domenica 3 giugno 2018

La perfida Albione sbugiardata - L'avvelenamento degli Skripal era una semplice "intossicazione"


Risultati immagini per Il caso Skripal si sgonfia!
Le ricadute nei rapporti tra Russia e Gran Bretagna a seguito del caso di Andrey Skripal, l’ex agente russo avvelenato assieme a sua figlia a Salisbury lo scorso 4 marzo, non sono più solo politiche ma anche direttamente economiche. Il 20 maggio è stato reso noto un rapporto della Camera dei Comuni dell’Union Jack, significativamente titolato «L’oro di Mosca: la corruzione russa nel Regno Unito». Secondo il rapporto un gruppo di imprenditori russi presenti nel Regno Unito opererebbero per riciclare il danaro sporco del Cremlino. Per gli autori del rapporto «la Gran Bretagna nel corso degli anni non ha preso misure sufficienti per fermare il flusso di denaro sporco proveniente dalla Russia. Ma ora le cose devono cambiare, perché il denaro russo ha delle implicazioni per la sicurezza nazionale».
Nella variopinta colonia di ex e post oligarchi, faccendieri e evasori russi che popola Londra, circa 700 secondo il ministero degli esteri russo, è scattato subito l’allarme. Roman Abramovic, l’ex oligarca dell’era eltisianana di origine ebraica, ha mobilitato il suo entourage. Dopo aver atteso qualche giorno il rinnovo del suo visto in Gran Bretagna ricevendo solo risposte interlocutorie, ha fatto immediata richiesta all’ambasciata della Stella di David di poter ricevere la nazionalità israeliana. Ottenuto il passaporto, il tycoon russo ha abbandonato Londra già il 28 giugno. Dopo essere atterrato con famiglia a seguito all’aeroporto Ben Gurion si è trasferendosi a vivere in uno dei quartieri più prestigiosi di Tel Aviv. Con il suo patrimonio stimato in 13 miliardi di dollari è diventato immediatamente l’uomo più ricco di Israele. Se Abramovic ha deciso per Israele, per non alterare i delicati equilibri dell’elitè economica moscovita, altri imprenditori russi residenti a Londra stanno invece pensando seriamente di rientrare in patria dove Putin gli ha preparato un «atterraggio morbido» fatto di condoni e di una tax free zone a Vladivostok.
Continua intanto la polemica sull’agente chimico che avrebbe avvelenato Skripal. Dopo che dei medici russi avevano messo in dubbio che si fosse realmente trattato di un gas nervino, anche un’inchiesta della Bbc solleva dubbi sull’accaduto. Il capo del dipartimento dell’assistenza infermieristica di Salisbury, Lorna Wilkinson, ha affermato che quando i medici furono avvertiti che si trattava di attacco chimico, erano convinti che ci sarebbero state altre vittime. Un medico del reparto di terapia intensiva, Stephen Juks, è rimasto stupito del fatto che Alexey e Yulia Skripal siano sopravvissuti. Ma non solo: «La rapidità del recupero dei due russi è difficile da spiegare, è stata una sorpresa per tutti».
E la primaria dell’ospedale, Christine Blanchard, ha confermato che «i medici non avevano previsto la possibilità che i pazienti sopravvivessero». Conclusioni molto simili a quelle cui sono giunti anche gli specialisti russi i quali si sono «dichiarati felici che gli Skripal siano già tornati a una vita normale».
Yurii ColomboIl Manifesto
02.06.2018

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.