lunedì 15 ottobre 2018

UE e BCE. Il buon esempio islandese

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E’ passato poco più di un anno da quando l’Islanda ha rinunciato ad aderire all’Unione Europea ma se qualcuno pensa che i membri del governo islandese si siano pentiti di questa scelta si sbaglierebbe di grosso.

A tale proposito pochi giorni fa il primo ministro Sigmundur David Gunnlaugsson ha dichiarato che rimanere fuori dalla UE e’ stata la migliore decisione presa dal governo perché ha permesso di far riprendere l’economia velocemente.

“Se l’Islanda avesse aderito alla UE, adesso si ritroverebbe in una situazione simile a quella greca o irlandese con un’economia in profonda recessione e un paese sull’orlo della bancarotta” aggiunge Gunnlaugsson, il quale non fa mistero del fatto che essere rimasti fuori e’ per lui un sospiro di sollievo.

Dopo essere cresciuto dell’1,9% l’anno scorso, quest’anno l’economia islandese dovrebbe avere una crescita del 3,5% e il debito pubblico che era dell’86% del Pil nel 2012 adesso e’ sceso al 64% e dovrebbe presto raggiungere il livello di prima della crisi del 34%. Un risultato semplicemente fantascientifico anche per nazioni come la Germania, figuriamoci per l’Italia, il cui dato è prossimo al 132%, non al 34%.

Inoltre, grazie al fatto di avere una propria valuta, l’Islanda ha avuto più margini di manovra e la svalutazione della korona ha fatto aumentare il numero di turisti nel paese scandinavo.

Se questo non fosse abbastanza, l’Islanda è stato anche l’unico paese al mondo che ha mandato in galera tutti i banchieri responsabili della crisi – cosa che in Italia perfino per la catastrofe MPS non è accaduto, strani “suicidi” a parte – e di recente ha anche offerto ai suoi cittadini il 5% della quota di una delle banche nazionalizzate durante la crisi degli anni scorsi a titolo di rimborso per le perdite subite da chi ne aveva acquistato le azioni.

Effettivamente ciò che è accaduto in Islanda dovrebbe essere oggetto di studio in tutte le scuole d’Europa, ma ciò  non avviene perché alla nostra classe politica al governo conviene tenere il popolo ignorante, e non e’ un caso che questa storia sia stata censurata dai giornali di regime italico.  

1 commento:


  1. Commento di Marco Bracci:

    “ l'EU si sfascerà e se ne formerà una con soli 10 Stati, con a capo l'Italia. Da questa nuova EU uscirà, probabilmente, colui che dovrebbe poi diventare il capo del NOM. Nuovo Ordine Mondiale che basa la sua esistenza, in gran parte, su quanto fecero a suo tempo i Romani nel campo politico e religioso. E quale città meglio di Roma potrà essere poi scelta come capitale di questo nuovo Ordine? E quale ne sarà la nuova lingua ufficiale, in barba al francese e all'inglese e all'esperanto? L'italiano. Quindi già vengono messe le mani avanti, come sempre affidandosi inizialmente ai volontari (cioè a quelli che volontariamente decideranno di studiare la nostra lingua), poi verrà imposta in tutte le scuole. Vedremo se ci ho azzeccato...”

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