Renzie. Il vero retro-volto del riformatore (ed il cavillo segreto)

Ogni italiano ha sentito Renzi dire, ai tempi del patto del Nazareno, che le riforme istituzionali si fanno tutti d'accordo, si fanno insieme all'opposizione, per cui avrebbe incontrato Berlusconi e Verdini, a costo di profanare la sede storica del PCI. Il tapino pensava che con il "partito della nazione" avrebbe fatto l'en plein.

Poi l'opposizione ha preso corpo, e lui ha sfanculato le sue verità e ha proceduto nel cammino verso il caos (tale è il nuovo senato, tale è la legge elettorale), senza curarsi minimamente dell'opposizione, nemmeno di quella interna.

Sta portando il paese a uno scontro frontale su un tema delicatissimo, importantissimo, come quello delle regole di convivenza di una intera nazione.
Solo interessi a noi ignoti possono indurre un essere umano a un passo così grave, e sentire i parlamentari "renziani" vendere la propria anima al signore pur di assecondare le volontà del boy scout senz'anima, fa venire alla mente gli eunuchi dell'imperatore cinese del II secolo avanti cristo che lo assecondarono nella assurda ricerca dell'immortalità, portandolo a una morte rapida per l'uso continuo di infinitesime dosi di cianuro.

Da registrare, con grande soddisfazione, la ridicola dichiarazione di Obama, costretto al gioco delle parti da un protocollo ridicolo e obsoleto, qualcosa che bisognerebbe gettare dalla finestra quanto prima, evitando anche i tempi più lunghi della rottamazione.

Giorgio Mauri


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NOTA INTEGRATIVA:

Cavillo segreto – Scrive Comitato No Referendum: “..all’interno del testo della riforma c’è un articolo che i renziani tendono a tenere nascosto, ad ignorare, a far finta che non esista: è il numero 117. Dalle parti del PD si tende a minimizzare l’importanza di questo passaggio della riforma, perché ciò che c’è scritto potrebbe significare la definitiva perdita della nostra sovranità nazionale: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione Europea e dagli obblighi internazionali.”. In pratica, se passano i SI al referendum, all’indomani del voto dentro la nostra Costituzione ci sarà scritto che l’Italia dovrà eseguire gli ordini di Bruxelles...”