Il
congegno elettorale e istituzionale americano - Election
Day USA. Niente affatto
Molti
lo credono ma non è vero che il 6 novembre 2012 è il giorno delle
elezioni USA. Anche per colpa degli organi i dis-informazione di
massa nazionale e internazionale che non spiegano perché negli USA
la Costituzione, stesa nel 1787, ha stabilito che le nomine, del
Presidente, in secondo
grado
ogni 4 anni; della Camera, unico ramo legislativo statuale, del
governo centrale dello Stato, che abbia un rapporto diretto col
popolo, eletto in primo grado direttamente dagli elettori, ogni due
anni; il Senato di secondo
grado,
in carica per 6 anni; la Corte Suprema nominata a vita in quarto
grado;
siano differenziate tra loro nel tempo e nella durata e frazionate
al loro interno, come il ricambio di 1/3 ogni due anni del Senato.
Il
legislativo statale
centralizzato e governo
dello Stato
federale
centralistico
ripartito in tre
rami,
di cui solo la Camera
dei rappresentanti
viene eletta direttamente dal popolo, mentre gli
altri due rami
– senato e presidente – vengono selezionati senza alcun legame
diretto con il popolo.
Perché
negli USA gli organi elettive e le assemblee di primo, secondo e
terzo grado sono state costituzionalmente previste in modo tale da
non permettere di essere eletti tutti in un c.d. Election Day?
Per
un gioco di deleghe congegnato.
Congegnato
dai
55 delegati che,
nel 1787, in un albergo di Filadelfia, si riunirono per 6 mesi in
“sedute segrete”, a
porte chiuse, e
senza averne il mandato scrissero la Costituzione degli Stati Uniti
autoproclamandosi
Convenzione
costituzionale.
Il
mandato era solo di sottoporre
a revisione gli
“Articoli di convenzione”,
cioè la costituzione
vigente derivata dalla
Dichiarazione di
indipendenza e dalla
Rivoluzione
anticoloniale:
dove si sanciva che ogni
stato eleggeva i suoi legislatori
con potere di governare lo
stato da parte di questa assemblea legislativa
(cioè un governo del Parlamentare), rispetto a cui il
Congresso nazionale non doveva interferire ne diventare un altro
Parlamento: non
doveva comandare ma, al massimo, solo chiedere. In
tal modo garantendo la sovranità popolare negli stati e degli stati
e la sovranità dei loro Parlamenti.
Invece,
tenendo segrete le riunioni, i 55 delegati
(di cui non uno
rappresentava la classe degli operai o dei piccoli agricoltori:
tutti erano mercanti, speculatori, banchieri che prestavano ad
interesse, detentori di obbligazioni, proprietari di schiavi)
scrissero per intero una
nuova Costituzione. Erano divisi su molte cose. Ma su un punto erano
tutti d’accordo: il popolo (cioè chi possedeva poco o nulla ) “non
doveva avere troppo potere”.
Ma
come assicurarsene?
Con
il LEGISLATIVO STATALE
CENTRALIZZATO,
rompendo l’unità
della sovranità popolare
rispetto ai centralizzati
tre rami
del centralistico
governo dello Stato
federale;
differenziando,
appunto, la loro durata in carica e frazionando
nel tempo la loro
nomina; e con la sola
Camera dei rappresentanti eletta direttamente dal popolo.
Il
SENATO,
NOMINATO in SECONDO GRADO
dai legislatori dei vari stati (come in Italia si vorrebbe fare
abolendo il Senato eletto dal popolo e col c. d. “senato delle
regioni”, per tornare all’ottocentesco “bicameralismo” -
Camera Alta e Camera Bassa - e una ottocentesca Assemblea dei
notabili eletti in secondo grado, procedendo indietro rispetto
all’attuale “monocameralismo” di due Camere uguali ma
entrambe direttamente elette dal popolo, invece che, semmai, in vanti
verso il “monocameralismo” di una sola Camera e non già due
Camere di cui una non eletta, con compiti diversificati in tal modo
spezzando l’unità della sovranità e della volontà popolare)
Il
PRESIDENTE -
candidato e scelto nelle “primarie” dai “grandi elettori” del
suo schieramento - NOMINATO
in STERZO GRADO dai
“grandi elettori” dei vari stati;
La
CORTE SUPREMA, NOMINATA
e designata a vita
in QUARTO GRADO
dal Presidente che è NOMINATO
in TERZO GRADO
da elettori che sono stati scelti in SECONDO
GRADO dai
legislatori dei vari stati che sono stati eletti dal popolo che è il
PRIMO GRADO.
Con
tanti gradi
e gradini
istituzionali di lontananza
dal popolo,
il pericolo che il popolo riesca ad imporre il proprio controllo è
già sicuramente ridotto al minimo.
Ma
per esserne assolutamente certi
l’autonominatasi
Convenzione Costituzionale di Filadelfia ha stabilito nella
Costituzione che:
1)
ognuno dei tre rami del governo (Camera, Senato, Presidente) ha
poteri di “controllo ed EQUILIBRIO” (affinché, se mai capitasse
che sotto la pressione di qualche agitazione popolare uno dei tre si
squilibri
a
favore dei ceti bassi e popolari, verrebbe bloccato dagli altri
2)
per ciascuno dei tre rami la scelta dei responsabili avviene in
tempi e momenti diversi. Quindi :
Congresso
composta da Camera e Senato:
la
Camera
dei rappresentanti,
eletta direttamente dal popolo per DUE ANNI;
il
Senato,
indirettamente eletto e nominato per SEI ANNI ma ULTERIOREMENTE
FRAZIONANDO LA SUA ELEZIONE NOMINA DI UN TERZO OGNI DUE ANNI:
Presidente
“comandante
in capo”, eletto ancor più indirettamente per 4 anni
Corte
Suprema
designata
in maniera sempre più indiretta, A VITA.
In
tal modo se capitasse che il popolo si agiti e voglia leggi
pericolose e, alla scadenza dei 2 anni, si rifiuti di rieleggere i
vecchi rappresentanti della Camera e 1/3 del Senato ed arrivi ad
eleggere dei candidati pericolosi, ci sono sempre gli altri 2/3 del
Senato e la Corte suprema, nominata A VITA, a vigilare e ad impedire
che si approvino a precipizio leggi “rischiose” per i ricchi
possidenti di ogni vario genere
Entrati
in guerra per liberarsi di un “governo forte” il popolo gli USA
si è ritrovato con un sistema di governo e di Stato federale ancor
piu centralistico e ancora più forte – e immodificabile - di
quello che avevano inteso di liberarsene con la Rivoluzione
anticoloniale. E la cosa non sorprende se si considera come la
Costituzione è nata, è stata imposta e ha imposto lo Stato centrale
federale
Il
fatto è che, storicamente,
la Costituzione USA cominciò violando il patto costituzionale nato
dalla Rivoluzione e vigente degli “Articoli di confederazione”.
E
che storicamente
la Rivoluzione
americana produsse cambiamenti nella vita sociale
che spaventarono i
possidenti e
che i paesi europei avrebbero conosciuto solo più tardi.
Questo
diede agli Stati Uniti la reputazione di
"paese
libero".
Anche
se la rivoluzione fu presto tradita, tale
reputazione sopravvisse - e almeno in parte sopravvive ancora -
alimentata dal “fondamentalismo americano” (da cui origina lo
stesso nome di ”fondamentalismo”, poi impropriamente esteso ad
altri), che usa con ideologica arroganza “fondamentalista” la
parola “democrazia” per coprire che nel suo attuale esito, nella
realtà americana e dell’Occidente, essa racchiude il contrario di
ciò che sia storicamente che etimologicamente esprime
Il rivoluzionamento nella vita sociale spaventò tutti coloro che avevano denaro: fabbricanti, mercanti, speculatori, i prestatori di denaro a interesse, i detentori di obbligazioni governative, i possessori di schiavi.
Sicché tutti costoro, i ricchi, volevano un FORTE GOVERNO DI UN FORTE STATO CENTRALE, che proteggesse le loro proprietà e permettesse loro di accrescerle, in un clima di sicurezza favorevole a chi faceva affari;, in un clima di “stabilità”: quante volte sentiamo ancora oggi chiedere un governo stabile per garantire la “governabilità” dall’alto (di chi?) ed è in nome di ciò che si è abolita sia la rappresentanza democratica eletta sia la centralità delle Assemblee elettive, comunali, provinciali, regionali e del Parlamento, col primato del “capo” degli esecutivi e di questi sulle assemblee elette dal popolo.
Il
generale Knox, ad es. , scrisse a Geroge Washington
una lettera nella quale gli parlava con preoccupazione delle idee dei
seguaci di Shays
(personaggio che credeva fosse vero quanto era stato scritto nella
dichiarazione e di indipendenza a cui faceva riferimento e richiamava
alla sua applicazione anche con le lotte sul territorio dei suoi
seguaci, n.d.r.):
“essi
ritengono…che i beni degli Stati Uniti sono stati protetti dalla…
Gran Bretagna con gli sforzi di tutti e che quindi dovevano essere
comune proprietà di tutti” .
I
ricchi cominciarono a sentire i brividi. Era necessario un forte
governo centrale, e subito.
Non
meraviglia, quindi, che nel 1787 si tenne a Filadelfia la
riunione dei delegati di cui sopra, che RITENNERO MEGLIO TENERE
SEGRETI I LAVORI: tanto che delegarono uno di loro a seguire
sempre l'ormai vecchio Benjamin
Franklin
nelle cene e luoghi in cui veniva invitato, con il compito di
fermare il vecchio uomo, ogni qual volta gli scappasse di fare
riferimento ai segreti delle riunioni.
Steso
in tal modo il testo della Costituzione, occorreva anche farlo
approvare.
"I
poveri erano disorganizzati, dispersi nei distretti rurali, senza
grandi nomi ne mezzi per la lotta. I ricchi erano organizzati, con
nomi, denaro e più da guadagnare se la Costituzione passava. Ciò
nonostante l’esito fu incerto. Passò. Grazie a scontri, violenze
e manipolazioni di ogni genere”.
E
violando gli accordi vigenti con gli Articoli
di confederazione
che per essere validificata imponevano che una nuova Costituzione
fosse approvata da parte di tutti gli stati e non valida se anche uno
solo non l’avesse approvata. Invece
si raggirarono gli stati che votarono contro.
E
la Costituzione USA cominciò con la violazione di un patto
costituzionale. Con un colpo di mano.
Angelo Ruggeri
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Commento ricevuto:
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Commento ricevuto:
Tutti gli occhi strabici dei media
occidentali sono puntati sulla democrazia delle democrazie, gli Usa, con il loro
truffaldino sistema elettorale. Pochi sanno che gli statunitensi non eleggono
direttamente il presidente, ma che sono 535 "grandi elettori" a
decidere. A
questi "grandi elettori" è dato il potere di eleggere il presidente, a loro non
è assolutamente vietato ribaltare il voto.
Nel
farraginoso e truffaldino sistema elettorale Usa, zone relativamente poco
popolate possono far eleggere più rappresentanti di quelle maggiormente
popolate. Quindi il presidente degli Usa può essere di fatto eletto da chi ha
preso meno voti.
Differentemente da ciò che accade qui da noi in Europa dove i cittadini
hanno l'iscrizione alle liste elettorali, automaticamente al compimento della
maggiore età, negli Stati Uniti gli elettori devono chiedere la registrazione
molto tempo prima del voto e devono indicare la loro appartenenza politica
anticipatamente, alla faccia della privacy e della segretezza del voto, siamo in
piene dinamiche politiche orwelliane.
Come se non bastasse tutto questo per inquinare il voto, ecco che si
sono create apposite commissioni che giudicano l'idoneità di coloro che possono
votare. Commissioni che impediscono costantemente ai ceti più poveri, la
maggioranza della popolazione di votare con cavilli e pretesti di ogni
genere.
Saluti comunisti
Andrea
Montella
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