giovedì 11 ottobre 2012

Siria - Il gas scoperto nel Levante Mediterraneo la vera ragione dell'attacco ad Assad


Paolo D'Arpini,  che ci vede anche  al buio


Nel perpetuarsi di incidenti ai confini fra Siria e Turchia  è  evidente che la “scusa di guerra”  è  spasmodicamente cercata  dalle potenze occidentali. Ogni giorno dalla Turchia partono, avendo lì santuario, i mercenari al soldo occidentale che vanno e vengono in territorio Siriano per espletare le loro incursioni di sabotaggio, di spionaggio e di terrorismo. La cosa va avanti da mesi ed è risaputa in tutto il mondo (dalle persone che vogliono sapere la verità dei fatti).


E le bugie occidentali di presunti attacchi di Assad contro il territorio turco sono smentite dagli stessi organi d'informazione USA - «Non si sa se i colpi di mortaio (in territorio turco) sono stati sparati dalle forze del regime siriano, oppure dai ribelli che combattono per rovesciare il presidente Bashar al-Assad... »: parole del New York Times, mica dell’agenzia di stampa di Assad....


E sapete qual'è la vera ragione del creare un "casus belli" contro la Siria (oltre alla solita scusa della "guerra umanitaria)? 

È ormai chiaro che si vuole metter le mani sul giacimento di petrolio e di gas che si trova nelle acque del Levante mediterraneo, ed è costituito da più sacche che coprono l’est mediterraneo dal delta del Nilo alla Grecia e tutti cercano di impadronirsi della più grossa fetta possibile.

Questa scoperta promette a Israele, se in grado di appropriarsene,  l’indipendenza energetica per i prossimi cento anni e sta per fare da detonatore a una serie di conflitti latenti che prima affioravano periodicamente e che adesso rischiano di aumentare di intensità e rendersi permanenti.

Il giacimento si trova nel mare condiviso da Grecia, Turchia, Cipro, Israele, Siria e Libano, a non voler conteggiare la Palestina che con la sua striscia di Gaza potrebbe avanzare anch’essa dei diritti. 

Israele che è lo scopritore dei due primi giacimenti TAMAR (2009) e LEVIATHAN (2010) avanza pretese egemoniche sul tutto, e può contare sul sostegno ufficiale degli USA .

La cosa comincia nel 2009 con la scoperta di un giacimento, chiamato poi TAMAR (dattero in arabo e in yiddish ) da parte della Noble Energy, partner texano di Israele nella ricerca sottomarina. Il ritrovamento è situato a circa 80 Km a ovest di Haifa.

Coi suoi 238 miliardi di metri cubi di gas naturale di eccellente qualità, TAMAR cambio la prospettiva energetica di Israele che fino a quel momento aveva una striminzita previsione di riserve a tre anni più un rifornimento infido dal gasdotto (40% del fabbisogno) egiziano che l’autorità egiziana del Petrolio ha appena disdettato accusando i contraenti di corruzione e di ribasso anomalo dei prezzi.

La migliore scoperta – sempre della Noble Energy – l’anno successivo del nuovo giacimento LEVIATHAN  ha ridotto TAMAR a una pozzanghera,  ed ha complicato enormemente il problema  coinvolgendo tutti i paesi affacciati sul mediterraneo orientale e forse fino alla Puglia.


A questo punto entra in ballo l’USGS (United States Geological Survey) che presenta le sue stime su LEVIATHAN. Le risorse petrolifere e di gas del Bacino del Levante sono stimate a 1,68 miliardi di barili e 3450 miliardi di metri cubi di gas.

Alla luce di queste notizie fa meraviglia che gli USA, come hanno già fatto con Iraq e Libia,  intendono sottomettere la Siria, con l'aiuto della Turchia che spartirebbe così le risorse di gas sottomarino con Israele? 

Paolo D'Arpini

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