mercoledì 26 settembre 2018

ONU. L'inutile apparato...


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E' abbastanza antipatico da ammettere, ma l'Onu non ha mai funzionato per il suo scopo dichiarato, ovvero impedire la guerra e garantire la pace tra le Nazioni, salvo limitati successi in qualche circostanza minore (per esempio, in passato, tramite le forze di interposizione in Libano, con la partecipazione del contingente italiano guidato dal generale Angioni).


Non impedisce il dilagare dell'imperialismo delle grandi potenze quando vogliano schiacciare militarmente i loro ostacoli.


Non ha impedito né impedisce il colonialismo (oggi trasformatosi in versione monetaria, ed applicato anche contro molti paesi europei).


Non impedisce il massacro israeliano continuativo contro i palestinesi.


Non impedisce il lungo massacro contro i siriani, che procede ormai da sette anni.


Non impedisce il massacro ucraino contro il Donbass.


Non garantisce alcuna democrazia planetaria, poiché la applicazione delle risoluzioni dell'Assemblea Generale degli Stati è subordinata al potere di veto del ristretto Consiglio di Sicurezza.


Dobbiamo accontentarci del fatto che in tale ristretto Consiglio pesano, talvolta, le decisioni di veto di Russia e Cina contro lo strapotere delle grandi potenze occidentali.


L'Onu non funziona come garante della pace proprio come prima di esso non funzionò la pur lodevole Società delle Nazioni, che non fu in grado di impedire la seconda guerra mondiale.


La terza guerra mondiale militare è impedita solo dall'era termonucleare, nella quale le bombe all''uranio, al plutonio e all'idrogeno impediscono di attaccare gli stati atomici, ma per il resto l'Onu non riesce a frenare le guerre locali che le grandi potenze riescono ad imporre ovunque lo vogliano.


La capacità di intervento pacificatore dell'Onu risulta di fatto bassissima, e possiamo solo considerare che senza questa organizzazione internazionale l'intervento pacificatore internazionale si ridurrebbe letteralmente a zero, cosa che rimane comunque ben magra consolazione.


Sfortunatamente la pura e semplice idea di abolire l'Onu non migliorerebbe la già intollerabile situazione. Il problema sta alla radice: esso dipende dalla avidità e voracità delle Nazioni più sviluppate, che in virtù della propria potenza politica e militare vogliono continuare ad interferire negli affari interni delle Nazioni più deboli, trattandole come se fossero loro propaggini servitrici.


O la coscienza politica planetaria riuscirà a sconfiggere l'imperialismo mondiale, o rimarremo sfortunatamente al punto di partenza.


Con l'unica consolazione che l'equilibrio termonucleare pone finora un severo limite all'impiego della forza militare, ma che prima di quel limite (la non aggredibilità militare degli stati atomici) ogni abuso rimane di fatto permesso.

La conflittualità internazionale planetaria rimane dunque un grave problema irrisolto, che consuma non solo grandi risorse materiali ma anche vite umane sterminate in numerosissimi conflitti. Eppure, se solo ogni anno tutti gli stati acconsentissero a rinunciare alla stessa percentuale di spesa militare, per devolverla ad incremento di spesa diplomatica, col passare del tempo avremmo più relazioni politiche chiarificatrici e quindi pacificanti assieme e meno rischi bellici.


C'è sempre una via di uscita ai problemi umani: tutto dipende dal volerla percorrere oppure no.

Ma sembra piuttosto improbabile attendersi un cambiamento gestionale avviato dai vertici delle grandi potenze, per cui un grande cambiamento culturale può essere avviato solo da una forte iniziativa prodotta dalle popolazioni.


Vincenzo Zamboni 

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Diritto di replica a Macron:  https://www.facebook.com/mohamed.konareditshata/posts/1927653030614902?hc_location=ufi

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