mercoledì 31 ottobre 2012

Signoraggio bancario e suo funzionamento e conseguenze

Divinazione - Dipinto di Franco Farina




La Banca d’Italia (banca centrale della Repubblica Italiana), che avrebbe dovuto essere del popolo italiano, in realtà è una società a capitale privato diviso tra varie banche.

Quindi non è un istituto del popolo o del governo italiano per servire gli interessi dei cittadini, ma è una società costituita da banche private con lo scopo di conseguire gli interessi di una grande società
per azioni, il cui nome per intero è: Bankitalia S.p.A.

La Bankitalia S.p.A, tra le sue funzioni, esercita anche l’attività di vigilanza sulle banche, quindi il controllore (la Banca d’Italia) è “controllato” dai controllati, cioè per meglio chiarire:  la Bankitalia S.p.A ha, tra i suoi compiti, quella di controllare i propri padroni con i quali costituisce una stessa entità!

In pratica l’intera istituzione monetaria si configura in una assurda contraddizione.

Ora, la domanda nasce spontanea: ma allora chi controlla la Bankitalia S.p.A se la medesima è controllore di se stessa?

Nel 1926 la Banca d’Italia ha ottenuto l’esclusiva sull’emissione della moneta e che in seguito con il D.P.R. del 12 dicembre 2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 291 del 15 dicembre, è stato cambiato l’articolo 3 dello Statuto dell’Istituto che prevedeva la
presenza dello Stato in Bankitalia!

Il nuovo articolo ha abrogato il vincolo del controllo pubblico di Banca d’Italia!

Con tale D.P.R, (per la cronaca firmato dal presidente del Consiglio Romano Prodi, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa) non sono inoltre più in vigore norme che disciplinano i soggetti ammessi alla partecipazione del capitale!

In poche parole, volete sapere a chi appartiene la “nostra” moneta al momento dell’emissione?

Risposta: a Bankitalia S.p.A, ovvero a privati!

Avete capito con chi ci siamo indebitati? O meglio, a chi vanno i nostri sacrifici per pagare il DEBITO PUBBLICO?

Risposta: a Bankitalia S.p.A., cioè a privati!

Forse ancora non tutti sanno che ogni banconota costa, tra stampa, carta e inchiostri, circa 30 centesimi di euro e la Banca Centrale Europea (banca privata ovviamente) invece di cederle alla gente al prezzo di costo le affitta (presta) al valore di facciata aggiungendo un interesse annuo denominato “tasso di sconto”.

Questo significa che una banconota da 100 euro, che potrebbe essere ceduta a pochi centesimi di euro, in realtà ci viene a costare 102,50 euro, cioè più del valore di facciata.

In sintesi cosa è il signoraggio bancario?  E’ la più grande truffa mai inventata. E’ la rinuncia alla sovranità popolare e dello stato di emettere i propri valori di scambio delegando l’operazione ad una banca privata, come è la Banca d’Italia o la BCE, e pagando a detta
banca congrui interessi.

La carta moneta emessa dalla banca, senza alcun controvalore in garanzia, viene ripagata dallo stato con l’emissione di buoni del tesoro ed altri titoli, posti in vendita presso le banche stesse, e per cui lo stato paga un ulteriore interesse (causa Spread etc.). Questo processo perverso è alla radice della formazione del cosiddetto “debito pubblico” che non è altro che l’indebitarsi da parte dello stato, ovvero del popolo, nei
confronti di un privato, che è la banca.

Allora potreste chiedermi: “Perché lo stato si assoggetta a questo salasso, perché non recupera la sua sovranità monetaria?” 


Ed io vi rispondo: Perché il processo di commistione e di sudditanza è andato troppo avanti in questo sistema, dominato dal controllo finanziario di enti privati internazionali. 

Allorché la politica non sarà più soggetta alla corruzione e potrà recuperare la sua funzione primaria, che è quella di servire gli interessi del popolo e non dei potentati
finanziari, che sono la causa prima della corruzione, avrà recuperato la sua indipendenza ed autonomia operativa.

Per quel che riguarda la falsità dell’informazione sul signoraggio bancario e la volontà di mantenere il popolo in ignoranza totale su questa triste verità, vale la stessa risposta, ovvero chi detiene il potere finanziario, e di conseguenza quello economico ed amministrativo, è in grado di controllare l’informazione in tutte le sue forme ed è quindi capace di far credere al popolo qualsiasi
menzogna, pur di mantenere il suo potere acquisito. 


Spiace dirlo ma in Italia e nel mondo non esiste alcuna libertà e verità d’informazione, se non quella “falsata ed ipocrita” foraggiata dal potere finanziario mondiale.

Questo  in conseguenza del  SIGNORAGGIO  bancario da dove deriva il fenomeno della svalutazione, dell’inflazione e del potere d’acquisto del denaro.

Paolo D'Arpini


Portavoce European Consumers Tuscia
Via Del Fontanile snc. Calcata (Vt)



                  Manifesto di Giacinto Auriti per la Sovranità Monetaria

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