lunedì 9 settembre 2013

Il timore dell'altro, in quanto straniero, è congenito nella natura animale ed umana ?



...che la solidarietà umana sia una cosa bellissima è un fatto acquisito (anche se si conoscono un paio di razze, quella ebraica e quella rom, appunto, che questa solidarietà la rivolgono solo alla loro genia, considerando gli altri dei goyim, ma questo nessuno lo dice), che anche l’accoglienza e  l’aiuto ai bisognosi sia doveroso è altrettanto bello: sono tutte virtù che elevano l’uomo al di sopra dei propri egoismi.

Ma queste generosità umane non devono mai essere disgiunte da una doverosa attenzione e diffidenza verso il diverso, nel senso di colui o coloro che provengono da altre genti e razze.

La natura umana NON è idilliaca, homo homini lupus è una verità eterna che sta ad indicare l’archetipo umano immodificabile dalla notte dei tempi, ovvero che l’uomo ha si tanti pregi e virtù, ma è anche un sopraffattore e un assassino dei suoi simili.

PROPRIO PER QUESTO, LA STESSA NATURA UMANA, HA DOTATO I POPOLI DELL’ISTINTO DELLA DIFFIDENZA E DELLA  CIRCOSPEZIONE QUANDO SI È ALLE PRESE CON GENTI DIVERSE.

Anche le stesse favole per bambini, con l’orco o l’uomo nero, ci hanno sempre voluto dire la stessa cosa, ci hanno sempre voluto mettere in guardia, che la vita idilliaca non esiste. Anche se poi questa prevenzione, a volte può portare a forme di odio e ripulsa verso i “diversi”, ma questo è un altro discorso.

Maurizio Barozzi

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Mio commentino

Negli animali è naturale rifiutare l'estraneo ma forse l'uomo dovrebbe aver superato quel limite.
Anche ammettendo che in alcuni il rifiuto dei diverso sia tutt'ora operativo non è questa una buona ragione per accettarne la regola...
Anche se -dal punto di vista morale- è anche vero che ogni simile cerca il suo simile e questa tendenza alla comunanza elettiva è sicuramente buona, se consente all'uomo di crescere.

Paolo D'Arpini 

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