“Hai dei bambini?” E' una domanda che mi hanno ripetutamente fatto nei miei viaggi, in quanto ovunque le culture celebrano i bambini e la capacità delle donne di farli. Io no, né lo pianifico, per ragioni sia personali sia ambientali. Ma non volendo innescare uno scambio imbarazzante, di solito nicchio con un “non ancora”. Ho trovato difficile giocare in anticipo riguardo alla mia scelta, perché citare la sovrappopolazione è stata una pericolosa area di conversazione. Dopo tutto, la maggior parte delle culture hanno tradizioni fondate in una qualche versione del “crescete e moltiplicatevi” biblico.
Ma esortazioni del genere sono venute molto prima che la popolazione
mondiale si impennasse nel XX secolo da 1,6 miliardi nel 1990 ai 6,1
miliardi del 2000, prima che il cambiamento climatico cominciasse a
fondere i ghiacciai che forniscono acqua potabile a miliardi di
persone. Oggi, i livelli del mare aumentano, minacciando coloro che
vivono nelle città costiere e rendendo salate le falde acquifere.
L'insicurezza idrica causata in parte dalla pressione della
popolazione ha un ruolo nei conflitti armati, come nella guerra che
sta decimando la Siria. Stiamo spingendo le altre specie verso
l'estinzione ad un ritmo 1.000 volte più alto di quello pre-umano,
cosa che è sicuro che ci condizionerà in modi che non comprendiamo
ancora.
Gli ottimisti tecnologici sono convinti che l'ingegno umano ci
salverà, come la Rivoluzione Verde ha raddoppiato i rendimenti
agricoli. Ma mentre le persone stanno lavorando per rendere le
attività umane più sostenibili, aumentare la popolazione vanifica il
loro impatto. Considerate i requisiti di efficienza degli
elettrodomestici in California, che hanno ridotto il loro uso di
energia solo al 25% di quello di 40 anni fa. Sfortunatamente la
popolazione della California è quasi raddoppiata in quel periodo,
quindi il consumo di elettricità si è spostato di poco. Altri
sostengono che il consumo è un problema più grande della popolazione.
Dopotutto, l'impatto di carbonio di un bambino nato negli Stati Uniti
(compresi i suoi discendenti) è più di 160 volte l'impatto di un
bambino nato in Bangladesh. Tuttavia, popolazione e consumo sono
collegati. La storia mostra che la rapida crescita della popolazione
di solito è seguita da un periodo di aumento di consumo pro capite
come quella che stiamo vedendo ora in Cina. Inoltre, la
globalizzazione sta portando espansione urbana, proprietà di
automobili, una mentalità usa e getta e una dieta con più carne per
miliardi di consumatori in più che attualmente non se lo possono
permettere. E alla fine, le azioni per rendere verde lo stile di vita
di qualcuno sono meno efficaci dell'avere meno bambini. Una donna
americana che guida un'automobile che consuma meno, che migliora
l'efficienza energetica della propria casa, che ricicla e fa
cambiamenti dello stile di vita simili risparmierebbe 486 tonnellate
di CO2 durante il corso della sua vita, mentre scegliere di avere un
figlio di meno ne farebbe risparmiare 9.441 tonnellate.
Se non riduciamo il nostro numero in modo proattivo, lo farà la natura
al posto nostro, in modo duro ed improvviso, attraverso malattie,
carestie, siccità, super tempeste o guerre. Non sostengo una politica
mondiale del “figlio unico” o sterilizzazioni autoritarie. Piuttosto,
la chiave per ridurre la popolazione è l'educazione delle ragazze e
l'accesso al controllo delle nascite. Ciò è stato piuttosto efficace
in paesi sviluppati e in paesi in via di sviluppo, come Thailandia e
Vietnam, stanno cominciando a mostrare a loro volta tassi di fertilità
in declino. Ma abbiamo ancora bisogno di un cambiamento degli
atteggiamenti sociali. Le persone si comportano come se la mia scelta
sia pericolosamente sovversiva ed una minaccia. Famiglia, amici ed
stranieri mi hanno detto che sono egoista. Che non so cosa mi perdo.
Che lo rimpiangerò quando sarò vecchia e nessuno si prenderà cura di
me. Che in qualche modo sono manchevole perché amo il mio gatto
piuttosto che un bambino. Che sono ipocrita perché anche il mio gatto
ha un'impronta ecologica. Ma l'americano medio contribuisce per 17
tonnellate all'anno di carbonio nell'atmosfera. E, mentre non conosco
effettivamente l'impronta ecologica del mio gatto, questo avrà una
vita più breve di quella di un bambino, di sicuro non procreerà e non
avrà l'abitudine di guidare, volare, riscaldare la casa o comprare
apparecchiature elettroniche che richiedono molte risorse.
Ho scritto per la prima volta della mia decisione nel 2011, quando ho
notato che che la popolazione mondiale era raddoppiata nel corso della
mia vita, fino a 7 miliardi. Mentre alcune risposte sono state
negative, comprese persone che mi hanno detto che mi devo uccidere
(quindi se stavate pensando di farlo, non ce n'è bisogno!), altre
persone mi hanno ringraziata per aver articolato i loro punti di
vista. Molti non sono occidentali, come l'uomo di 29 anni che ha detto
che la lotta per la sopravvivenza nell'India sovrappopolata lo ha
portato a decidere di non avere figli, un punto di vista che è un
anatema per la sua famiglia. “A differenza dell'occidente dove non
avere figli è visto come un atto di egoismo”, ha scritto, “gli indiani
pensano a questo come ad un fallimento personale completo”. Nel suo
trattato classico “Sulla libertà”, John Stuart Mill ha sostenuto che
il tuo diritto di fare ciò che vuoi finisce nel punto in cui questo
viola i diritti di qualcun altro. Direi che, data la nostra
popolazione estrema, avere più di due figli, il livello di
sostituzione di una coppia, lede la libertà altrui utilizzando la loro
parte di risorse. Eppure, gli incentivi del governo sono asimmetrici,
offrendo riduzioni delle tasse per la riproduzione, penalizzando
pertanto le persone senza figli. Questo deve cambiare. Le persone
senza figli biologici possono dare ancora molto alla generazione
successiva. L'adozione fornisce l'amore necessario e la stabilità ad
un bambino che c'è già. Sono stata adottata, come lo sono stati due
dei miei nipoti. E in anni recenti sono diventata una madre adottiva
di due bambini intelligenti, caldi e divertenti. E' un ruolo
illuminante ed impegnativo, che mi spinge a crescere mentre mi sforzo
di essere un'influenza positiva sulle loro vite. Quando considero il
loro futuro e il pianeta sano di cui hanno bisogno per prosperare,
spero che continueremo a passare ad una maggiore accettazione sociale
del fatto di non avere figli, a migliori politiche di governo e
un'educazione più diffusa per le donne come percorso soft per ridurre
il nostro numero. Per una qualità di vita ottimale, dobbiamo essere di
meno.
Erica Gies
Da “The Washington Post”. Traduzione di MR (via Population Matters)
RispondiEliminaCommento di Aristando:
"Esempio di articolo spin pro-denatalità, per il genocidio popoli europei... L'esplosione della popolazione in Africa e paesi del terzo mondo e l'immigrazione forzata sono collegati..."