“La Federal Reserve Usa non possiede nemmeno un’oncia d’oro”. Lo ammise nel 2011 Alvarez Scott, avvocato della Federal Reserve il banco centrale (privato) degli Stati Uniti, nel corso di un dibattito con il congressista repubblicano Ron Paul. Scott ha dichiarato che è dal 1934 che la Federal Reserve non possiede alcuna riserva di oro, e nemmeno di argento.
Insomma gli Usa sono ricchi solo di foglietti colorati e infiocchettati...
Tutta la storia romantica dell’avventurosa conquista del West, la corsa dell’oro, la ricerca del mitico Eldorado fin nell’Alaska, acquistata dalla Russia per 4 denari, le pepite di Paperon De Paperoni, la leggenda del dollaro forte, simbolizzato da $ che significa convenzionalmente “oro”, tutto ciò è un sogno che è giunto alla fine. Una fine annunciata già dal momento comico-drammatico del 15 agosto 1971, quando il presidente statunitense Richard Nixon dichiarò che nemmeno i dollari conservati dagli stranieri erano più convertibili in oro.
La soppressione della convertibilità totale del dollaro in oro fu commentata dai più savi come una dichiarazione implicita se non di bancarotta quantomeno di insolvenza: i dollari di allora, come i petrodollari di oggi invadono infatti il mondo ma sono semplice carta straccia, gravata per altro da un immenso debito pubblico.
Si è vociferato, in passato, che i lingotti del Tesoro Usa, conservati a Fort Knox assieme a quelli “prestati in deposito” dagli Stati sconfitti in guerra, siano stati al tempo venduti sottobanco e sostituiti da patacche in tungsteno (si tratta di 8.133,5 tonnellate di oro, dunque, in gran parte vendute in passato e sostituite da oro falso).
Come tutti sanno ma nessuno dice – quando si accetta di essere sudditi lo si resta a vita – che il dollaro negli ultimi decenni è stato stampato in quantità enormemente superiore al supporto in oro (che si credeva) in possesso alla Fed; adesso si scopre che la Fed non possiede da tempo l’oro, quindi il dollaro è supportato da un bel niente!
Conclusione: vale ancora meno di quanto si potesse immaginare. In verità il dollaro, anche dopo il 1971, ha continuato ad essere usato come moneta internazionale grazie al fatto che il petrolio, il prodotto più importante, è scambiato in dollari, e da qui si comprende bene l’ostilità americana con cui era stata accolta la proposta più volte avanzata da Stati produttori, come l'Iraq (di Saddam), la Libia (di Gheddafi) e l'Iran attuale, di scambiare il petrolio in euro, come pure il lancio del mercato petrolifero alternativo di Cina e Russia con moneta propria (per gli USA son tutti "stati canaglia" ma questi ultimi ben forniti di depositi aurei e pure di armi).
Ma la potenza economica Usa è ormai solo un’immagine, destinata ad offuscarsi a mano a mano che anche la sua potenza militare diventa più incerta. E l’arrampicarsi sugli specchi della finanza virtuale e la continua profusione ed emissione di biglietti verdi (svalutati), fa somigliare sempre più la ricchezza Usa a quella accumulata nei mondi fittizi d’internet. La fine del dollaro (e di conseguenza il declino degli Usa) è alle porte.
Paolo D’Arpini
Articoli collegati:
https://www.spiritual.it/it/notizie/us-dollar-it-is-only-a-paper-moon-triste-risveglio-da-un-sogno-di-ricchezza-virtuale,3,105931
http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200904articoli/42574girata.asp
Commento di Michele Tosetto: “Bè insomma il fatto che il dollaro sia a corso forzoso e non collegato ai depositi aurei non è che sia proprio una novità. Non ci sono più monete legate alle riserve auree. E' tutto un valore convenzionale ma non per questo meno reale...”
RispondiEliminaMia rispostina: “Us dollar?...esattamente un portatore privilegiato di un “valore “convenzionale”. Nel caso del dollaro USA tale valore è supportato dalla capacità statunitense di controllo politico di numerosi stati vassalli, di supremazia all'interno dell'ONU, di capacità d'intervento militare per tacitare ogni opposizione e depredare le risorse altrui, insomma “ubi maior minor cessat”. Tutto ciò è reso ben chiaro nell'articolo, salvo che non lo si voglia leggere perché scomodo...”
Commento di Giuseppe Finamore: “Tutti soldi sono cartaccia non potranno mai rappresentare un reale valore. Il vero valore è rappresentato da ciò che un essere produce e l'essere, a sua volta è prodotto di vita... Il reale valore di un essere è la sua stessa vita e la sua libertà e non è un caso se le grandi potenze cerchino in tutti i modi di privare le popolazioni proprio di questi due valori...”
RispondiEliminaCommento di Luigi Caroli:
"Caro Paolo, l'inconvertibilità del dollaro in oro è stata sancita unilateralmente
da Nixon il 15 agosto 1971 e nessuno - in Occidente - ebbe la
forza di protestare.
Non poteva farlo la Russia. Tantomeno la Cina.
In seguito, gli americani si sono sempre opposti a che altre valute
(l'euro in particolare) assumessero prestigio a livello mondiale
in modo da essere usate negli scambi commerciali.
Diversi sono stati i Paesi che sono falliti per aver tentato di adeguare
al dollaro il cambio della loro valuta.
I più furbi sono risultati i cinesi che - dal 1994 - hanno saldamente
legato al dollaro il cambio della loro valuta. Senza permettere
oscillazioni.
A seguito della globalizzazione cominciarono a fare affari d'oro
e presero ad accumulare buoni del Tesoro e obbligazioni americane
a vagonate quando General Motors trasferì in Cina le sue linee di
montaggio.
Un libro americano titolava: RUOTE GENERAL MOTORS STRADE CINESI.
Ma come hanno fatto ad evitare che i numerosi yuan stampati di conseguenza
generassero l'inflazione nel Paese?
Il GRANDE CAPO ha ordinato alle banche locali di aumentare (con la scusa
della sicurezza)fortemente le riserve (in yuan, naturalmente) sterilizzandone
gli effetti sui prezzi locali.
E convinto i dirigenti delle grandi aziende esportatrici cinesi con le buone
(pena la prigione) a fare altrettanto.
Pregi del Partito Unico! ... e senza minoranza.
I massimi fautori del capitalismo (e del globalismo) hanno finito per favorire
i maggiori sostenitori ( a parole) del comunismo.
E sono loro che adesso non possono protestare.
Trump si rimangerà presto i dazi chè i cinesi potrebbero inondare il mondo
di bot americani.
Ciao.
Luigi
PS: nel 1994 il rapporto di cambio scelto dai cinesi col dollaro fu molto basso,
non molto alto.
Se noi fossimo entrati nell'euro col cambio a 1500 (invece che a 1936)
oggi staremmo molto meglio.
Se poi ci fossimo risparmiati Berlusconi, Renzi e i grossi sindacalisti
che hanno fatto immeritata carriera politica, saremmo dei signori.
PCC= partito comunista capitalista"