domenica 7 ottobre 2018

UE. DEF non approvato - Lotta all'ultimo sangue contro il governo “populista”



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All’arma bianca i resti dei partiti che furono, con pagine al tritolo giornali e tivù. Per Renzi  ed amici, la bocciatura dell’UE del DEF è equivalsa a un orgasmo come quelli che i vegliardi ricavano dalla memoria. Bersaglio di tutti, “il governo più di destra della Repubblica” che, con maglio non proprio dissimile dalle vecchie falce e martello, osa picconare l’ordine nato dal ratto d’Europa. 

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Ne danno testimonianza, nella gazzetta ormai monotematica (detta "manifesto"), mosca cocchiera dell’assalto mediatico universale, con unanime spirito conservatore, direttori, vicedirettori, editorialisti, cronisti, correttori di bozze, poligrafici, portinai, strilloni.

E’ successa una cosa gravissima, intollerabile, che minaccia l’ordine del cosmo come allestito fin dai predecessori degli attuali reggenti e messo in questione solo nel breve arco che va dal 1968 al 1977: il sistema di trasferimento della ricchezza dal basso verso l’alto, come concordato con la mafia e relativi referenti politici da allora ad oggi, fin dallo sbarco americano del ’43. 

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Un “popolo disperso che nome non ha” s’è stufato di essere “non donna di provincie ma bordello”, s’è dato un nome, ha rivendicato la sua provincia nell’ordine globale e, il 4 marzo 2018, ha votato diverso e dissonante. Ne è scaturito un governo affatto differente rispetto a quelli di tutta la storia prima. Un governo casinaro, di opposti e affini, di sguaiataggini e tonfi (verdi) e farloccherie e cedimenti (gialli), ma anche di provvedimenti solo sognati e che, per la prima volta, ha provato, timidamente, debolmente, a rovesciare il paradigma e restituire qual cosina del maltolto. 

Dai soldi strappati agli eurolicantropi non benefit e guiderdoni alla cricca del 10% che ha la ricchezza del 50% (a proposito del disarmante “dove prendere i soldi?”), ma stampelle a chi zoppica. 

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Dei 5,5 milioni di persone in miseria, dei 12 che non si possono curare, dei 18 che hanno un piede nella povertà e l’altro periclitante al limite, di cui non gliene doveva fregare niente a chi era proposto al famoso trasferimento globalista da sotto a sopra, da chi suda a chi sta al fresco, dalla natura al cemento, dalla pace alla guerra, dall’aria al gas, qualcuno un gialloverde, più giallo che verde, ha iniziato a occuparsi. Abominio!


Fulvio Grimaldi - www.fulviogrimaldicontroblog.info

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Integrazione de L'Antidiplomatico: “Mercati e Unione europea in allarme, opposizione all’attacco, richiamo del presidente della Repubblica alla Costituzione, perché l’annunciata manovra finanziaria del governo comporterebbe un deficit di circa 27 miliardi di euro. Silenzio assoluto invece, sia nel governo che nell'opposizione, sul fatto che l'Italia spende in un anno una somma analoga a scopo militare. Quella del 2018 è di circa 25 miliardi di euro, cui si aggiungono altre voci di carattere militare portandola a oltre 27 miliardi. Sono oltre 70 milioni di euro al giorno, in aumento poiché l'Italia si è impegnata nella Nato a portarli a circa 100 milioni al giorno...”

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