venerdì 26 ottobre 2018

Censura oscura delle mie brame... dimmi chi è il più censurato del reame



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Pochi giorni fa il noto blog di Diego Siragusa, un sincero ed intelligente democratico che ha sempre preso posizione a favore della lotta del popolo palestinese per liberarsi dall’oppressione e dall’occupazione sionista, e contro le malefatte del colonialismo e dell’imperialismo, è stato bloccato da Facebook su istigazione di ambienti sionisti (1). Tra i numerosi messaggi di solidarietà a Siragusa vorrei ricordare quello del giornalista antimperialista Fulvio Grimaldi, che ha sottolineato come anche il suo notissimo blog sia stato bloccato in varie occasioni dai potenti server di stanza in USA e come si sia cercato di spegnere la voce di altri siti non allineati come Telesur, Russia Today, Venezuela Analysis, Byoblu ….

Ma la censura non è l’unico né il principale mezzo di manipolazione delle coscienze per orientare nel senso voluto dai padroni al livello mondiale l’opinione pubblica internazionale. Ancora più insidioso è l’uso di bugie e “fake news”: giornali e TV, giornalisti di regime, agenzie di stampa, ONG falsamente indipendenti (ma in realtà al servizio dei padroni del mondo), cercano di creare un mondo virtuale in cui gli sfruttatori diventano “filantropi”, le guerre di aggressione diventano “interventi umanitari”, ed i difensori dell’indipendenza dei propri paesi minacciati diventano “criminali” da trascinare di fronte a tribunali internazionali (in realtà creati ad hoc per terrorizzare e distruggere chi resiste).

Gli esempi più clamorosi di queste manipolazioni sono sotto gli occhi di tutti: George Bush e Tony Blair (noto come “the liar”: il bugiardo) parlarono della presenza di fantomatiche “armi di distruzione di massa” (mai trovate) per giustificare la distruzione dell’Irak, costata milioni di morti, l’impiccagione di Saddam Hussein, e la destabilizzazione dell’intera area mediorientale che perdura tuttora. Slobodan Milosevic, ultimo difensore di ciò che rimaneva della gloriosa Federazione Jugoslava (i cui fondatori si erano tanto distinti nella lotta al Nazismo) fu abbattuto da un colpo di stato (finanziato da George Soros, dalla CIA e dai servizi “revancisti” tedeschi), rapito, trascinato di fonte al Tribunale dell’Aja e fatto morire in prigione. Pochi sanno che la sua innocenza da tutte le accuse è stata riconosciuta (in sordina) post-mortem. 

 Per giustificare l’assassinio di Gheddafi e la distruzione della Libia (il paese allora a più alto tenore di vita dell’Africa, che assicurava il lavoro anche a milioni di immigrati ed intendeva creare una Banca Africana in alternativa al Fondo Monetario Internazionale ed al Franco Francese imposto – a caro prezzo - a tutta l’Africa Occidentale) i nostri giornalisti corrotti scrissero (falsamente) che l’aviazione libica aveva ucciso 10.000 manifestanti e che i soldati di Gheddafi si imbottivano di Viagra per poter violentare sistematicamente le donne. Particolare accanimento è stato usato contreo il Presidente della Siria Assad, accusato senza alcuna prova di ordinare attacchi chimici sulla popolazione e di torturare sistematicamente gli oppositori. Nella diffusione della prima “fake news” (inventata per poter giustificare attacchi militari contro quello sfortunato paese per poterlo fare a pezzi) si sono distinti, oltre ai soliti media di regime, la ONG “Medici Senza Frontiere” e l’altra ONG “Elmetti Bianchi” notoriamente creata dai servizi segreti inglesi e finanziata da UK ed USA. Ogni volta che è stato possibile per i tecnici internazionali controllare sul terreno (come nel recente caso di Douma, città subito dopo i presunti fatti liberata dall’esercito) la notizia è stata smentita (in sordina). Nella “fake News” sulle torture si è distinta la falsamente indipendente “Amnesty International” ed il suo rappresentante italiano Noury: è stato presentato un dossier fotografico il cui autore sarebbe un fantomatico “Agente Caesar” (di cui è sconosciuto il nome, il viso, la residenza: ovvero un completo fantasma!) ed in cui le foto di cadaveri martoriati non recano nomi, né notizie di circostanze della morte, né visi riconoscibili in evidenza, per cui le immagini sono presumibilmente di repertorio (ad esempio foto di Irakeni torturati ed uccisi dagli Americani ad Abu Ghraib o di Afghani uccisi nella base USA di Bagram presso Kabul).

Ovviamente anche la Russia di Putin – nuovo “impero del male” dopo la disgregazione dell’URSS – è stata messa sotto accusa perché avrebbe interferito nelle elezioni statunitensi per via informatica con false notizie ( accusa su cui non è stata fornita alcuna prova) e per aver avvelenato l’ex-spia Skripal e la figlia con presunte sostanze nervine. Sulla provenienza di queste sostanze (che non dovevano essere troppo efficaci visto che i due avvelenati sono vivi e stanno bene) e sul modo in cui sarebbero state somministrate anche lo scienziato responsabile dei laboratori britannici che producono sostanze nervine ha dichiarato di non essere in grado di dire nulla. Un vice-ministro degli interni britannico ha dovuto ammettere che le fantasiose ricostruzioni fatte finora dai funzionari di polizia incaricati dell’indagine sono contraddittorie ed inconcludenti; per cui tutta la provocazione rischia di cadere nel ridicolo.

Contro quest’uso scellerato di false notizie sono stati scritti alcuni documentatissimi libri come “Menzogne di Guerra” del giornalista tedesco Elsasser sulle guerre in jugoslavia (2), un documentato dossier dell’editore Zambon sulle false narrazioni sui fatti di Srebrenica (3), l’intelligente libro di Wladimiro Giacché “La Fabbrica del Falso” (4), il libro di Paolo Borgognone sulla disinformazione e la formazione del consenso (5), il libro di Giulietto Chiesa, ed altri, “Zero” (6) sulle false versioni date sui fatti dell’11 settembre 2011 dal Governo statunitense, versioni già ampiamente contestate da un agguerrito stuolo di 2700 ingegneri, fisici, chimici e professori universitari americani, inutilmente contestati dai cosiddetti “debunkers” (pseudo-tecnici assunti dal Governo USA per contestare i contestatori).

Sulle vicende siriane Si può segnalare l’ottimo libro del professore australiano Tim Anderson, “La sporca Guerra contro la Siria” (7), in cui lo studioso smentisce il falso mito di una “rivoluzione” all’inizio “pacifica” (in realtà un’aggressione esterna strettamente pianificata da molto tempo). Nel sito CIVG Informa (8), il giornalista Luigi Mezzacappa mette a confronto in un video le sciocchezze dette sulla Siria dalle note giornaliste pseudo-“progressiste” del TG3 Giovanna Botteri e Lucia Goracci e dalla giornalista palestinese Rula Jabreal (che si è troppo innamorata del jet set internazionale e delle platee televisive che ha frequentato in qualità di autentica star) con le verità sottolineate dalla giovane coraggiosa giornalista australiana Eva Bartlett che smaschera le bugie degli “Elmetti Bianchi” e del cosiddetto “Osservatorio Siriano per i Diritti Umani” (SOHR). Quest’ultimo è in realtà costituito da un siriano rinnegato con ufficio a Coventry in Inghilterra, ufficio ampiamente e notoriamente finanziato dai servizi segreti britannici (MI6).

Insomma l’amico Diego Siragusa, cui va tutta la nostra solidarietà, non è solo nella sua battaglia per la verità. Anche se faticosamente, e tra mille censure ed oscuramenti, l’opera di sgretolamento di alcune false verità imperiali, sioniste e neo-colonialiste, si fa strada.

Vincenzo Brandi

  1. Jurgen Elsasser, “Menzogne di Guerra”, ed. La Città del Sole, 2002
  2. A. Dorin, Z. Jovanovic, “Srebrenica – come sono andate veramente le cose”, ed. Zambon, 2012
  3. Wladimiro Giacché, “La Fabbrica del Falso”, Derive&Approdi, 2011
  4. Borgognone Paolo, “La Disinformazione e la Formazione del Consenso attraverso i Media”, ed. Zambon
  5. G. Chiesa ed altri, “Zero”, ed. Piemme, 2007
  6. Anderson Tim, “La sporca Guerra contro la Siria”, ed. Zambon, 2016
  7. info@civg.it, N. 135: Luigi Mezzacappa, “Siria, quale guerra, informazione e disinformazione ….”




Mio commentino: "Nel  nostro piccolo anche Il Giornaletto di Saul ed i post di Saul Arpino su FB, sono censurati e bloccati una settimana sì ed una no... Eppure ci occupiamo quasi esclusivamente di bioregionalismo, ecologia profonda e spiritualità laica. Ma evidentemente anche questi sono argomenti scomodi!" (P.D'A.)

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