“Siamo alla comica finale. Se non fosse aberrante,
sarebbe ridicolo. Dimenticandosi della pedofilia diffusa ed endemica nelle file
del clero, un pretonzolo (chissà cosa nasconde sotto il letto.....) se la
prende con le donne, "che provocano il maschio e se la vanno a
cercare". Omicidi giustificati dall'imbecillità misogina retriva e
stomachevole. Del resto la chiesa non tollera di fondo la donna: può mettere il
becco in tutta l'attività umana ma non nel richiamo sessuale. La Natura è più forte. Viva le donne e viva il rispetto, colmo di ammirazione, di desiderio, di
dedizione…”
I media sguazzano
dentro la melma di una notizia che di per sé non meriterebbe neppure di essere
ignorata. Un prete in Liguria ha copiato le cretinerie di qualcuno in Internet
e le ha affisse alla porta della chiesa.
Fece lo stesso
Martin Lutero: altri preti, altre teste, altri attributi. Il Protestante in
definitiva sfidava la chiesa di Roma, la curia vaticana, col rischio di essere
messo sulla griglia. E non in senso metaforico. In definitiva a Norimberga (o
era Dresda?, o in qualche altra Città?) Lutero dichiarava che la mediazione fra
l’Uomo e dio, che era di appannaggio del papa, era troppo costosa, sia in
termini etico – morali, sia in termini economici. In verità le adunche mani
clericali spogliavano oltre il decoro le pecorelle del gregge dei credenti:
“voi soffrite in questa valle di lacrime, ché la ricompensa la avrete
nell’aldilà”.
Intanto il papa ed i cardinaloni, con clero annesso, sguazzavano
in poco edificanti piaceri terreni.
Poi la faccenda è
peggiorata.
Cosa ha detto il
prete ligure? Che lo sterminio di donne cui assistiamo, è in definitiva colpa
delle donne, perché troppo provocanti e quindi responsabili della reazione del
maschio.
Come maschio, se
riuscissi a frenare l’ilarità, mi sentirei offeso. Amo molto, e non mi stancherò
di ripeterlo, sia la differenza biologica che allieta la vita, sia la diversità
di cervello, di sentimenti, di polluzioni, di interazione, che esiste fra
maschio e femmina.
Amo quella
inconcepibile capacità che hanno le donne di essere romantiche e sognatrici ed
allo stesso tempo concrete, con i piedi
per terra, con il coraggio continuo, quotidiano di affrontare la vita. Noi
maschi certe cose dovremmo avere l’intelligenza di ammirarle, almeno. E spesso
di imparare, con intelligente umiltà.
Siamo diversi,
grazie a Odino!, e quando si diventa una cosa sola – e non parlo solo del corpo,
la parte più piacevole ma meno nobile -, si raggiunge il Wahalla, i cieli
infiniti.
Per certi preti invece
la donna era e rimane solo “remedium concupiscientiae”, un mezzo in definitiva
per allietare il maschio, per toglierli il mal di testa, e per sfornargli figli
da allevare. Per un solo voto di differenza al Concilio di Nicea (324-325 d.c.,
imperatore Costantino) fu concesso alle donne di avere un’anima. E poi, nel
vecchio West, il cavallo, il Winchester e la Colt erano molto più importanti della donna.
Per me non è così.
Non mi sento in dovere di dimostrare nulla. E quando vedo una bella donna, la
ammiro. E se ha vestiti “provocanti”, la ammiro di più. Ma non mi permetterei mai
di “assalirla”. Una donna la si conquista con il sorriso, con la disponibilità,
facendole sentire che su di noi ci può contare, che le diamo la sicurezza di
esserci sempre per lei, che la
rispettiamo come essere umano, innanzi tutto. Conquistare una donna vuol dire
dare se stessi, senza chiedere. State tranquilli che lei è tre passi avanti. Ed
è anche così brava da darci l’illusione di averla conquistata: sa come
gratificare la psiche infantile di ogni maschio e come solleticare la nostra
grezza sensibilità. Conquistare così una donna è la più bella avventura della
vita, dopo i figli.
Attribuire ad una
minigonna, ad un indumento trasparente, ad una maglietta aderente la
giustificazione di un atto animalesco (mi perdonino le bestie, molto più serie
di certi sottouomini), vuol dire considerare il maschio come un cretino,
mentalmente evoluto come un cavolfiore, senza la vera virilità, che non risiede
sotto la cintura, ma nel cervello e nel cuore, prima di tutto. E, visto che la
natura ci ha dotati di maggior forza fisica delle donne, sia ben chiaro che
tale forza deve essere casomai impiegata nella difesa, non nell’attacco. Una
donna la si difende, punto. E non per inesistente superiorità, ma proprio
perché purtroppo esistono sottouomini che, traviati da credenze clericali,
antropocentriche, arretrate e misogine, considerano la donna solo come qualcosa
di inutile attorno alla zona del piacere. Se a questo aggiungete il fatto che i
sottouomini di conseguenza considerano la donna come una “proprietà” e non come
una parte egualitaria di quella faccenda stupenda che l’amore vero crea,
capirete perché qualche imbecille si sente il diritto psicologico di
brutalizzare la donna, dall’assalto psicologico per scendere alla violenza, ai
pestaggi, al ferimento, all’omicidio.
Tutta colpa della
maglietta aderente!.... Ma per favore!
Mi ritengo, e ritengo tanti, tutti i miei amici, differenti, più…..
evoluti, grazie ad Odino.
E che il
pretonzolo sia un deficiente lo chiarisce anche una telefonata sentita, nella
quale chiede al giornalista se una donna nuda lo eccita. Imbecille ed
ignorante. Anche nella storia dell’arte
l’Amor sacro è raffigurato in una splendida, pura nudità femminile,
mentre l’Amor profano è sempre donna, ma vestita.
Responsabili le
donne di provocazione? Sì, sì ed ancora sì,grazie ad Odino!. Ma abbiamo
entrambi, maschi e femmine, cervello cuore e volontà.
Meglio amare e
conquistare, che prendere ed uccidere. Quello lo hanno fatto i preti, per
duemila anni.
Alle donne mi
permetto di consigliare: non adiratevi. Non ne vale la pena: seppellite il
pretonzolo sotto una montagna di risate. Qualche pernacchia non guasterebbe.
Fabrizio Belloni
COME HO GIA' SCRITTO DA QUALCHE TEMPO, QUESTE DICHIARAZIONI PRETESCHE NASCONO DA UNA SICUREZZA IDEOLOGICA. SIAMO ANCORA ALLA FEMMINA COME MESSAGGERA DEL DEMONIO. SIAMO ALLA STREGONERIA DA BRUCIACCHIARE.SIAMO AI GATTI NERI CHE CI GUATANO CON QUEI LORO OCCHIONI GIALLI DA SACRIFICARE A CHISSA' QUALI DIVINITA'. Infatti la sparizione dei gatti, che mangiavano i topi, nel Medioevo, fu la vera causa del susseguirsi di epidemie e di pestilenze. RITENGO INOLTRE che la scelta di pederasti per l'inserimento nel CLERO non sia casuale. C'è sicuramente un progetto POLITICO.
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