domenica 18 novembre 2012

Bocca della verità: «La nostra razza ha dato al mondo un nuovo profeta, ma esso ha due volti e porta due nomi, da un lato il suo nome è Rotschild, capo dei grandi capitalisti, e dall'altro lato Karl Marx, l'apostolo dei nemici del Capitalismo».


Dipinto di Franco Farina


Céline, bocca della verità

L'Ebreo Blumenthal era dunque nel suo pieno diritto, scrivendo perché lo si sapesse, nel Judisk Tidskrift (n. 57, annata 1929):

«La nostra razza ha dato al mondo un nuovo profeta, ma esso ha due volti e porta due nomi, da un lato il suo nome è Rotschild, capo dei grandi capitalisti, e dall'altro lato Karl Marx, l'apostolo dei nemici del Capitalismo».

Ecco parole sostanziali e oltre a tutto esattissime. Nelle grandi ore del Destino, quando si mostrano le carte Il sig. Rotschild e il sig. Marx, prima separati, si ritrovano completamente d'accordo, perfettamente d'accordo nello sbatterci al fronte, « compari di compari », farci andare in brodo. È la graziosa regola del gioco ebreo, il Culmine del teatro ebreo. Primo atto: disputa... terzo atto... perfetta intesa per cavarci le budella.

Trotzkij-Messico, sappiatelo, si accorderà perfettamente, al momento supremo, al momento del sangue, il nostro, con Litvi-
[239] nov-Mosca, Baruch-Washington e Samuel-City per consegnarci alle mitragliatrici. Neanche un filino di dubbio è permesso a questo riguardo. La parata dell'odio a morte, tra ebrei, è una buggeratura per cornuti come noi per Durand... per il caporale Peugeot. È ormai sicurissimo, cento volte provato, da documenti irrefutabili, che i primi fondi decisivi della Rivoluzione bolscevica del '17 vennero forniti a Trotzkij dai banchieri americani dell'alta finanza ebrea (12 miliardi, poi 125 miliardi).

Gli stessi o i loro discendenti che si ritrovano ora attorno a Roosevelt, il fatuo ventriloquo, preparando la Prossima... Sono gli stessi Ebrei del Grande Vitello d'Oro che comandano, con la City, New York e Mosca, il mondo, la guerra e la pace, ossia Jacob Schiff, Gugenheim, Barush, Breitung, Loeb e C., Felix Warburg, Otto Kahn, Mortimer Schiff, Hanauer. (Rapporto del Servizio Segreto americano, 1917, 2° Dipartimento.)

Forse ricordate i nomi dei principali capi della Rivoluzione bolscevica del '17 — tutti ebrei.
« Lenin il cui vero nome era Ulianov (1/2 ebreo) — Trotzkij — Bronstein — Zinoviev (Apfelbaum) — Kamenev (Rosenfeld) — Dan (Gurevich) — Ganezkij (Furstenberg) — Parvus (Helphand) — Uritskij (Pademilskij) — Larin (Lurge) — Bohrin (Nathason) — Martinov (Zibar) — Bogdanov (Zilberstein) — Garin (Garfeld) — Suchanov (Gimel) — Kamnlev (Goldmann) — Sagerskij (Krochmann) — Riazanov (Goldenbach) — Solutzev (Bleichmann) — Pianitskij (Ziwin) — Axelrod (Orthodox) — Glasunov (Schultze) — Zuriesain (Weinstein) — Lapinskij (Loewensohn). L'autore desidera aggiungere che certi autori sono convinti che la madre di Lenin fosse un'Ebrea... Lenin era un Ebreo (calmucco) sposato a una Ebrea (Krupskaya) i cui figli parlavano lo yiddish (Herbert Fitch, detective di Scotland Yard che per mesi aveva spiato Lenin facendo il cameriere, dichiarò che egli era tipicamente ebreo). Rapporto del « Secret Service ».

Nel German Bolchevik Conspiraty, p. 27, pubblicato a cura del « Comittee of Public Informations, Washington D.C. », nell'ottobre 1918, leggiamo che:
« Max Warburg dava denaro ai bolscevichi: "Stoccolma... 21 settembre 1917: M. Raphael Scholak, Haparand: Caro Compagno. — In conformità con un telegramma del Westphalian Rhineland Syndicate, la banca Max Warburg e C. ci avverte che un credito è stato aperto all'impresa del Compagno Trotzkij". (firmato: J. Furstenberg).

Jacob Schiff pare aver dato 12.000.000 di dollari per la rivoluzione russa del '17 » (primo versamento).

Nel libro della sig.ra Nesta H. Webster, The Surrender of an Empire, pp. 74-79, troviamo ulteriori informazioni sull'ascesa

[240] del bolscevismo. «Sembra che il vero nome dell'individuo menzionato nella suddetta III sezione sotto lo pseudonimo di Parvus, sia Israel Lazarevich Helphand, un Ebreo della provincia di Minsk, nella Russia bianca. Verso la fine del secolo scorso prese parte a un'operazione rivoluzionaria a Odessa. Nel 1886 se ne andò all'estero e finalmente, dopo molte peregrinazioni, si stabilì a Copenaghen, dove ammassò una grande fortuna, come agente-capo della distribuzione del carbone tedesco in Danimarca, lavorando per il tramite del partito socialista danese.

Il dottor Ziv, nella sua Vita di Trotzkij, riferisce che quando era in America, nel 1916, domandò a Trotzkij: "Come sta Parvus?". Al che Trotzkij rispose laconicamente: "Sta completando il suo dodicesimo milione".

È questo Ebreo multimilionario a essere stato, dopo Karl Marx, il maggiore ispiratore di Lenin. Fu grazie all'intervento di Parvus che Lenin fu mandato in Russia.
La Russia non è il trionfo dei lavoratori, ma solo un gigantesco investimento dei capitalisti ebrei per i loro fini personali ».

Tutto questo non è il risultato di un accordo effimero tra Ebrei e bolscevichi. È stato così ovunque: «In Ungheria, i grandi capi furono gli Ebrei Bela Kun, Agoston Peter, Grunbaum, Weinstein; in Baviera si chiamavano: Kurt Eisner, Loewenberg, Birnbaum, Kaiser; a Berlino il tentativo rivoluzionario ebbe per capi Rosa Luxemburg, Lewisohn, Moses; in Cina l'organizzatore del bolscevismo è l'Ebreo Borodin-Crusenberg; in Italia il capo marxista era l'Ebreo Claudio Treves; in Brasile la recente insurrezione marxista aveva come capi gli Ebrei Rosenberg, Gardelsran, Gutnik, Goldberg, Strenberg, Jacob Gria e W. Friedmann; in Spagna, infine, dove la rivoluzione rossa venne organizzata dall'Ebreo Bela Kun, sostenuta dall'Ebreo Rosenberg e "legittimata" alla Società delle Nazioni dall'Ebreo Del Vayo ».

E d'altronde tutti questi avvenimenti ricadono nell'ordine delle cose previsto dall'Ebreo Baruch Levi (un altro profeta), nella sua lettera all'amico Karl Marx (il cui vero nome era Karl Mordechai, figlio del Rabbino di Treviri):

«Nella nuova organizzazione dell'umanità, scriveva Baruch Levi al dottrinario del socialismo ebreo, i figli d'Israele si spargeranno su tutta la superficie del globo e diventeranno ovunque, senza opposizione, l'elemento dirigente, soprattutto se riusciranno a imporre alle classi lavoratrici il fermo controllo di alcuni dei loro. I governi delle nazioni formanti la Repubblica universale, passeranno senza difficoltà nelle mani degli Ebrei, sotto l'usbergo della vittoria proletaria. La proprietà privata sarà allora soppressa dai governanti di razza ebrea, che controlleran- 
[241] no dappertutto i fondi pubblici. Così si realizzerà la promessa del Talmud secondo la quale, alla venuta del Messia, gli Ebrei possiederanno i beni di tutti i popoli della terra ». (Lettera citata nella Revue de Paris, 1° giugno 1928, p. 574.)

I grandi Ebrei sono fieri, e non hanno torto, della loro rivoluzione bolscevica del '17. Il gran Rabbino Juda L. Magnes, di New York, così esprimeva la sua gioia (nel '19): « Le qualità radicali che si trovano nell'Ebreo vanno in fondo alle cose; in Germania diventa un Marx e un Lassalle, un Haas e un Edouard Bernstein; in Austria diventa un Victor Adler e un Friederich Adler, in Russia un Trotzkij. Osservate l'attuale situazione in Germania e in Russia. La Rivoluzione mette in azione le forze creatrici dell'Ebreo, guardate che enorme contingente di Ebrei è subito pronto per la battaglia. Socialisti, rivoluzionari, menscevichi, bolscevichi, socialisti maggioritari, minoritari, comunque li si chiami, in tutti questi partiti si trovano, come loro capi zelanti o come semplici gregari diligenti, degli Ebrei ».

Il sig. Cohan, nel giornale The Communist di Kharkov, n. 72, 12 aprile 1919, ci sembra anche lui molto contento: « Si può dire senza esagerazioni che la grande rivoluzione russa è stata fatta dalla mano degli Ebrei... Furono proprio gli Ebrei che condussero il proletariato russo all'aurora dell'Internazionale ».

Emana da tutto questo, ci affrettiamo a convenirne, un certo puzzo di « drammone »... di carbonarismo da strapazzo... di complotti farseschi... di prolungamenti in grigio-muro... di mafia... di passi sul soffitto... di grand-guignol... una specie di « Tour de Nesle »... che vi fa crepare dal ridere... Che bello scherzo... « Dappertutto c'è un Ebreo »... Voi pensate che, sotto questo aspetto, non potremmo essere indietro... Anch'io sono piuttosto sensibile al ridicolo... Ma ci sono comunque i nomi... le persone, i fatti... questo raggruppamento immancabile, irrefutabile, istantaneo, implacabile dei più gracchianti, virulenti, accaniti, voraci Ebrei attorno ad ognuna delle nostre catastrofi... Come un volo di mille corvi infernali sugli stessi luoghi di tutti i nostri disastri. Questo mica s'inventa.

Esagerazioni! fandonie di polemisti!... divagazioni di rabbini famelici... febbricitanti!... visioni di vecchi cabalisti!... Chimere di sinagoghe!... fugaci coincidenze di brutti deliri! È presto detto...

Venite a rispondermi per sopraggiunta che tutto quel ghirigoro d'imprecazioni risale alle età oscure... che ora i nostri grandi, i nostri più eminenti Ebrei sono completamente emancipati dalla tutela dei loro sudici rabbini, che i nostri grandi giudei moderni sono tutti, loro, infinitamente « progressisti », insaziabilmente assetati di Scienza Sperimentale e di Luce massonica,
[242] di statistiche, intellettualmente super-raffinati, affrancati che tutti questi trucchetti e queste vociferazioni, queste divinazioni super-cabalistiche, li fanno soltanto sorridere... come noi altri sorridiamo della Transustanziazione, della Resurrezione del Cristo... Trucchetti puerili insomma, da poveri gibuq in ceppi, superstizioni da oracoli... vecchi rimasugli gracchianti dello spauracchio biblico... sciocchezze...

Potreste forse rispondermi che i Grandi Ebrei, quelli della grande influenza mondiale ebrea, mantengono ormai con i loro rabbini e le loro sinagoghe rapporti piuttosto tenui... piuttosto distanti... vaghi... giusto il minimo... per semplice educazione... hanno altre gatte da pelare, loro... i grandi Ebrei... più serie... E va bene.

Sapete che il potere esecutivo di tutta la giudaglia mondiale si chiama « Kahal »?... Assemblea dei Saggi d'Israele?... Ricorderete che Napoleone, preoccupato del potere universale ebreo, tentò di trarre a suo profitto le forze del Kahal, di utilizzare il Kahal per la sua propria politica mondiale napoleonica, di farlo anzitutto stabilire in Francia, questo Kahal, sotto il nome di « Gran Sinedrio »... e che fallì, Napoleone, miserevolmente, fatalissimamente in questa impresa. (Eppure Napoleone ne aveva di culo.) Sapete in che modo l'Ebreo, Léon Say commentava più tardi, dalla tribuna parlamentare, quella grande disfatta napoleonica, certo la più decisiva di tutte, causa prima, senza alcun dubbio, della sua immensa rovina? «La forza misteriosa della finanza alla quale non si resiste mai, anche quando ci si chiama Napoleone».

Per noi che non siamo Napoleone, la nostra sorte, ancor più della sua, dipende del tutto dal buon volere dei grandi Ebrei, dei « grandi occulti ». Non è affatto stupido pensare che il nostro destino si discute sicuramente ancora nei concistori del Kahal, come nelle Logge, e molto di più. Precisiamo: per la Francia, il Concistoro Centrale è diretto dal gran Rabbino Israël Levi. Come presidente nessuno che sia inferiore allo stesso re di Francia, cioè il barone Edouard de Rotschild... Alle vicepresidenze ci pensano i sigg. Bloch-Laroque e Heibronner (Consigliere di Stato)... Come vedete, si traffica molto in alto loco... I sigg. Oualid e Weisweiller sono i tesorieri (non devono trovarsi troppo spesso in difficoltà)... I membri del Concistoro centrale non rappresentano solo Parigi, ma anche i piccoli « Kahal » delle diverse regioni francesi, Logge... ecc...

Ecco la lista (assolutamente nulla di segreto), dall'Annuario 1937-38:
Aboucaya Léon
Bader Maurice
[243]
Baur Marcel
Blum Jules
Bodenheimer Henri
Brisac Jules
Caen Adolphe
Cahen Albert
Cahen d'Anvers
Debré Simon, Gran Rabbino
Dorville Armand
Ducas Raymond
Eudlitz Moïse, dott.
Hayem Jules
Helbronner Paul
Jacob Elie
Klein, dott.
Leven Georges
Matchou, dott.
Merzbach Georges
Moch Fernand
Mossé Armand
Naiditch Isaac
Nedjar Maurice
Olchanski R.-A.
Propper Michel
Rothschild Robert (barone di)
Salzedo Mosès A.
Sananès
Sée Jacques
Simon Jules
Trèves André, dott.
Weill Mathieu
Wormser Georges
Sachs, Parigi
Bakouche André, Constantine
Behr Simon, Nancy (M.-et-M.)
Geismar Pierre, Neuilly-sur-Marne
Kahn André, Lunéville
Lajeunesse Henri, Lille
Lang René, Lyon
Messiah B., Saint-Pierre-les-Elbeuf (S.-Inf.)
Risser Gaston, Rouen
Seches (Gran Rabbino), Lyon
Seiligmann Andté, Vaucouleurs (Meuse)
Sommer Léon, Tours
Wormser Achille, Dijon
[244]
Le Logge massoniche contano sempre tra i propri aderenti un bel plotone di « fratelli poveri in canna », gentetta miserabile ansiosa di migliorare la pappatoria... il loro stato materiale... di garantire, amplificare le loro « mezzemaniche », piccole ambizioni da comizi... piccoli capoccia bramosi... Formano la fanteria, il gran plotone pitocco del Libero Pensiero.
Evidentemente che altro potremmo chiedere a questi beduini, a questi codardi piccoli macrò storditi, oltre lo sbavamento « di quarta lega », la pustolosa diarrea elettorale... il vomitamento delle formule demagogiche, tutte cagate per Robot ubriachi fradici... E come ce la mettono tutta!... Non riuscirebbero a iniziarli ai grandi Piani per tutto l'oro del mondo, quei portinai. Il Concistoro israelita, invece, è stato fatto, creato proprio a questo fine, per lo studio e l'attuazione dei grandi Piani ebrei. È formato da un'élite. Non si tratta più di uno di quei piccoli clan di sparuti pezzenti sornioni, profittatori, neo-gesuiti, superpompati, supertronfi, come ne ronzano, è fatale, in tutte le Logge... Allodole prese con gli specchietti... Ma no! Ma no!... Qualche postino, niente camerieri, manovali, capitani dei pompieri, istitutori, tra queste eminenze... Solo personaggi di alta condizione sociale, alta cultura, fracidi, supersaturati di piaceri per meteci... gola, culo, salotto, ecc... piaceri da ministri...
Ampiamente sciolti da ogni preoccupazione materiale, questi veri « Savi » possono permettersi di vedere da molto in alto e da molto lontano...
Francesi, ecco i vostri padroni! Sono capaci... Ma comunisti tuttavia?... E perché no?... Eccome!...
Comunistofili perlomeno... Che diavolo! come pure doriotisti, Laroquisti... quel che vi pare... che importa!... Il sig. Barone di Rotschild (Maurice) vota al Senato, proprio come Cachin, la ratificazione del Patto franco-sovietico... Il Barone James di Rotschild, sindaco di Compiègne, si tira tutto da parte, alle elezioni legislative, per far posto al candidato del Fronte Popolare... Quel che ci vuole ci vuole...
Ma qual è allora il vero centrale ruolo di questo concistoro?... Ve lo mostrerò...
« Delibera e statuisce sulla situazione originata dagli avvenimenti; decide le misure che occorre adottare. In tal modo si immischia nella vita quotidiana di ogni Ebreo, e la dirige, per dirla così, sotto ogni punto di vista. Perciò l'attività di ogni membro della comunità ebrea si svolge nel senso indicato dal Kahal e nel solo interesse del Giudaismo ».
Capito, caporale Peugeot?... Perciò, appena sarà aperto il prossimo stand « Per la liberazione dei Popoli », per la Francia sempre più libera e felice, ebbene, dentro a sprofondarci fino
[245] al collo!... Il primo colpo, come sempre, mio caro, sarà per il tuo torace di minchione! Passare la voce! Il Concistoro e i piccoli amici del Concistoro stanno lì tutti con i loro occhi democratici fissi, ipnotizzati sulle tue trippe! Ah! come gli Inglesi! Niente di più!... ma niente di meno!... La guerra e la Pace?... Roba ebrea!...
In definitiva, « Galletti » francesi, partirete per il fronte all'ora stabilita dal sig. Barone di Rotschild, vostro signore e padrone assoluto... all'ora fissata, in pieno accordo coi suoi cugini sovrani di Londra, New York e Mosca. Sarà lui, il sig. di Rotschild, a firmare il vostro Decreto di Mobilitazione Generale, per interposta persona, grazie alla penna tremolante del suo fantoccio-lacchè-rninistro.
Ah! Se avessimo ancora una particola di coglioni in Francia... la nostra paroletta da dire... Ah! se potessimo ancora redigere una « Timida Supplica »... Ma più niente possiamo... Più una parola da dire... Strisceremo in ginocchio... col cappio al collo... fino al Concistoro... più umili che si può... a implorare di essere risparmiati... ancora un anno... 18 mesi... che ci lascino in pace una volta per tutte... « La Pace ariana »...
Ci riceverebbero?... Le famose 200 famiglie, ariane o no, ma ve le lascio, neanche una ne voglio!... Ve le regalo pure io... Mica mi metterò a piangere sulla loro schifosa sorte! State tranquilli! Tutti i Paternôtre, Lederlin, Dupuy... Renault... Wendel... Schneider... Michelin e tutti i Coty... Ma portateveli via... Niente gli devo garantito... Soltanto, visto che ci si diverte, allora vorrei che si giocasse sul serio! sul serio fino in fondo!... Che mica si dimenticasse il Concistoro alla battaglia generale... o le belle famiglie associate... O i grandi trust giudeo-affamatori... i L.-L. Dreyfus, per esempio (multimiliardari), o i Bader e soci... i grandi amici di Blum... Ma no!... Ma no!... Neanche per sogno!... Non mi accontenterò di due comparse o di una mezza carota impaurita... entità sfuggenti, capri espiatori... svaporanti teste di turco... Pensa te! Neanche per sogno!... Non so che farmene di questi « fantasmi »!... Voglio qualcosa di solido!... Delle realtà!... veri responsabili!... « pezzi grossi » della Cabala... Ci ho una fame!... Una fame enorme!... Una vera fame totalitaria!... Una fame mondiale!... Una fame da Rivoluzione!... Una fame da conflagrazione planetaria!... Da mobilitazione di tutto il carname dell'Universo! Un appetito sicuramente divino! Biblico!...

Ricerca storica a  cura di Joe Fallisi

1 commento:

  1. Salve sig.re Paolo D'arpini, direi divino il suo monologo.
    Lo penso davvero, per questo la invito a visitare www.entermatrix.it.
    E' un progetto molto lungimirante a cui stiamo lavorando cercando di coinvolgere più persone che come noi hanno intenzione di invertire la rotta.
    La ringrazio e la saluto
    Giovannoni Maurizio

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