giovedì 3 settembre 2015

Cina che cammina, nella Nuova Via della Seta, uno dei più grandi progetti della Storia dell’Umanità



Qui vi informiamo  della gigantesca proposta progettuale cinese della Nuova Via della Seta, uno dei più grandi progetti della Storia dell’Umanità L’intervento che divulghiamo oggi è  accurato e dettagliato  e contiene anche qualche tentativo interpretativo delle ripercussioni che potrebbe indurre sui mercati delle materie prime e del sistema monetario internazionale, e soprattutto di come sposterebbe definitivamente il baricentro finanziario mondiale creando un polo commerciale in grado di mettere in ombra l’Occidente penalizzandolo molto più di quanto non vi riesca da solo con la sua anacronistica politica difensiva/aggressiva.

A noi non rimane che constatare che mentre l’Occidente continua ad essere governato da yesman e quaquaraquà al servizio della grande finanza cinica e criminale e con un orizzonte temporale che nella migliore delle ipotesi va da una legislatura all’altra (che tra l’altro durano sempre meno), in Cina pianificano e progettano interventi ed investimenti che coprono un arco temporale che va da due-tre generazioni a cinque o sei, un campo visivo e prospettico leggermente diverso … 

Tenete inoltre conto che i cinesi quando si dedicano alle infrastrutture i loro tempi di implementazione dei progetti sono leggermente diversi dai nostri (vedasi la Salerno Reggio Calabria o la TAV), probabilmente mentre da noi staranno ancora studiando come gestire il problema immigrazione loro avranno già realizzato la Nuova Via della Seta …

Claudio Martinotti Doria

Eurasian map

Cosa è la Nuova Via della Seta (e come cambierà il commercio del 21° secolo)


Da ragazzo sono stato affascinato dalla biografia di uno dei piu’ grandi viaggiatori ed esploratori di tutti i tempi: Marco Polo.
Nel 1271, percorrendo la mitica Via della Seta attraversando Baghdad, lo Stretto di Ormuz, l’Iran e le regioni piu’ occidentali della Cina, Marco Polo arrivo’ all’antica Pechino.
Fece poi ritorno a Venezia solo dopo 17 anni di viaggi e di permanenza in Asia.
La Via della Seta, con le meravigliose città che la incrociano (tra cui la famosa Samarcanda, una delle città più antiche del mondo che nasconde nel suo nome il significato etimologico di “fortezza di pietra“, nonché Baku, Tashkent e altre), da sempre ispira l’immaginazione collettiva degli uomini di tutti i tempi.
Questo leggendario percorso prese il nome dal lucrativo commercio cinese della seta, anche se – su quegli stessi sentieri – venivano trasportate le merci piu’ disparate. Sia in un senso (verso Occidente) che nell’altro (verso Oriente).
Su quella strada non viaggiavano solo uomini e merci ma viaggiavano anche grandi idee. Religioni e concetti che fecero da fondamento per il mondo moderno (Matematica, Geometria e Astronomia).
La Via della Seta allacciava in un’unica grande bretella a piu’ rami ben 3 continenti: Asia, Africa ed Europa.
La Cina ha intenzione di riesumare quel mitico cammino planetario, dando vita al piu’ grande progetto infrastrutturale che sia mai stato concepito (persino più imponente del Piano Marshall).
Si tratta della Nuova Via della Seta (The New Silk Road).
Questo grandioso progetto infrastrutturale porterà ad un incontro tra Oriente ed Occidente per dare vita a un nuovo ciclo di sviluppo  economico, culturale e tecnologico planetario.
Un ciclo che mi piace definire come il “nuovo Rinascimento moderno”.
La Nuova Via della Seta collegherà Asia, Africa ed Europa, proprio come la leggendaria Via della Seta.
Quando sarà ultimata, un unico immenso grande corridoio planetario permetterà la comunicazione e l’allacciamento al più grande aggregato umano della Terra: 4,4 miliardi di persone.
Il progetto era stato annunciato dal Presidente Cinese, Xi Jinping, nel 2013, contestualmente al varo della Asian International Infrastructure Bank (AIIB).
La AIIB è già composta da 58 nazioni aderenti, tra cui 12 paesi NATO (Gran Bretagna, Francia, Olanda, Germania, Italia, Lussemburgo, Danimarca, Islanda, Spagna, Portogallo e Norvegia) e da tre fondamentali alleati degli USA in Asia (Australia, Corea del Sud e Nuova Zelanda).
La Cina aveva invitato al tavolo della AIIB anche gli USA che mantengono invece una posizione non definita; a volte contrari al progetto, a volte favorevoli o neutrali.
Se gli USA rimarranno esclusi da questo progetto, perderanno il loro ruolo di leadership nell’immensa regione dell’Eurasia (che si estende dai confini Orientali dell’Europa ai confini Orientali della Cina, dalla Mongolia all’Indonesia).
La Cina ha già potenziato i capitali di tre istituzioni finanziarie al fine di fare fronte al progetto.
Alla China Development Bank sono stati conferiti importi pari a 32 miliardi di dollari americani, alla Export Import Bank of China i restanti 30 miliardi e la Agricultural Development Bank of China ne riceverà altrettanti.
La Nuova Via della Seta consisterà nella costruzione di cinque corridoi intercontinentali di transito:
  • Corridoio Nord:
si estende dal porto belga di Anversa, il porto olandese di Rotterdam, estendendosi dalla Germania, alla Polonia, Finlandia, Svezia, sino a giungere a Mosca e da qui alle regioni dell’estremo nord della Cina;
  • Corridoio Sud:
si estende al porto belga di Anversa e da quello di Rotterdam, percorre Germania, Austria, Ungheria, Croazia, Serbia, Romania, Grecia, Turchia, Iran, Pakistan, India, Myanmar e Thailandia, fino a giungere alla provincia cinese dello Yunnan, e termina in Singapore e Malesia;
  • Corridoio Centrale:
dai porti belgi e olandesi, connette Germania, Polonia, Ungheria, Ucraina, Bielorussia, Russia, Kazakhstan e Cina;
  • Corridoio Europeo-Caucasico-Asiatico:
collegherà l’Ovest Europeo con l’Asia Centrale (Moldavia, Russia, Georgia, Azerbaijan, Turkmenistan, Uzbekistan, Kyrghizstan, Tajikistan, Kazakistan e Cina);
  • Corridoio Nord-Sud:
collegherà l’Ovest Europeo, al Golfo Persico, tramite tre vie di transito, la prima attraverserà Azerbaijan, Armenia e Ovest dell’Iran, la seconda percorrerà il mar Caspio (via marittima), giungendo in Iran e la terza, dal Kazakistan giungerà nell’Est dell’Iran.
Il grande progetto infrastrutturale coinvolgerà molteplici  settori economici: costruzione di ferrovie ad alta velocità, costruzioni di vie stradali e autostradali, costruzioni di grandi porti  e infrastrutture marittime, centrali idroelettriche, realizzazioni di oleodotti e gasdotti, realizzazioni di nuove vie di telecomunicazioni in fibre ottiche e di linee elettriche.
L’indotto economico creato dalla costruzione dei cinque corridoi sara’ immenso.
Il progetto impegnerà compagnie private (petrolifere, delle costruzioni, edilizie, delle infrastrutture stradali ferroviarie ed elettriche, ecc.) enti statali e istituzioni finanziarie (Goldman Sachs e il fondo Blackstone si sono già dichiarati disponibili al progetto) per le prossime decadi.
Uno dei maggiori progetti sarà la costruzione del grande porto di Gwadar in Pakistan.
La Cina amministrerà questa porto che diventerà il terminale di comunicazione per la nuova costruzione di un gasdotto Iran-Pakistan-Cina, largamente finanziato dal Paese del Dragone; Gwadar, sarà collegato alla Cina, tramite un nuovo moderno tratto autostradale.

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*      Le partnership che nasceranno con la Nuova Via della Seta

Russia e Cina hanno già stretto accordi economici per la costruzione di centrali idroelettriche a ridosso della Nuova Via della Seta.
La Compagnia elettrica russa RusHydro e la cinese China Three Gorges Corp, hanno firmato un contratto per un progetto di costruzione di una centrale idroelettrica della potenza di 320 megawatt da situarsi nell’estremo oriente della Federazione Russa.
Altri progetti includono contratti per lo sviluppo comune del settore agricolo di Russia e Cina.
La Cina inoltre, ha già stipulato contratti economici con i paesi dell’Eurasian Economic Union (EAEU – comprendente Russia, Kazakistan, Kyrgyzstan, Bielorussia e Armenia), i quali sponsorizzeranno e finanzieranno, tramite ulteriori contratti multilaterali, la Nuova Via della Seta.
Cina a e altri membri della EAEU saranno inoltre interessati anche nello sviluppo di un nuovo corridoio infrastrutturale (autostrade e ferrovie) tra Cina, Mongolia e Russia, che costituirà il fulcro di una nuova zona di commercio tra le tre nazioni.
La Cina guarda con interesse anche all’India (anche se rimangono notevoli divari geopolitici tra entrambi i paesi).
Entrambe le nazioni  sono aderenti ai BRICS e sono trai i soci fondatori della New Development Bank.
Di recente Cina e India, nonostante le dispute territoriali (in particolar modo nel Tibe), hanno stipulato contratti bilaterali per 22 miliardi di dollari.
La costruzione della Nuova Via della Seta comportera’ il rafforzamento di  nuove relazioni di partenariato tra le due grandi nazioni (le più popolose del pianeta).
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La nuova corsa all’oro e il rinascimento planetario

La Cina (ma non solo) sarà la nuova beneficiaria del grande progetto infrastrutturale. Tutti i partners del progetto ne trarranno benefici in termini economici e di sviluppo culturale.
Esaminiamo i benefici per la Cina.
La Nuova Via della Seta darà origine a una nuova domanda di beni e servizi interni al mercato economico cinese, comportando una minore dipendenza dall’Export da parte del Paese del Dragone, pur mantenendo una vocazione alle esportazioni.
Il progetto darà l’avvio a una nuova fase di transizione per la Cina: da un’economia a bassa intensità di capitale (la fabbrica del mondo) a un’economia ad alta intensità di capitale (soprattutto nel settore secondario e terziario) e di espansione dei propri servizi finanziari.
Promuoverà la transizione e la definitiva internazionalizzazione dello Yuan-Renmimbi (la maggior parte dei contratti sarà stipulata in Yuan-Renminbi, iniziando, in modo definitivo, l’era del dominio del Blocco Yuan-Renmimbi).
Questo darà vita ad una nuova valuta di riserva globale sostenuta dalla ingenti riserve auree, a scapito del dollaro americano.
La Asian International Infrastructure Bank farà la parte del leone finanziario, contribuendo, in prima battuta, con un finanziamento del controvalore di 47 miliardi di dollari.
Ma nel nuovo progetto infrastrutturale saranno coinvolte le maggiori istituzioni finanziarie mondiali che coglieranno un’occasione unica per incrementare la loro presenza in tutto il continente eurasiatico.
La China Foreign Exchange Reserve, la China Investment Corp. (CIC), la Export-Import Bank of China e la China Development Bank, hanno fondato un fondo d’investimento infrastrutturale (Silk Road Infrastructure Fund) che mettera’ a disposizione – per le compagnie industriali coinvolte nel progetto – un primo finanziamento del controvalore di 40 miliardi di dollari americani.
Jin Qi, direttore del Fondo, ha gia’ informato che l’istituzione finanziaria non sara’ e non intende essere la sola a operare nel progetto, bensi’ cooperera’ con tutte le altre istituzioni che saranno interessate allo sviluppo della Nuova Via della Seta.
Il progetto della Nuova Via delle Seta potrebbe instaurare una nuova corsa all’oro fisico, proprio come quando gli Stati Uniti svilupparono e migliorarono i percorsi ferroviari e stradali nell’Ovest estremo del continente americano.
Le prime industrie a beneficiare di questo piano di sviluppo a lungo termine saranno proprio le industrie minerarie (il sottosuolo dell’Eurasia e’ ricco di tutti i minerali possibili e immaginabili; dall’uranio al carbone ecc.); ma una delle maggiori beneficiare sarà l’industria del settore dei metalli preziosi.
Sotto la tutela dello Shangai Gold Exchange, 60 (sessanta) nazioni hanno già costituito il più grande fondo di investimenti in oro fisico a livello mondiale che faciliterà l’acquisto di oro ai paesi aderenti al progetto, nonche’ investira’ nelle compagnie minerarie che decideranno di esplorare nuovi giacimenti estrattivi in Eurasia.
Lo Shangai Gold Exchange diventerà il mercato internazionale di riferimento mondiale per tutti gli operatori e commercianti globali di oro fisico: lo SGE sarà destinato anche a determinare i prezzi del metallo giallo.
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Uno sguardo nel futuro

Dal 2008 l’economia mondiale è entrata in una fase di contrazione, depressione, di declino di tutti i settori industriali, di riduzione della circolazione del credito finanziario per l’economia, al rigonfiamento artificiale di assets finanziari, all’esplosione dei tassi di disoccupazione planetaria e di deflagrazione del debito mondiale.
Il progetto della Nuova Via della Seta ha il potenziale per forgiare una nuova era di benessere, di prosperità, di ricostruzione dell’economia mondiale e di nuove tecnologie (anche compatibili con l’ambiente) e soprattutto di instaurazione di nuovi rapporti di amicizia, di cooperazione e di scambio culturale tra l’Oriente e l’Occidente (almeno quello europeo).
Quando l’uomo, storicamente, esplora nuove vie per uscire dagli steccati, dai confini e dalle barriere (fisiche e spirituali) che ne limitano l’espansione, in genere si apre una nuova era dell’Oro (in tutti i sensi  :-) )
La Nuova Via della Seta può rappresentare, oltre alla fuoriuscita dall’attuale stato di depressione economica,  una prospettiva di pace, sicurezza e allargamento degli orizzonti culturali, tecnologici, scientifici, artistici, filosofici; potrebbe costituire un avanzamento anche nei campi della medicina, del diritto e del modo di concepire la religione, proprio come durante l’era del Rinascimento.
Tra le nubi minacciose che si profilano all’orizzonte filtra un raggio di luce: la crisi attuale un giorno avra’ fine, persino il peggiore incubo non dura per sempre.
Sta a noi trasformare le avversità in opportunità.
Il Progetto della  Nuova Via della Seta è un’occasione storica per superare l’attuale fase storica declinante. Forse si aprirà un nuovo ciclo per l’umanità.
Il principio naturale dell’Evoluzione postula e ci indica che ogni nuovo sistema supera’ quello che lo ha preceduto.
“Come l’avvento dell’alba e’ ineluttabile all’esaurimento dell’oscurità notturna, così io so per certo che alle sofferenze senza fine dell’umanità farà seguito un’era di gloria.
Coloro che amano l’umanità, coloro che aspirano al benessere degli esseri viventi si levino in tutto il loro vigore, abbandonando ogni torpore e ogni indolenza per far si che l’ora tanto attesa si faccia realtà”.
Sarkar P.R. – tratto da “Ananda Vani” (ovvero: Parole di Gioia).

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L'autore: Riccardo Gaiolini

Sono Analyst & Researcher di DeshGold.com. Appassionato di mercati finanziari e di analisi intermarket. Amo integrare queste materie con lo studio della strategia geopolitica. Seguimi anche sul mio blog personale:newenergyhorizons.com

Fonte: http://deshgold.com/

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