venerdì 20 settembre 2013

SIRIA: Goutha. Rapporto di ISTEAMS (International Support Team for Mussalaha in Syria)... ed altro ancora....







SIRIA

Goutha

IL DOCUMENTO DI  ISTEAMS
International Support Team for Mussalaha in Syria 




Monja. "Me propuse buscar a Dios adonde quiera que estuviese".
http://www.lr21.com.uy


"..."Dal momento in cui alcune famiglie di bambini rapiti ci ha contattato per informarci che hanno riconosciuto i bambini tra coloro che sono presentati nel video  come vittime degli attacchi chimici di East Ghouta, abbiamo deciso di esaminare a fondo i video. … " 

Madre Agnes-Mariam de la Croix, superiora palestinese-libanese del monastero Der Mar Yacoub a Qara, impegnata nel movimento siriano Mussalaha ( Riconciliazione ).
The Chemical Attacks in East Ghouta Used to Justify a Military Intervention in Syria, 16 settembre 2013
http://www.globalresearch.ca/the-chemical-attacks-in-east-ghouta-used-to-justify-a-military-intervention-in-syria/5349928






 
http://www.oscararias.cr

"...I cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu sono i principali venditori di armi...."
Oscar Arias Sànchez, Premio Nobel per la pace e due volte presidente della Repubblica di Costa Rica
Concordia e guerra: da quale parte oscilla il pendolo? 17 settembre 2013
(http://www.agensir.it/sir/documenti/2013/09/00270073_concordia_e_guerra_da_quale_parte_oscilla.html )



PICCOLA PARENTESI PER NON DIMENTICARE IL  MASSACRO DI KHAN AL-ASAL 

 Ma guarda caso che coincidenza che si parli esclusivamnte del misteriosissimo massacro  di Ghouta e ci si dimentichi di quello di DI Khan Al-Asal ( http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1821 ) , tragedia sulla quale  l'ONU stava indagando in Siria in quei giorni e che il massacro di Ghouta ha totalmente oscurato. Ma dovrebbe  insospettire  che non si parli di Khan Al-Asal e solo di Ghouta! Perchè? Se non altro perchè a Khan Al-Asal sono stati uccisi i testimoni  sull'uso di armi chimiche da parte dei "ribelli". Le testimonianze erano state raccolter dalla giornalista russa  Anastasia Popova. ( Notes from Syria  - Russian documentary on the war in Syria - Eng. subs  -  http://www.youtube.com/watch?v=-7jR0jxbzdo ) (  Intervista a Anastasia Popova - Siria: "Il rapporto della commissione d’inchiesta dell’Onu è unilaterale" http://www.silviacattori.net/article4309.html ) e integrate al secondo Rapporto CoI-ONU.E' grazie a quelle testimonianze che Carla Del Ponte, membro della Commissione ONU nell'indagine sui crimini di guerra commessi in Siria, ha potuto affermare : "Armi chimiche in Siria? Le usano i ribelli" (  http://www.contropiano.org/esteri/item/16358 ).




DIFFONDETE IL PIU' POSSIBILE E IL PRIMA POSSIBILE IL DOCUMENTO DI  ISTEAMS 
(International Support Team for Mussalaha in Syria)


GRAZIE!



Miembros de Code Pink en el Senado estadounidense. (AP)  
Miembros de Code Pink en el Senado estadounidense. (AP)

La Invasión de Obama a Siria Expuesta   
http://www.youtube.com/watch?v=YqTGgrFwd1E    ( video )



 SE CONDIVIDETE, PER FAVORE DIFFONDETE IL PIU' POSSIBILE E IL PRIMA POSSIBILE IL DOCUMENTO DI  ISTEAMS (International Support Team for Mussalaha in Syria).
GRAZIE!



Agnès-Mariam de la Croix

"Families of abducted children contacted us. They recognized the children among those presented in the videos as victims...."
Madre Agnes de la Croix



Goutha

IL DOCUMENTO DI  ISTEAMS


Goutha. Rapporto di ISTEAMS (International Support Team for Mussalaha in Syria)
http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1987

Sono già numerosi in Rete i rapporti di controinformazione che smentiscono la versione propagata da media mainstream, governi e sedicenti “organizzazioni umanitarie” sul “bombardamento con armi chimiche” attribuito all’esercito di Assad il 21 agosto a Goutha, alla periferia di Damasco. Alcuni tra questi rapporti sono pubblicati nel nostro servizio newsScoop che potete trovare sulla Home Page del nostro sito. 

Qui ci occupiamo del Rapporto “The chemical attacks on east Ghouta to justify military right to protect interventi in Syria” realizzato da ISTEAMS International Support Team for Mussalaha in Syria e liberamente scaricabile – in lingua inglese, 42 MB – all’indirizzo di ISTEAD o al nostro indirizzo mirror. Un rapporto molto accurato e sopratutto – essendo stato realizzato da cittadini siriani, che operano in Siria, e facenti parte della ReteMussalaha – assolutamente affidabile.
 

Qui di seguito alcuni punti salienti del Rapporto, che, a giorni, sarà integralmente tradotto in lingua italiana e postato su Sibialiria. 


La Redazione di Sibialiria
 

Il Rapporto parte dall’analisi di alcuni video (opportunamente rielaborati per evidenziare alcuni dettagli) pubblicati sul web che, essendo stati ripresi da numerosi media mainstream hanno ricevuto, per l’opinione pubblica, il crisma dell’”ufficialità”. A rendere particolarmente drammatica questa analisi è stata la contemporanea esigenza di identificare, tra i corpi mostrati in alcuni video, bambini che erano stati rapiti dai “ribelli”- a scopo di estorsione o di vendetta – in alcune aree della Siria. Questa indagine ha dato, purtroppo esito positivo.Giustamente, il Rapporto evidenzia come i video, oltre a non dare (né nelle immagini né nelle dichiarazioni di sedicenti “testimoni oculari”) elementi che possano permettere l’esatta identificazione dei luoghi dell’”accaduto”, sono in stridente contrasto con quello che ci si aspetterebbe di vedere in scene così drammatiche, quali genitori o familiari a fianco dei bambini colpiti (o dei corpi di questi). Per di più, in molte scene, i corpi dei bambini sono maneggiati e quasi sventolati davanti alla videocamera, da maschi adulti (verosimilmente “ribelli”) che si direbbe non mostrino nessuna commozione per l’orrore che, – come si cercherà di dimostrare – verosimilmente, essi stessi hanno provocato. Una particolarità di molti video analizzati sono le incongruenze (sia cronologiche sia topografiche) tra quanto dichiarato nei video da sedicenti “testimoni oculari” e la “ricostruzione ufficiale” dell’attacco con i gas diffusa dai "ribelli" e pubblicata sui media mainstream. Ma le incongruenze dei presunti “testimoni” del “bombardamento con i gas” raggiungono l’apice – pagg. 12 e 13 del Rapporto – quando questi si presentano come “personale medico impegnato nei soccorsi” e che sarebbe stato in grado di somministrare ben 25.000 dosi di Atropina e di 7000 di Idrocortisone nel ristretto lasso di tempo necessario al gas Sarin per agire. E le incongruenze scivolano nell’assurdo quando viene affermato che molte delle vittime sono state soccorse nelle cantine delle loro abitazioni nelle quali si erano rifugiate o quando si afferma di corpi di bambini morti portati, non si sa perché, in non meglio precisate “strutture ospedaliere” da genitori che poi hanno pensato bene di andarsene lasciandoli lì. Con numerosi fotogrammi, tratti da video, (e in alcuni casi rischiarati o contrastati per evidenziare dettagli) il Rapporto evidenzia la ripresa di persone (in alcuni casi apparentemente in salute, in altri moribonde, in altre morte) che dovrebbero riferirsi a luoghi diversi e lontani tra loro. È il caso di una donna (pag. 14 del Rapporto), presunti “genitori” e bambini (pagg. 15-16-17). A pag. 18 le inverosimili “testimonianze” di due ragazzi ripresi in una presunta struttura sanitaria che asseriscono di avere, nelle loro abitazioni, odorato il Sarin e, prima di perdere i sensi, aver visto morire i loro genitori accanto a loro. Ovviamente, non sanno come abbiano fatto a raggiungere la struttura sanitaria. La pag, 19 evidenzia i video che dovrebbero mostrare, nelle “strutture sanitarie”, i “colpiti” da gas e i “soccorsi” ad essi prestati. Le incongruenze sono innumerevoli: decine di persone che mostrano di essere indaffarate davanti ad un bambino già morto mentre decine di persone, lì a fianco, presumibilmente “agonizzano” senza alcuna assistenza; “morti” che muovono le braccia… e via dicendo. A pag. 20 la foto (ha fatto il giro del Mondo) che raffigura i morti da gas in Siria. A fianco l’identica foto, scattata due anni prima durante la rivolta egiziana. Le pagg. 20,21,22, 23 del Rapporto sono dedicate ai video raffiguranti un bambino “agonizzante” che hanno fatto il giro del mondo e che hanno meritato di essere inseriti tra quelli mostrati da Obama ai parlamentari recalcitranti ad approvare un attacco militare alla Siria. L’imbroglio di questi video viene evidenziato nel Rapporto segnalando le diverse date e i diversi luoghi dove questo bambino è stato ripreso “agonizzare”. Da pag. 24 a pag. 35 l’analisi di una serie di sequenze video che evidenziano un’altra manipolazione effettuata sui corpi (verosimilmente morti) di alcuni bambini che vengono trasportati in differenti “set cinematografici”. Giustamente il Rapporto si domanda da dove vengano questi bambini e perché non stanno con loro i genitori. Alcuni tra questi corpi ripresi nei video sono già stati identificati come quelli di bambini rapiti dai “ribelli”. Per altri la ricerca è ancora in corso. 
La Redazione di Sibialiria




http://noliesradio.org/archives/67166




Potete trovare il rapporto ISTEAM anche qui:
https://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/09/16/study-on-the-chemical-weapons-pdf/
Syria study on the chemical weapons (PDF) ( clicca il link interno e appare immediatamente il rapporto )

o  qui:
The Chemical Attacks in East Ghouta Used to Justify a Military Intervention in Syria
http://www.globalresearch.ca/the-chemical-attacks-in-east-ghouta-used-to-justify-a-military-intervention-in-syria/5349928

oppure qui:
http://syria360.wordpress.com/2013/09/15/mother-agnes-de-la-croix-report-on-the-fabrication-of-images-from-the-ghouta-cw-attack/MOTHER AGNES DE LA CROIX: REPORT ON THE FABRICATION OF IMAGES FROM THE GHOUTA CW ATTACK 








Cos'è Mussalaha? 

 "...Un percorso di Riconciliazione – in arabo Mussalaha – che parte dalla gente; basato sia sul ripudio della guerra interna che di quella proveniente dall'estero. Mussalaha è una necessità di mediazione, nata spontaneamente nelle Comunità locali col supporto di religiosi, sia cristiani che musulmani, e rispettosa di tutte le etnie presenti in Siria...."

 ( tratto da http://www.sibialiria.org/ )




Chi è madre Mariam Agnes de la Croix ?
 http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=857 
Siria No ad un’altra Libia – Appello di Madre Agnès-Mariam de la Croix ( video )

Chi è Marinella Correggia ?
http://www.youtube.com/watch?v=y6XN9VOv-Gc 
Protesta a Roma contro Kerry, Khatib e Terzi per i loro aiuti ai terroristi in Siria  ( video )

Chi è Mairead Maguire ?
http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1498
Videomessaggio di Mairead Maguire, Premio Nobel per la Pace, al Popolo italiano ( video )


 ANALISI DEL RAPPORTO ONU SULLE ARMI CHIMICHE DEL 16/09/2013



http://tenacarlos.wordpress.com/



"...I cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu sono i principali venditori di armi...."Oscar Arias Sànchez, Premio Nobel per la pace e due volte presidente della Repubblica di Costa Rica
Concordia e guerra: da quale parte oscilla il pendolo? 17 settembre 2013
(http://www.agensir.it/sir/documenti/2013/09/00270073_concordia_e_guerra_da_quale_parte_oscilla.html )



"Il rapporto dell’Onu sull’uso delle armi chimiche nell’attacco del 21 agosto nei sobborghi di Damasco è “politicizzato” e “di parte”. A dirlo è il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkovche si trova in Siria dove ha incontrato il presidente siriano Bashar al-Assad e il ministro degli Esteri Walid Muallem“Siamo rimasti insoddisfatti da questa relazione, pensiamo che sia distorta, unilaterale, la base delle informazioni su cui è costruita non è sufficiente, e in ogni caso ci sarebbe bisogno di conoscere e sapere di più su quello che è successo” nell’incidente del 21 agosto, ha detto il vice ministro russo. .."

  Siria, Mosca: “Rapporto Onu è fazioso”. Ispettori annunciano ritorno a Damascohttp://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/18/siria-mosca-rapporto-onu-e-fazioso-ispettori-annunciano-ritorno-a-damasco/715401/ )


Siria: rapporto armi chimiche, utile solo a essere manipolato
http://www.ilbecco.it/internazionale-2/medio-oriente/item/712-siria-rapporto-armi-chimiche,-utile-solo-a-essere-manipolato.html

Scritto da                                                                                                                                                                                         Giovedì, 19 Settembre 2013 00:00                     

Una doppia manipolazione sembra caratterizzare il rapporto degli ispettori dell’Onu sull’uso di armi chimiche in Siria il 21 agosto. Intanto i paesi e i media interessati hanno subito dichiarato che la pistola fuma: il rapporto proverebbe che Assad ha davvero passato la linea rossa di Obama oltre alla quale bombe e stridor di denti: insomma come ha detto l’ambasciatrice Usa e come ripetono i francesi, il gas è stato trasportato da un missile certamente sparato dall’esercito ufficiale per via della tipologia, dei caratteri in cirillico e della traiettoria. 

NienteIn realtà gli ispettori, dopo una velocissima visita alle aree colpite dall’attacco “al gas sarin”, hanno semplicemente concluso – con deboli argomenti basati - che sì, il gas sarin è stato usato in quantità nelle aree di Est e West Goutha, vicino a Damasco. Perché lo hanno trovato sui resti dei missili e nel sangue e nelle urine di alcuni sopravvissuti.Niente sui colpevoli né sulle dinamiche. I reperti potrebbero essere stati manipolati, i pezzi di missili ritrovati (guarda caso con la scritta in cirillico) potrebbero essere stati portati lì dall’opposizione che controlla l’area, le traiettorie sono solo state ipotizzate, e solo per due dei siti ispezionati (quanto dice uno degli ispettori, Barbeschi, alla Stampa contraddice il rapporto stesso). E rimangono in piedi tutti i dubbi sui video diffusi il 21 agosto, le cui contraddizioni fanno pensare a una false flag a beneficio dell’opposizione armata (una delle spiegazioni è che a Goutha un ridotto numero di persone è rimasto ucciso da gas, non sarin, sprigionatosi da un tunnel nel quale i “ribelli” costruivano i loro artigianali ordigni chimici).I Virgilio degli ispettoriVa ricordato anche che l’attacco chimico tuttora oscuro del 21 agosto ha completamente dirottato, anche in senso geografico, il lavoro degli ispettori appena arrivati nel paese per indagare su una denuncia del governo siriano, circa l’uso di sarin da parte di terroristi  a Khan el Assal (Aleppo), uccise decine di persone, soldati e civili. Grazie al 21 agosto, gli ispettori a Khan el Assal non sono andati e tutto passerà nel dimenticatoio. Cui prodest?La seconda manipolazione è a monte: riguarda le fonti e i referenti degli ispettori in quell’area controllata dall’opposizione armata. I Virgilio degli ispettori sono stati gli oppositori armati che controllano l’area( “un leader delle forze di opposizione locali - che è stato ritenuto preminente nella zona da visitare - è stato identificato e ha chiesto di prendere la 'custodia' della missione”). Quindi questi hanno fornito le indicazioni dei siti da visitare per il ritrovamento dei resti dei missili contaminati dal sarin; e hanno indicato i pazienti (sopravvissuti) e i testimoni (medici e infermieri). La quantità di lavoro svolta in poche ore (due a Moadamya - ovest Goutha - e 5 e mezza a Ain Tarma e Zamalka - est Goutha) sarebbe stata, ammettono, impossibile se non fosse stata definita e organizzata con la gente del luogo.  

Dunque, il rapporto degli ispettori che dovrebbe essere asettico e neutro soffre dello stesso vizio metodologico fondamentale di altri rapporti dell’Onu (e anche di Ong internazionali) sulla Siria, come i trimestrali rapporti della Commissione Coi, stabilita dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra e che influenza moltissimo  quasi tutti i paesi membri del Consiglio stesso.  

Peraltro il rapporto stesso  ammette che i luoghi del presunto attacco e i reperti possono essere stati manipolati (e contaminati?), visto il gran traffico di persone prima e durante la loro visita.I contaminati e alcune stranezzeI “sopravvissuti” esaminati dai medici del team sono stati selezionati da medici del posto, probabilmente di centri medici controllati dall’opposizione. Delle 80 persone segnalate, ne sono state esaminate 36. Il 70% sono uomini intorno ai trent’anni: combattenti? L’ospedale – o centro medico - di Zamalka (anch’esso controllato dall’opposizione) ha fornito campioni di otto casi studiati: tutti uomini giovani.I sintomi tuttora osservabili (a parte quelli “dichiarati”) erano la miosi delle pupille e una certa “confusione”… Significativo anche che fra i sintomi dichiarati dai sopravvissuti non ci fosse quello tipico del sarin, ovvero la perdita di feci e urine.Sulla base dei campioni di sangue e urine, la metà degli esaminati è stata trovata positiva al sarin. Ma solo tre campioni di capelli sono stati esaminati e nessuno è stato trovato positivo al sarin. Quanto ai campioni delle urine: il 100% è stato trovato positivo, ma i campioni erano solo 4. Non sono state trovate tracce di contaminazione nei letti e nelle case o negli abiti. Interviste: sono state  intervistate solo 28 persone, anch’esse indicate dai referenti in loco, e medici e infermiere. I sanitari dichiarano anche di aver trattato con atropina e altro…ma non hanno saputo segnalare in quali dosi…I morti, questi sconosciuti. E insepoltiIl rapporto dice che i sopravvissuti hanno dichiarato di aver avuto vari familiari morti. Nient’altro, non una cifra.Perché gli ispettori non hanno chiesto quanti sono stati i morti e i feriti? Eppure le denunce erano state apocalittiche: parlano di oltre 1.300 morti (la cifra data per buona da Kerry), oppure di 355, e di migliaia di contaminati.  Uno degli ispettori intervistato dalla Stampa ricorda la cifra dei mille morti, e dunque diecimila colpiti; possibile che non abbiano chiesto dove sono finiti?Perché gli ispettori non hanno chiesto di vedere i corpi o almeno sapere dove sono sepolti? Eppure non sono stati mostrati nemmeno i funerali. 
Perché gli ispettori non hanno chiesto, e allegato i nomi dei morti con età e genere? Perché gli ispettori non hanno pensato di condurre le analisi sui morti?Perché gli ispettori non hanno chiesto come mai il 70% degli intervistati e analizzati fossero uomini giovani mentre nei video si mostravano tanti bambini? No.Perché gli ispettori non sono andati a incontrare i 50 soldati feriti ricoverati nell’ospedale di Mezzeh a Damasco? È vero che il rapporto doveva solo indagare sul fatto se il sarin fosse stato usato, ma cercare di rispondere a questi altri aspetti avrebbe illuminato sulle manipolazioni contenute nei video realizzati all’opposizione il 21 agosto stesso e nelle dichiarazioni di medici e altre figure, e avrebbe forse indicato possibili responsabili: chi manipola, probabilmente lo fa per  nascondere qualcosa o per accusare altri.Le contraddizioni irrisolte dei video “prova” e i bambini rapitiRimangono così tutte in piedi le contraddizioni dei video del 21 agosto, realizzati dall’opposizione, diffusi da tutti i media del mondo a poche ore dall’attacco chimico e considerati validi dai paesi cosiddetti “Amici della Siria” per giustificare un attacco militare, benché il colpevole rimanga indefinito. Ecco alcuni fra i tanti dubbi indicati nel lungo rapporto “The chemical attacks on east Ghouta to justify military right to protect interventi in Syria” curato da Isteam, gruppo di appoggio alla Mussalaha in Siria - il rapporto è stato distribuito a Parigi dalla Ong International Institute for Peace, Justice and Human Rights.Come mai non ci sono familiari accanto ai numerosi bambini feriti o morti? Come mai i genitori avrebbero dovuto portare i corpi dei bambini morti in non meglio identificate “strutture ospedaliere” e poi abbandonarli lì? Come mai questi corpi sono sventolati di fronte alle videocamere da maschi adulti che non appaiono per nulla commossi? Come mai i soccorritori non hanno protezione? Se fosse sarin sarebbero già morti. Come mai il “personale impegnato nei soccorsi” sostiene di aver potuto somministrare 25.000 dosi di atropina e 7.000 di idrocortisone nel ristretto lasso di tempo necessario al gas sarin per agire? Come mai si afferma che molte delle vittime sono state soccorse nelle cantine delle abitazioni (l’attacco è avvenuto in piena notte, le persone stavano dormendo nei loro letti, si presume)? Come mai ci sono persone che compaiono in contesti diversi, come figuranti? Come mai nelle “strutture sanitarie”, decine di persone mostrano di essere indaffarate davanti a un bambino già morto mentre decine di persone, lì a fianco, presumibilmente “agonizzano” senza alcuna assistenza? Come mai il bambino agonizzante (il video è stato fra gli undici inseriti da Obama come prova) è ripreso in diversi luoghi e date? Come mai si indicano come “non identificati” i morti (in un quartiere o un’area le persone vengono identificate facilmente). Per non parlare della foto emblematica che raffigurerebbe i morti da gas sarin in Siria ma che si riferisce alla rivolta in Egitto due anni fa. 

C’è invece un elenco di nomi…A questo si aggiunga che secondo l’Isteam sarebbero stati riconosciuti fra i bambini nei video alcuni dei tanti piccoli rapiti settimane fa da gruppi armati nei villaggi alauiti della zona di Lattakia.E i loro nomi sono tutti elencati, con l’età. Insieme ai nomi degli adulti  anziani, donne e uomini uccisi o rapiti appunto a Lattakia.

Immagine liberamente tratta da www.alarabiyaUltima modifica il Mercoledì, 18 Settembre 2013 23:07
Pubblicato in Medio Oriente 


( in spagnolo )

SIRIA 21/8: DONDE SON LOS CUERPOS? DE QUIENES SON? Y MUCHAS OTRAS PREGUNTAS QUE LOS INSPECTORES DE LA ONU NO PUSIERON: UN INFORME MANIPULADO Y INCONSEGUIENTE.
por Marinella Correggia, Proyecto "Verdad contra las guerras"            

El gobierno de Estados Unidos y otros como Francia que necesitan un pretexto para hacer guerra directa a Siria, ya manipularon los escasos resultados del reciente informe de los inspectores Onu sobre el uso de las armas quimicas en Siria. Dicieron que el informe concluye que el gas sarin matò a personas en Goutha cerca de Damascus el 21 agosto, y que a golpear fueron misiles como los que posee el ejercito sirio y procedientes de postaciones del ejercito sirio.Pero el informe de la Onu, 36 paginas, resultado de una rapidisima visita de siete horas y media por los inspectores a tres areas golpeadas, NO dice nada sobre los autores del ataque. Simplemente concluye, y con bases dudosas, que el gas sarin fue utilizado en cantidades en las areas de Goutha Est y Ovest. Traças de gas sarin fueron buscadas sobre los pedazos de misiles y en la sangre y orinas de los “sobrevivientes".Los pedazos de misiles buscados podrian haber sido traido allì y contaminados por los mismos rebeldes que controlan la area. O los misiles podrian haber sido en las manos de los teroristas, que reciben muchas armas por muchos paises. Y sobre las trayectorias tambien,  no hay ninguna certitud.             
Que mas, los mismos inspectores explican que las areas podrias haber sido manipuladas, porqué muchas personas circulaban antes y durante su visita. Y la area està controlada por la oposicion.El informe no responde a ninguna de las contraddiciones de los videos difundidos el 21 de agosto con muchas victimas vivas o muertas y que podrian ser parcialmente fabricados. La hypotesis mas probable es que un reducido numero de personas, no miles o centenas como los oposidores dicieron, fue matado por gas, pero no sarin, subido acidentalmente por un tunnel en el cual los rebeldes fabricaban a sus armas quimicas.              

Aquì diez punctos que hacen pensar a un incidente fabricado por la oposicion armada, a quien le beneficia.              

1)      Acuerdamos que los inspectores eran en Siria llamados por el gobierno sirio, para investigar sobre el uso de armas quimicas por teroristas en Khan el Assal (Aleppo) con decenas de victimas entre soldados y civiles. Pero pasò el incidente de Goutha el 21 agosto y los inspectores NO se fueron a Khan el Assal sino a Ghouta!            
2)      Y quienes fueron los Virgilio, las guyas de los inspectores durante su rapidisima vista a Goutha Est y Ovest? Toda la visita fue completamente en los manos de los que controlan la area: la oposicion armada. El informe de la Onu lo dice: los oposidores eligieron los lugares con los pedazos de misiles, los oposidores eligieron los sobrevivientes que tenian que ser entrevistados. 3)       Los sobrevivientes analizados medicalmente fueron selectados por medicos locales (los mismos que el 21 agosto sin pruebas hablaron al telefono con Msf de miles de muertos). De 80 personas selectadas por los medicos locales, 36 fueron analizadas por los inspectores. Mira! El 70% eran hombres jovenes: insurgentes armados??... Tambien el ospedal de Zamalka (controlado por la oposicion) entregò a la Onu 8 casos medicos que estudiaron…todos sobre hombres jovenes… Porqué los inspectores no pidieron como fue que el 70% de los analizados presentados por la oposicion local eran hombres, mientras que en los vidoes habian tantos ninos?              
4)      Los sintomos de envenenamiento por organofosforicos que aun se observaron fueron la miosis y una cierta “confusion…pero entre las patologias enumeradas no se encuentra una que siempre està conectada al sarin: la imposibilidad de controlar las funciones intestinales. 5)      La mitad de las muestras de la sangre y de las orinas muestran traças de sarin. Pero solo tres muestras de pelo fueron analizadas y no hay pruebas. Y solo 4 muestras de urinas lo fueron. No se buscaron traças de sarin en los cuartos y en los habitos de los que supuestamente murieron. 6)      CUANTOS FUERON LOS MUERTOS? Porqué los inspectores no pidieron cuantos fueron los muertos y los heridos? Kerry hablò de mas de 1300, Doctores sin fronteras probablemente enganados por informadores locales, dicieron 355…               
7)      DONDE ESTAN LOS CUERPOS DE LOS MUERTOS? Porqué ningun pidiò donde estan los cuerpos de estos muertos, tambien para analizarlos? Tampoco se vieron los funerales, los dias siguentes (solo de 8 personas). 8)      Porqué  los inspectores no pidieron quienes son los muertos, u nombres, edad y sexo? Todas estas preguntas eran necesarias, para ver si los videos difundidos por la oposicion el 21 eran manipulados, y si lo eran, seria una evidencia…quien manipula a dados, tiene un intere a hacerlo.              
9)      Asì se quedan todas las contraddiciones de los videos del 21 agosto que fueron la base incluido para la amenaza de un ataque aereo  Siria por el premio Nobel Obama. Un informe de un grupo de apoyo a la reconciliacion en Siria, pone muchas preguntas: porqué los ninos de los videos no tienen mamà y papà cerca de ellos? Porqué las personas que ayudan a los heridos en los videos no tienen proteccion y no mueren de sarin, que es un contaminante fuertisimo? Porqué hay personas “heridas” que se encuentran en lugares diferentes? Porqué los muertos son declarados “desconocidos”?               
10)   Por fin, parece que algunos de lon ninos fueron reconocidos por personas de pueblos cerca de Lattakia, que fueron atacados el 4 de agosto por teroristas los cuales mataron a muchos  y muchas y arrebataron muchisimos ninos. Entonces hay la necesidad de buscar los cuerpos, para hacer el analisis de Dna tambien. 



Siria: il veleno nella coda. Il Rapporto degli ispettori ONU sui gas a Ghouta
http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1995


18 settembre 2013

E che volete di più? Il Rapporto dell’ONU parla chiaro: hanno trovato il Sarin. E pure i missili con caratteri cirillici. E pure la traiettoria dei missili suggerisce il punto di lancio: una postazione di Assad. Quindi, il colpevole (anche se questo Rapporto per “statuto” non poteva indicarlo) è l’infame Assad che, nella “immane strage di Goutha”, ha ucciso centinaia e centinaia di persone. A proposito, dove stanno i loro corpi? Beh, quelli gli Ispettori dell’ONU non li hanno trovati. Anzi, non li hanno nemmeno cercati. Nonostante la, certamente disinteressata, collaborazione dei “ribelli” che li aiutavano nell’indagine sul campo. Una indagine sbalorditiva questa dell’ONU. Che si direbbe volutamente sciatta, ambigua, fatta per prendere tempo. E permettere agli aggressori della Siria (dopo la loro debacle diplomatica) di tenere in caldo l’opinione pubblica, per quando (Rambouilletinsegna) sarà chiesto al governo di Damasco –magari con qualche inaspettata clausola al programma di dismissione delle armi chimiche – di mettere la testa nel capestro. E scatenare la guerra. Ma diamo una scorsa al Rapporto ONU reso pubblico il 16 settembre. Su quali fonti si basa? L’elenco è lungo: “testimoni”, (chi? presentati da chi?), “immagini” (quali? riprese da chi?), “video” (quali?, ripresi da chi?) “audio” (quali?, registrati da chi?) “cartelle cliniche” (compilate da chi?)… Il Rapporto non rivela le fonti; assicurando, comunque, che il tutto è stato depositato in qualche archivio delle Nazioni Unite. Con queste premesse, non potendo analizzare alcuna documentazione acquisita dalla Commissione di indagine, non resta che affidarsi al racconto degli Ispettori ONU. Il 26 agosto, la missione ha visitato Moadamiyah di West Ghouta per due ore. Il 28-29 agosto la missione ha visitato Zamalka e Ein Tarma di East Ghouta per un tempo totale di cinque ore e mezzo. Nonostante i limiti di tempo imposti, e ripetute minacce di danni, tra cui un attacco al convoglio da un cecchino non identificato il 26 agosto, la missione è stata comunque in grado di raccogliere una notevole quantità di informazioni e di raccogliere la quantità necessaria di campioni.” (Paragrafo 18, pag. 3). “Notevole quantità di informazioni” raccolte in sette ore e mezza. Anche con le interviste ai nove infermieri, sette medici curanti, e 28 testimoni oculari (pag. 16)? Speriamo di no, perché se così fosse, ci sarebbe da dubitare del valore di queste interviste. Tra l’altro, oltre all’attendibilità delle testimonianze raccolte, la stessa accuratezza delle indagini in generale (caratterizzate da una solerzia che è possibile osservare quiqui e qui) meriterebbe una valutazione. Il punto 6 (pag. 2) del Rapporto riferisce che “la missione ha visitato Moadamiyah il 26 agosto 2013 e Ein Tarma e Zamalka il 28-29 agosto. Durante le sue visite in loco , la Missione delle Nazioni Unite ha condotto le seguenti attività: interviste con i sopravvissuti e altri testimoni; documentazione delle munizioni e dei loro sub – componenti; prelievo di campioni ambientali per analisi successive ; valutazione dei sintomi di sopravvissuti ; raccolta dei capelli , urina e sangue campioni per successive analisi.” Ma di quante persone era composta la squadra degli Ispettori ONU per potere svolgere tutte queste funzioni in sette ore e mezza? Il Rapporto non lo dice ma crediamo non dovessero essere poi tante, considerato che entravano tutte in sei autovetture partite da Damasco. Altrettanto importante, poi, è un’altra domanda: chi aveva organizzato le verifiche sul terreno degli Ispettori? Chi diceva ad essi dove andare a cercare, dove guardare, quali campioni raccogliere, quali testimoni sentire? Il Rapporto (Appendice 3, pag. 10) lo spiega: “Un leader delle forze di opposizione locali – che è stato ritenuto preminente nella zona da visitare – è stato identificato e ha chiesto di prendere la 'custodia' della missione. Punto di contatto all'interno dell'opposizione, è stato utilizzato per garantire la sicurezza e il movimento della missione, per facilitare l'accesso ai casi/testimoni più critici da intervistare (…) dando così modo alla missione di concentrarsi sulle sue attività principali.” Un ottimo punto di partenza per garantire l’affidabilità dell’inchiesta! Ma occupiamoci del Sarin, che alcuni laboratori – assicura ìl Rapporto – hanno rintracciato sia nel sangue e nelle urine di alcuni sopravissuti e sia in campioni di terreno e oggetti vari nell’area di Ghouta. Intanto una premessa. Il Sarin uccide con dosi infinitesimali (DL 50 i.p. per la cavia di 0,4 mg/Kg): una microgocciolina sulla pelle e via. Questo significa che nei sopravvissuti devono essere rintracciate dosi ancora più piccole. I pochi studi non coperti da segreto militare attestano che la valutazione del basso livello d'attività delle pseudocolinesterasi circolanti eritrocitarie (nei globuli rossi) può fornire una qualche indicazione sulla presenza di Sarin solo a condizione che questa analisi venga fatta tempestivamente. Ovviamente non sappiamo se i laboratori utilizzati dall’ONU abbiano usato una qualche tecnica diagnostica solo da essi conosciuta; ma ci domandiamo perché mai, invece di ineffabili analisi su campioni di urine e sangue, prelevati dopo almeno una settimana dalla presunta esposizione, l’indagine non sia stata effettuata sui corpi (ed eventualmente, anche sui vestiti) delle persone uccise da Sarin, nei quali – essendo assente lo smaltimento metabolico – le tracce di Sarin avrebbero potuto essere evidenti.Una domanda senza risposta, in quanto i protocolli di analisi (Appendice 2, pag. 8 del Rapporto) sono segreti e restano pure secretati in qualche cassaforte dell’ONU i dati delle analisi. In mancanza di questi, non resta che affidarsi alla buona fede dei membri della Commissione dell’ONU e dei suoi collaboratori. Stessa rassegnazione per quanto riguarda il Sarin che sarebbe stato rintracciato su campioni di terra indicati agli Ispettori dell’ONU dai, certamente obbiettivi e scrupolosi, capi di ribelli che li accompagnavano. Ancora più sospetta è la pretesa degli Ispettori di identificare il Sarin dai sintomi dei sopravvissuti; sintomi, si badi bene, che il Rapporto non specifica se fossero ancora presenti al momento dell’anamnesi o se fossero solo rievocati dai sopravvissuti. Ma quali sintomi? Il Rapporto delle Nazioni Unite elenca (a pag. 13) i sintomi che si manifestano nei sopravvissuti da attacchi da Sarin: difficoltà respiratorie, visione sfocata, irritazioni negli occhi, miosi, perdita di conoscenza, convulsioni, vomito. Tutti tranne uno, riportato in qualsiasi manuale di Difesa civile o pubblicazione scientifica: la perdita di controllo dell’intestino e della vescica e, quindi, fuoriuscita incontrollata di feci e di urina. Senza questo ultimo sintomo, (dettato dalla inibizione dell'enzima colinesterasi, che idrolizza il neurotrasmettitore acetilcolina) e assolutamente assente nei 36 sopravissuti esaminati dagli Ispettori dell’ONU il quadro clinico può essere fatto risalire a qualsiasi gas. Non a caso, questo sintomo risulta assente nei pur numerosissimi video prodotti dai “ribelli” che pretenderebbero di documentare vittime di gas Sarin. E pure un altro sintomo – tipico del Sarin – risultava assente in questi video: la miosi e cioè il restringimento della pupilla. Fino a qualche giorno fa, quando un video diffuso dalla CNN mostrò – finalmente! – al mondo la famosa miosi. Sarin? No, inoculazione di un collirio a base di Pilocarpina, (comunemente utilizzato per il controllo del glaucoma). Fosse stato Sarin, l’occhio e la palpebra, con lo scompaginamento del sistema nervoso indotto dal gas, non avrebbero potuto avere quei movimenti registrati nel video. Movimenti che, ovviamente, non si possono cogliere nella foto che troneggia a pag. 14 del Rapporto. E l’eventuale video di questa “prova” resta secretato in qualche cassaforte dell’ONU. Non ci resta, perciò, da chiederci come mai questo “classico” sintomo dell’esposizione a gas organofosforici, quale il Sarin, sia presente (pag. 13 del Rapporto) soltanto nel 14 per cento dei “sopravvissuti” analizzati dagli Ispettori dell’ONU. Poi c’è la faccenda dei missili. Missili. Non già proiettili di artiglieria caricati di gas come quelli usati dai “ribelli” e da essi propagandato in questo video. Missili. Che devono, necessariamente essere lanciati o da apposite postazioni lanciamissili (che, pare, i “ribelli”, non abbiano ancora) o da aerei. Missili con incise lettere in alfabeto cirillico (diligentemente fotografate a pag. 19 del Rapporto). Missili di Assad, quindi. Missili, come abbiamo visto, fatti ritrovare agli Ispettori dell’ONU dai “ribelli”. La faccenda dei missili, quindi, potrebbe chiudersi qui. Se non fosse per la curiosità di scoprire cosa ci abbiano ricamato sopra gli Ispettori dell’ONU. Cinque pagine (da 18 a 23) nelle quali, utilizzando reperti e presunte tracce di crateri di impatto, si pretende di dimostrare l'azimut e la traiettoria di alcuni missili. Cinque pagine che si direbbero messe lì a rimpolpare una relazione desolatamente carente se non fosse per annotazioni (pag. 22) davvero gustose: “Durante il tempo trascorso in questi luoghi, alcuni individui sono arrivati portandoci altre munizioni”. La Relazione, saggiamente, fa notare. nella frase successiva, che questo potrebbe essere un eventuale tentativo di inquinare le prove. Peccato che non si sia chiesta anche come facessero i volenterosi collaboratori a maneggiare missili già carichi di Sarin continuando a restare vivi. E, visto che c’erano, gli Ispettori potevano pure domandare ai ribelli, che li hanno immortalati nei loro video diffusi in Rete, come facevano a restare vivi i “soccorritori” che trasportavano a braccia le “vittime da Sarin”. Un’altra perla quando la Relazione (punto 22, pg. 4) pretende di attestare la volontà di compiere una colossale strage con missili e gas sfruttando la particolare ora dell’attacco. “La mattina del 21 agosto mostra un calo di temperatura tra le 02,00 e le 05, 00 del mattino; questo significa che l'aria non si muove dal basso verso l'alto , ma piuttosto il contrario. In caso di attacco chimico tali condizioni meteorologiche massimizzano il potenziale impatto del gas che, essendo più pesante dell’aria, può rimanere vicino al suolo e penetrare in livelli più bassi di edifici e costruzioni dove molte persone erano alla ricerca di un riparo.” D’accordo, per il calo di temperatura che, comunque, si manifesta in tutti i giorni dell’anno. Di meno, sull’efficacia di un attacco con i gas di notte, quando le persone sono in parte protette dalle mura domestiche. Per niente, sulla scelta di uccidere persone che si andrebbero a rifugiare ai piani bassi e in cantina, anche perché non si vede proprio – con un gas inodore e immediatamente paralizzante quale il Sarin – come avrebbero potuto allarmarsi e avere il tempo di rifugiarsi ai piani bassi e in cantina, Ma, visto che si insiste tanto sulle questioni atmosferiche, forse sarebbe stato il caso citare, nella Relazione, anche i venti che spiravano, da giorni, nella zona di Goutha e che, oltre a ridurre l’efficacia del gas, lo avrebbero indirizzato nel centro di Damasco. Roccaforte dell’infame Assad. Concludiamo rispondendo ad una argomentazione che sta serpeggiando sui media mainstream, per venire incontro ai tanti che già si stanno lamentando per la vacuità dei contenuti del Rapporto dell’ONU. E cioè, che questa l’indagine sarebbe stata caratterizzata da superficialità e approssimazione per colpa del regine di Assad che, fino alla fine, avrebbe ostacolato l’ingresso degli Ispettori dell’ONU nell’area di Ghouta per permettere ai suoi sgherri di far sparire le prove. Non è così. Ispettori dell’ONU stavano già in Siria, invitati dal governo di Assad, per investigare su tutta una serie di attacchi chimici effettuati, con ogni evidenza, dai “ribelli”. E quando la notizia della “immane strage di Ghouta”, certificata da un davvero incauto comunicato di Médecins sans frontières (“355 morti, 3600 ricoverati”) ha fatto il giro del mondo, il governo di Damasco non ha esitato un secondo a chiedere agli ispettori dell’ONU di andare a Ghouta. A Ghouta, dove, con ogni evidenza, un ridotto numero di persone è rimasto ucciso, non già da un attacco con missili al Sarin, ma da gas sprigionatosi da un tunnel nel quale i “ribelli” costruivano i loro artigianali ordigni chimici. E questa verità è attestata – non già da autorevoli Rapporti ufficiali che rimandano a “documentazioni” destinate a restare segrete – ma dalle già decine e decine di interviste a viso aperto, video, foto, analisi e articoli che chiunque può leggere sul web (ad esempio, sul nostro sito). Se, invece, qualcuno, vuole continuare a schiumare di rabbia contro la “diplomazia” e il Consiglio di Sicurezza dell’ONU” che impediscono di dare la giusta lezione a quella canaglia di Assad (anzi “Gas-add”, come già suggeriscono innumerevoli pagine Facebook) non ha che da credere al Rapporto dell’ONU e pregustarsi la prossima guerra.La Redazione di Sibialiria . 
(testo di Francesco Santoianni, in collaborazione con Marco Palombo)


---------- Forwarded message ---------- 
From: Tamer Sarkis Fernández   
Date: 2013/9/17 
Subject: TAMER: JUEVES 19, A LAS 7 HORAS, CALLE FLUVIÀ, Nº 210, BAJOS, METROS BAC DE RODA O VERNEDA     


Saludos a todos los paisanos: les recuerdo que pasado mañana celebramos reunión inaugural de un proyecto constitutivo de comités de solidaridad internacionalista con Siria en Barcelona. Los organizadores han decidido dar todo el protagonismo e iniciativa al Pueblo sirio barcelonino, pero para ello se precisa la asistencia de todos.        


       JUEVES DÍA 19 
       A LAS SIETE DE LA TARDE 
       EN EL CARRER FLUVIÀ, NÚMERO 210, BAJOS, INTERIOR 
       METROS BAC DE RODA O VERNEDA. 
        
       Les adjunto el cartel de convocatoria que están pegando en las paredes de la ciudad los compañeros del PCPC. Un grato abrazo.   


President Bashar Al-Assad full interview with Fox News channel. 
http://www.youtube.com/watch?v=-bajWYPvBiE ( in inglese, 18 settembre 2013 )

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