venerdì 13 gennaio 2012

Alessandria e Casale contrapposti nel male... In attesa di una "Città Futura"




La storia e i luoghi comuni hanno sempre contrapposto Alessandria e Casale. Cose che capitano – e si ripetono – in ogni buona e immobile provincia. Ieri però due fatti assolutamente diversi in qualità, gravità e contesto me le hanno fatte accomunare in un unica penosa dimensione.


Ad Alessandria l'ennesima svolta della spirale autodistruttiva per sé e per la città in cui si è cacciato il sindaco Fabbio ha visto il consigliere leghista Davide Buzzi Langhi (figlio della ex sindaco Calvo) abbandonare la disciplina di partito per accettare di essere assessore alla cultura e turismo negli ultimi tre mesi di vita della giunta, salvo cause di forza maggiore. Simpatico corollario a questa scelta è l'ingresso in consiglio comunale del rumeno Gheorghe Raica, eletto in quota Lega (giuro!) ma disponibile a servire qualunque bandiera e passato alle recenti cronache grazie a un arresto per percosse ai danni della moglie.


Con una sola mossa Fabbio guadagna un voto in consiglio, allarga la giunta e da un segnale di forza e compattezza alla sua maggioranza. Buzzi Langhi invece compie il suo primo autentico gesto politico da quando è stato eletto, dimostrando quanta pochezza ci sia dietro al suo sguardo, sedotto dal brivido di essere chiamato assessore per qualche settimana sempre che le magistrature al lavoro non decidano diversamente. Un po' ultimo violinista del Titanic. Un po' ennesimo clone del Federale di Ugo Tognazzi. Poveretto.


Sempre ieri invece, da uno studio televisivo e dalla viva voce del sindaco di Casale Giorgio Demezzi ho finalmente appreso il senso di quella cifra (diciotto milioni e spiccioli) che sarebbe disposto ad accettare per il noto patto con il proprietario svizzero dell'Eternit. In effetti me l'ero chiesto parecchie volte - non solo come fosse possibile accettare un simile baratto – ma come mai una cifra così palesemente sproporzionata a fronte di un danno peraltro incalcolabile.


Invece ieri sera il buon Demezzi ha grosso modo spiegato che si tratta dei costi di ripristino e bonifica che il Comune ha dovuto o deve accollarsi. Praticamente Demezzi si rapporta alla tragedia dell'Eternit e della sua città con la stessa geometrica attenzione di chi ha subito un grave danno al soffitto e alla tappezzeria del proprio salotto a causa di una deprecabile infiltrazione dal bagno dell'alloggio soprastante. Giuro che non credevo alle mie orecchie. Un mediocre assoluto incapace non solo di cogliere la gravità di quanto accaduto ma anche di usare parole e termini di paragone quanto meno adeguati. In una vicenda ancora più grave di quella di Casale era stata definita: banalità del male. Poveretto pure lui.


Demezzi e Buzzi Langhi nella loro miseria umana e idiozia politica raccontano bene a quali livelli può scendere chi dovrebbe promuovere e gestire gli interessi pubblici e collettivi. I migliori sponsor immaginabili dell'antipolitica, del qualunquismo e della rabbia cieca e fine a se stessa. E mi sembra superfluo e non adeguato farne una questione di schieramento. Limitarsi a identificarli come simboli di una destra meschina e affarista. Penso che il problema sia più profondo e non riguardi solo quella parte.


L'unico modo di uscirne è saper contrapporre esempi e comportamenti concreti inequivocabilmente alternativi. E invece di lamentarsi della cosiddetta antipolitica ricordarsi che esiste una cattiva politica e una buona politica. Si tratta di scegliere da che parte stare.


Mauro Cattaneo
Fonte: Associazione Città Futura

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