Promesse montanare
Nei momenti tragici, si sa, il senato romano ricorreva a cittadini di polso, coraggio e capacità per risolvere situazioni drammatiche. Ancor oggi la toponomastica ci ricorda i nomi di questi valenti personaggi storici. Più recentemente c’è stato un Uomo della Provvidenza che pose riparo a situazioni altrettanto drammatiche. Al giorno d’oggi si è cercato un Uomo ma ci si è dovuti accontentare di un surrogato: un “ominicchio” secondo la classifica di Sciascia.
Meglio di niente, si dirà, ed io con tanti, aspettavamo con ansia qualche buon colpo di timone: mi dicevo, vediamo se questo personaggio che tutto il mondo ci invidia, così stimato in Europa, d’esperienza e via discorrendo possa portare la nave su qualche scoglio d’appoggio, visto che, già da prima.., faceva abbondantemente acqua!
L’inizio è stato folgorante: Libertà, fraternità e via discorrendo. Poi mi è sembrato di rivedere una faccia nota anche se meno espressiva, il che è dire tanto, molto simile a quella di Andreotti ma senza le sue battutine un po’ fesse. Voce stentorea e controllata, profondi pensamenti prima di emettere ogni parola scandendone le sillabe. Si aspettavano idee brillanti, soluzioni proporzionali al genio del grande pensatore, qualche cenno di ripresa nella disastrata economia della Nazione e delle famiglie il fatidico spread in faccia alla Anghela!
Nella mia abissale ignoranza di scienze economiche avevo sentito dire che i principali problemi erano (vado a memoria):
Colossale debito pubblico
Inefficienza burocratica
Costi astrali della politica
Sprechi di denaro pubblico
Collusioni con la mafia
Magistratura al collasso
Scarsa produttività e competitività delle aziende
Generale tendenza a considerare il posto di lavoro come una sinecura da conquistare e difendere all’unico scopo di portare a casa lo stipendio “fisso”!
1 Nella mia imperdonabile ignoranza mi sarei aspettato che si vendessero i gioielli di famiglia per eliminare da un giorno all’altro il debito pubblico. Come? Non lo so, non sono professore di economia stellare, ma non si potrebbero pagare i BOT con azioni di beni statali e comunali? Il proprietario di BOT, invece di incassare e rinnovare il prestito, diventa azionista di un bene (per esempio un immobile al centro di città) per il valore reale di questo bene con lo sconto del 20%. Il detentore delle azioni potrà conservarle, partecipare a rendere il bene produttivo, per esempio una grande caserma può diventare un albergo, oppure vendere le proprie partecipazioni. Forse dico corbellerie ma io, quando ho avuto necessità, mi sono venduto la casa; altro non avevo. Uguale destinazione dovrebbero avere i beni confiscati alla mafia mentre, da ciò che si sente, questi beni son lì a marcire oppure vengono assegnati ai soliti ONLUS di amici o raccomandati. Sono certo che se non per intero, il debito pubblico potrebbe essere ridotto a un terzo con una operazione di questo genere. A Roma, per fare un esempio, esiste la “città militare” della Cecchignola, decine di migliaia di metri quadri; a cosa serve? Una volta era fuori città ora la città l’ha inglobata. Potrebbe diventare una città vera e propria e i militari si spostano in baracche militari in Sardegna, nel “Supramonte” scarsamente sfruttato oppure in Sicilia.
2 Per il secondo punto avrei sperato di vedere ridotto alla metà l’esercito dei burocrati, cioè di quei simpatici personaggi che vanno la mattina in ufficio e fino all’ora di uscita, cioè alle 13 e 30, sono costretti a stare in ufficio per non incorrere nella definizione di fannulloni; prima di Brunetta, dopo aver timbrato, andavano per negozi o accompagnavano la mamma anziana dal dentista. Non avendo in realtà molto da fare, leggono giornali sportivi, fanno qualche telefonata agli amici, due chiacchiere con i colleghi che affollano il bar al piano. Molto cagionevoli al raffreddore spesso si assentano senza che nessuno se ne accorga, visitano i negozi all’interno del Ministero, pagano le bollette allo sportello bancario del Ministero. A ragione si lamentano dello stipendio basso che non permette loro di pagare le vacanze dei figli alle Maldive per cui, i più volenterosi, nel pomeriggio, si ingegnano a dare una mano nel negozio della cognata, lavorano per agenzie di viaggi, agenzie che procurano documenti (dato che hanno le mani in pasta). Aspettano con ansia la pensione e guai a volerli trattenere.
3 Per sollazzare il colto e l’inclita oltre che il disgraziato disoccupato, ci hanno recentemente deliziato sui costi della politica spiegandoci che, leva questo e metti quello.., alla fin fine forse un 5% di sconto ce lo faranno. Di più non si può perché, come si dimostra con inoppugnabili tabelle statistiche, il misero travet politico italiano guadagna come la media dei politici del resto dell’Europa. Mica si può abbassare la media.. Chissà perché questo discorso della media europea si applica ai politici e non vale anche per gli spazzini, gli operai, i braccianti agricoli ecc. ecc. Nessuno ci ha mai fatto vedere la media europea dei pensionati e nessuno ha tenuto conto della media europea del costo del carburante, della energia elettrica, del gas, dell’acqua, ecc. Deve essere una gran bella cosa la media europea se si applica solo ai parlamentari italiani! Ma, a mio modesto avviso il discorso dovrebbe essere ribaltato. Quanto lo stato può permettersi di pagare per deputati, impiegati della Camera, spese di rappresentanza, servizi, affitti, contributi ai partiti, alla stampa dei giornali politici, ecc. ecc.? Può permettersi mille? Bene che sia rispettato il bilancio di mille. Se non si riesce si devono diminuire le spese; meno impiegati, paghe più basse, niente soldi ai partiti, niente auto blu o gialle, niente a nessuno e così via. I miei professori venivano all’Università a piedi e con le scarpe rotte! Però il bilancio statale era in pareggio!
4 Lo spreco di denaro pubblico purtroppo è inevitabile. Infatti siccome la burocrazia è inefficiente, si fanno appalti spesso di comodo, senza fondi copertura e per costruzioni inutili, inutilizzate o semplicemente velleitarie. Non ce lo possiamo permettere e non si devono fare. Invece è tutto una fantasia di aiuole, di innaffiamento automatico delle stesse, solo per dire le prime sciocchezze che mi vengono in mente.. E io pago.. ! Diceva Totò! Poi non si pagano i fornitori, i lavori vanno a ramengo e poi ce li fa vedere Striscia la Notizia, per nostro grande sollazzo! Sarebbe bello sapere se, nei casi di mancati pagamenti, le mazzette siano state già pagate in anticipo o subiscano anche esse deplorevoli ritardi.
5 Per il successivo punto non esiste risposta. O meglio, la risposta è già stata data e accettata da tutti senza batter ciglio. Lo disse un ministro leghista che è quanto dire. Disse: “dobbiamo abituarci a convivere con la mafia”! Più chiari di così! Ciò significa che la mafia, penetrata nei gangli vitali della nazione non sarà mai estirpata anche con l’arresto di questo o quel capo mafioso. Non a caso il nuovo Presidente del Consiglio si è ben guardato dall’ annunciare una violenta offensiva per debellare questo aspetto folkloristico della vita nazionale italiana. Sarebbe da chiedersi se anche sotto questo importante aspetto siamo nella media europea!
6 La magistratura non funziona? Vien detto che questa farraginosa macchina di una importante branca dello stato scoraggia gli investimenti stranieri. Ecco trovato il “rimedio all’italiana”: sarà predisposta una magistratura ad hoc per le vertenze societarie; meglio di così! Che genio, che brillantezza di idee! Il cittadino medio italiano… si fotta!
7 Il punto cruciale della industria italiana è la scarsa produttività. Un tempo i lavoratori italiani erano i più efficienti e flessibili al mondo! Ora c’è l’articolo 18 e guai a chi lo tocca. Cosa dice l’articolo 18? Che il datore di lavoro non può licenziare nessuno. Eventuali insistenze da parte del datore di lavoro saranno giudicate, nei tempi necessari, dal magistrato il quale, a meno che il lavoratore non sia stato arrestato mentre scappava con la cassa, vince sistematicamente tutte le vertenze. Niente da fare: riassunzione a pagamento degli arretrati. Finché esisterà questa discriminante cretina, il lavoratore non lavorerà mai come la “media” europea e i lavoratori efficienti non saranno incentivati vedendo che il collega lavativo prende il suo stesso stipendio. Questo fenomeno è contagioso. I lavoratori italiani hanno adottato la famosa formula. “voglia di lavorare zompami addosso e fammi fare meno che posso”! Ma l’articolo 18 non si tocca. Quindi poca efficienza e nessuna espansione del mercato del lavoro. Infatti l’unica contromossa del datore di lavoro è quella di non assumere. Alla faccia dei disoccupati!
8 Per l’ultimo punto invito l’annoiato lettore a frequentare una sala d’attesa di un ambulatorio della USL o un pronto soccorso. Oppure invito lo stesso a munirsi di un talloncino giallo o bianco e attendere il turno, magari con un furioso mal di pancia. Poi ne parleremo.
In considerazione di quanto su esposto, non riuscirò mai a capire il meccanismo di uscita dal “tunnel” del disastro economico con l’adozione dei provvedimenti che prevedono di vendere sia la benzina Esso che la Shell al medesimo distributore, un aumento del numero dei tassì e delle farmacie. Mi sembra che ci vogliano far capire come, avendo più tassì in circolazione, invece di andare in autobus affollati, conviene usare il tassì, il tassinaro guadagna di più, paga più tasse e queste andranno a diminuire il debito pubblico…..Sara così? Lo stesso per le farmacie: più farmacie più vendita di farmaci, più tasse ecc. il debito pubblico a picco!
Non solo.. ma giurano che essendo in concorrenza, i tassì diminuiranno i costi, così chi prima andava in autobus o in metro, potrà andare in tassì, giungere più velocemente a destinazione e lavorare di più aumentando la produttività.
Ma devo ammettere che la mia ignoranza in scienze e concetti di economia sono davvero molto ma molto arretrati. Non riesco a vedere oltre il mio naso.. C’è qualcuno che possa illuminarmi?
Forza Monti..! Se gli dai dentro.. da “ominicchio” sarai promosso (sorry volevo dire up graded) a nuovo “Uomo della Provvidenza”! Auguri
Francesco Paolo d’Auria
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