Pochi
giorni fa il noto blog di Diego Siragusa, un sincero ed intelligente
democratico che ha sempre preso posizione a favore della lotta del
popolo palestinese per liberarsi dall’oppressione e
dall’occupazione sionista, e contro le malefatte del colonialismo e
dell’imperialismo, è stato bloccato da Facebook su istigazione di
ambienti sionisti (1). Tra i numerosi messaggi di solidarietà a
Siragusa vorrei ricordare quello del giornalista antimperialista
Fulvio Grimaldi, che ha sottolineato come anche il suo notissimo blog
sia stato bloccato in varie occasioni dai potenti server di stanza in
USA e come si sia cercato di spegnere la voce di altri siti non
allineati come Telesur, Russia Today, Venezuela Analysis, Byoblu ….
Ma
la censura non è l’unico né il principale mezzo di manipolazione
delle coscienze per orientare nel senso voluto dai padroni al livello
mondiale l’opinione pubblica internazionale. Ancora più insidioso
è l’uso di bugie e “fake news”: giornali e TV, giornalisti di
regime, agenzie di stampa, ONG falsamente indipendenti (ma in realtà
al servizio dei padroni del mondo), cercano di creare un mondo
virtuale in cui gli sfruttatori diventano “filantropi”, le guerre
di aggressione diventano “interventi umanitari”, ed i difensori
dell’indipendenza dei propri paesi minacciati diventano “criminali”
da trascinare di fronte a tribunali internazionali (in realtà creati
ad hoc per terrorizzare e distruggere chi resiste).
Gli
esempi più clamorosi di queste manipolazioni sono sotto gli occhi di
tutti: George Bush e Tony Blair (noto come “the liar”: il
bugiardo) parlarono della presenza di fantomatiche “armi di
distruzione di massa” (mai trovate) per giustificare la distruzione
dell’Irak, costata milioni di morti, l’impiccagione di Saddam
Hussein, e la destabilizzazione dell’intera area mediorientale che
perdura tuttora. Slobodan Milosevic, ultimo difensore di ciò che
rimaneva della gloriosa Federazione Jugoslava (i cui fondatori si
erano tanto distinti nella lotta al Nazismo) fu abbattuto da un colpo
di stato (finanziato da George Soros, dalla CIA e dai servizi
“revancisti” tedeschi), rapito, trascinato di fonte al Tribunale
dell’Aja e fatto morire in prigione. Pochi sanno che la sua
innocenza da tutte le accuse è stata riconosciuta (in sordina)
post-mortem.
Per giustificare l’assassinio di Gheddafi e la
distruzione della Libia (il paese allora a più alto tenore di vita
dell’Africa, che assicurava il lavoro anche a milioni di immigrati
ed intendeva creare una Banca Africana in alternativa al Fondo
Monetario Internazionale ed al Franco Francese imposto – a caro
prezzo - a tutta l’Africa Occidentale) i nostri giornalisti
corrotti scrissero (falsamente) che l’aviazione libica aveva ucciso
10.000 manifestanti e che i soldati di Gheddafi si imbottivano di
Viagra per poter violentare sistematicamente le donne. Particolare
accanimento è stato usato contreo il Presidente della Siria Assad,
accusato senza alcuna prova di ordinare attacchi chimici sulla
popolazione e di torturare sistematicamente gli oppositori. Nella
diffusione della prima “fake news” (inventata per poter
giustificare attacchi militari contro quello sfortunato paese per
poterlo fare a pezzi) si sono distinti, oltre ai soliti media di
regime, la ONG “Medici Senza Frontiere” e l’altra ONG “Elmetti
Bianchi” notoriamente creata dai servizi segreti inglesi e
finanziata da UK ed USA. Ogni volta che è stato possibile per i
tecnici internazionali controllare sul terreno (come nel recente caso
di Douma, città subito dopo i presunti fatti liberata dall’esercito)
la notizia è stata smentita (in sordina). Nella “fake News”
sulle torture si è distinta la falsamente indipendente “Amnesty
International” ed il suo rappresentante italiano Noury: è stato
presentato un dossier fotografico il cui autore sarebbe un
fantomatico “Agente Caesar” (di cui è sconosciuto il nome, il
viso, la residenza: ovvero un completo fantasma!) ed in cui le foto
di cadaveri martoriati non recano nomi, né notizie di circostanze
della morte, né visi riconoscibili in evidenza, per cui le immagini
sono presumibilmente di repertorio (ad esempio foto di Irakeni
torturati ed uccisi dagli Americani ad Abu Ghraib o di Afghani uccisi
nella base USA di Bagram presso Kabul).
Ovviamente
anche la Russia di Putin – nuovo “impero del male” dopo la
disgregazione dell’URSS – è stata messa sotto accusa perché
avrebbe interferito nelle elezioni statunitensi per via informatica
con false notizie ( accusa su cui non è stata fornita alcuna prova)
e per aver avvelenato l’ex-spia Skripal e la figlia con presunte
sostanze nervine. Sulla provenienza di queste sostanze (che non
dovevano essere troppo efficaci visto che i due avvelenati sono vivi
e stanno bene) e sul modo in cui sarebbero state somministrate anche
lo scienziato responsabile dei laboratori britannici che producono
sostanze nervine ha dichiarato di non essere in grado di dire nulla.
Un vice-ministro degli interni britannico ha dovuto ammettere che le
fantasiose ricostruzioni fatte finora dai funzionari di polizia
incaricati dell’indagine sono contraddittorie ed inconcludenti; per
cui tutta la provocazione rischia di cadere nel ridicolo.
Contro
quest’uso scellerato di false notizie sono stati scritti alcuni
documentatissimi libri come “Menzogne di Guerra” del giornalista
tedesco Elsasser sulle guerre in jugoslavia (2), un documentato
dossier dell’editore Zambon sulle false narrazioni sui fatti di
Srebrenica (3), l’intelligente libro di Wladimiro Giacché “La
Fabbrica del Falso” (4), il libro di Paolo Borgognone sulla
disinformazione e la formazione del consenso (5), il libro di
Giulietto Chiesa, ed altri, “Zero” (6) sulle false versioni date
sui fatti dell’11 settembre 2011 dal Governo statunitense, versioni
già ampiamente contestate da un agguerrito stuolo di 2700 ingegneri,
fisici, chimici e professori universitari americani, inutilmente
contestati dai cosiddetti “debunkers” (pseudo-tecnici assunti dal
Governo USA per contestare i contestatori).
Sulle
vicende siriane Si può segnalare l’ottimo libro del professore
australiano Tim Anderson, “La sporca Guerra contro la Siria” (7),
in cui lo studioso smentisce il falso mito di una “rivoluzione”
all’inizio “pacifica” (in realtà un’aggressione esterna
strettamente pianificata da molto tempo). Nel sito CIVG Informa (8),
il giornalista Luigi Mezzacappa mette a confronto in un video le
sciocchezze dette sulla Siria dalle note giornaliste
pseudo-“progressiste” del TG3 Giovanna Botteri e Lucia Goracci e
dalla giornalista palestinese Rula Jabreal (che si è troppo
innamorata del jet set internazionale e delle platee televisive che
ha frequentato in qualità di autentica star) con le verità
sottolineate dalla giovane coraggiosa giornalista australiana Eva
Bartlett che smaschera le bugie degli “Elmetti Bianchi” e del
cosiddetto “Osservatorio Siriano per i Diritti Umani” (SOHR).
Quest’ultimo è in realtà costituito da un siriano rinnegato con
ufficio a Coventry in Inghilterra, ufficio ampiamente e notoriamente
finanziato dai servizi segreti britannici (MI6).
Insomma
l’amico Diego Siragusa, cui va tutta la nostra solidarietà, non è
solo nella sua battaglia per la verità. Anche se faticosamente, e
tra mille censure ed oscuramenti, l’opera di sgretolamento di
alcune false verità imperiali, sioniste e neo-colonialiste, si fa
strada.
Vincenzo Brandi
- Jurgen Elsasser, “Menzogne di Guerra”, ed. La Città del Sole, 2002
- A. Dorin, Z. Jovanovic, “Srebrenica – come sono andate veramente le cose”, ed. Zambon, 2012
- Wladimiro Giacché, “La Fabbrica del Falso”, Derive&Approdi, 2011
- Borgognone Paolo, “La Disinformazione e la Formazione del Consenso attraverso i Media”, ed. Zambon
- G. Chiesa ed altri, “Zero”, ed. Piemme, 2007
- Anderson Tim, “La sporca Guerra contro la Siria”, ed. Zambon, 2016
- info@civg.it, N. 135: Luigi Mezzacappa, “Siria, quale guerra, informazione e disinformazione ….”
Mio commentino: "Nel nostro piccolo anche Il Giornaletto di Saul ed i post di Saul Arpino su FB, sono censurati e bloccati una settimana sì ed una no... Eppure ci occupiamo quasi esclusivamente di bioregionalismo, ecologia profonda e spiritualità laica. Ma evidentemente anche questi sono argomenti scomodi!" (P.D'A.)
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