mercoledì 16 maggio 2018

Maria Lacerda de Moura: "L'amore è libero solo dopo l'emancipazione della donna..."


"La gente comune confonde spesso l'anarchia con il caos e la violenza; non sa che il termine, che letteralmente significa ''senza governo'', non indica la vita senza regole, ma uno stato di cose, un ordine sociale assai organizzato, senza dominatori, senza principe. L'uso peggiorativo di questa parola non è forse una conseguenza diretta dell'idea per cui la libertà del popolo era ed è terrorizzante per chi detiene il potere?" (Noam Chomsky)

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Il 16 maggio 1887 nacque a Manhuassu (Brasile) Maria Lacerda de Moura è stata una anarchica, pedagogista libertaria, femminista e scrittrice.

Considerata una dei pionieri del femminismo in Brasile ed una delle poche che inquadrò la condizione femminile nell'ambito della lotta di classe. Anticlericale, ha scritto molti articoli e libri sulla morale sessuale borghese, denunciando l'oppressione delle donne, specie quelle degli stati più poveri. Tra le tematiche affrontate: verginità , formazione dei giovani, amore libero, il piacere sessuale, il divorzio, la maternità coscienziosa e la prostituzione, all'epoca considerata vero e proprio tabù sessuale. Gran parte dei suoi articoli furono pubblicati nei giornali libertari brasiliani, uruguayani, spagnoli e portoghesi.

Nel suo libro Religião do amor e da beleza, Maria Lacerda de Moura difende strenuamente l'amore libero, che per lei sarà effettivamente libero solo quando le donne si saranno emancipate dal dominio maschile.

Ciurma Anemica


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La società voluta dagli anarchici rifiuta che dei VALORI UMANI vengano mitizzati e considerati come superiori a UOMINI E DONNE concreti.



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