Foto di Gustavo Piccinini
Il
ritorno degli opposti estremismi.
Per le
manifestazioni e i cortei di protesta che si succedono giorno dopo giorno auguriamoci che a non si
verifichino incidenti, soprattutto quelli di coloritura “neofascismo – antifascismo”.
Ma se così invece dovesse malauguratamente accadere, allora nessuno
ci toglierà la convinzione che tutto è stato programmato, che c’è chi vuole
riesumare vecchie tematiche antagoniste per inconfessati
scopi.
Chiare e preveggenti le
parole con le quali il direttore di Rinascita ha chiuso un suo articolo
dell’altro ieri: "Al sistema
occorre definire estremisti, fascisti, comunisti, “facinorosi” chi protesta.
Ecco perché temiamo dietro l’angolo, per un futuro molto prossimo, qualche
ferale sorpresa.I Lorsignori hanno perso ogni contatto con il popolo. Hanno
bisogno di deviarne l’attenzione.
E’ facile assai sentire poi la Cancellieri
o Alemanno concionare sugli estremisti radicali da esorcizzare. Già: gli opposti
estremisti, la strategia della tensione... Vi ricordano
qualcosa?".
In previsione di una guerra o di una rivolta di
popolo
Ma a nostro avviso, questa volta,
a differenza degli anni di piombo, c’è molto di più che un rigurgito di opposti
estremismi al tempo adatto ad agevolare la conduzione del sistema da parte dei
governi DC.
Questa volta c’è all’orizzonte quello che certe “centrali” di potere
sanno bene: la possibilità di una guerra internazionale che potrebbe avere
risvolti apocalittici. O in alternativa il coinvolgimento dell’Italia in altre
sporche manovre militari in medioriente. Questa di una futura, ma neppure troppo
futura, guerra è un ipotesi, seppur molto concreta, tenuta in ben conto, ma il
drastico e progressivamente crescente aumento della povertà e del disagio
sociale del nostro popolo, già in atto per volontà delle misure imposte dai
banksters, è invece una realtà, una realtà foriera di forti tensioni sociali.
In prospettiva di eventi del genere, tutto deve essere sotto
controllo: ogni opposizione interna, ideale o politica, deve essere dissolta,
vanificata.
Per dissolvere, vanificare ogni opposizione interna è necessario che
ci siano provocazioni, incidenti che possano dare il pretesto ad interventi
drastici sul piano poliziesco e decisivi su quello
giudiziario.
Affinchè questo avvenga, chi di dovere sa benissimo a chi si
deve rivolgere per fargli organizzare certi incidenti. La stampa di sistema poi
farà il resto.
La catena di montaggio
della strategia della tensione è sempre la stessa: determinate “centrali” danno l’input che viene
recepito da “chi di dovere”, e “chi di dovere”, ha sempre per le mani,
attraverso le pieghe di certi Servizi, persone che, a loro volta, sono attivi in
determinati gruppi politici o sociali. Il gioco è fatto, resta solo da attendere
la giusta occasione.
Dove si vuole arrivare con il cosiddetto
“antisemitismo”.
Guardate cosa è accaduto a Roma in
occasione della partita Lazio – Tottenham. Prima, incidenti e aggressione ad un
gruppo di tifosi inglesi, per motivazioni ancora non chiare, poi un minoritario
coro provocatorio allo stadio tipo Judent
Tottenham, rivolto ai tifosi del Tottenham ivi presenti.
In conseguenza di questo si è addirittura mosso il Jewis Congress che ha chiesto
all’Uefa, l’ente calcistico europeo, di espellere la S. S. Lazio dalle
competizioni europee. Una richiesta assurda e pretestuosa, perché l’aggressione
ai tifosi inglesi in un pub di Campo de Fiori, esula dal tifo dei laziali, la
Lazio non c’entra nulla, anzi ha contorni oscuri e di ancor più oscura matrice,
tanto è vero che due presunti aggressori arrestati risultano addirittura ultrà
della Roma. Quindi al massimo si potrebbe pensare ad un gruppo organizzato,
composto di elementi eterogenei, preposto ad atti violenti di ambigua matrice.
Il piccolo e breve coro poi allo stadio, che un altrettanto piccolo
gruppo di persone, ha cercato di intonare all’Olimpico durante la partita e che
neppure il delegato dell’Uefa sembra aver sentito, appare in tutta evidenza come
un’altra provocazione per dare poi il pretesto alla stampa di criminalizzare
tutto. Cosa puntualmente avvenuta.
Cosa c’è veramente dietro la legge
antirevisionista
Un ultima considerazione: Da notizie di agenzia, sembra che il presidente della
comunità israelitica romana Riccardo Pacifici, abbia chiesto al Prefetto di Roma
Giuseppe Pecoraro di revocare il corteo di sabato 24 novembre 2012, di Casapound, in quanto gli
appartenenti a questo movimento si definirebbero “i
nuovi fascisti del millennio”. A prescindere che questo termine “fascisti” affibbiato a destra e
manca ci sembra del tutto arbitrario, la richiesta a Pacifici ha però un
carattere simbolico: qui si vuole simbolicamente proibire tutto ciò che possa in
qualche modo avere un riferimento, un aggancio, vero o presunto che sia, anche
ideale con un certo passato.
E’ indubbio che c’è da tempo un tentativo in atto, di cancellare
totalmente la “memoria” del passato, il valore di certe idee, ideali, simboli di
chi ha combattuto una guerra del sangue contro l’oro. E’ a questo che con il
tempo vogliono arrivare. La prefigurazione di un Nuovo Ordine Mondiale e
mondialista, richiede tutto questo.
La stessa Legge, o meglio le modifiche di legge, che in sordina,
stanno preparandosi a votare al parlamento, e che si può prevedere, con grande
clamore poi le annunceranno, magari intorno al “giorno della memoria”, il 27
gennaio prossimo, e magari dopo che qualche provocatore, qualche deficiente,
ovviamente manovrato, avrà compiuto qualche gesto demenziale, dal tenore
“antisemita”.
La madre dei cretini è sempre incinta: ma quanto sono “utili” questi cretini.
Venerdì 23.11.2012, per esempio, i telegiornali
hanno dato notizia, con grande enfasi, di alcune svastiche apparse in un
cimitero ebraico, non mi ricordo dove, nell’Italia del nord, comunque. Ora c’è
da chiedersi: ma chi è il deficiente, il provocatore, il mentecatto che, proprio
nel momento opportuno, va a disegnare svastiche in un cimitero ebraico? A quali
fini, per quali motivi, e soprattutto a chi giova?
Giova indiscutibilmente al varo di Leggi e provvedimenti sempre più
repressivi che, altrimenti, solleverebbero una certa resistenza e opposizione da
parte di tutti.
Ma attenzione, c’è di più: quella Legge, cosiddetta
“antinegazionista”, in realtà espressamente antirevisionista, non soltanto sarà
finalizzata ad impedire la ricerca storica sull’Olocausto, ma avrà una
elasticità tale, per la quale si potranno costruire analogie, sillogismi e
teoremi, estendendone la portata ad un ventaglio di proibizioni e punizioni,
tutte finalizzate a cancellare la memoria storica del passato.
Teniamo presente tutto questo, perché tempi tristi e difficili, molto
difficili, ci attendono. La futura società che hanno prefigurato è oramai
chiara: una società globalizzata in ogni ambito sociale, nutrita, anzi mal
nutrita con prodotti ogm, dalle devastanti conseguenze per la salute dei popoli,
ma dai grandi guadagni per le multinazionali che li producono, dove ogni
interesse, ogni risparmio, ogni valore deve essere devoluto al sistema bancario,
il vero padrone di tutto. Una società multietnica, possibilmente bisex, immersa
nella alienazione di bisogni virtuali, controllata da un continuo lavaggio dei
cervelli applicato dal Grande Fratello.
Maurizio Barozzi
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