sabato 8 ottobre 2016

Siria. Media e bugie di guerra americane


Risultati immagini per Siria: elmetti bianchi, Caesar, Politkovskaja… vedi
La campagna che ci sta investendo, nel momento in cui la consorteria che conduce il tentativo di distruzione dell’ennesimo stato nazionale sovrano, progressista, antimperialista e laico arabo subisce pesanti contraccolpi dall’esercito patriottico siriano e dai suoi alleati russi, iraniani e hezbollah, ha per protagonisti, oltre a questa ciurmaglia di finti samaritani, la mostra delle fotografie di “Caesar” al MAXXI di Roma. 
Già screditata da precedenti diffusioni per mano di Amnesty International, reduce dal clamoroso tonfo del rapporto sulle sparizioni e torture nelle carceri siriane, risultato del tutto privo di basi attendibili, la mostra delle foto di questo anonimo (ovviamente) presunto ex-poliziotto siriano illustrerebbero la pratica del governo di Damasco di torturare e uccidere migliaia di detenuti. Come le precedenti bufale di Amnesty e affini umanitaristi, anche questa manca totalmente di documentazione e perfino di credibilità logica. Quale è il governo che rischia il discredito e la ripugnanza, perfino della popolazione sul cui consenso è fondata la sua legittimità, fotografando e archiviando le prove delle sue scelleratezze?
Ma poi ce n’è anche per la Russia e Putin, responsabili di avere rotto le uova nel paniere sion-imperialista del Nuovo Medio Oriente da frantumare e soggiogare. Entrato in campo in difesa del diritto internazionale e contro una guerra d’aggressione, divenuto giocatore globale su un palcoscenico in cui doveva recitare l’unica superpotenza, diventa oggetto si una demonizzazione rispetto alla quale quelle di Milosevic o Gheddafi sono buffetti. In questi giorni di iperattività, probabilmente finalizzati allo scontro diretto, riappaiono,. sugli schermi e sui paginoni dei chansonnier Nato, Anna Politovskaja, la giornalista uccisa dieci anni fa a Mosca, e Boris Nemtsov, ucciso nel febbraio dell’anno scorso.
La prima, oltreché per un giornale atlantista russo, lavorava a tempo pieno per la stessa emittente cui collaborava Giulietto Chiesa negli anni ’90: Radio Liberty/Radio Free Europe, organo storico della Cia, finanziato da George Soros, in cui riversava le sue filippiche contro Putin, “distruttore della democrazia” e le eulogie a quei terroristi islamisti in Cecenia, che poi sarebbero stati impiegati in Siria e Iraq. Nemtsov capeggiava un micropartito d’opposizione, era sostenitore degli oligarchi messi in galera e aveva servito fedelmente Eltsin durante gli anni della svendita della Russia alle multinazionali. Il suo fastidio al governo era misurabile in deiezioni di mosche. Due cadaveri lanciati tra i piedi di Putin, come, sulla stessa falsariga, i 3000 delle Torri Gemelle tra quelli degli afghani e degli iracheni. I sicofanti della russofobia trascurano che gli assassini delle due figure care all’Occidente sono stati individuati, processati e condannati e anche che, alla faccia dell’antidemocraticità dello “zar”, è vivo e virulento in Russia un arcipelago di media di opposizione. Che loro, indifferenti alla contraddizione, sistematicamente citano.
E’ di evidenza solare il tentativo di utilizzare queste montature propagandistiche per compensare e oscurare lo sbigottimento del mondo di fronte: 1) alla vera e propria guerra di una polizia con licenza governativa di uccidere contro la popolazione afroamericana negli Usa; 2) il flusso di rivelazioni, pubblicate addirittura in un rapporto del Senato Usa, sulle sistematiche torture impiegate dalle forze dell’ordine e dai militari Usa; 3) il disfacimento delle forze del terrorismo mercenario in Siria di fronte all’offensiva lealista; 4) la progressiva riabilitazione, operata dai governi Nato e dai loro strumenti di disinformazione, delle organizzazioni mercenarie importate in Siria, prima al Nusra e ora addirittura Isis, al fine di poter spostare, ora anche pubblicamente, l’aggressione alla Siria dalla finzione anti-jihadista, direttamente alle forze armate siriane, alla popolazione  e agli alleati russi.
E’ probabile che siamo alla vigilia di una conflagrazione che metterà a rischio la sopravvivenza di una buona parte dell’umanità e che questo sia il lascito passato da Obama e dai riattizzati neocon talmudisti a Hillary Clinton, alla più sanguinaria e psicopatica rappresentante del moloch militar-finanziario impegnato nella realizzazione della dittatura mondiale.
Fulvio Grimaldi  fulvio.grimaldi@gmail.com

Elementi d'inchiesta e di riscontro:
Al Maxxi in questi giorni è esposta una mostra che - come tutta l’Operazione Caesar,  sponsorizzata dal governo del Qatar – ha la stessa attendibilità delle “Armi di Distruzione di Massa” di Saddam o delle “Fosse comuni” di Gheddafi. Una mostra nella quale i visi fotografati (quando, al pari dei cartellini mortuari, non sono celati da rettangoli neri) sono in alcuni casi identificabili con quelli di soldati del governo di Damasco uccisi dai “ribelli”.
Come si sa, il Qatar è fra i principali sostenitori dei gruppi armati estremisti che impediscono veri negoziati fra il governo e l'opposizione non armata.
La documentazione completa delle falsità della mostra  al Maxxi di Roma, in questo Report:

Ed aggiungo 
A questo link troverete un video che illustra la natura e le imprese degli ultimamene tanto promossi “Elmetti Bianchi” attivi come presunti soccorritori imparziali ad Aleppo e a tutti gli effetti inseriti nelle formazioni terroristiche di Al Nusra, ora Fatah el Sham, e dei mercenari associati dai media glorificati come “moderati”. Il video, nella parte finale, mostra questi soggetti in piena combutta con i tagliagole jihadisti mentre gironzolano armati e partecipano alle imprese dei terroristi. Io ne ho illustrato la matrice, i fondatori, i dirigenti, tutti riconducibili ai servizi Usa e Nato, nel mio blog www.fulviogrimaldicontroblog.info, sotto il titolo “CURDI, RIBELLI MODERATI, ELMETTI BIANCHI…” . 

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