Dipinto di Franco Farina
Céline, bocca della verità
L'Ebreo Blumenthal
era dunque nel suo pieno diritto, scrivendo perché lo si sapesse, nel Judisk
Tidskrift (n. 57, annata 1929):
«La nostra razza
ha dato al mondo un nuovo profeta, ma esso ha due volti e porta due nomi, da un
lato il suo nome è Rotschild, capo dei grandi capitalisti, e dall'altro lato
Karl Marx, l'apostolo dei nemici del Capitalismo».
Ecco parole
sostanziali e oltre a tutto esattissime. Nelle grandi ore del Destino, quando si
mostrano le carte Il sig. Rotschild e il sig. Marx, prima separati, si ritrovano
completamente d'accordo, perfettamente d'accordo nello sbatterci al fronte,
« compari di compari », farci andare in brodo. È la graziosa regola del gioco
ebreo, il Culmine del teatro ebreo. Primo atto: disputa... terzo atto...
perfetta intesa per cavarci le budella.
Trotzkij-Messico,
sappiatelo, si accorderà perfettamente, al momento supremo, al momento del
sangue, il nostro, con Litvi-
[239] nov-Mosca,
Baruch-Washington e Samuel-City per consegnarci alle mitragliatrici. Neanche un
filino di dubbio è permesso a questo riguardo. La parata dell'odio a morte, tra
ebrei, è una buggeratura per cornuti come noi per Durand... per il caporale
Peugeot. È ormai sicurissimo, cento volte provato, da documenti irrefutabili,
che i primi fondi decisivi della Rivoluzione bolscevica del '17 vennero forniti
a Trotzkij dai banchieri americani dell'alta finanza ebrea (12 miliardi, poi 125
miliardi).
Gli stessi o i loro
discendenti che si ritrovano ora attorno a Roosevelt, il fatuo ventriloquo,
preparando la Prossima... Sono gli stessi Ebrei del Grande Vitello d'Oro che
comandano, con la City, New York e Mosca, il mondo, la guerra e la pace, ossia
Jacob Schiff, Gugenheim, Barush, Breitung, Loeb e C., Felix Warburg, Otto Kahn,
Mortimer Schiff, Hanauer. (Rapporto del Servizio Segreto americano, 1917, 2°
Dipartimento.)
Forse ricordate i
nomi dei principali capi della Rivoluzione bolscevica del '17 — tutti
ebrei.
« Lenin il cui vero
nome era Ulianov (1/2 ebreo) — Trotzkij — Bronstein — Zinoviev (Apfelbaum) —
Kamenev (Rosenfeld) — Dan (Gurevich) — Ganezkij (Furstenberg) — Parvus
(Helphand) — Uritskij (Pademilskij) — Larin (Lurge) — Bohrin (Nathason) —
Martinov (Zibar) — Bogdanov (Zilberstein) — Garin (Garfeld) — Suchanov (Gimel) —
Kamnlev (Goldmann) — Sagerskij (Krochmann) — Riazanov (Goldenbach) — Solutzev
(Bleichmann) — Pianitskij (Ziwin) — Axelrod (Orthodox) — Glasunov (Schultze) —
Zuriesain (Weinstein) — Lapinskij (Loewensohn). L'autore desidera aggiungere che
certi autori sono convinti che la madre di Lenin fosse un'Ebrea... Lenin era un
Ebreo (calmucco) sposato a una Ebrea (Krupskaya) i cui figli parlavano lo
yiddish (Herbert Fitch, detective di Scotland Yard che per mesi aveva spiato
Lenin facendo il cameriere, dichiarò che egli era tipicamente ebreo). Rapporto
del « Secret Service ».
Nel German
Bolchevik Conspiraty, p. 27, pubblicato a cura del « Comittee of Public
Informations, Washington D.C. », nell'ottobre 1918, leggiamo che:
« Max Warburg dava
denaro ai bolscevichi: "Stoccolma... 21 settembre 1917: M. Raphael Scholak,
Haparand: Caro Compagno. — In conformità con un telegramma del Westphalian
Rhineland Syndicate, la banca Max Warburg e C. ci avverte che un credito è stato
aperto all'impresa del Compagno Trotzkij". (firmato: J.
Furstenberg).
Jacob Schiff pare
aver dato 12.000.000 di dollari per la rivoluzione russa del '17 » (primo
versamento).
Nel libro della
sig.ra Nesta H. Webster, The Surrender of an Empire, pp. 74-79,
troviamo ulteriori informazioni sull'ascesa
[240] del
bolscevismo. «Sembra che il vero nome dell'individuo menzionato nella suddetta
III sezione sotto lo pseudonimo di Parvus, sia Israel Lazarevich Helphand, un
Ebreo della provincia di Minsk, nella Russia bianca. Verso la fine del secolo
scorso prese parte a un'operazione rivoluzionaria a Odessa. Nel 1886 se ne andò
all'estero e finalmente, dopo molte peregrinazioni, si stabilì a Copenaghen,
dove ammassò una grande fortuna, come agente-capo della distribuzione del
carbone tedesco in Danimarca, lavorando per il tramite del partito socialista
danese.
Il dottor Ziv,
nella sua Vita di Trotzkij, riferisce che quando era in America, nel 1916,
domandò a Trotzkij: "Come sta Parvus?". Al che Trotzkij rispose laconicamente:
"Sta completando il suo dodicesimo milione".
È questo Ebreo
multimilionario a essere stato, dopo Karl Marx, il maggiore ispiratore di Lenin.
Fu grazie all'intervento di Parvus che Lenin fu mandato in Russia.
La Russia non è il
trionfo dei lavoratori, ma solo un gigantesco investimento dei capitalisti ebrei
per i loro fini personali ».
Tutto questo non è
il risultato di un accordo effimero tra Ebrei e bolscevichi. È stato così
ovunque: «In Ungheria, i
grandi capi furono gli Ebrei Bela Kun, Agoston Peter, Grunbaum, Weinstein; in
Baviera si chiamavano: Kurt Eisner, Loewenberg, Birnbaum, Kaiser; a Berlino il
tentativo rivoluzionario ebbe per capi Rosa Luxemburg, Lewisohn, Moses; in Cina
l'organizzatore del bolscevismo è l'Ebreo Borodin-Crusenberg; in Italia il capo
marxista era l'Ebreo Claudio Treves; in Brasile la recente insurrezione marxista
aveva come capi gli Ebrei Rosenberg, Gardelsran, Gutnik, Goldberg, Strenberg,
Jacob Gria e W. Friedmann; in Spagna, infine, dove la rivoluzione rossa venne
organizzata dall'Ebreo Bela Kun, sostenuta dall'Ebreo Rosenberg e "legittimata"
alla Società delle Nazioni dall'Ebreo Del Vayo ».
E d'altronde tutti
questi avvenimenti ricadono nell'ordine delle cose previsto dall'Ebreo Baruch
Levi (un altro profeta), nella sua lettera all'amico Karl Marx (il cui vero nome
era Karl Mordechai, figlio del Rabbino di Treviri):
«Nella nuova
organizzazione dell'umanità, scriveva Baruch Levi al dottrinario del socialismo
ebreo, i figli d'Israele si spargeranno su tutta la superficie del globo e
diventeranno ovunque, senza opposizione, l'elemento dirigente, soprattutto se
riusciranno a imporre alle classi lavoratrici il fermo controllo di alcuni dei
loro. I governi delle nazioni formanti la Repubblica universale, passeranno
senza difficoltà nelle mani degli Ebrei, sotto l'usbergo della vittoria
proletaria. La proprietà privata sarà allora soppressa dai governanti di razza
ebrea, che controlleran-
[241] no
dappertutto i fondi pubblici. Così si realizzerà la promessa del Talmud secondo
la quale, alla venuta del Messia, gli Ebrei possiederanno i beni di tutti i
popoli della terra ». (Lettera citata nella Revue de Paris, 1° giugno 1928,
p. 574.)
I grandi Ebrei sono
fieri, e non hanno torto, della loro rivoluzione bolscevica del '17. Il gran
Rabbino Juda L. Magnes, di New York, così esprimeva la sua gioia (nel '19): « Le
qualità radicali che si trovano nell'Ebreo vanno in fondo alle cose; in Germania
diventa un Marx e un Lassalle, un Haas e un Edouard Bernstein; in Austria
diventa un Victor Adler e un Friederich Adler, in Russia un Trotzkij. Osservate
l'attuale situazione in Germania e in Russia. La Rivoluzione mette in azione le
forze creatrici dell'Ebreo, guardate che enorme contingente di Ebrei è subito
pronto per la battaglia. Socialisti, rivoluzionari, menscevichi, bolscevichi,
socialisti maggioritari, minoritari, comunque li si chiami, in tutti questi
partiti si trovano, come loro capi zelanti o come semplici gregari diligenti,
degli Ebrei ».
Il sig. Cohan, nel
giornale The Communist di Kharkov, n. 72, 12 aprile 1919, ci sembra anche
lui molto contento: « Si può dire senza esagerazioni che la grande rivoluzione
russa è stata fatta dalla mano degli Ebrei... Furono proprio gli Ebrei che
condussero il proletariato russo all'aurora dell'Internazionale ».
Emana da tutto
questo, ci affrettiamo a convenirne, un certo puzzo di « drammone »... di
carbonarismo da strapazzo... di complotti farseschi... di prolungamenti in
grigio-muro... di mafia... di passi sul soffitto... di grand-guignol... una
specie di « Tour de Nesle »... che vi fa crepare dal ridere... Che bello
scherzo... « Dappertutto c'è un Ebreo »... Voi pensate che, sotto questo
aspetto, non potremmo essere indietro... Anch'io sono piuttosto sensibile al
ridicolo... Ma ci sono comunque i nomi... le persone, i fatti... questo
raggruppamento immancabile, irrefutabile, istantaneo, implacabile dei più
gracchianti, virulenti, accaniti, voraci Ebrei attorno ad ognuna delle nostre
catastrofi... Come un volo di mille corvi infernali sugli stessi luoghi di tutti
i nostri disastri. Questo mica s'inventa.
Esagerazioni!
fandonie di polemisti!... divagazioni di rabbini famelici... febbricitanti!...
visioni di vecchi cabalisti!... Chimere di sinagoghe!... fugaci coincidenze di
brutti deliri! È presto detto...
Venite a
rispondermi per sopraggiunta che tutto quel ghirigoro d'imprecazioni risale alle
età oscure... che ora i nostri grandi, i nostri più eminenti Ebrei sono
completamente emancipati dalla tutela dei loro sudici rabbini, che i nostri
grandi giudei moderni sono tutti, loro, infinitamente « progressisti »,
insaziabilmente assetati di Scienza Sperimentale e di Luce
massonica,
[242] di
statistiche, intellettualmente super-raffinati, affrancati che tutti questi
trucchetti e queste vociferazioni, queste divinazioni super-cabalistiche, li
fanno soltanto sorridere... come noi altri sorridiamo della Transustanziazione,
della Resurrezione del Cristo... Trucchetti puerili insomma, da
poveri gibuq in ceppi, superstizioni da oracoli... vecchi
rimasugli gracchianti dello spauracchio biblico... sciocchezze...
Potreste forse
rispondermi che i Grandi Ebrei, quelli della grande influenza mondiale ebrea,
mantengono ormai con i loro rabbini e le loro sinagoghe rapporti piuttosto
tenui... piuttosto distanti... vaghi... giusto il minimo... per semplice
educazione... hanno altre gatte da pelare, loro... i grandi Ebrei... più
serie... E va bene.
Sapete che il
potere esecutivo di tutta la giudaglia mondiale si chiama « Kahal »?...
Assemblea dei Saggi d'Israele?... Ricorderete che Napoleone, preoccupato del
potere universale ebreo, tentò di trarre a suo profitto le forze del Kahal, di
utilizzare il Kahal per la sua propria politica mondiale napoleonica, di farlo
anzitutto stabilire in Francia, questo Kahal, sotto il nome di « Gran
Sinedrio »... e che fallì, Napoleone, miserevolmente, fatalissimamente in questa
impresa. (Eppure Napoleone ne aveva di culo.) Sapete in che modo l'Ebreo, Léon
Say commentava più tardi, dalla tribuna parlamentare, quella grande disfatta
napoleonica, certo la più decisiva di tutte, causa prima, senza alcun dubbio,
della sua immensa rovina? «La forza misteriosa della finanza alla quale non si
resiste mai, anche quando ci si chiama Napoleone».
Per noi che non
siamo Napoleone, la nostra sorte, ancor più della sua, dipende del tutto dal
buon volere dei grandi Ebrei, dei « grandi occulti ». Non è affatto stupido
pensare che il nostro destino si discute sicuramente ancora nei concistori del
Kahal, come nelle Logge, e molto di più. Precisiamo: per la Francia, il
Concistoro Centrale è diretto dal gran Rabbino Israël Levi. Come presidente
nessuno che sia inferiore allo stesso re di Francia, cioè il barone Edouard de
Rotschild... Alle vicepresidenze ci pensano i sigg. Bloch-Laroque e Heibronner
(Consigliere di Stato)... Come vedete, si traffica molto in alto loco... I sigg.
Oualid e Weisweiller sono i tesorieri (non devono trovarsi troppo spesso in
difficoltà)... I membri del Concistoro centrale non rappresentano solo Parigi,
ma anche i piccoli « Kahal » delle diverse regioni francesi, Logge...
ecc...
Ecco la lista
(assolutamente nulla di segreto), dall'Annuario 1937-38:
Aboucaya
Léon
Bader Maurice
[243]
Baur
Marcel
Blum
Jules
Bodenheimer
Henri
Brisac
Jules
Caen
Adolphe
Cahen
Albert
Cahen
d'Anvers
Debré Simon, Gran
Rabbino
Dorville
Armand
Ducas
Raymond
Eudlitz Moïse,
dott.
Hayem
Jules
Helbronner
Paul
Jacob
Elie
Klein,
dott.
Leven
Georges
Matchou,
dott.
Merzbach
Georges
Moch
Fernand
Mossé
Armand
Naiditch
Isaac
Nedjar
Maurice
Olchanski
R.-A.
Propper
Michel
Rothschild Robert
(barone di)
Salzedo Mosès
A.
Sananès
Sée
Jacques
Simon
Jules
Trèves André,
dott.
Weill
Mathieu
Wormser
Georges
Sachs,
Parigi
Bakouche André,
Constantine
Behr Simon, Nancy
(M.-et-M.)
Geismar Pierre,
Neuilly-sur-Marne
Kahn André,
Lunéville
Lajeunesse Henri,
Lille
Lang René,
Lyon
Messiah B.,
Saint-Pierre-les-Elbeuf (S.-Inf.)
Risser Gaston,
Rouen
Seches (Gran
Rabbino), Lyon
Seiligmann Andté,
Vaucouleurs (Meuse)
Sommer Léon,
Tours
Wormser Achille,
Dijon
[244]
Le Logge massoniche
contano sempre tra i propri aderenti un bel plotone di « fratelli poveri in
canna », gentetta miserabile ansiosa di migliorare la pappatoria... il loro
stato materiale... di garantire, amplificare le loro « mezzemaniche », piccole
ambizioni da comizi... piccoli capoccia bramosi... Formano la fanteria, il gran
plotone pitocco del Libero Pensiero.
Evidentemente che
altro potremmo chiedere a questi beduini, a questi codardi piccoli macrò
storditi, oltre lo sbavamento « di quarta lega », la pustolosa diarrea
elettorale... il vomitamento delle formule demagogiche, tutte cagate per Robot
ubriachi fradici... E come ce la mettono tutta!... Non riuscirebbero a iniziarli
ai grandi Piani per tutto l'oro del mondo, quei portinai. Il Concistoro
israelita, invece, è stato fatto, creato proprio a questo fine, per lo studio e
l'attuazione dei grandi Piani ebrei. È formato da un'élite. Non si tratta più di
uno di quei piccoli clan di sparuti pezzenti sornioni, profittatori,
neo-gesuiti, superpompati, supertronfi, come ne ronzano, è fatale, in tutte le
Logge... Allodole prese con gli specchietti... Ma no! Ma no!... Qualche postino,
niente camerieri, manovali, capitani dei pompieri, istitutori, tra queste
eminenze... Solo personaggi di alta condizione sociale, alta cultura, fracidi,
supersaturati di piaceri per meteci... gola, culo, salotto, ecc... piaceri da
ministri...
Ampiamente sciolti
da ogni preoccupazione materiale, questi veri « Savi » possono permettersi di
vedere da molto in alto e da molto lontano...
Francesi, ecco i
vostri padroni! Sono capaci... Ma comunisti tuttavia?... E perché no?...
Eccome!...
Comunistofili
perlomeno... Che diavolo! come pure doriotisti, Laroquisti... quel che vi
pare... che importa!... Il sig. Barone di Rotschild (Maurice) vota al Senato,
proprio come Cachin, la ratificazione del Patto franco-sovietico... Il Barone
James di Rotschild, sindaco di Compiègne, si tira tutto da parte, alle elezioni
legislative, per far posto al candidato del Fronte Popolare... Quel che ci vuole
ci vuole...
Ma qual è allora il
vero centrale ruolo di questo concistoro?... Ve lo mostrerò...
« Delibera e statuisce sulla situazione
originata dagli avvenimenti; decide le misure che occorre adottare. In tal modo
si immischia nella vita quotidiana di ogni Ebreo, e la dirige, per dirla così,
sotto ogni punto di vista. Perciò l'attività di ogni membro della comunità ebrea
si svolge nel senso indicato dal Kahal e nel solo interesse del
Giudaismo ».
Capito, caporale
Peugeot?... Perciò, appena sarà aperto il prossimo stand « Per la liberazione
dei Popoli », per la Francia sempre più libera e felice, ebbene, dentro a
sprofondarci fino
[245] al collo!...
Il primo colpo, come sempre, mio caro, sarà per il tuo torace di minchione!
Passare la voce! Il Concistoro e i piccoli amici del Concistoro stanno lì tutti
con i loro occhi democratici fissi, ipnotizzati sulle tue trippe! Ah! come gli
Inglesi! Niente di più!... ma niente di meno!... La guerra e la Pace?... Roba
ebrea!...
In definitiva,
« Galletti » francesi, partirete per il fronte all'ora stabilita dal sig. Barone
di Rotschild, vostro signore e padrone assoluto... all'ora fissata, in pieno
accordo coi suoi cugini sovrani di Londra, New York e Mosca. Sarà lui, il sig.
di Rotschild, a firmare il vostro Decreto di Mobilitazione Generale, per
interposta persona, grazie alla penna tremolante del suo
fantoccio-lacchè-rninistro.
Ah! Se avessimo
ancora una particola di coglioni in Francia... la nostra paroletta da dire...
Ah! se potessimo ancora redigere una « Timida Supplica »... Ma più niente
possiamo... Più una parola da dire... Strisceremo in ginocchio... col cappio al
collo... fino al Concistoro... più umili che si può... a implorare di essere
risparmiati... ancora un anno... 18 mesi... che ci lascino in pace una volta per
tutte... « La Pace ariana »...
Ci
riceverebbero?... Le famose 200 famiglie, ariane o no, ma ve le lascio, neanche
una ne voglio!... Ve le regalo pure io... Mica mi metterò a piangere sulla loro
schifosa sorte! State tranquilli! Tutti i Paternôtre, Lederlin, Dupuy...
Renault... Wendel... Schneider... Michelin e tutti i Coty... Ma portateveli
via... Niente gli devo garantito... Soltanto, visto che ci si diverte, allora
vorrei che si giocasse sul serio! sul serio fino in fondo!... Che mica si
dimenticasse il Concistoro alla battaglia generale... o le belle famiglie
associate... O i grandi trust giudeo-affamatori... i L.-L. Dreyfus, per esempio
(multimiliardari), o i Bader e soci... i grandi amici di Blum... Ma no!... Ma
no!... Neanche per sogno!... Non mi accontenterò di due comparse o di una mezza
carota impaurita... entità sfuggenti, capri espiatori... svaporanti teste di
turco... Pensa te! Neanche per sogno!... Non so che farmene di questi
« fantasmi »!... Voglio qualcosa di solido!... Delle realtà!... veri
responsabili!... « pezzi grossi » della Cabala... Ci ho una fame!... Una fame
enorme!... Una vera fame totalitaria!... Una fame mondiale!... Una fame da
Rivoluzione!... Una fame da conflagrazione planetaria!... Da mobilitazione di
tutto il carname dell'Universo! Un appetito sicuramente divino!
Biblico!...
Ricerca storica a cura di Joe Fallisi
Salve sig.re Paolo D'arpini, direi divino il suo monologo.
RispondiEliminaLo penso davvero, per questo la invito a visitare www.entermatrix.it.
E' un progetto molto lungimirante a cui stiamo lavorando cercando di coinvolgere più persone che come noi hanno intenzione di invertire la rotta.
La ringrazio e la saluto
Giovannoni Maurizio