Secondo l’esercito israeliano, nelle prime ore di giovedì 10 maggio 2018, le forze militari iraniane di base in Siria hanno lanciato circa 20 missili contro postazioni di Israele sulle Alture del Golan, territorio occupato dagli israeliani dalla guerra del 1967 ma rivendicato dalla Siria. L’esercito israeliano ha detto di aver intercettato quasi tutti i missili iraniani – che non sembrano aver provocato danni estesi – e ha risposto al bombardamento: ha attaccato decine di obiettivi militari iraniani in Siria, soprattutto radar e depositi di munizioni. Sembra che Israele, che prima di attaccare aveva avvisato il governo siriano e la Russia, abbia voluto mandare un messaggio ai leader dell’Iran: ogni attacco su territorio israeliano comporterà una ritorsione ancora più estesa e violenta contro postazioni iraniane in Siria. Il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha detto: «Spero che abbiamo chiuso questo capitolo e che tutti abbiano ricevuto il messaggio». L’Iran per ora non ha commentato l’attacco, di cui ha parlato solo l’esercito israeliano: se ne venisse confermata l’attribuzione, sarebbe il primo attacco missilistico dell’Iran contro l’esercito israeliano e un nuovo preoccupante segnale della crescente tensione tra i due paesi.(Notizia: https://www.ilpost.it/2018/05/10/iran-missili-israele-alture-golan/)
Altra notizia di cronaca: https://www.controinformazione.info/nuovo-attacco-di-israele-contro-la-siria-e-risposta-missilistica-delle-forze-siriane/
Altra notizia di cronaca: https://www.ilfarosulmondo.it/79439-2/
Altra notizia di cronaca: https://www.ilfarosulmondo.it/79439-2/
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, fra le vittime (si parla di 15 morti in totale) ci sono otto guardie iraniane rivoluzionarie o miliziani fedeli a Teheran. L'episodio è avvenuto poche ore dopo la decisione di Trump di uscire dall'accordo sul nucleare. Intanto nel Parlamento del Paese islamico alcuni deputati hanno dato alle fiamme una bandiera statunitense di carta. E il prezzo del petrolio decolla, ai massimi dal novembre del 2014...
Israele ha lanciato circa 70 missili nell’attacco della scorsa notte in territorio siriano: lo sostiene il ministero della Difesa russo, secondo cui «nell'attacco sono stati usati 28 jet israeliani F15 ed F16, che hanno lanciato contro diverse zone della Siria circa 60 missili aria-terra; inoltre - sempre secondo Mosca - dal territorio israeliano sono stati lanciati oltre dieci missili tattici terra-terra».
Oltre la metà dei missili lanciati dalle forze armate israeliane è stata abbattuta dalle difese antiaeree siriane, sostiene il ministero della Difesa russo. «Respingendo l'attacco di Israele - riferisce Mosca - le unità siriane di difesa aerea hanno abbattuto più della metà dei missili». (Il Sole 24 Ore, 10 maggio 2018)
Siria, perché Putin non reagisce
agli attacchi di Israele contro l’Iran
Israele continua a colpire in Siria, Paese alleato della Russia e in cui Vladimir Putin ha investito soldi, uomini e buona parte della sua politica estera. L’ultimo attacco, quello di stanotte, ha visto bersagliata dai jet israeliani una base a sud di Damasco considerata un deposito di missili iraniani o di Hezbollah... - Continua: http://www.occhidellaguerra.it/siria-israele-iran-putin/
Israeliani nei rifugi nel Golan occupato
Commenti:
Da
Israele, in precedenza, erano partiti in continuazione attacchi militari alla Siria che hanno colpito provocatoriamente anche le basi dove sono presenti
militari iraniani accorsi in aiuto del Governo siriano nella sua
lotta contro le bande terroriste finanziate dall’esterno che, pur
ripetutamente sconfitte, tentano ancora di destabilizzare il paese.
Gli Stati Uniti, Israele e l’Arabia Saudita continuano a sostenere
attivamente queste bande. Truppe statunitensi e della NATO occupano
illegalmente tutte le zone petrolifere della Siria con l’aiuto di
mercenari curdi, mentre, sia da parte israeliana che saudita, si
intensificano le minacce contro l’Iran. Israele minaccia anche il
Libano, i cui miliziani, legati al movimento Hezbollah, si battono
contro i terroristi.
Se
finora la situazione non è precipitata è solo perché il Governo
siriano, l’Iran ed il loro alleato, la Russia, hanno dimostrato un
incredibile sangue freddo non reagendo alle provocazioni. Ma per
quanto tempo la Russia, l’Iran ed il Governo siriano potranno
astenersi dal reagire? Cosa succederà quando la Russia attuerà la
promessa di fornire alla Siria nuovi efficaci sistemi di difesa
antiaerea?
Giorni addietro il primo ministro israeliano Netanyahu si è recato
a Mosca. E’ auspicabile che la Russia di Putin, sia pure posta
sotto assedio dalla NATO e dalle finte rivoluzioni “colorate” in
Ucraina, Georgia, ed ora anche in Armenia, faccia intendere al
caporione sionista ed ai suoi alleati di Washington e dell’Arabia
che non è igienico tirare troppo la corda.
Vincenzo Brandi
....................
Nota aggiunta:
"I ripetuti attacchi israeliani al territorio siriano, che peraltro non si sono dimostrati efficaci a causa dei progressi tecnologici della difesa siriana, non sono più sufficienti a garantire l'egemonia sionista in Medio Oriente. Spero che l'Italia si decida a divenire il più possibile neutrale, prendendo le distanze dagli Usa/israele, iniziando con il rifiutare di collaborare militarmente mettendo a disposizione le basi sul suolo italiano, ove per altro sono ospitati armamenti nucleari controllati direttamente dalla NATO, rispettando finalmente la Costituzione Italiana" (P.D'A.)
RispondiEliminaIntegrazione di Luciano Lago:
"I segnali ci sono tutti: gli USA si preparano per una guerra diretta contro l’Iran utilizzando Israele come agente provocatore, mentre all’Arabia Saudita è stato affidato il “lavoro sporco” di finanziare ed addestrare gruppi di ribelli anti-iraniani da infiltrare in Iran dallla frontiera asiatica. Ci sono già stati i primi episodi di attacchi dalla frontiera con il Pakistan, subito respinti dalla guardia di frontiera iraniana.
Il piano USA-Israele è quello di attuare contro l’Iran in modo analogo con quanto fatto contro l’Iraq nel 2013 dall’Amministrazione Bush. Creare la provocazione, lanciare accuse infondate e muovere guerra, possibilmente con una coalizione internazionale che comprenda anche Regno Unito e Francia e altri paesi della NATO. L’obiettivo è distruggere il potenziale militare industriale del l’Iran ed ottenere il cambio di regime.
Israele ha ottenuto quello che voleva, la rimozione dell’accordo sul nucleare e nelle prossime settimane farà esercitare opportune pressioni sugli alleati europei per seguire Washington sulla stessa strada. Il pacchetto di misure da far approvare per sanzionare l’Iran è già pronto e si eserciterà il ricatto sugli alleati europei che tergiverseranno ad associarsi all’alleanza anti-Teheran. Il segretario USA per l’Europa, Kurt Volker, ha già fatto il suo primo viaggio in Europa per iniziare a fare pressione sugli alleati europei. Sanzioni e più sanzioni contro la Russia e contro l’Iran."