lunedì 14 giugno 2021

Ferrara. Appello per la liberazione dei macachi ingabbiati

 


UNIFE non consente l’accesso del Consulente della difesa per verificare le condizioni di detenzione di Clarabella, Archimede, Cleopatra, Eddi, Cesare e Orazio

Sono sei i Macachi imprigionati in gabbie di circa un metro cubo, alcuni dal 2002 in una stanza dell’Università di Ferrara senza mai vedere la luce naturale e, stando alle immagini diffuse da Animal Defenders, privati della possibilità di socializzare tra loro, possibilità chiaramente impedita dalla permanenza in gabbie singole. 

Tale condizione è incompatibile con l’etologia di primati non umani, molto simili a noi visto che condividono con l’uomo il 98% del DNA; sono infatti animali sociali che hanno anche una percezione del dolore ed una sensibilità agli stimoli ambientali simile alla nostra.

Questa condizione di detenzione comporta una "deprivazione sensoriale" cioè una costante, pervicace e subdola forma di maltrattamento animale vietata dalla legge italiana.

Facendo un paragone con la natura umana, a chiunque si chieda se privare un essere umano della luce naturale e della possibilità di socializzare consista in maltrattamento la risposta sarà affermativa, come una conseguenza lapalissiana. I Macachi in natura vivono in gruppi sociali e svolgono molte attività in comune oltre a compiere movimenti ludici e di locomozione assolutamente impossibili in situazioni di cattività come quella inflittagli dall’Università di Ferrara.

E’ vero che la legge consente la sperimentazione animale anche qualora comporti sofferenze o addirittura la morte per i soggetti sottoposti agli esperimenti e quindi queste azioni non sono punite penalmente, ma la legge prescrive altresì che al di là della sperimentazione gli animali devono vivere nel rispetto delle loro esigenze psicofisiche ed etologiche tipiche della specie cui appartengono: le inflizioni di sofferenze non indispensabili alla sperimentazione ricadono nella fattispecie di maltrattamento animale, vietato e punito penalmente dall’articolo 544 ter CP oppure dall’art.727 CP.

Animal Liberation e LIMAV Italia, assistite dall’avvocato David Zanforlini del Foro di Ferrara - noto alle cronache per aver ottenuto la chiusura dell’allevamento Green Hill di cani beagle destinati alla vivisezione, nonché la condanna dei responsabili - hanno sporto denuncia/querela contro il Magnifico Rettore dell’Università di Ferrara e ogni altro eventuale concorrente per maltrattamento di animali o per custodia in condizioni incompatibili con la specie, ed hanno chiesto l’immediato sequestro ex art. 253 ed ulteriormente ex art. 321 CPP dei Macachi detenuti da UNIFE presso la sezione di Fisiologia Umana.

Considerando che le disposizioni sovranazionali (Art. 13 TFUE) dichiarano che gli animali non possono essere considerati meri oggetti ma sono meritevoli di una tutela graduata appunto dalle esigenze preminenti della ricerca scientifica (solamente quando questa è in essere), ma che sono completamente assenti quando la ricerca non è effettuata, sia che si tratti di un allevamento, che di uno stabulario universitario, 

Le Associazioni sono fiduciose che il sistema giudiziario a cui si sono rivolte accerti la reale condizione in cui Clarabella, Archimede, Cleopatra, Eddi, Cesare e Orazio sono detenuti da tantissimi anni.


Animal liberation e Limav Italia 




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