giovedì 14 giugno 2018

UE e superliberismo del laissez faire

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C'è un caso nel quale la Germania abbandonerebbe l'Unione Europea: qualora il sistema venisse spinto verso la realizzazione di una unità politica e fiscale, perché ciò distruggerebbe i vantaggi determinati dagli squilibri monetari procilici sui quali i tedeschi hanno prosperato a danno dei paesi periferici.

Di fronte alla prospettiva di doversi adattare ad un regime di trasferimenti fiscali riequilibranti, ovvero di perdere tutti i benefici automatici della posizione attuale, la Germania rifiuterebbe e finirebbe per staccarsi dall'Unione, probabilmente provocandone la disgregazione.


Paradossalmente, chiedere la realizzazione degli USE potrebbe risultare il detonatore più efficace per la dissoluzione del sistema.


Al momento siano già in opera forze disgregatrici determinate dal nuovo corso antieuropeista inglese e americano, cui si aggiunge la possibilità di una azione fortemente critica del nuovo governo italiano, sviluppo possibile ma tutto ancora da verificare.


L'Italia è pur sempre paese fondatore e terza economia dell'Unione: se davvero cominciasse a chiedere conto e ragione dei suoi squilibri strutturali cosa succederebbe ?
Francia e Germania ci sarebbero ostili, ma dall'esterno vi sarebbe l'appoggio di Gran Bretagna e Stati Uniti, con tutto il peso economico che ciò comporta.


E' sempre difficile capire come si muoverà davvero il mondo nel futuro, ma la distruzione della Grecia sembra essere l'ultima vittoria europeista, dopodiché il vento ha soffiato contro.


All'antieuropeismo di Brexit e Trump bisogna aggiungere le rinuncie alle entrate nell'euro da parte di Svizzera, Croazia, Polonia, le politiche sempre più autonome e protezioniste dell'Ungheria, la continua crescita elettorale dei partiti nazionalisti in Olanda, Francia, Germania, Italia, che lasciano immaginare una grande avanzata euroscettica al prossimo rinnovo dell'europarlamento (2019).

Vincenzo Zamboni 

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P.S. Beh, dopo anni ed anni di internazionalismo del capitale deregolamentato era ovvio che da qualche parte gli strumenti di normale regolazione della politica economica, come i dazi, dovevano pur rientrare. Il "superliberismo del laissez faire" può anche sembrare attraente all'inizio, ma dopo qualche tempo le tensioni conflittuali diventano per forza insopportabili, e gli stati devono ricominciare a metter ordine, altrimenti è la legge della jungla pura e semplice, ovvero la guerra.

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