...La stagione del nostro
scontento ci offre una moltitudine di castrazioni chimiche, altro che
Salvini. Facebook e l’intera confraternita di Silicon Valley, ci fanno parlare soltanto se diciamo cose in linea; leggi che
ostracizzano e puniscono quanti dai più munifici e disinvolti
produttori di fake news della storia del giornalismo vengono accusati
di fake news; storici bastonati, segati, incarcerati perché fanno il
loro mestiere di perenne rivisitazione della Storia; scienziati di
minoranza coperti d’onta dagli scienziati di maggioranza e, ora,
l’arma fine-libertà-d’espressione, la querela tappa bocca!
Siamo
ben oltre Orwell. Segui i soldi e troverai il mafioso, sosteneva
Falcone. Qui, portagli via i soldi (che perlopiù non ha), o minaccia
di portarglieli via, e beccherai il giornalista che rompe. Sono stati
bravi a indicare la pecora nera Travaglio: un’élite di firme
illustri che gira in tondo nella giostra rutilante dei talk show,
tanti Napoleone di David a cavallo, tanti Settimi Cavalleggeri
contro le nere montagne del regno di Mordor dove si nasconde chi osa
un tantino soppesarle, le parole sovranismo, populismo,
antieuropeismo, prima di spararle alzo zero al primo che marca visita
in caserma.
Cavalcano in formazione
verso il comune nemico, ma anche molto distinti per modi e bardature.
Se uno si dice “quotidiano comunista”, l’altro è fiero di
essere il giornale della democrazia liberale e l’altro ancora se la
tira da organo del regno di dio. Poi tutti quanti, quando pregano, si
voltano verso Washington e mostrano le terga a Putin e Assad. Che ne
sarebbe, sennò, del pluralismo connaturato a una libera stampa? Così
ci si distingue radicalmente tra chi il governo gialloverde lo vuole
morto, solo ferito a morte, o appena con i ceppi ai piedi e la testa
nella gogna.
La topografia del nostro giornalismo si completa più in
là, nell’ombra, dove vagano gli spettri di coloro a cui è
concesso di godersi gratis l’aria di redazione grazie a qualche
anno di stage, o che riescono a farsi chiamare collega, col tu di
categoria, per via di quei cinque euro a pezzo lungo, due a
trafiletto. A volte perfino orgogliosamente al cellulare con il
capocronista, seppure avventizi a vita e solo finché subiscono e
fanno. E la FNSI che fa? Scende in piazza per Regeni e Medici Senza
Frontiere.
Fulvio Grimaldi - www.fulviogrimaldicontroblog.
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