Trovo geniale l'idea dei 5 Stelle di aver proposto a tutti i parlamentari un dimezzamento del loro stipendio.
I 5 Stelle infatti già sapevano che la loro proposta non sarebbe stata accettata, e quindi ora si preparano ad incassare i vantaggi di questa bocciatura da parte del resto della classe politica.
Pensate, con questa semplice mossa i 5 Stelle sono riusciti a dimostrare che la faccenda della "riduzione dei costi del parlamento" - tanto sbandierata nella nuova riforma costituzionale - è in realtà un misero specchietto per le allodole. Lo ha confermato, involontariamente, l'ex-leghista Marcolin (ora con Verdini), quando ha dichiarato: “Il vero problema dei costi della politica non riguarda lo stipendio dei parlamentari, ma gli sprechi e l’inefficienza della macchina amministrativa."
Ma allora, caro genio della retorica, perchè strombazzare dal mattino alla sera che la nuova riforma porterà ad un abbattimento dei costi della politica, se "non è quello il vero problema"?
La frase sopracitata non è l'unica a denunciare il goffo tentativo della casta di proteggere i propri interessi personali, anche a costo di dire stupidaggini impronunciabili. Lo stesso Marcolin infatti ha anche dichiarato: "Rincorrere la guerra populista alla casta portata avanti dal M5s significa abbassare drasticamente la qualità del dibattito e della composizione del Parlamento, dal momento che saranno sempre meno i professionisti disposti a farsi eleggere per guadagnare di meno ed essere insultati e diffamati da chi fino a pochi giorni prima di diventare parlamentare era disoccupato”.
Già, pensate che tragedia: senza gli stipendi d'oro non potremo più permetterci di avere in parlamento menti eccelse come quelle di Nicole Minetti, di Antonio Razzi o di Domenico Scilipoti.
Bravi 5 Stelle, continuate così. Il mio sarà anche un entusiasmo ingenuo, ma cosa volete che ci faccia? Quando io vedo i grandi ipocriti del nostro parlamento messi in difficoltà godo come un riccio.
Massimo Mazzucco
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Commento di Fernando Rossi: "Oltre alle considerazioni di Mazzucco, che qui condivido, c'è da considerare che la serietà e la credibilità della asserita finalità risparmiatrice di togliere l'eleggibilità del Senato è sputtanata anche dal fatto che il 'giocattolino' che Renzi si è preso ci è costato dalle 3 alle 4 volte ciò che risparmierebbe il senato dei nominati."
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