giovedì 19 gennaio 2012

Benito Castorina ed il messaggio inviato il giorno del suo compleanno



Caro Paolo D'Arpini, ti invio il mio scritto per la festa del compleanno tenutasi come ogni anno al “Fienile”, luogo in cui si praticano attività culturali,“non si potrà parlare di democrazia e di pace sin quando non ci saranno pari opportunità per i Popoli Sovrani e per gli esseri umani” (Beaver), cari saluti, Benito Castorina


Mi car adorat amic,

Durante i viaggi dentro e fuori il mio corpo
Ho scoperto che dentro dimora il mio spirito
Perchè il mio vero corpo è fuori e lì, siete voi, qui e ovunque.
In quanto solo voi consentite la mia sopravvivenza
E solo il mio corpo può ospitare il mio spirito.
Ma di più, il mio spirito anima il mio corpo
E tutte le nostre anime insieme, mai si estinguono,
ma si rinnovano nell’eterno vagare del pensiero
che accende e anima la forza vitale della natura
che nel finito ciclare concluderà
la nostra misssione sulla terra.

Noi siamo infiniti, ma nella materia limitati,
materia che si avvicenda e si rinnova,
nei cicli di nascita e morte
e tu donna, tu incubatore umano e custode
dell’unica porta d’accesso alla vita
hai paura e ricerchi certezze, un nido, un focolare,
e tu uomo, ricerchi avventure, emozioni,
e voi… e noi insieme così facendo
rallentatiamo l’andare verso l’infinità, il non essere,
quel non essere che ci fa essere… per sempre
la vita eterna e così sarà.

Così sarà, perché dicendo così sia,
direi quì ed ora, anticiperei alla materia
un ruolo che non ha, non siamo pronti
non siamo a quel livello di compassione
che ci renderà così leggeri da sollevarci,
sollevarci, mentre la materia diventa più leggera,
noi determiniamo il superamento di ogni limite
e tutto diventa eterno, in uno… noi!
Noi adesso esercitiamo la vita che si alterna
in resurrezione che non c’è se non c’è morte
in risveglio che non c’è se non c’è sonno.

Il sonno e il risveglio mostrano il ciclo corto
l’esempio quotidiano di morte e resurrezione
Se non si dorme si muore, se non si mangia si muore.
Ma si muore in mille modi, di freddo, di paura, d’amore!
E il corpo può morire, il cervello può morire,
ma lo spirito non muore mai, dimora nel corpo,
ancorato nel cuore, e quando molla l’ancora,
attiva la compassione degli esseri viventi e ne senti il calore,
che ti conforta, ti rasserena, ti avvolge, ti protegge,
mentre nell’identità col tuo spirito, ti lasci andare,
e vedi il tuo corpo disteso, ricordo di un tempo finito.

Allora se c’è tanta bellezza, tanto amore,
tanto trasporto, nelle cose immateriali, abbiamo la via!
Organizziamo la nostra vita su tutto ciò che è illimitato
Su tutto ciò che ognuno di noi può avere senza limiti,
superando, convenzioni, usi e costumi,
che hanno posto o impongono limiti e barriere,
alla mente, al corpo, alla vita.
Il gioco, la danza, il ballo, la condivisione, il canto,
la recita, il salto, il nuoto e tutti gli sport fisici, lo yoga,
la preghiera, ecc, ecc. ecc. e ancora le coccole,
le tenerezze, l’amore, il sesso!

Ci accorgiamo così di quanta vita c’è intorno a noi
Ma ci accorgiamo anche della nostra incapacità,
della nostra incapacità di cogliere le bellezze,
le bellezze di questa materia che ci limita sì,
ma che può dare senso a questo passaggio,
dare un ruolo a questa nostra precarietà,
a questo traumatico e quasi patologico modo di vivere,
osserviamo i limiti di questa meravigliosa avventura
cominciamo superando quelli che dipendono da noi
liberarando la mente, ci apriremo alla creatività
troveremo il modo per soddisfare i bisogni fisici.

Noi siamo ricchi, tutti gli abitanti del mondo lo sono.
La biodiversità è una fonte di ricchezza infinita.
Diverse le specie, diverso il clima e le risorse di ogni genere,
ma diversa anche la distribuzione in ogni direzione,
un magnifico laboratorio che ti consente tutte le prove,
sarebbe una cosa fantastica se non ci fosse la paura,
la paura del limite materiale delle cose che crea i fifoni,
il fifone accumola ricchezza e potere, in questi vede mezzo e fine,
si circonda, si copre non vede oltre, la paura aumenta la sua avidità,
non ha niente di umano è re della cosa, principe o cortigiano,
ma è povero perché non sa che esiste al mondo la solidarietà.

E noi che crediamo in un mondo migliore
Un mondo non facile da costruire
Mettiamo a frutto le nostre esperienze
Facciamo dell’immateriale uno stile di vita
Apriamo la mente di questi fifoni
Che cercano nel posto e nel modo sbagliato
Risposta alle loro paure e sciupano tempo
Risorse e energie per essere tanto ricchi e potenti,
da poter comprare tutta la felicità che vogliono,
ma non la troveranno mai perché non costa niente
e nessuno gliela potrà mai vendere.

La bellezza della mia età
è che vedo sempre più dentro:
di me, grazie alla compassione;
degli altri, grazie alla condivisione.
Continuo a vedere lontano
ma vedo sempre meno da vicino.
Mi metto gli occhiali, e…e vedo e leggo fuori.
Da giovane ho cercato tanto e non ho trovato
occhiali che ti fanno vedere dentro!
Quel vedere che al di là di ogni apparenza
Ti manifesta la vera bellezza, la bellezza interiore!

Benito Castorina, il giorno del suo compleanno 13 gennaio 2012

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