martedì 24 gennaio 2012

Pesaro e Urbino sott'acqua con il nuovo ospedale di Fosso Sejore

Politici ed amministratori pubblici.. siete stati scoperti (Saul Arpino)


La scelta comunicata il 23 gennaio 2012 dalla Regione Marche di indicare Fosso Sejore come sito per il nuovo ospedale della provincia di Pesaro e Urbino è una sorta di "dichiarazione di guerra" dei politici nei confronti dei cittadini.

Fosso Sejore è una bellissima vallata pianeggiante che finisce al mare, un luogo a metà strada tra le due città di Pesaro e Fano e caro ai cittadini. Terreni agricoli facili ad inondazioni e mal collegati con le due città che secondo l'ottica miope dei nostri amministratori dovrebbero essere ricoperti di cemento e catrame. Ma la cosa più incomprensibile è che già anni fa i cittadini di Pesaro dovettero subire un'altra scelta devastante per le colline circostanti la città per far posto al nuovo ospedale, mentre già allora sarebbe stato possibile scegliere aree più adatte, e ora si vuole lasciare il lavoro a metà e aggredire una altra parte di verde.

Tutto questo è stato concertato dal partito di maggioranza: del PD è l'assessore alla sanità Mezzolani grande sostenitore di questa scelta, del PD è il presidente della provincia Ricci che ha fornito uno studio a favore di questa ipotesi che definire ridicolo è un complimento, del PD è il presidente della regione Spacca che mette il sigillo finale.

Ma di quel partito non sono più tanti ex elettori che si sono organizzati nei comitati per la difesa dell'ambiente e che non hanno nessuna intenzione di sopportare l'ennesimo atto di prepotenza politica che i partiti vogliono imporre senza discutere e senza ascoltare, chiusi nel palazzo intenti a curare solo i loro interessi e quelli delle lobby di potere che li sostengono.

Le ripercussioni di tanta scelleratezza non sono prevedibili. In tutta Italia si sta alzando il vento di una protesta radicale e tratti violenta e non è detto che i forconi non arrivino presto anche da noi, perchè l'esasperazione dei cittadini che vogliono difendere il proprio territorio e paesaggio è alta. Così come è alta la tensione tra le forze politiche.

I partiti che al loro interno hanno eletti con un minimo di coscienza ecologica fanno fatica a contenerli, il solco che divide le liste civiche vere (e non quelle create ad hoc dai partiti stessi) dal centro sinistra è sempre più profondo e governare con certi cementificatori diventa difficile anche nelle città. Valori come il bene comune, la salvaguardia del paesaggio, la difesa del territorio, l'ascolto degli elettori sono per i partiti parole vuote e per la società civile impegni inderogabili.

Per ora cercheremo di difenderli con i pochi mezzi ancora a nostra disposizione, come il referendum e le alleanze elettorali, ma probabilmente solo la lotta e nelle sue forme più dure potrà staccare la spina ad un apparato di potere incapace di rinnovarsi.

Liste Civiche Marche

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