sabato 15 ottobre 2016

USA - Hillary Clinton, a zombie for president


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Hillary Clinton è un rottame psicofisico, crolla a terra, si fa sorreggere sui gradini, scoppia in convulse risate o convulsi attacchi di tosse, sbarra gli occhi e scuote la testa come un pupazzo a mollaHa subito una commozione cerebrale e una serie di emboli e minata nel fisico e nell’ìntelletto. 

Si aggrappa alla vita praticando il potere di uccidere per saziare la morte e così allontanarla da sé. E’ il personaggio ideale per quella cupola di delinquenti mentecatti che sta avviando il pianeta verso l’armageddon bellico, possibilmente nucleare (Obama ha preparato l’evento con un trilione di dollari per l’ammodernamento dell’arsenale atomico) e la catastrofe climatica. Basta guardare all’Africa prima della colonizzazione e a quella di oggi per vedere che la maggioranza della popolazione mondiale vive peggio che mezzo millennio fa. Banche e media sempre più concentrate, servizi di sicurezza privati e di Stato, forze armate, strumenti di esproprio del minimo vitale, si diffondono nella società come una metastasi. Una minoranza infima controlla il potere, il denaro, la conoscenza e sta acquisendo la capacità tecnologica di imporre un ordine totalitario che sta a Hitler come un alchimista sta a un Nobel della chimica. 

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Simboli di questo sono il linciaggio di Gheddafi, le milionate di profughi lanciate dalle guerre della Cupola contro un’Europa governata da un etilista delinquente abituale, la morte della Grecia (un remake della distruzione cristiana del mondo classico), il disastro nucleare di Fukujima.

La distruzione di senso nel discorso politico, da Obama, Clinton, Juncker a Renzi parrebbe anche il segno del disfacimento del capitalismo moderno, come dice Dimitris Konstantakopoulos, sempre che si possa ancora chiamare capitalismo ciò che sta involvendo verso una specie di feudalesimo ultra-nazista post-moderno. Involuzione insostenibile mentre la perdita di senso è il preludio ala nostra distruzione. Riflettendo ancora con il giornalista e scrittore greco, membro fuoruscito del direttivo di Syriza, dalla sua civiltà antica abbiamo imparato che ci distinguiamo dai mostri solo quando in noi coesistono Ragione, Emozione e l’Etica. Robespierre e Marx sono stati gli ultimi ad averlo ribadito. La candidata Hillary rappresenta la fine dei tre elementi. E’ il candidato ideale per la presidenza degli Usa. Come hanno capito subito “il manifesto” e la Boldrini.

E la Pinotti che, all’insaputa del Parlamento, dopo essersi arruffianata i sauditi vendendogli le armi per ammazzare il popolo yemenita, spedisce soldati e missili ad assediare e minacciare (nientemeno) la Russia e a impedire che gli iracheni, i libici e i siriani salvino il loro paese da Obama e Hillary. Anche la Pinotti scendeva in piazza contro le guerre. La sinistra antimperialista si è fatta imperialista e stende il tappeto rosso agli scarponi con punta d’acciaio al polonio di Hillary. Il “manifesto” vi cuce la sua frangia (e pensare che c’è ancora chi, tra residui di onestà, scrivendoci, si presta a fornirgli foglie di fico). Rispetto alla consorteria da cui viene spurgata Hillary, la Spectre era un Kindergarten con maestrine appena manesche. E il peggiore Trump è meglio della migliore, si fa per dire, Hillary. Bella scelta.

Fulvio Grimaldi - fulvio.grimaldi@gmail.com





Post scriptum:  https://youtu.be/OEqU71k0zAc Hillary Clinton, nella sala comunale di Haverford, Pennsylvania, il 5 ottobre utilizza per “domande dal pubblico” adolescenti pagati da una ditta di PR

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