giovedì 30 aprile 2020

Crescete e moltiplicatevi... e sarà la fine!


Ecologia liberale: "Crescete e moltiplicatevi"? L'economia della ...

Il comando biblico “Crescete e moltiplicatevi” potrebbe portare l’umanità ad effetti devastanti: una vera e propria bomba ad orologeria. Questo assunto biblico dimostra che nulla di ciò che viene sancito nei testi religiosi, come ogni legge laica, possa avere valore imperituro.

Durante l’anno zero, cioè alla nascita di Cristo, la popolazione mondiale era di circa 350 milioni di anime. Si calcola che nel 1800 la popolazione fosse intorno ai 700 milioni e che nel giro di un trentennio sia aumenta di un  terzo fino a raggiunge un miliardo di unità nel 1830. Un secolo dopo la terra ospita 2 miliardi di esseri umani e nel 1975 raggiunge i 4 miliardi (i 2 miliardi del 1930 si sono raddoppiati nel giro di 45 anni). Oggi, 2020 la popolazione mondiale sta per raggiungere l’iperbolica cifra di 7 miliardi e mezzo . La previsione calcolata secondo l’incremento progressivo lascia supporre che l’umanità sarà di 100 miliardi entro la fine del secolo.

Malthus all’inizio dell’800 già affermava che se la moltiplicazione del genere umano non fosse stata regolata sarebbe stata causa di carestie e fame nel mondo.

Anche se l’incremento demografico venisse arrestato e la fertilità umana diminuisse, la tendenza all’affollamento rimarrebbe. Alcuni esperti sono concordi nell’affermare che anche riuscendo a stabilizzare le nascite a livello zero (uguale a quello dei decessi) la popolazione mondiale raggiungerebbe ugualmente 16 miliardi di individui prima di una assestamento definitivo, cioè il doppio della popolazione attuale.

Un interessante esperimento effettuato dallo studio Calhoun nel Maryland con 4 coppie di  topi, messi a vivere in un ambiente ideale in cui avevano a disposizione lo spazio e tutto il necessario per vivere come in una sorta di paradiso terrestre; i topi prosperarono riproducendosi fino a quando non raggiunsero le 150 unità. Da quel momento le risorse cominciarono a diminuire ed ebbe inizio un processo di degenerazione: le madri non allattavano più i loro piccoli e arrivavano perfino ad ucciderli. I maschi diventavano innaturalmente aggressivi e indifferenti ai normali richiami sessuali. L’indice di mortalità aumentò velocemente. La società dei topi raggiunse il limite massimo di 2200 unità dopo di ché incominciò a ridursi continuamente. L’esperimento iniziato nel 1968 si concluse 5 anni dopo, con la morte dell’ultimo topo.

Se in un ascensore progettato per la capienza di 4 persone ne entrano otto, la gente incomincia a manifestare segni di intolleranza, di ansia, di paura e qualunque piccolo incidente può degenerare in aggressività. Allo stesso modo, se una tavola è imbandita per nutrire 10 persone, a mano a mano che si aggiungono nuovi commensali le porzioni diventano sempre più piccole e quando l’esigua porzione non è più sufficiente a sfamare nessun individuo, inevitabilmente si sviluppano reazioni violente nel cercare di accaparrarsi la propria parte e si arriva ad azioni di forza e di violenza secondo la legge mors tua vita mea. Questo è quanto succederà al genere umano se responsabilmente non conterrà il fenomeno dell’incremento demografico.

Il male supremo dell’uomo sta nella sua indifferenza verso gli effetti che producono le scelte individuali. Mettere al mondo un essere, per realizzare se stesi o appagare il proprio desiderio di essere genitori, è puro egoismo, significa giocare con la vita degli altri. Anche quando la procreazione è concepita per la gioia di avere un figlio da amare, è sempre l’egoismo che ci muove. La sola cosa che può giustificare la messa al mondo di un nuovo essere è l’amore per la vita, la volontà di immergere l’altro nel dono sublime dell’esistenza, la volontà di dare al mondo un elemento armonico e positivo per il bene di tutti; non per propria soddisfazione, non per assicurare a se stessi la propria discendenza, non per avere sostegno durante la fase della vecchiaia, né per lasciare il proprio patrimonio finanziario o immobiliare, ma nell’intento di contribuire a rendere migliore questo mondo. Chiamare al’esistenza un nuovo essere è l’esperienza più drammatica e meravigliosa dell’universo, per questo è grande la responsabilità verso chi (forse) non ha chiesto di esistere.

Franco Libero Manco - francoliberomanco@fastwebnet.it

LATTE,LATTICINI,FORMAGGI,UOVA - Franco Libero Manco - YouTube

domenica 26 aprile 2020

Lettera aperta al governo italiano





Egregi membri del governo dello Stato d’Italia,
Vi scriviamo questa lettera perché NON ci sentiamo più rappresentati da questo governo. In questa crisi di Coronavirus stanno succedendo tante cose che non possiamo più tollerare.


LA PANDEMIA - I FATTI

L’OMS assieme agli esperti dei governi ha pronosticato milioni di morti in Europa e dava una mortalità di 3,4% del Coronavirus1. Quando il 30 gennaio c’erano 170 morti al livello mondiale (!)2, l’OMS ha dichiarato per il Coronavirus un’emergenza di sanità pubblica3. Già il giorno dopo il Consiglio dei Ministri ha emanato lo stato d’emergenza per l’Italia per i prossimi sei mesi4.

I dati relativi alla mortalità si basavano:
  1. su delle STIME da parte degli esperti.5
    Tutta questa pericolosità parte da un modello matematico che NON è basato sulla realtà dei dati effettivi,
  2. La relazione fra contagiati e morti è sovrastimata, perché sono state testate solo poche persone non avendo a disposizione tamponi a sufficienza. La prima valutazione scientifica è stata fatta a marzo in Germania ed il risultato dava una mortalità scientifica dello 0,37%.6
  3. I tamponi usati in Cina non erano validati, i cinesi stimano un’affidabilità dal 30% al 50%.7
  4. Anche la velocità del contagio era STIMATA, e non empiricamente osservata.
  5. L’assegnazione dei morti alla statistica ufficiale è in gran parte sbagliata, perché è un errore assegnare a persone con alcune patologie forti già preesistenti il covid19 come causa di morte.
Fatti reali: In Italia fino ad oggi (22-04-20) sono morte 24.6488 persone con un’età media di 78 anni9. Una stima reale di morti a causa di covid19 arriverà ad alcuni centinaia, come cercano di comunicare vari medici a livello nazionale e internazionale. Ma i massmedia non gli danno spazio o li dichiarano Fake News.
Come mai non si ascolta il virologo Dr. Luc Montagnier, il premio nobel di medicina del 2009, che recentemente ha analizzato il genoma del virus covid19 ed ha scoperto che è stato costruito artificialmente, inserendo una sequenza di HIV? Lui stesso ha scoperto il virus HIV! La prognosi di Montagnier su covid19: questo virus – siccome artificiale costruito – si deteriorerà da solo.10 Tutto ciò viene appoggiato anche dal Dr. Buttar11.


REALTÀ DELLA SITUAZIONE

Secondo i medici che lavorano sul territorio nazionale, i grandi problemi di salute della popolazione italiana sono tutt’altri12, come ad esempio: cardiopatie, malattie cerebrovascolari, tumori, ecc.
Non parliamo di malattie create e che creerà ancora il lockdown a livello psicologico, fisico e socio-economico.
Secondo l’ISTAT la mortalità delle malattie infettive (malaria, HIV/Aids, morbillo, influenze, corona viridae ed altre) assieme alle malattie parasitarie consiste nel 1,4 %.13
Voi però state discutendo la vaccinazione obbligatoria con la scusa di voler mantenere il contagio di questo virus pericolosissimo?


VACCINAZIONE ED APP

Non è la prima volta: Già siamo stati costretti per legge a vaccinare i nostri bambini, altrimenti non possono frequentare asili e scuole. Come da analisi – richieste dalla Commissione della Sanità della vostra Camera dei Deputati - questi vaccini contengono cellule di feti abortiti, DNA di pollo, DNA di scimmia e DNA di topi, una marea di sostanze sconosciute al laboratorio e varie tossine di cui metalli pesanti noti già come tossine per il corpo umano14.
Non ci avete mica informato attraverso televisioni e giornali di questi fatti!
Abbiamo il diritto di essere sani. La legge costituzionale di “libertà di cura” è stata infranta. E adesso state discutendo la vaccinazione obbligatoria per tutti i cittadini per un fenomeno che riguarda neanche 0,5 % delle malattie a livello nazionale? Esistono già altre cure efficaci senza aver bisogno di vaccini.15
Oltre a questo state discutendo l’obbligo di un’APP che controlla la nostra “salute” e tutti i nostri movimenti con la scusa del mantenimento del contagio.
È una violazione dei diritti costituzionali di noi cittadini per una causa non sufficientemente giustificata.
Poi c´è ancora il 5G. Non è (ancora) provato che abbia a che fare con la comparsa del virus covid19, però secondo il premio Nobel Montagnier sopracitato le onde elettromagnetiche hanno un impatto sui virus. Come se non bastasse, avete già incassato un sacco di soldi per i diritti e cominciato ad installare le antenne 5G16, nonostante che ci siano studi internazionali validi che mostrano che queste onde elettromagnetiche compromettono la salute dell’uomo e non solo.17 Anche stavolta senza ESCLUDERE CON CERTEZZA che questa nuova tecnologia non danneggi la nostra salute!?


COSA VOGLIAMO

Noi cittadini vogliamo vivere bene ed in salute. E vogliamo che voi governatori supportate NOI e non più le esigenze dell’industria.
Attualmente date centinaia di milioni alle case farmaceutiche ed anche per le App per via del coronavirus, a noi ci togliete la possibilità di lavorare e NON ci date i soldi per dar da mangiare alle nostre famiglie ed ai nostri figli.
Voi spargete in giro i nostri soldi pagati con le nostre tasse!


8 RICHIESTE:
  1. La fine del regolamento d’emergenza sicuramente non giustificato! E la fine del governo della Task Force!
  2. La fine di questa informazione unidirezionale sul coronavirus nei massmedia , ma l’inizio di una seria discussione trasparente con esperti vari (senza conflitti di interesse).
  3. Investimenti per il miglioramento della salute e del sistema immunitario
  4. Stop ai soldi liberi a sistemi di monitoraggio come APP ed industria farmaceutica per vaccini
  5. Libertà di cura garantita!
  6. Indagine sul processo decisionale di questo Lockdown. Che la responsabilità venga data a tutti coloro che hanno causato attraverso questa “pandemia” tutti questi danni al popolo italiano
  7. Non vogliamo crediti – ne per aziende, ne per privati, ma vogliamo soldi di risarcimento (pagati dalle nostre tasse che voi gestite) per avere un vero aiuto.
  8. E’ ora che il cittadino singolo venga considerato più dell’industria grossa.

NOI siamo il popolo

(stesura: Dr. Ulrich Gutweniger ulrich@gutweniger.info)

Lettera aperta al capo dei Ministri | CalabriaMagnifica.it


Se anche tu la pensi così e vuoi firmare questa lettera, scrivi il tuo nome, cognome ed indirizzo alla mail letteraalgoverno@gmail.com.


Articolo collegati:

5 Come anche sempre questi calcoli con i “contagiati”, che sono persone testate e spesso senza sintomi ed anche tutti in quarantena. Vedasi anche l’intervista con dott. Christian Drosten, l’esperto di coronavirus no.1 in Germania, in cui dice che tutto si basa su stime: https://youtu.be/m_S-56qILKM
7 Intervista con dott. Jenö Ebert in tedesco parlando del tampone al minuto 6.00: https://www.youtube.com/watch?v=9JfsZM4DlUQ
8 https://statistichecoronavirus.it/aggiornamento-morti-italia/ Va inoltre notato che in Italia muoiono ca. 700.000 persone all’anno ovvero attualmente ca. 1900 persone al giorno.
9 https://www.medicinadisegnale.it/?p=1052: “…età media decessi 78 anni, media 3,3 patologie presenti“
10 Intervista nella televisione francese CNEWS: https://www.youtube.com/watch?v=ZVSN1D5TwOQ (in lingua francese) https://www.youtube.com/watch?v=-erg9kMYKUc (tradotto in italiano)
14 Presentazione dell’analisi nella Camera dei Deputati: https://youtu.be/3fEvgIDA9z4
15 Per esempio: https://www.medicinadisegnale.it/?p=1052 “Oggi … molte vite possono essere salvate con l’uso della semplice eparina …”

Un coup de barre? "Colao" et ça repart... e le tristi disavventure del Conte Giuseppe



Un coup de barre, Mars et ça repart ! | Juliette
Povero Giuseppi. Neanche il tempo di scongiurare il pericolo di un governo Draghi per la “fase 2”, e già un altro incubo viene a turbare le sue notti: quello di un governo “tecnico” affidato recentemente a Vittorio Colao, il manager che lo stesso premier aveva incaricato  di presiedere una delle tante task force dai tratti piuttosto fumosi.
Una cosa è certa: nessuno sembra prendere più sul serio l’avvocato Conte, nessuno appare disposto a lasciare a lui e a Rocco Casalino le redini del governo per quando si dovranno affrontare problemi infinitamente più complessi di quelli odierni. L’azzimato “avvocato del popolo” ha fatto comodo come strumento per mettere insieme una qualche maggioranza che scongiurasse le elezioni anticipate, la vittoria immediata del fronte sovranista e – ultimo non ultimo – la vittoria delle destre anche alle presidenziali del 2022. Sono serviti, in questa fase, il suo sapersi adattare ai più spericolati cambi di maggioranza e la sua capacità di ricercare le più ardite soluzioni di compromesso, di conciliare capra e cavoli, il diavolo e l’acquasanta. Ma, malgrado lui si creda Napoleone, nessuno di quelli che contano è disposto a seguirlo fino a Waterloo.
E allora – ne abbiamo parlato su “Social” del 3 aprile – ecco spuntare nuovamente il nome di Draghi, ed ecco i grandi organi d’informazione (e i potentati che li posseggono) lanciarsi a corpo morto in una sperticata campagna di beatificazione dell’ex governatore della BCE, indicato all’opinione pubblica italiana come un nuovo “uomo della provvidenza”, come l’unico elemento in grado di tirarci fuori dai guai.
A un certo punto – nella prima settimana di aprile – l’operazione Draghi sembrava cosa fatta. Nei corridoi dei palazzi romani si sussurrava che a muoversi in quella direzione sarebbe stato addirittura lo stesso Mattarella, forse anche lui stufo dell’esasperato protagonismo del Presidente del Consiglio, delle troppe conferenze-stampa convocate all’ora dei telegiornali, degli innumerevoli DPCM (Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri) con cui Giuseppi ha gestito monocraticamente l’emergenza sanitaria. Peraltro – sia detto per inciso – fior di giuristi (valga per tutti il nome di Sabino Cassese, presidente emerito della Corte Costituzionale) hanno sollevato più di un dubbio sulla legittimità del modo di procedere di Conte, considerato assai poco attento ai poteri e alle prerogative del Parlamento, del Ministro della Salute e dello stesso Presidente della Repubblica.
Forse non è stato un caso che, proprio in quei giorni, Giuseppi II abbia chiesto udienza al Papa. In fondo – stando almeno a certe voci di corridoio – il vero ambiente di riferimento dell’ex avvocato del popolo non sarebbero i Cinquestelle e neppure il PD (malgrado lo spericolato endorsement di Zingaretti), ma proprio la Santa Sede. Sarebbe stata la Segreteria di Stato vaticana – giura qualcuno – a favorire l’elezione dell’illustre sconosciuto Giuseppe Conte alla guida del governo giallo-verde nel 2018 e poi di quello giallo-rosso nel 2019.
Sia stato come sia stato, comunque, io non escluderei affatto che, nei giorni del Draghi über alles, il povero Giuseppi sia andato a chiedere protezione oltretevere. Bergoglio – si dice – ha un ascendente particolare su Mattarella.
Pur se così fosse effettivamente stato, comunque, non credo che a determinare l’affievolirsi e poi il definitivo tramonto dell’operazione Draghi sia stata l’ipotetica connessione bergogliano-mattarelliana, bensì – del tutto inconsapevolmente – lo stesso Mario Draghi.
Mi spiego. L’obiettivo finale di Sir Drake – ne sono tutti convinti – non sarebbe la Presidenza del Consiglio, ma la Presidenza della Repubblica. In tale prospettiva, la guida del governo della “fase 2” sarebbe servita soltanto a preparare il terreno per il grande balzo del 2022. Draghi aveva cominciato a muoversi abbastanza bene in vista di un governo di “unità nazionale”; aveva anche aperto abilmente ai suoi avversari sovranisti, con la nota intervista al “Financial Times”.
Se nonché, quello del 2022 – stando sempre ai si dice – sarebbe anche il sogno proibito di Romano Prodi, capo indiscusso del più potente degli ambienti della sinistra italiana, quello di una destra economica di fatto che detta la linea alla sinistra ufficiale: euro-oltranzismo, privatizzazioni, riforme “strutturali”, eccetera.
Ecco, dunque, che negli ambienti “che contano” qualcuno ha cominciato a fare le pulci alla candidatura Draghi ed alla ipotesi di un governo di “unità nazionale”: pericoloso – si sussurra in certe stanze romane – sostituire l’attuale maggioranza giallo-rossa con una più ampia maggioranza di nuovo conio, che potrebbe implodere da un momento all’altro e ricacciare i grillini nelle braccia della Lega.
Meglio, dunque – continuano i sussurri – puntare a mantenere l’attuale quadro politico anche nel dopo-Conte. L’uomo giusto per questa operazione, naturalmente, non potrà essere Mario Draghi. Su chi puntare, allora, per un governo “tecnico” che non metta in pericolo i futuri assetti quirinalizi?
Ecco, a questo punto, spuntare il nome di Vittorio Colao, manager – secondo alcuni – “dalle indubbie capacità”, appena nominato alla guida dell’ennesimo comitato tecnico (in totale sono ben 15, forti di 450 “esperti”) che dovrebbe aiutare il governo a varare la “fase 2”.
Altri, tuttavia, non sono del tutto concordi sulle indubbie capacità. Per esempio, il temutissimo Luigi Bisignani (forse uno degli uomini più potenti d’Italia) così si esprime sul quotidiano romano “Il Tempo”: «Primo della classe, tanto puntiglioso quanto poco creativo, Colao è solo la contromossa di un gruppo di potere per cercare di rendere più difficile la corsa per Palazzo Chigi di Mario Draghi; dove, peraltro, quest’ultimo non pensa proprio di andare, puntando direttamente al Quirinale. Ma, a parte la narrazione entusiastica, chi sono gli sponsor e cosa faceva il super manager [Colao] a Londra dopo che, in anticipo e certamente non per sua volontà, bensì per i non brillanti risultati, aveva lasciato Vodafone? Fondamentalmente andava in bicicletta per le campagne e si annoiava, il fondo General Atlantic non riusciva a sfamare il suo ego, convinto com’è di essere il nuovo Marchionne, del quale non ha mai dimostrato né la statura internazionale, né la necessaria conoscenza di un sistema complesso come quello italiano. A spingerlo nelle braccia di Mattarella, prima in funzione anti Conte e poi anti Draghi, è stata una manovra accerchiante che politicamente ha due nomi, Enrico Letta e Paolo Gentiloni, con l’appoggio di tutto un mondo cattolico, tra cui spiccano Massimo Tononi, ex presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Romano Prodi, i soliti Guzzetti e Bazoli e i consulenti di McKinsey che l’ha sempre sponsorizzato e che ora lui “ricambia”, con forza, in ogni dove.»
A voler dar retta a Bisignani, dunque, una eventuale premiership di Vittorio Colao (che i buontemponi già chiamano Colao Meravigliao) non sarebbe poi una soluzione così brillante come si vuol far credere. A meno che il suo còmpito non sia soltanto quello di evitare consultazioni anticipate e di assicurare uno svolgimento “normale” delle prossime elezioni presidenziali. Purtroppo, però, prima di arrivare a scegliere il successore di Sergio Mattarella ci sarà da assicurare la sopravvivenza dell’Italia alla crisi post-Coronavirus ed all’attacco frontale che – Mes o non Mes – nei prossimi mesi sarà mosso al nostro assetto economico da una Unione Europea che è ormai soltanto il paravento del Quarto Reich di madame Merkel.
Speriamo bene. 
Michele Rallo - ralmiche@gmail.com
Michele Rallo nuovo Presidente del Comitato Scientifico del Centro ...



sabato 25 aprile 2020

I medici AMPAS: "La realtà della pandemia e la finzione ufficiale..."


Medici associazione Ampas contro coronavirus: “Irresponsabile e ...


Con serenità, ma anche con determinazione, i medici del gruppo della medicina di segnale (735 iscritti all’AMPAS, la nostra associazione, di cui tanti impegnati in prima linea), preoccupati per le possibili derive autoritarie in atto, desiderano fare chiarezza circa la possibilità che siano lesi dei diritti costituzionalmente garantiti per i cittadini.

1. Lesione libertà costituzionalmente garantite

In questo periodo sono stati gravemente lesi alcuni diritti costituzionali (la libertà di movimento, il diritto allo studio, la possibilità di lavorare, la possibilità di accedere alle cure per tutti i malati non-Coronavirus) e si profila all’orizzonte una grave lesione al nostro diritto alla scelta di cura. Tutto questo in assenza di una vera discussione parlamentare, e a colpi di decreti d’urgenza. Ci siamo svegliati in un incubo senza più poter uscire di casa se non firmando autocertificazioni sulla cui costituzionalità diversi giuristi hanno espresso perplessità, inseguiti da elicotteri, droni e mezzi delle forze dell’ordine con uno spiegamento di forze mai visto neppure nei momenti eversivi più gravi della storia del nostro paese.
Ora sta entrando in vigore un’app per il tracciamento degli spostamenti degli individui, in patente violazione del nostro diritto alla privacy, e che già qualcuno pensa di utilizzare per scopi extrasanitari.
Ma tra le lesioni più gravi ai nostri diritti costituzionali spicca quella legata al diritto di scelta di cura, ben definito sia nella costituzione che nel documento europeo di Oviedo. Noi medici siamo colpevoli di non aver adeguatamente contrastato, due anni fa, una legge che toglieva al pediatra di fatto ogni dignità e autonomia decisionale.
Ricordiamoci che una lesione di diritti non giustificata è sempre la premessa ad altre possibili lesioni.

2. Conflitti di interesse

Gli attori “scientifici” della redazione e della promozione della citata legge Lorenzin non sembrano essere molto diversi dai “consulenti” dell’emergenza di oggi.
Ci chiediamo se le informazioni provenienti dalle figure che operano come consulenti del Ministero della Salute siano diffuse con la comunicazione dei conflitti di interesse che essi possano avere con aziende del settore. Non sarebbe etico né lecito avere consiglieri che collaborano con grandi aziende farmaceutiche.
Sempre in tema di conflitto di interessi: è stato il Parlamento a stabilire i componenti della Task force costituita recentemente per affrontare la cosiddetta fase2? Sono presenti possibili conflitti di interesse? Tali soggetti pare abbiano chiesto l’immunità dalle conseguenze delle loro azioni. Ma non dovrebbero essere figure istituzionali a prendere “decisioni” sul futuro del nostro paese? Una cosa è la consulenza, altro è decidere “in nome e per conto”. Con quale autorità?

 

3. Libertà di espressione e contraddittorio

Il giornalismo dovrebbe essere confronto di idee, discussione, valutazione di punti di vista diversi. Ci chiediamo quanto sia garantita la libertà di espressione anche di professionisti che non la pensano come noi. Vediamo invece giornalisti che festeggiano la “cattura” di un povero runner sulla spiaggia da parte di un massiccio spiegamento di forze, e la sistematica cancellazione di ogni accenno a diversi sistemi di cura rispetto alla “narrazione ufficiale” del salvifico vaccino, si tratti di vitamina C o di eparina, in totale assenza di contraddittorio.
In questo quadro intossicato, le reti e i giornali maggiori mandano in onda continuamente uno spot, offensivo per l’intelligenza comune, in cui si ribadisce a chiare lettere che la loro è l’unica informazione seria e affidabile: il resto solo fake. Viene così creata l’atmosfera grazie alla quale si interviene su qualunque filmato, profilo social, sito internet che non si reputi in linea con la narrazione ufficiale. Nessuna dittatura può sopravvivere se non ha il supporto di una informazione asservita.

 

4. Vaccino: soluzione a tutti i mali?

Tutti aspettano come una liberazione il nuovo vaccino (che giornalisti e virologi a senso unico continuano a vantare come l’unica possibile soluzione), dimenticando alcuni fatti. Il primo è che il vaccino viene sviluppato sulla base delle proiezioni teoriche sui virus in circolo l’anno precedente, e dunque è una “scommessa” (è esperienza comune ad ogni inverno che molte persone vaccinate si ammalino comunque). Il secondo è la continua forte variabilità di un virus a RNA come il Coronavirus, di cui pare esistano già diverse varianti. Ciononostante, in dispregio anche del rischio di interferenza virale (per cui il vaccino per un virus diverso può esacerbare la risposta ad un altro virus) la regione Lazio propone l’obbligatorietà per tutti i sanitari e tutti gli over65 di effettuare vaccinazione antinfluenzale ordinaria, violando ancora una volta (se l’obbligo fosse reale) il diritto costituzionale alla scelta di cura. E i difensori della costituzione, muti. Facile immaginare cosa succederà non appena sarà reso disponibile, con iter accelerati e prove di sicurezza minimali, il nuovo vaccino salvavita. Da medici vogliamo ribadire l’importanza del rispetto della libertà di scelta di cura così come costituzionalmente definita.

5. Bambini e movimento fisico

Una nota è necessaria per capire la gravità della situazione anche per quanto concerne movimento fisico e chiusura in casa dei nostri bambini. La stessa OMS si è pronunciata nel merito raccomandando l’uscita all’aria aperta e il movimento fisico come indispensabili presidi di salute e di sostegno immunitario. Quasi tutti gli altri paesi europei hanno consentito l’uscita in solitaria per fare sport e la passeggiata con i bambini. Noi no. Con una regola di incredibile durezza, venata di un inaccettabile paternalismo (“se li lasciamo liberi poi non sono capaci di stare distanti”) abbiamo creato disagi psicologici e fisici (obesità e sedentarietà) e costretto a salti mortali i pochi obbligati al lavoro (sanitari, agricoltori, trasportatori, negozi alimentari).
Non possiamo inoltre non rimarcare la totale disattenzione di questi draconiani provvedimenti nei confronti delle famiglie con figli disabili (e in particolare autistici) per i quali il momento quotidiano di uscita all’aria aperta rappresenta un indispensabile supporto alla propria difficile condizione. I più fragili, come sempre, pagano il pedaggio più duro.
Tutto ciò non bastasse è stata scatenata la guerra del sospetto e della delazione tra gli invidiosi delle libertà altrui.
Come lucidamente scrive Noam Chomsky, mettere i propri sudditi uno contro l’altro è uno splendido sistema per qualunque dittatura per distrarre il popolo da quello che veramente il potere sta perpetrando a suo danno.
L’intervento di squadre di polizia con quad ed elicotteri ad inseguire vecchietti isolati sui sentieri non fa che rafforzare l’idea di poter essere tutti sceriffi, a dimostrazione della perfetta riuscita di induzione della psicosi da parte del potere.

6. Danni economici del lockdown: un disastro epocale

Alcuni comparti, come quello del turismo, della ristorazione o automobilistico hanno avuto riduzioni di fatturato vicine al 100%. Questo significherà, come dicono le prime stime, una decina di milioni di disoccupati. Che smetteranno di pagare i mutui in corso. Smetteranno di acquistare beni di consumo. Perderanno le loro attività o le loro aziende costruite in decenni di sacrifici. Noi medici sappiamo cosa significhi questo a livello sanitario: migliaia e migliaia di nuovi decessi. Persone che si ammaleranno, si suicideranno (le prime avvisaglie sono già visibili), ritireranno i propri risparmi in banca. Serve ripartire subito, tutti, senza tentennamenti. Per ridurre i danni, che comunque, anche si ripartisse oggi, saranno epocali. Se domani si dovesse scoprire che qualcuno ha surrettiziamente prolungato il lockdown italiano (ad oggi il più duro d’Europa) per mantenere alto il panico e trovare un ambiente più pronto all’obbligo vaccinale, ci auguriamo solo che la giustizia possa fare il suo corso con la massima durezza. La gente perde il lavoro e muore di fame, e lorsignori pontificano.

7. Le cure

Anche qui l’argomento è imbarazzante. È comprensibile che un virus nuovo possa spiazzare anche i migliori medici per qualche tempo. Ma via via che le informazioni si accumulano occorrerebbe ascoltare coloro che sul campo hanno potuto meglio capire. Un gruppo Facebook di cui molti di noi fanno parte, nato spontaneamente come autoaiuto, e che conta circa 100.000 iscritti, ha elaborato delle raccomandazioni di cura efficaci poi inviate al ministero.
Oggi che pare chiaro e assodato che il decesso avvenga a causa di una forte coagulazione intravascolare molte vite possono essere salvate con l’uso della semplice eparina. Ma non basta: servono anche attenzioni specifiche a seconda del timing della malattia: ai primi sintomi, ai primi aggravamenti, o in fase precoagulativa. In particolare a noi medici di segnale risulta difficile comprendere l’uso massivo di paracetamolo o di altri antipiretici una volta acclarato che la febbre è un potente antivirale per l’organismo. È in preparazione un documento interassociativo anche su questo delicato argomento che merita più ampia trattazione.
Ove qualcuno, tuttavia, si permetta di ritardare l’adozione di sistemi di cura efficaci, per motivi meno che chiari (e alcuni interventi televisivi volti a screditare l’eparina sembrano andare in quella direzione) si aspetti reazioni forti da chi ha rischiato la propria vita in prima linea.
La magistratura sta ora indagando sui gravi errori commessi in alcune regioni nella gestione delle residenze per anziani, veri e propri focolai d’infezione con purtroppo un numero elevatissimo di decessi, stante la fragilità e la polimorbilità degli ospiti, quasi sempre in trattamento con statine, antipertensivi, analgesici, antidiabetici. Al di là delle responsabilità regionali, che la magistratura valuterà, preme fare dei numeri: dei 22000 decessi totali nazionali ben 7000 (il 30%!) sono di degenti in RSA. Un dato sconvolgente, ma che deve farci riflettere sull’incremento importante dei decessi in alcune province.
Gli errori fatti, in buona o cattiva fede, sono costati la vita a più di 100 medici e ad un alto numero di altri operatori sanitari che sono stati mandati allo sbaraglio senza un piano preciso e senza i necessari dispositivi di protezione. A loro va la nostra più profonda gratitudine.

8. Test sierologici ritardati o non autorizzati

Uno dei modi per capire quante persone hanno già incontrato il virus (smettiamo di chiamarli “contagiati”, perché talvolta hanno avuto solo lievi sintomi influenzali e prodotto splendidi anticorpi) è quello di effettuare un test sierologico, che è di costo contenuto e che evidenzia malattia in corso (IgM+) o malattia superata e presenza di anticorpi memoria (IgG+). Chi sia IgG+ potrebbe già serenamente ricominciare a muoversi senza particolari cautele né per sé né per gli altri. Sensibilità e specificità di questi test sono altissime a differenza di quelle dei tamponi. Perché tanta ostilità da parte di governo e istituzioni sanitarie tanto da vietarne l’uso “fino ad approvazione di un test affidabile”? I casi di Ortisei (45% di positivi) e di Vò Euganeo (75%) ci dicono che probabilmente il virus si è già diffuso molto più di quanto pensiamo e che le misure in essere potrebbero non essere poi così necessarie, almeno in alcune zone d’Italia.

 

9. Qualche numero

Vi prego risparmiateci il teatrino delle 18. Quei numeri non sono affidabili e fanno parte di una consumata regia. A fianco di Borrelli sfilano talvolta alcune figure i cui potenziali conflitti d’interesse non vengono mai dichiarati.
Il numero dei “contagiati” è privo di senso, visto che dipende dal numero di tamponi effettuato. E la stragrande maggioranza della popolazione potrebbe già avere incontrato il virus senza saperlo. Stime della Oxford University parlano di 11 milioni di potenziali positivi già ora. Se questo dato fosse vero la letalità di Sars-Cov2 sarebbe veramente irrisoria: lo 0,05%, anche prendendo per veri i dati di mortalità. Ma anche su questi permane il terribile dubbio sui decessi PER e CON Coronavirus. Diverse testimonianze mettono in forte dubbio il dato, visto che ogni giorno in Italia ci lasciano circa 1900 persone (dati ISTAT) e non si fa fatica ad estrarne 400, tra questi, che siano anche positivi al virus. Tuttavia è dato chiaro a chi lavori in prima linea che la grave coagulazione intravascolare indotta dall’incontro tra il virus e un terreno per lui fertile (età media decessi 78 anni, media 3,3 patologie presenti) possa portare rapidamente alla morte individui fragili che tuttavia avrebbero volentieri vissuto qualche anno ancora. In Inghilterra hanno rilevato che che il 73% dei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva per CoronaVirus è sovrappeso o obeso. Come dice il dr. Lustig: “Il virus non distingue chi infetta ma distingue benissimo chi uccide”.
Questi pazienti fragili comunque avrebbero preferito morire tra le braccia dei loro cari piuttosto che da soli in questo modo terribile.
In altri paesi hanno usato modalità di calcolo diverse. Non potremmo chiedere dati più precisi e affidabili evitando di diffondere panico e preoccupazione?

10. Altri Paesi europei e non: lockdown molto diversi

Altri paesi sia in Europa che nel mondo stanno adottando lockdown parziali molto meno rigidi di quello italiano, tanto che il lockdown completo viene ormai tristemente chiamato “all’italiana”. Eppure abbiamo il problema da prima di tutti gli altri e ci stanno facendo credere che lo chiuderemo buoni ultimi. Per colpa dei runner e dei bimbi a passeggio, ovviamente. Peccato che in molti paesi europei la passeggiata di adulti e bambini, la gita al mare, l’accesso alle seconde case sia quasi ovunque consentito, a patto di mantenere il distanziamento sociale. Ma non eravamo nell’Europa unita? Perché questa crudeltà nella sola Italia? Siamo ancora il paese cavia? Richiediamo con forza di allinearci al più presto alle direttive in essere nella maggior parte dei paesi europei.

11. Sostegno al sistema immunitario: i sani proteggono

Un punto chiave, che è sfuggito totalmente ai nostri governanti e ai nostri media è che i sani (quell’85% delle persone che ha incontrato il virus e nemmeno se ne é accorto, o ha subito lievi sintomi, costruendo presto gli anticorpi necessari) conducono uno stile di vita più sano che ne ha irrobustito e forgiato il sistema immunitario. Mangiare sano, fare sport quotidiano, condurre una vita meno stressante (magari abitando fuori città), assumere vitamine e integratori naturali, fare a meno di farmaci inutili, rinunciare a fumare, a drogarsi o a bere senza controllo, rappresenta un impegno che si vorrebbe vedere in qualche modo valorizzato come comportamento virtuoso quantomeno in relazione al risparmio che consente al sistema sanitario nazionale e, in questo caso, alla protezione dalla diffusione del virus e alla non occupazione di un posto letto, lasciato così libero per un altro.
Invece se accendiamo la TV vediamo solo pubblicità di farmaci e di dolciumi. E tra i pochissimi negozi aperti, in pieno lockdown, lo stato ha pensato bene di lasciare le tabaccherie. Fuma, riempiti di dolci, stai sedentario e ingozzati di farmaci: questo il messaggio che lo stato ci ha dato in questo periodo. Tanto, presto, arriverà il vaccino.

 

12. Le richieste

Consapevoli del fatto che il futuro sarà nuovo e diverso solo se capiremo che la nostra biologia non ci consente di vivere in città superaffollate, inquinate, fumando, drogandoci e mangiando solo cibi industriali e raffinati in completa sedentarietà, vogliamo sperare che il “dopo emergenza” possa essere migliore del “prima”. Ma questo potrà avvenire solo se avverranno molte delle cose che siamo qui a richiedere, alcune immediate, altre a breve.
Richiediamo dunque con forza, a nome dell’associazione AMPAS e dei 735 medici che ne fanno oggi parte (nonché dei numerosi simpatizzanti non medici):
  • L’immediato ripristino della legalità istituzionale e costituzionale, richiamando il parlamento alle sue funzioni democratiche e al dibattito che necessariamente deve scaturirne.
  • L’immediata cancellazione di task force e di consulenti esterni i cui conflitti di interesse potrebbero essere letti, nel momento in cui si affidino loro responsabilità non previste istituzionalmente, come un aggiramento delle regole democratiche.
  • L’immediato ripristino del diritto al lavoro per milioni di italiani, che se non possono avere il proprio stipendio saranno presto alla fame con conseguenze prevedibili di ordine pubblico (nel rispetto delle nuove regole di distanziamento fino a che sarà necessario)
  • L’immediato ripristino del diritto allo studio per milioni di bambini, ragazzi, studenti universitari che sono stati da un giorno all’altro privati di uno dei loro diritti fondamentali (nel rispetto delle nuove regole, fino a che sarà necessario)
  • La protezione del diritto alla scelta di cura, già violato da precedenti leggi, per impedire l’obbligatorietà di ogni possibile nuovo trattamento sanitario. Ogni nuovo provvedimento emesso in emergenza dovrà obbligatoriamente prevedere una data di fine del provvedimento, al fine di non “tentare” alcuni a rendere le restrizioni alle libertà una regola.
  • Il blocco di qualunque “app” o altro dispositivo informatico volto al controllo dei movimenti delle persone in palese violazione della nostra privacy.
  • L’immediata riapertura della possibilità per adulti e bambini di uscire all’aperto a praticare sport, passeggio, vita sociale, seppur nel rispetto delle regole necessarie.
  • Il ripristino immediato di una par condicio televisiva o mediatica, con ospitalità nelle trasmissioni di esponenti, ovviamente qualificati, di diversi punti di vista, con allontanamento immediato (o retrocessione a mansioni diverse) di conduttori che non abbiano saputo tener fede al loro dovere di giornalisti.
  • Dichiarazione dei propri conflitti di interesse da parte di qualunque professionista sanitario che esprima un parere televisivo o partecipi a un dibattito. L’omissione deve essere punita con un allontanamento mediatico proporzionato. Lo spettatore deve sapere se chi sta parlando riceve milioni di euro da un’azienda, o meno.
  • Il divieto di chiudere o cancellare siti o profili social in assenza di gravi violazioni di legge. Eventuali cancellazioni dovranno comunque essere tempestivamente notificate e giustificate. La rimozione di idee ed opinioni solo perché diverse dal mainstream ufficiale non è degna di un paese civile.
  • Il divieto per le forze dell’ordine di interpretare a propria discrezione le regole di ordine pubblico fissate dai decreti. Qualunque abuso, anche minimo, dovrà essere perseguito.
  • Il divieto di radiazione di medici per la sola espressione di idee diverse da quelle della medicina ordinaria. Da sempre il dialogo e il confronto tra idee diverse ha arricchito la scienza, che cambia e si evolve. Non sopravvalutiamo le nostre attuali misere conoscenze.
  • L’attivazione tempestiva di nuovi protocolli di cura in tutti gli ospedali Covid19 che, oltre a garantire la salute del personale sanitario, prevedano l’utilizzo di vitamine, minerali, ozonoterapia e tutte le cure naturali e di basso costo efficaci e documentate, accompagnando via via con farmaci più a rischio di effetti collaterali solo in caso di aggravamento, e attivando solo per la fase di crisi o pre-crisi l’utilizzo dei farmaci immunosoppressori e dell’eparina.
  • La disponibilità immediata e per tutta la popolazione di test sierologici IgM e IgG che possano consentire da subito sia di monitorare lo stato di diffusione del virus nelle diverse aree, sia dare la possibilità a chi sia IgG+ di riprendere la propria vita senza alcuna limitazione.
  • In una ipotesi di graduale diffusione dell’immunità virale, particolare attenzione dovrà essere riservata alla popolazione fragile: anziani, obesi, ipertesi, diabetici, infartuati (le categorie più colpite). Nel rispetto del diritto di scelta di cura nessun obbligo potrà essere dato se non temporaneamente, ma solo forti raccomandazioni e informazioni dettagliate sui rischi di infezione. Un individuo fragile deve poter scegliere se rischiare di morire abbracciando il suo nipotino, o restare vivo recluso in casa senza vedere nessuno.
  • Una forte campagna informativa sui rischi legati ad un cattivo stile di vita e su come tale stile aumenti il rischio di essere infettati. O vogliamo essere costretti a tenere le mascherine tutta la vita e a non poterci più abbracciare per consentire a qualcuno di fumare e di gonfiarsi di farmaci e di merendine zuccherate, disdegnando qualsiasi tipo di movimento fisico? Ciascuno resterà libero di farsi del male ma almeno lo stato non potrà dirsi complice.
  • Il divieto, almeno in questo periodo, di pubblicizzare sulle reti televisive e sui giornali farmaci e prodotti dolciari ingrassanti, al pari di come già in atto con il fumo.
  • Un aiuto immediato alle tante famiglie in crisi che a causa di questo lockdown totale hanno smesso di lavorare e di produrre reddito, con modalità molto semplici (ad esempio ticket a valore per acquisti di derrate alimentari). L’aiuto migliore per le aziende, invece dell’elemosina, sarà una tempestiva riapertura.

Medici migliori, in un paese migliore

Comunicato AMPAS del 21/4


AMPAS – Medicina di Segnale 



Post Scriptum
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