Colori della natura
Cercando
di dare una spiegazione consona dei concetti relativi ai neologismi
-quali ad esempio: bioregionalismo, ecologia profonda, spiritualità
laica- dobbiamo ricorrere alla semantica ed alla glottologia, poiché
non esiste neologismo che non trovi origine in altre parole simili.
Forse non sarebbe nemmeno necessario trovare nuovi termini se la
parola originaria, eventualmente abbinata ad un aggettivo, può dare
il senso di quanto si vuole descrivere.
Ad
esempio usando il neologismo "bioregionalismo" si evoca
un'immagine persino più riduttiva del reale significato che viene
sottinteso con questa parola. Poichè nell'individuazione di un
ambito "bioregionale" non si tiene conto esclusivamente del
vivente bensì dell'insieme inorganico, morfologico, geografico,
geologico del territorio prescelto, ivi compresi -ovviamente- gli
elementi botanici e zoologici che vi prosperano. Insomma si esamina
l'omogeneità dell'area esaminata e definita "bioregione" e
lì si traccia una leggera linea di demarcazione (non divisione) per
individuarne i "confini". Va da sè che questi confini sono
semplicemente teorici, poichè l'organismo bioregionale della Terra è
in verità un tutt'uno indivisibile. Potremmo per analogia definire
le bioregioni gli organi dell'organismo Terra.
Andando
avanti. Nel significato originale della parola "ecologia",
rispetto alla sua consimile "ambientalismo" è già
delineata una differenza d'intedimento, pur che l'esatta traduzione
di "ecologia" è "studio dell'ambiente". Mentre
in "ambientalismo" si presume il criterio della semplice
conservazione. Allorché si aggiunge al termine "ecologia"
l'aggettivo "profonda" ecco che si tende ad ampliarne il
significato originario integrandovi il concetto di ulteriore ricerca
all'interno della struttura ambientale. Insomma si va a scoprire il
substrato e non si osserva solo la superficie, la pelle dell'ambiente.
Lo
stesso dicasi per la parola spiritualità e la sua qualificazione
"laica". In questo caso si cerca di dare una connotazione
"libera" alla spiritualità comunemente intesa come
espressione della religione. La spiritualità è l'intelligenza
coscienza che pervade la vita, è il suo profumo, e non è
assolutamente un risultato della religione, anzi spesso la religione
tende a tarpare ed a nascondere questa "naturale"
spiritualità presente in tutte le cose.
Trovo
questo discorso sul valore del linguaggio e del riconoscimento e
legittimazione del suo percorso nella storia, estremamente cogente ed
utile alla causa ecologista -ribadisco “ecologista” poiché non
mi sembra un termine diminutivo a meno che non vogliamo fare delle
parole un termine di paragone per le nostre idee personali- la
glottologia, e soprattutto la capacità di evocare concetti
attraverso le parole e di chiarirne il significato, non ha nulla a
che vedere -secondo me- con le discussioni sul filo di lana caprina,
se tali temi entrano o meno nel filone ecologico "del profondo".
Infatti non si può risalire ad un "fondatore" (inteso come
inventore del neologismo utilizzato) della pratica bioregionale,
dell'ecologia profonda o della spiritualità laica. In quanto detti
termini descrivono qualcosa che è sempre esistito.
La
glottologia e la semantica hanno ben diritto di entrare nel discorso
ecologista, soprattutto per chiarire le azioni connesse all’ecologia,
ecologia profonda, e dir si voglia.. Pur tuttavia questi concetti
evocati non sono nuovi all’uomo… ed i neologismi spesso vengono
usati, per fare un favore alla politica del copy right, ed è solo
una concessione alla “politica”, appunto…
Ecologia
profonda è un fatto, una realtà, e non può essere descritta in
termini filosofici se non astraendoci dal contesto dell’ecologia
stessa. Vivendo nei fatti e non amando le diatribe dialettiche ma
amando dire “pane al pane e vino al vino” debbo confessarvi che
non mi piace sentirmi ristretto in un contesto qualsivoglia. Non amo
le etichette non amo nessuna coercizione morale, politica, ideologica
o religiosa.. Se si vuole fare dell’ecologia profonda una base per
esprimere le norme di una “nuova religione” con tanto di
sacerdoti titolati all’interpretazione e con tanto di bibbia decisa
a tavolino dai sapienti, non sono d'accordo.. Non che con questo
intenda abbandonare l’ecologia profonda, che è la pratica sincera
ed onesta della mia intera esistenza.. semplicemente mi dissocio dal
novero di chi ritiene di essere depositario delle “regole”
dell’ecologia profonda e sente di volerle imporre agli altri come
un codice legislativo..
I
tempi delle dittature intellettuali sono conclusi.. almeno per me.. e
quindi preciso per l’ennesima volta che: la Rete Bioregionale
Italiana, per l’ecologia profonda, il bioregionalismo, la
spiritualità laica e per il vivere armonico, amorevole gentile e
solidale sulla Terra, non è semplicemente un’etichetta bensì una
descrizione di un modo di vivere nella nostra società ed in natura.
Gli incontri organizzati dalla Rete sono pertanto occasioni di
condivisione collegiale del sentire e della pratica quotidiana, nello
spirito conviviale e semplice dell’avvicinamento fra amici e
fratelli.
Paolo D'Arpini
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