Le ragioni anarchiche in parole povere: "Lo stato è sempre un esercizio di dittatura..."

Lo stato è sempre l'esercizio di una dittatura di alcuni che si impongono su altri.

Tuttavia la democrazia è la dittatura della maggioranza (dei votanti), condizione che se pur non garantisce la giustizia tuttavia minimizza il conflitto residuo dopo ogni decisione.

E' tirannide invece la dittatura di una minoranza, la quale dunque massimizza il conflitto, anche se cerca di negarlo nasconderlo con metodi repressivi e censori.

Da questo punto di vista l'ultima legislatura è stata caratterizzata da una maggioranza parlamentare che corrispondeva ad una minoranza nel paese, a causa di leggi truffa elettorali che falsavano le proporzioni dei rappresentanti rispetto ai rappresentati: si è trattato dunque di una tirannide mascherata solo formalmente da democrazia.

A questo riguardo, grazie alla legge elettorale proporzionale, con la nuova legislatura ci si trova in una situazione più regolarmente democratica, è stato fatto un passo avanti.

Rimane tuttavia da sanare il problema del voto di preferenza, che costituisce una relazione diretta tra rappresentanti e rappresentati, oltre a quello della eliminazione degli sbarramenti, che impedisce la presenza nelle istituzioni delle minoranze politiche, falsando dunque la rappresentatività delle istituzioni.

Bisogna quindi procedere: dopo un passo avanti nella ricostruzione democratica se ne possono e devono fare altri.
In modo che il cittadino possa percepire le istituzioni quanto più possibile sue, e non estranee.

In una vera democrazia le minoranze vengono rappresentate e tutelate. La legge elettorale democratica è quella del 1948.
Le successive sono un insulto alla libertà ed alla verità.  Senza il proporzionale si formano maggioranze parlamentari che sono minoranze nel paese. Senza voto di preferenza si toglie il potere ai cittadini consegnandolo ai partiti.

Vincenzo Zamboni