martedì 31 marzo 2020

Montesilvano. La notte degli gnocchi


Gnocchi di patate fatti in casa: ricetta e varianti - Fidelity Cucina

Pioveva a dirotto da oltre 2 giorni e alcuni quartieri della città erano invasi dall’acqua. Diversi garage e scantinati, a causa dell’esondazione del fiume Pescara, erano allagati. La violenza dell’acqua aveva scavalcato le paratie antiallagamento dell’emporio Primo Vere rovinando tutti i prodotti sistemati sugli scaffali più bassi.


La stradina davanti casa mia a Montesilvano era diventata come un fiume in piena e l’acqua era straripata nei terreni adiacenti, mentre si temeva per la piena del fiume Saline. Il traffico cittadino era impazzito e tanta gente preferì rimanere a casa per non correre rischi. Per mia fortuna stavo bene e avevo una discreta scorta di cibo in dispensa. 

Uscivo solo a prendere la legna dietro casa, così potevo riscaldarmi davanti al mio amato caminetto. 

Per tre giorni fui completamente isolato, poi una sera, l’ennesima sotto la pioggia, quando ero già mezzo addormentato, sentii bussare alla porta. Sentendo quegli insoliti battiti provai un certo timore e non andai subito ad aprire. Mi avvicinai alla finestra e vidi fuori una macchina che lampeggiava e un agente in divisa che si riparava sotto un ombrello. Una volta tranquillizzato aprii la porta. Era la Polizia Municipale che mi avvertiva del rischio esondazione del fiume Saline. La cortese vigilessa prima di andare via mi invitava a prendere in considerazione l’idea di andare a dormire altrove: “Veda un po’ lei. Buonanotte!”


Ma dove avrei potuto andare a quell’ora della notte? Dormire in macchina con il motore acceso? Scomodare qualche amico? Alla fine rimasi a casa senza eccessivi allarmismi. E così, tra una lettura e alcuni progetti da riscrivere, mi sono messo a preparare gli gnocchi. Si, proprio gli gnocchi! Era trascorsa da poco mezzanotte, presi dal ripostiglio l’asse di legno e dalla credenza un pacco di farina. Prima di cominciare ad impastare lessai in una pentola le patate, le lasciai intiepidire un po’ e poi tolsi la buccia. Aiutandomi con una forchetta schiacciai le patate riducendole a purea e le incorporai alla farina. A quel punto comincia ad impastare e aggiunsi all’impasto una puntina di curcuma per conferirgli un colore giallo.


Lasciai riposare l’impasto per un’oretta e nel frattempo mi feci un caffè. Intanto guardavo dalla finestra la pioggia che scendeva a dirotto. Quella notte non si sentiva un’anima viva, nessun eco nella vallata. 

Così, piano, piano e senza fretta, continuai nella preparazione e gnocco dopo gnocco riempii ben due vassoi. Prima di andare a dormire spolverai una manciata di farina sugli gnocchi per non farli attaccare. Dormii poco quella notte e quando mi svegliai andai dritto in cucina. Ma quanto erano belli quegli gnocchi quando la luce del mattino entrò nella stanza! E finalmente anche la pioggia ci concesse qualche oretta di tregua. 


Michele  Meomartino


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