lunedì 29 ottobre 2018

TAP e quelli che godono quando l'Italia va un altro po’ in rovina...



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...Lo ripeto ancora una volta: questo non è il “mio governo”. Intanto non lo potrebbe mai essere finché vi fosse un capobastone come Salvini. Uno che anziché per la coda in Italia, la tragedia emigrazione dovrebbe prenderla per la testa, in Africa, dove viene organizzata da chi la pensa proprio come lui in termini di depredazione neoliberista. Uno cui la decapitazione di un movimento di massa sacrosanto come quello No Tap ha fatto secernere la stronzata: “Così gli italiani avranno più gas a minor prezzo”. 

Per trovare un governo che vorrei mio, dovrei tornare al 1870 e a Parigi, ai primi Soviet, a Cuba finché c’era il Che, al Burkina Faso di Thomas Sankara. Ma poi, vai a vedere. Ma di questo governo so, con granitica certezza, che è mille volte peggio chi lo bombarda giorno e notte di fiele e menzogne, a partire da quel sinistro “manifesto” in osceno orgasmo davanti al TAP che si farà, solo perché passa con i cingoli, oltreché su territorio, acqua e aria, su integrità e forza politica dei 5 Stelle. 

E so anche che questo governo ha provato, sta provando e sta facendo cose, magari pochine, magari timide, ma che per quelli di prima, da Andreotti ad Andreotti, da Amato a D’Alema, da Prodi a Renzi, sarebbero stati anatema, rovesciamento dei paradigmi, obbrobrio per le fratellanze, vittoria del Maligno...


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Mia integrazione a proposito del TAP:

"Il progetto TAP è stato approvato durante il governo Monti ed il tracciato è iniziato sotto i governi Renzi e Gentiloni (Di Maio aveva promesso di chiuderlo in campagna elettorale, ora non lo può fare perché, dice lui, ci sarebbe da pagare la penale. Salvini invece è convinto di andare avanti… quindi in un modo o nell'altro Di Maio e Salvini fanno esattamente come Renzi e Gentiloni. Con una scusa o con l'altra il TAP va avanti… a vantaggio di chi?). Evidentemente  qualsiasi governo italiano non può esimersi dal sostenerlo poiché è un progetto obbligato, per ragioni geopolitiche superiori.   La persistenza del rischio sismico mi fa molto temere per i rischi al nostro territorio dell'avanzata del gasdotto Snam Rete Adriatica Brindisi-Minerbio (e proprio a Minerbio, sembra che il gas verrebbe stipato). Tutto il percorso TAP attraversa zone sismiche con condotte  del diametro di ben 120 cm, un’infrastruttura di quasi 700 km di lunghezza (collegata a sua volta al TAP dell'Azerbaigian), che sta attraversando tutte le aree a più elevato rischio terremoti dell’Italia centrale, compresi ben tre crateri sismici tra Umbria, Marche ed Abruzzo e la stessa Emilia, nonché le zone di alto pregio naturalistico dell’Appennino (considerando -inoltre- che a lato, come non bastasse, insiste il fracking delle trivelle nell'Adriatico). 

Queste opere servono esclusivamente al progetto di trasformare il nostro paese in un HUB DEL GAS, per l'import/export di metano, riservato al profitto del proponente. Sono scelte imposte dall’alto, non giustificate da finalità di pubblica utilità, perché il gas che attraverserà il metanodotto non serve al fabbisogno del Paese ma alle operazioni commerciali private della Snam sul mercato internazionale degli idrocarburi.

Con una vera e propria beffa, si scaricano i costi di un’infrastruttura inutile e dannosa sulle bollette di tutti gli italiani e tutti i rischi sulle comunità locali, che dovranno pagarne i pesanti effetti sul turismo, sull’agricoltura, su un’economia locale già messa gravemente in ginocchio.

La decisione di trasformare l'Italia in un HUB DEL GAS è stata presa senza alcun dibattito pubblico e senza Valutazione Ambientale Strategica, in un paese che è tra i più vulnerabili in Europa per il rischio sismico e quello idrogeologico." 


Paolo D'Arpini 

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Intervento di Luigi Caroli:

CASTELLI in aria...senza stelle.
Alle prese il ministro Tria con gli swap
il suo viceministro balla il "tiptap". 
Sarà difficile chiamare alle armi una...rivedibile.

Sbaglio, o proprio sul tuo giornaletto era scritto che
da Melendugno il gas sarebbe poi - costosamente -
risalito lungo la penisola per essere stoccato in Emilia?
Se - per colpa nostra - a mancare fosse solo il tratto
italiano, chi dovremmo risarcire nel modo così oneroso
di cui si sta cianciando?
Quanto gas sarebbe a noi riservato? A che prezzo?
Continuiamo ad essere dei servitori e le clausole sono
sempre a nostro sfavore. Naturalmente gli italiani
che le firmano portano poi i quattrini all'estero.
Senza bisogno di gasdotti.
Il nostro Paese è ridotto azero.

Luigi Caroli

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Scrive Fulvio Grimaldi a commento dell'articolo: 

Tra le tante sottovalutazioni (tipo il diktat di Trump a Conte e l’interesse russo al TAP che taglia fuori il South Stream) non si tiene conto dell’immane disastro dell’Italia ridotta a hub del gas per l’Europa, della totale inutilità del TAP per il fabbisogno energetico italiano, del suo contributo alla catastrofe climatica  e dell’appena accennato pericolo che comporta la concentrazione del gas in arrivo dal Tap negli impianti di stoccaggio, reiniezione ed estrazione nella bassa padana a fortissimo rischio sismogenetico...”


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