tal genere e alieno dal loro ricorso.

(7) E' quanto implicitamente è ormai costretto ad ammettere il revisionista Franco Deana, collaboratore di Mattogno, scrivendo: "Riteniamo anche possibile, ma non probabile che dei condannati a morte siano stati gasati nelle autoclavi o nei locali destinati alla disinfestazione degli abiti" (F. Deana, Studi revisionistici, Graphos, Genova 2002, p. 149). Accettare anche solo questa "possibilità" significa in effetti demolire tutto l'impianto teorico della negazione, che si basa proprio sulla pretesa impossibilità, innanzi tutto per motivi di ordine fisico-chimico, delle camere a gas omicide naziste.

(8) Il peso del tutto inferiore che nel giudizio storico e – quel che più conta – nell'immaginario collettivo hanno assunto, per esempio, le atrocità bolscevico-staliniane (precedenti, contemporanee e seguenti a quelle naziste) deriva solo dal fatto che Stalin sedeva al tavolo dei vincitori.