venerdì 21 febbraio 2014

Neo-sofismo - Razionalità di Popper o del neurone incerto.. secondo Nereo Villa



Popper e popperiani ritengono atteggiamento RAZIONALE la decisione di accettare solo ciò che è fondato sul dibattito. 

D'altra parte costoro, se posti di fronte al principio di non contraddizione senza di cui crollerebbe la base stessa della razionalità nonché tutto l'edificio scientifico costruito su tale base, dichiarano che ciò che fa scegliere l'adozione di quell'atteggiamento è comunque una FEDE IRRAZIONALE (il principio di non contraddizione basa infatti su di sé e non sul dibattito).

Se pertanto il principio di non contraddizione è per costoro dominato e guidato da una volontà di fede senza verità, ne segue che la loro pretesa di fondare l'atteggiamento razionale sulla base di una procedura razionale (poggiante in sé e non sul dibattito) è INCOERENTE. 

Ma non è finita: stando a Popper ed ai popperiani, perfino il rilevamento di questa INCOERENZA e tutto il loro ragionamento che li porta ad affermare che l'atteggiamento razionale è fondato su FEDE IRRAZIONALE, è a sua volta fondato su FEDE IRRAZIONALE, cioè: non è una verità incontrovertibile. Parte da qui, ovviamente per costoro, l'assoluta validità scientifica della teoria della relatività. 

Questa teoria afferma per esempio che ogni ambito del mondo (cioè che il "cronotopo quadridimensionale") è, sì, eterno, ma non lo afferma perché ogni cosa non può essere altra da sé: lo afferma invece sulla base della logica scientifica, che è ipotetica, e quindi controvertibile, falsificabile. 

In altre parole: se ho due mele e ne mangio una, resto con una mela non perché 2 - 1 fa 1, bensì perché secondo la logica scientifica posso solo supporre per ipotesi falsificabile e controvertibile di essere restato con una mela, dato che se avessi la certezza di quanto affermo non ragionerei in modo scientifico.

Nereo Villa - nereo.villa@libero.it




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Integrazione 

Questo è il tempo di schiavi-pecora scientificamente convinti. Chi poppa alle poppe di Popper una volta per tutte (perché ragionarci su è troppo faticoso per lui) si abitua all'antilogica dello schiavo-pecora che "discrede" (per usare un termine di Orwell) nella verità.
Eppure la verità esiste, esattamente come esistono le non verità, e la sindéresi capace di distinguerle.
Lo schiavo odierno, scientificamente persuaso dei limiti della conoscenza umana, crede nella scienza di Stato e discrede in sé, perché discrede nella propria sindéresi.
La cultura dell'obbligo di Stato è il nichilismo giuridico che sottomette la Verità sinderetica dei fatti alla Verità dibattimentale delle loro interpretazioni.
Tale cultura si è resa conto che la verità ostacola la potenza e quindi la evita, imponendo scientificamente allo schiavo la volontà di impotenza dell'io.
La scienza e la Tecno-scienza, raggiungono così la potenza senza la verità, cioè una potenza garantita da un sapere che resta ipotetico anche quando è altamente probabile,
e che può essere smentito da un momento all'altro da ciò che accade nel mondo...
Ma ciò che accade sono pur sempre fatti, anche se trasformati in parole, o in dibattiti, interpretazioni dei fatti...
Questa è l'alienazione essenziale che trasforma l'economia in crematistica inserendo la Legge (nòmos) nell'economia, nonostante la "nomìa" di "eco-nomìa" testimoni, attraverso il proprio suono, che di "nomòs" si tratta: di fatti PASTORALI dunque, - non LEGALI (nòmos) -, che pertanto non necessitano di essere imposti.

Nereo Villa 

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Commento di Paola Botta Beltramo:

Se per sinderesi si intende aver cura del proprio  sentire, del proprio capire o desiderio di intendere la realtà, si può ben comprendere come  siano vere le affermazioni qui riportate  se si pensa che in medicina anatomia, fisiologia, antropologia, biologia, genetica ecc. l’anima non è più  menzionata.  Le scoperte del dr. R.G. Hamer   sono iniziate dal suo sentire e poi da quello dei suoi pazienti.  Da  questa sinderesi l’umanità sarà in grado di  meglio discernere fra le varie cause del male o delle malattie quelle di natura psichica o quelle generate dall’accettazione passiva di tante scienze erroneamente  considerate  esatte che causano sovente anche conflitti psichici  (numerose le persone in cura psichiatrica per cause economiche).  Altrimenti ci si addentrerà, forse, sempre più in quei sofismi che fecero scrivere :
”l’origine del problema del Male affrontato con la similitudine della raffinazione dello zucchero: “E più lo zucchero è raffinato più intensa è la fermentazione prodotta nello stomaco e più numerosi sono i vermi” (Risposta dei Mahatma-Dalle lettere di H.P.Blavatsky – 1880).  Un  caro saluto.  Paola Botta Beltramo

4 commenti:

  1. Meravigliosi i concetti esposti da Paola Botta Beltramo, che condivido pienamente. Altri pensieri mi giungono nel tentare di leggere tutto il testo di Nereo Villa soprariportato. I telegiornali stamattina dicevano che si intende diminuire le ore di filosofia perché non servono. A leggere tanti testi di filosofia potrei essere quasi d'accordo, ma mi sorge un dubbio: "ci stiamo inoltrando verso un nuovo oscurantismo?" Però devo ammettere che cercare di seguire i pensieri filosofici di Nereo Villa mi fa girare la testa. Per arrivare alla gente occorre scendere qualche gradino. Più rimaniamo in alto e meno possiamo scorgere le necessità di chi sta sotto. O forse è quello che si intende fare?

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  2. Per "sindéresi", concetto oramai rimosso dai vocabolari in nome del nichilismo imperante, intendo la facoltà dell'attività interiore (o anima) umana di distinguere il bene dal male. Anticamente si diceva "perdere la sindéresi" intendendo l'alienarsi. Certamente il volare basso comporta il sorvolare e quindi lo scotomizzare (da scotoma, oscurare) il problema. Però così facendo si diminuisce la speranza di risolverlo. E mi sto riferendo soprattutto al problema pratico del nominalismo odierno in campo economico (moneta nominale, valore nominale).
    La truffa dell'interesse applicato ai numeri che ci prestano, chiamandoli moneta, come se questa fosse un valore già concreto poggia sul nichilismo (o nihilismo, dal latino antico nihil e dal latino medievale nichil, "nulla", è l’ideologia che nega l'esistenza di valori e di realtà comunemente ammessi), e funziona nella misura in cui l’uomo della strada non riesce a capirne la dinamica, consistente in una strada senza uscita, o meglio nella riduzione del pensare umano ad un nulla.
    L'aporetica sul nulla (da “aporia” che in greco significa passaggio impraticabile, strada senza uscita) consiste in obiezioni che, sin da Platone, fanno rilevare che il nulla è pensato, e che quindi è QUALCOSA che appare e di cui il linguaggio parla continuamente, così che il nulla NON è il nulla.
    La radice di queste obiezioni è il pensiero che, sin dall'inizio della storia dell'Occidente, ISOLA le cose della terra dal loro ESSERE, cioè ne astrae concetti. Tale atto dell’astrarre, si riflette nel modo in cui l’Occidente pensa il NULLA, così che di fronte alla verità che dovrebbe appartenere all'essere, e cioè opporre l'essere al nulla, tutto il mondo e l'intera storia umana diventano opinione, illusione, cioè nomi e, in quanto tali, non-essere (il problema del nominalismo e quello della moneta nominale o nominalistica sono il medesimo problema). L’essere diventa il nulla e la totalità delle differenze che costituiscono il mondo naturale e umano, diventano il contenuto dell'opinione.
    Ne viene, allora, che anche tutte le considerazioni possibili per sostenere una tesi o un’antitesi, o un qualsiasi giudizio o critica su qualcosa, sono opinioni, cioè non sono verità assolute e incontrovertibili.
    Perciò oggi viviamo tutti nel dogma del carattere opinabile di qualsiasi riflessione possibile.
    Eppure un ENTE non può essere un NIENTE…
    Invece può esserlo per il nichilista.
    Il significato del nulla del nichilismo è dunque un significato che contraddice se stesso.
    Ecco un esempio di dibattito nichilistico (dibattito sul nulla):
    Caio dice: “Il niente non è un ente”.
    Sempronio risponde: “Ma non è neanche niente, dato che come concetto è qualcosa”.
    Caio: “Quindi è un ente concettuale?”.
    Sempronio si gratta…
    Ogni considerazione intorno al nulla fa dunque del “nulla” un “qualcosa”, cioè un ente, e con ciò abbiamo ottenuto il contenuto del nichilismo, o del NIENTISMO, per il quale non esiste verità fuori dalla sua verità che afferma che non esiste verità. Qui sta l’alienazione essenziale in cui vive oggigiorno tutto l’Occidente.
    Spero di non avere intorbidito ancora di più la questione. Comunque credo che questa sia una questione rimasta irrisolta dal tempo del nominalismo rispetto all'universalità del pensare... E i nodi vengono tutti al pettine prima o poi. Un saluto fraterno alla brava Paola Botta ed a Franca Oberti, che dice di semplificare di più. Vorrei assicurarla che se ne fossi capace lo farei. Un abbraccio ad entrambe.

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  3. Sintesi fatta da una mia conoscente che si sta occupando della creazione di una nuova moneta: "La truffa è passata perchè qualche grande pensatore sostenne che la Vita è nata dal nulla, ma siccome anche il nulla è , la questione è ancora aperta. Questa dicotomia è la culla di questo patetico sistema monetario".

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  4. In questa sola occasione... e solo a questo riguardo.... spero che il neonato muoia finalmente di SID.... o di una benefica reazione ai vaccini che tanti cercano di fargli, e magari la culla, senza più alcuna funzione, venga bruciata da nuovi lampi.... di Luce :-)

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