I curdi di Siria, mai discriminati e da sempre cittadini a pieno titolo, sono 600mila, lo 06% della popolazione siriana. Hanno approfitato delle basi USA erette in questa zona per costituirsi in Kurdistan "autonomo" (un terzo del territorio siriano ricco di petrolio), in vista della spartizione della Siria secondo i piani israeliani. Le bandiere di Israele e Arabia Saudita, svettano accanto alle loro, da tempo appaiate a quelle USA.
Il vergognoso tradimento dell'unità nazionale di questi complici della tragedia siriana è stato qui rappresentato, con particolare virulenza dagli organi dei neocon americani in Italia, come riscatto democratico, ecologico, partecipativo, femminista. Un silenzio con buona ragione definibile mortale quello invece su abusi ed espropri compiuti dai curdi in terra araba. Silenzio che seppellisce, anche, la rivolta in atto delle popolazioni arabe occupate.
L'1 giugno 2021 a Manbij, strategica città araba a trenta chilometri dal confine turco, occupata e governata dai curdi, una decina di civili arabi che, insieme a migliaia, manifestavano contro le vessazioni curde, sono stati uccisi dalle famose milizie delle sedicenti "Forze Democratiche Siriane", travestimento dell'YPG, la milizia curdo-americana. Non è che un episodio di una rivolta di popolo contro questo mercenariato, insediatosi nelle zone più ricche di petrolio e di terra coltivabile, dopo che l'esercito nazionale siriano aveva cacciato dalla regione l'ISIS.
Va detto che, dopo 11 anni di resistenza tra indicibili sofferenze, perdite, danni, atrocità, il popolo siriano riesce a tener testa e perlopiù a prevalere contro l'assalto condotto da USA, Nato, Turchia, Israele e rispettivi mercenari curdi e jihadisti. Il valore e la determinazione di questo popolo si è nuovamente espresso nella trionfale rielezione del presidente Bashar el Assad. Quello che 10 anni fa mezzo mondo aveva deciso di spazzare via in pochi giorni.
Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.