martedì 17 marzo 2020

Tutto andrà bene. Ora pro nobis


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Dove c’è virus c’è fede  

Mentre bottegai, artigiani, piccole e medie imprese, istituti e tutte le start-up dell’illusione cazzara postmoderna ripiegano nella miseria e milioni di precari e meno precari finiscono in strada, azzoppati dall’e-commerce e accecati dai bagliori che emanano dai depositi di Jeff Bezos (Amazon) e di tutto quanto è manovrato dal digitale e dai logaritmi… Mentre succede e sta per succedere tutto questo, degli psicoassediati, contenti di fare i gendarmi di se stessi e di avviarsi a un futuro di larve umane nel bozzolo che non sprigionerà mai più una farfalla, vanno a ballare, suonare, sventolare, cantare “Fratelli d’Italia” sui balconi e a ripetere sotto bacchetta del chierico di turno: “Tutto andrà bene, ora pro nobis”.

Un’ora “pro nobis” con cui il papa ha fatto capire chi comanda in questo paese annullando la chiusura delle Chiese ordinata dai vescovi in ottemperanza ai provvedimenti del governo. Chiese aperte, folle di fedeli, come quelle che, su ordine del cardinale Borromeo, nella peste del Manzoni, sfilarono in processione spargendo tra sé e la città i benefici germi della morte nera, però benedetta. 

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Ma forse Bergoglio, che ha fonti altissime, ha capito che è tutta una panzana, ad usum delphini. Di costoro, letteralmente “fuori come un balcone”, una cosa si deve condividere: quando i loro evviva, plausi, grazie, vanno al corpo dei nostri sanitari e al loro formidabile impegno su una salute dei cittadini mandata da anni coscientemente in malora. Su questo siamo tutti d’accordo e anche sull’idea fattaci di chi li ha ridotti così.


Del resto, non è che in situazioni di minchionamento generale dove, per paura e disperazione, si prendono per buone le cose e le parole di coloro che fino a ieri sapevamo minchionarci giorno e notte, a loro pro e a nostra malasorte, non rispuntino i fiori neri di tempi già ritenuti bui, lontani, sepolti. Appena cedi un po’ del tuo potere illuminista del dubbio, ecco che ti si infilano coloro che da sempre acchiappano il potere per la coda. “In cauda venenum”, in coda il veleno delle superstizioni, visioni, madonne piangenti e sanguinanti e stronzate obnubilanti varie. Ed ecco al balzo sui nostri neuroni Radio Maria, inconveniente di disturbo su infinite frequenze, ma profondamente radicata nel sottosuolo apotropaico del nostro immaginario rettilesco. Soffusa del profumo di carni arrostite sui roghi, ci danna con la rivelazione che il virus è una delle piaghe inviate da dio a noi peccatori e, addirittura, infedeli, per convertirci. 


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1 commento:

  1. Commento ricevuto via Email da Ferdinando Renzetti: "Eccovi dei potentissimi ANTIDOTI per tutti a portata di SCELTA che vi invito a diffondere in ogni dove e in ogni quando dato che non hanno nessun effetto collaterale e sono eternamente rinnovabili. Il Canto e la Danza vibrano sulla soglia dei 500.000 Armstrong! Quindi: CANTATE, DANZATE, GIOCATE, RIDETE e TUONATE la vostra VOGLIA di VIVERE nell'alto dei Cieli affinché ci sia Pace, Prosperità ed Equilibrio su ogni Terra!"

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