venerdì 27 gennaio 2012

Uscire dalla crisi economica senza salassi FMI? - Seguiamo l'esempio dell'Argentina....

Argentina scherzosa.. "Kirchner" significa pinguino.. Foto di Gustavo Piccinini


La guerra di indipendenza dell’Argentina dalle politiche economiche del FMI (Fondo Monetario Internazionale) e’ costata ”solo” 40 morti (quanti ne muoiono in Italia in un week end di sbronza in incidenti automobilistici che come noto provocano cinquemila morti all’anno) nei moti di Natale del 2001 (19 e 20 dicembre)

Andiamo per ordine.


Negli anni 90, l’Argentina segui pedissequamente le politiche economiche restrittive dettate dal fondo monetario internazionale. – le stesse che stanno propinando a noi e ai greci adesso – chiamate pomposamente ”politiche di aggiustamento”.
Queste politiche compresero lo ”strozzamento” delle classi medie fino al punto di imporre il congelamento dei conti correnti bancari dei cittadini (il famigerato “corralito”) e di assistere agli assalti degli affamati ai supermercati.

Gli incidenti coi morti, provocarono le dimissioni a meta’ mandato del presidente Fernando de la Rua, con la conseguenza di ottenere in due settimane ben quattro presidenti e una discreta confusione politica ed economica, fino al punto che il governo dichiaro il DEFAULT selettivo (in pratica non rimborsabilità dei sottoscrittori stranieri che poi furono liquidati al 25% tranne quelli che stanno ancora facendo causa). Il presidente eletto Eduardo Duhalde svaluto’ ed emano’una legge di convertibilità tra la valuta argentina e il dollaro USA.

DAL 2003……
Con l’elezione di Nestor Kirchner (partito Justicialista, ossia peronista, con un forte sindacato), iniziò assieme ad una politica di svalutazione, il risanamento del debito grazie ad emissioni di titoli di stato a lunga scadenza, rinnovabili, con grandi sconti sul nominale.

Fino ad oggi – con la sola eccezione del 2009 che ebbe lo 0,9 di aumento del PIL a seguito della crisi americana del 2008 – l’ aumento del PIL e’ stato regolarmente tra il 7 e il 10%.

A Nestor Kirchner e’ succeduta la moglie Cristina Fernandez rimasta vedova che ne ha seguito le politiche. La povertà dal 52 % e’ scesa a poco più del 10% che e’ lo stesso livello cui e’ scesa la disoccupazione che era al 24%.

Il nobel per l’economia del 2001, l’americano Joseph Stieglitz ex direttore del FMI, ha suggerito la cura Argentina anche all’Europa, ma i critici gli oppongono due ostacoli
- l’Euro
- la mancanza di materie prime che l’Argentina ha e noi no (agricole specie)

L’Argentina ha accompagnato queste scelte di politica economica con una politica estera ”continentale” di tipo nuovo: superata l’OSA ( organizzazione stati americani), si e’ creata la CELAC (comunità di stati latinoamericani e caraibici) escludendo le due super economie del continente (USA e Canada). La Comunità si riunisce periodicamente, ma senza creare un segretariato o un ente fisso penetrabile da una lobby.

Si decide ”a consenso” .

Se fosse presa una decisione simile in Europa ( una comunità senza Francia e senza Germania) i due ostacoli non sarebbero più tali. Italia, Grecia , Spagna e Croazia avrebbero il turismo nordico, la Romania e Cipro, il petrolio, la Polonia le derrate agricole e la mano d’opera e tutti assieme l’arma della svalutazione che adesso stiamo imparando ad apprezzare al suo giusto valore.

L’idea di non svalutare le monete e’ tipica dei regimi autoritari come il fascismo che raggiunse “quota novanta” a spese del proletariato italiano degli anni trenta. E non gli servi’a nulla.

Antonio de Martini

(Fonte: Il Corriere della collera)

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Commento di Antoniochedice: "Io propongo di adottare la soluzione argentina.
La nostra situazione e' tipica dell'usura. Di punto in bianco, "i mercati" (ossia le banche che fanno il prezzo) hanno iniziato a pretendere interessi raddoppiati mentre la BCE offre i soldi a interessi più bassi.

La motivazione e' che alcune istituzioni - di proprietà delle banche che prestavano i fondi - hanno fatto una (irrazionale e indimostrabile) previsione futuribile che l'Italia potrebbe non essere in grado di ripagare i debiti e ci hanno tolto la tripla A.

In più, la Germania, l'unico paese europeo ad aver dichiarato bancarotta per non pagare i debiti del primo dopoguerra, pretende di obbligare tutta Europa a tener conto dei suoi traumi di ottanta anni fa.

Bene, teniamo conto che chi ha fatto fallimento negli anni scorsi era tutta gente con la tripla A, da enron a lehman, a l'ultimo di cui non ricordo il nome che aveva come CEO l'ex DG di GOLDMAN SACHS.

Teniamo conto che noi abbiamo la terza riserva aurea del mondo maggiore di Francia e Inghilterra; che la Germania non mette nel suo bilancio l'equivalente della CDP ( se la mettessero nel bilancio dello stato, il loro debito raggiungerebbe il 93% del PIL).

Teniamo conto che e' la prima volta nella storia dell'umanità che debiti contratti nelle stessa moneta hanno tassi di interesse differenziati perché un gruppetto di protestanti bianchi ha deciso che andiamo in pensione troppo presto (n. b. si e' rivelato falso), abbiamo troppe vacanze (lavoriamo oltre 30 ore l'anno rispetto ai lavoratori ...giapponesi); abbiamo sforato per 5 anni su nove il limite di Maastricht del 3%. Orbene, la Francia ha sforato nove anni su nove). E mi fermo qui.
Di fronte a questa palese ingiusta persecuzione degli italiani - che andrebbe spiegata con la psicoanalisi - mi ribello e indico una via di uscita che peraltro viene suggerita anche da un Nobel dell'economia Made in USA: Joseph Stiglitz.

Pensateci un momento tra un paese e una famiglia che va in fallimento c'e una differenza: una famiglia può morire, uno stato no. Quindi potrà pagare dilazionato, ma il debito non scomparirà mai.
La Russia di Eltsin ha pagato i debiti del governo zarista e quelli dell'Unione Sovietica, finendo di pagare in anticipo rispetto al previsto.
I debiti degli stati si pagano. Gli usurai degli stati, si impiccano

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Commento di Antonio Miclavez: "L'articolo mi spinge a porgevi un problema che non ho risolto: ci sono tassi di usura per le varie categorie. Il predetto “tasso soglia“ secondo quanto prescrive l'articolo 2 della legge 108/96,viene determinato determinato aumentando della metà il tasso effettivo globale “TEG" rilevato trimestralmente dal Ministero del Tesoro, sentiti la Banca d'Italia e l'UIC (Ufficio Italiano dei Cambi) , in relazione ad una classificazione delle operazioni per categorie omogenee N° 11 e per classi di importo variabili per ogni categoria :


1) Apertura di credito in conto corrente (fino a € 5.000,00 ed oltre € 5.000,00)
2) Scoperti senza affidamento ( fino a € 1.500,00 ed oltre € 1.500,00 )
3) Finanziamenti per anticipi su crediti e documenti e sconto di portafoglio commerciale, altri finanziamenti a breve e lungo termine

4) Crediti personali o alla famiglia

5) Credito finalizzato ( acquisto a rate di beni di consumo)

6) Factoring ( acquisto a rate di beni di consumo)

7) Leasing ( locazione finanziaria di beni : strumentale/immobiliare/autoveicoli e aeronavale ) durata sino o oltre 3 anni
8) Mutui ( a tasso fisso e a tasso variabile ) durata superiore a 5 anni

9) Crediti revolving e con utilizzo di carte di credito

10) Prestito contro cessione del quinto dello stipendio e/o della pensione

11) Altri finanziamenti a famiglie (da banche o da intermediari non bancari )


Possibile che non ci sia un tasso soglia usurario per l'interesse chiesto alle Banche commerciali dopo che hanno chiesto soldi in prestito alla BCE? La BCE li presta all'1%, e loro li prestano al 14%: è il 1.400%. Una volta il denaro costava l'8% e le banche lo davano al 12%, col 50% di rincarico; ma ora il margine è da delirio"

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