Particolare di un affresco di Carlo Monopoli
Fin dalla nascita nel 2009, il Gruppo delle Cinque Terre ha indicato
nella conversione ecologica, nel ridimensionamento del sistema dei partiti e
delle logiche di casta, e nella rivitalizzazione della partecipazione dei
cittadini con nuovi strumenti di democrazia diretta, le chiavi indispensabili
per superare l’anomalia italiana e avviare un percorso di
cambiamento.
Dall’inizio avevamo chiare la
dimensione e la difficoltà di un tale progetto, di cui vedevamo le possibilità
in Italia, (insieme a quanto avveniva in altri paesi europei e non solo: il
percorso positivo dei Grünen, ed ora dei Piraten, in Germania, l’emersione di
una nuova aggregazione in Francia con Europe Ecologie, ed anche le altre novità
in diverse nazioni del pianeta).
Con il fallimento dell’
Ecoconclave di Bologna del gennaio 2011, è
emerso con chiarezza che senza il superamento e lo scioglimento anche formale
delle forze esistenti un nuovo percorso non si sarebbe avviato; la nostra
proposta è stata di fatto respinta, il percorso si è fermato, ognuno è rifluito
nel suo spazio angusto o si è dissolto.
E’ divenuto evidente che tale
percorso richiedeva tempi più lunghi e forse un grado di “rivoluzione culturale”
che avevamo sottostimato. La galassia dei gruppi si è allargata, ulteriormente
frammentata, e insieme si è consolidata la sua sostanziale irrilevanza, sia sul
piano istituzionale che nel paese reale, sebbene, quando i diversi protagonisti
hanno per un momento unito le forze (i 4 referendum vinti del 2011), si è potuta
verificare, clamorosamente, la possibilità di essere maggioranza nel paese.
Cosa è la anomalia italiana? alcuni ne hanno malamente attribuito la
causa al “berlusconismo” ed alle sue più aberranti degenerazioni. Dietro
l’antiberlusconismo si è nascosto il generale degrado del sistema italiano dei
partiti, il grado di contagio, “ da destra a sinistra “ della corruzione al suo
interno, con la inefficacia e inefficienza delle diverse opposizioni che hanno,
senza meriti e culture, acquisito indebiti successi dall’antiberlusconismo,
mentre il paese continuava a degradare.
Dalla anomalia italiana sono anche nati partiti di provvisorio successo
come quelli di Vendola e Di Pietro, che non hanno riferimento preciso a nessuna
delle “culture politiche europee”, ne vecchie ne nuove, e sono di fatto più
padri-padroni di organizzazioni modellate su se stessi e senza un vero progetto
di cambiamento sociale, privi di sostanziale democrazia interna e non
casualmente esposti a repentine derive di trasformismo o di infortuni dei vari
capibastone locali.
Vendola ha recentemente detto e
fatto tutto e il contrario di tutto in poche settimane; per la prima volta
provocando addirittura una timidissima opposizione formale nei suoi organismi
nazionali dove i dirigenti leggono sui giornali le posizioni assunte dal
partito; di fatto ha sciolto un partito, che comunque gli elettori stanno
sciogliendo nei fatti, firmando di corsa la Carta d’intenti delle primarie che
prevede la continuità del montismo, il doppio binario delle alleanze con l’UDC,
la conferma di tutti gli accordi europei e nel futuro parlamento l’adeguamento
alla maggioranza, dei contraenti della
Carta.
Di Pietro, malgrado i 4 referendum
sul lavoro e i rimborsi ai partiti avviati, è sotto ricatto dell’area filo PD di
Donadi ma anche di altri Scilipoti o Maruccio che gli possono scoppiare fra le
mani da un momento all’altro.
Perfino la stagione dei “sindaci
arancioni” sembra essere stata un breve intervallo già superato: se non altro
dal dualismo Bersani-Renzi che riporta nel campo dello spettacolo da “casa del
grande fratello”, per chi ci crede, la concorrenza fra attori-protagonisti in
cui l’unica differenza evidente è l’età e identiche le posizioni per tutte le
cose serie.
Ma nuovi protagonisti come il
movimento di Grillo possono dare all’anomalia italiana un diverso e più radicale
sviluppo. Si afferma un messaggio più limpido e coerente, che rende ridicola
l’opacità e l’ambiguità delle opposizioni di facciata.
E’ da tanto tempo che la mancata realizzazione delle finalità
democratiche della Costituzione antifascista ha provocato lo svuotamento
effettivo della democrazia italiana e ne ha impedito il naturale rinnovamento
che ci avrebbe reso un pò più simili agli altri paesi europei.
L’estrema corruzione di tutto e di
tutti che viene a galla a velocità sempre più impressionante ed ormai traborda,
come un fiume in piena, negli ultimi mesi, è la dimostrazione che
questo sistema è degenerato fino alla sua essenza e non è
riformabile. Le regole della democrazia e della legalità sono
continuamente violate. Se non si accetta e si riconosce la realtà della
situazione, ogni altra forma di analisi e proposta sia culturale che politica è
sterile o ipocrita e comunque destinata al
fallimento.
Coloro che si ostinano ancora nelle false sinistre e nelle false destre
sono ancora incantati dalle ideologie dell’800’.
Perchè questa affezione a paradigmi del passato? Tanti vi si sono
nascosti, non innocentemente, per rifiutare di modificare le proprie identità,
imprigionati dai loro stessi egoismi e dalle loro immeritate ambizioni, incapaci
di recepire il nuovo, le diversità, di crescere e di
modificarsi.
Abbiamo assistito in questi ultimi anni a numerosi tentativi di nuove
aggregazioni politiche; tutte spentesi sul nascere senza affrontare realmente i
nodi dell’anomalia italiana, della conversione ecologica e della autenticazione
della democrazia.
Come mirabilmente descritto da
Paul Hawken (in Blessed Unrest) si diffonde
nel mondo una moltitudine culturale e sociale, un cambiamento di paradigma che
intreccia le culture della tutela ambientale, dell’impegno e della giustizia
sociale, delle culture tradizionali e dei popoli nativi . E’ un movimento che
chiede una nuova democrazia, la giustizia ambientale; un movimento per
l’ecologia sociale, economica, culturale e della
mente.
Stiamo entrando nell’era della
conversione ecologica e come nel caso del capitalismo ci vorrà magari un
secolo o più per potere definire compiutamente di cosa si tratta e di come è
andata.
Nelle nuove concezioni e pratiche del mondo si fondono e si trasfondono
insieme (nella pratica) elementi liberali, socialismi, solidarismi ed elementi
tradizionali liberi da gabbie ideologiche, purchè suscettibili di
sperimentazione e modifiche; elementi compostabili da cui crescerà, per passaggi
svariati, una nuova epoca e un nuovo naturale fiorire dell’umanità.
Prendiamo atto che in questo quadro di grande trasformazione mondiale,
che non è solo crisi del capitalismo e macerie della globalizzazione, ma al
contempo crisi del modello di vita materialistico, crisi dell’etica economica,
sociale, politica dello sviluppo infinito, ed anche delle religioni
istituzionali e dell’individuo moderno, (tutti aspetti della medesima comune
crisi antropologica) è proprio la piccola e incompiuta democrazia italiana una
delle prime ad entrare in crisi pesantemente, sotto il peso dei suoi fallimenti
e dei reiterati errori.
Crisi non solo economica ma anche culturale e morale. Quale paese
dell’occidente potrebbe snocciolare di seguito Berlusconi, Monti, Bersani +
Renzi uniti a Casini?
Oggi
solo il Movimento 5Stelle promosso da Beppe Grillo esprime con la
freschezza e coerenza dei suoi nuovi e tanti aderenti, una proposta politica
lucida di fronte alla realtà italiana: solo con una grande mobilitazione dal
basso e popolare si procederà ad una effettiva riappropriazione della
cittadinanza che permetterà di spazzare via questa classe dirigente italiana
fallita, nella politica, nella cultura e nell’economia.
In realtà il movimento non è
ancora divenuto adulto, ha poche centinaia di eletti in istituzioni locali.
Il
Movimento 5Stelle è giovane, ed è al momento sotto la tutela dei suoi fondatori
carismatici, Grillo e Casaleggio, con il ruolo di garanti contro i vari furbetti
politicanti e arrivisti opportunisti.
Nell’immediato non si scorge altro che il Movimento 5Stelle per
rappresentare una speranza per la situazione italiana. Non sappiamo ancora se
sarà in grado di realizzare quell’effettiva maturazione popolare che sollecita
ed è evidente che diventando adulto o troverà un percorso che ne garantisca
l’esercizio pieno della democrazia al suo interno o imploderà.
E’ però al momento il principale
pilastro di quel movimento di liberazione
nazionale che auspichiamo contro la falsificazione della democrazia e la
violazione della legalità, Noi lo auspichiamo e lo
appoggiamo. Intanto sembra già in grado di
dare uno scossone al sistema attuale come mai è stato prima.
Se non si affronta l’anomalia
italiana, la cultura parassitaria e antidemocratica delle sue classi dirigenti,
non sarà possibile altro, ogni tentativo diverso cadrà nel
vuoto. La risoluzione dell’anomalia italiana è un esercizio
di disinquinamento della società e della politica italiana ed è il passo
iniziale di una possibile conversione ecologica del paese che nutrendo di
ragioni autentiche le nostre speranze ci riconnetterà ad un presente accettabile
e ad un futuro diverso ed auspicabile.
L’era di Berlusconi è stata molto
più di quello che sembra. Non solo un ventennio di non governo e di deriva
politica, morale e civile; il peggio al potere, senza scuse ne ritegno, in
brutta mostra di sé. Monti esprime una cultura liberista superata perché non
radicalmente liberale e di fatto asservita ai poteri finanziari, incapace di
riformare il sistema perché prigioniero dei suoi stessi errori, ecologicamente
indifferente e socialmente irresponsabile, pertanto economicamente dannoso,
anche nei casi di perfetta buonafede.
Bersani-Renzi sono i leader della mediocrità con l’unica funzione di
tutelare apparati consolidati o prenderne il posto per fare le stesse cose.
L’impresentabilità del sistema
stesso e la sua totale incapacità di rispondere alle esigenze del tempo presente
sono il carburante al momento inesauribile della corsa del Movimento 5Stelle. Se
si rompe l’Incantesimo della Casta, si mostrano i tre re nudi come sono: in
realtà uno solo, il Re del Potere
Senzanima che si prepara alla grande coalizione che seguirà le
elezioni di aprile 2013.
Non è una vera novità; PD e PDL governano già di fatto insieme e si
spartiscono tutti i luoghi del potere in Italia; da un anno votano insieme tutto
e su tutto, c’è sempre una emergenza cui appellarsi; fanno finta di essere
diversi, poco prima di ogni elezione, ma la sostanza non cambia; anche se alcuni
più presentabili di altri, tutti strumentalizzano e vanificano la democrazia,
dilapidando ricchezze e possibilità; autentiche caste politiche
autoreferenziali, prive di qualsiasi progetto politico reale.
Il caso della TAV in Val di Susa,
la difesa degli Inceneritori, la conferma della folle spesa per i
Cacciabombardieri F-35, le Pensioni e l’ Articolo 18, sono solo alcuni esempi
della comune incapacità di governare per il paese e non per gli interessi privati di qualcuno.
La consapevolezza di questa connivenza seppellisce le residue ragioni del
centrosinistra, sancisce l’assoluta inutilità di ogni progetto politico che non
sia antagonista alla Casta del Re
Senzanima.
Ai tanti partiti e partitini che
hanno proliferato nei meandri della cosiddetta opposizione noi proponiamo di
SCIOGLIERSI. Sciogliersi in modo sia
formale che reale per favorire un nuovo processo che
riparta dal basso e da zero. La loro irrilevante sopravvivenza lo impedisce. Uno
scioglimento per dignita’.
La Lega Nord ha trasformato in una barzelletta la cultura virtuosa del
federalismo; attraverso la compromissione nel governo Berlusconi ha fallito le
sue possibilità storiche, è entrata in una crisi insanabile e non ci mancherà.
I partiti della sinistra radicale, figli di infinite scissioni e di
leader eternamente litigiosi come ragazzini viziati, ostentano qualità che non
hanno, facendo torto prima di tutto ai loro sostenitori; cercano di nascondere
la vocazione naturale dei membri dei loro apparati al sottogoverno con il PD; ed
ora con Vendola si preparano a rompere l’ultimo tabù, direttamente al fianco di
Casini, Monti e chissà chi altro, barattando poche briciole di potere con scarse
o inesistenti garanzie.
Ragionando sugli ultimi sondaggi è
evidente che si sta preparando il superamento del bipolarismo imposto PD-PDL ed
in questo quadro, mentre si potrebbe contare una possibile maggioranza teorica
dal Movimento 5Stelle a quanto resta di IDV e SEL con gli altri limitrofi e i
tanti dispersi in confusione, Vendola suicida un partito mai nato davvero in una
montagna di prosa priva di fatti. Gli ultimi durissimi accenti critici di
persone come Viale e Bertinotti sono eloquenti.
Quel che resta dei verdi italiani è un malato inguaribile delle logiche
di sottogoverno: il loro resta un fallimento completo, sostanziale e doloroso:
mentre in tutto il mondo si afferma una nuova coscienza ecologista era veramente
difficile in Italia diventare così piccoli, insignificanti e compromessi, ma
loro ci sono riusciti. Non riuscendo a cambiare ne pelle ne anima si ostinano,
nel vuoto più assoluto, a cambiare continuamente nome. I verdi italiani sono la
causa principale della frammentazione della visione e della galassia ecologista
in Italia.
Ridicolo e strumentale l’appello
dei giorni scorsi, già caduto nel vuoto, per una Alleanza dei Beni Comuni che
cerca di mettere insieme, giusto per le prossime politiche con la finzione degli
ecocivici, qualche altro gruppetto autoreferenziale allo scopo, neppure celato,
di sperare nell’elezione di qualcuno; dove non si sa; ben lontani dalla soglia
di sbarramento del 4-5% o quella più alta che ci sarà; giusto il necessario per
disperdere ancora un po’ di forze, di entusiasmi e di voti; di fatto una micro
lista di disturbo al Movimento 5Stelle.
Improvvisazione fuori tempo
massimo anche per Alba, l’ultimo gruppo nato troppo presto o troppo tardi, con
un bel documento e alcune figure dignitose, ma che
aggirando per il momento i nodi di fondo di una chiara collocazione, rischia di
fare la stessa fine…
Come meravigliarsi che il
Movimento 5Stelle non intenda allearsi con nessuno dei “vecchi”, ne a sinistra
ne a destra perché tutti, in vario modo compromessi ? Se istintivamente e per
cultura siamo fautori delle alleanze e della convergenza fra diversi,
razionalmente ci chiediamo: con chi potrebbe allearsi oggi il Movimento 5 Stelle
?
Esiste solo un'altra possibilità
eventualmente utile per le prossime politiche del 2013,
lo
scioglimento di tutti i gruppi e gruppetti residui, uno
scioglimento per dignità e per sussulto di responsabilità,
che favorirebbe forse la possibilità successiva, oggi assolutamente di
fantasia: che il Movimento 5Stelle apra le liste elettorali ai
vari movimenti e ai possibili protagonisti sinceri di una
nuova fase.
Perché la situazione è tale che
si
impone la necessità di aggregazione di UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE
NAZIONALE che realizzi una aggregazione
maggioritaria nel paese.
Occorre passare dalla
frammentazione attuale ad una progressiva riaggregazione. Non per le elezioni ma
per il cambiamento reale. A partire dallo scossone che il Movimento 5 Stelle
saprà dare a questo vergognoso sistema politico italiano maturerà il tempo per
l’elaborazione di un progetto autenticamente democratico ed
ecologista, alternativo a destre e sinistre, a vocazione maggioritaria; che
affrontando e risolvendo l’anomalia italiana costruisca le basi e la pratica di
una democrazia disinquinata; un processo di conversione ecologica economica,
politica, sociale e culturale, una pratica comunitaria custode del territorio e
dei beni comuni, garante di una autentica giustizia sociale.
Nelle prossime settimane il
Gruppo delle Cinque Terre pubblicherà e diffonderà, dopo quasi due anni, un
nuovo documento sulla Conversione Ecologica che saremo pronti a discutere
con chiunque intenda partecipare
sinceramente.
Maurizio Di Gregorio
Gruppo delle Cinque Terre e
FioriGialli (Lazio)
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