Guerra
Stellare. Comitati
in rivolta dopo che la ministra Trenta deposita una memoria che
smonta il lavoro durato anni di ambientalisti e grillini
Il
Muos c’è, esiste. A Niscemi lo sanno tutti. Un dato
incontrovertibile. Sull’operatività del sistema radar invece tante
ombre. Certo è che il satellite è stato collegato alle antenne per
smistare le comunicazioni militari a forze navali, aeree e terrestri
in movimento in qualsiasi parte del mondo.
UN
SISTEMA ad alta frequenza che permette di tenere in collegamento
i centri di comando e controllo delle forze armate Usa, i centri
logistici e gli oltre 18mila terminali militari radio esistenti, i
gruppi operativi in combattimento, i missili Cruise e i Global Hawk
(Uav-velivoli senza pilota). Anzi, si parla addirittura di un
ampliamento della base. Il resto top secret. Segreto di Stato.
Questione militare.
Gli
Usa non transigono. Il problema però è politico. Il governo Conte è
favorevole o no alla centrale di antenne costruita a Niscemi, in
provincia di Caltanissetta?
Dubbi
legittimi. Soprattutto tra i 5stelle, quelli che si sono intestati la
lotta civile contro il Muos.
Chi
si è mobilitato negli ultimi cinque anni mentre al governo c’era
il Pd è rimasto choccato dalla mossa di Elisabetta Trenta: la
ministra della Difesa, per il tramite dell’Avvocatura dello Stato,
ha depositato la memoria difensiva di opposizione al ricorso di
revocazione presentato da Legambiente alla sentenza di secondo grado
del Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) che aveva in sostanza
dato l’ok al Muos.
Saranno
sempre i giudici amministrativi del Cga a doversi pronunciare il 14
novembre sui rilievi mossi dagli ambientalisti e dal comune di
Niscemi.
Il
comitato «No Muos» e le tante associazioni che si battono per
fermare il sistema americano ci credono. I margini però sarebbero
davvero stretti. Intanto tra i grillini che si sono schierati, senza
infingimenti, contro il Muos c’è fibrillazione. Una battaglia
condotta a viso scoperto, quando al governo c’erano Renzi e poi
Gentiloni. In piazza, ma non solo.
IL
M5S C’HA MESSO LA FACCIA anche nelle sedi istituzionali.
Sempre. Raccogliendo attorno a sé migliaia di persone, tra cui le
donne che hanno creato un comitato. Giampiero Trizzino è stato tra i
protagonisti. Avvocato e deputato regionale da due legislature,
Trizzino è stato il deus ex machina nella fronda anti-Muos del
movimento. Un impegno costante, durato cinque anni. Prima a capo
della commissione Ambiente dell’Assemblea siciliana, poi da
esponente del cartello che raggruppa ambientalisti, comitati
spontanei di cittadini, comuni dell’hinterland, no-global. In un
corposo dossier i 5stelle hanno raccolto documenti, suffragati da
pareri scientifici, che dimostrano come il sistema di antenne sia
potenzialmente dannoso per la salute dei cittadini e per l’ambiente.
Non solo.
IL
MEGA-RADAR sorge nella riserva della Sughereta, un’area a
vincolo Sic nella quale, secondo gli oppositori, non sarebbe stato
possibile realizzarlo per paletti paesaggistici che sarebbero stati
violati. «In questi giorni il governo è al lavoro sul dossier», ha
detto il ministro Trenta. Una posizione che ha irrigidito i 5stelle
in Sicilia. Il dossier i grillini lo hanno già stilato. Anzi.
Proprio Trizzino ne diede contezza durante la convention a Palermo di
«Italia a 5stelle». E dunque? Perché il ministro parla di nuovo
dossier? Ci sono forse pressioni ad alti livelli nei confronti del
governo Conte?
Dubbi
alimentati proprio dalla memoria depositata da Trenta. Che in
sostanza smonta il lavoro fatto da comitati, ambientalisti e 5stelle
siciliani. Claudio Fava, presidente dell’Antimafia siciliana,
chiede un intervento del Parlamento e del governo siciliani. «Mentre
a parole si afferma di voler intervenire per avviare la dismissione
della base di Niscemi, gli atti amministrativi vanno nella direzione
opposta», attacca Fava. Nel mirino «la richiesta formulata dal
ministero della Difesa, per conto del comando della US Navy, per
nuovi lavori di manutenzione straordinaria all’interno della base».
«Richiesta – incalza – formulata al comune di Niscemi e alla
Regione siciliana e di cui poco si è saputo e ancor meno parlato».
«Al
presidente Musumeci, che in più occasioni aveva dichiarato la
contrarietà all’opera, e al Movimento 5 Stelle, che ora ha la
responsabilità del governo del Paese – continua Fava – chiediamo
di decidere una volta per tutte da che parte stare. Per questo
abbiamo depositato una mozione, che chiediamo venga rapidamente
discussa, affinché l’Assemblea siciliana si esprima contro le
autorizzazioni a nuovi lavori nella base e chieda ai governi
regionale e nazionale, ciascuno per le proprie responsabilità, di
smantellare il Muos». Per Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, «il
sostegno del governo nazionale, con atti formali del ministero della
Difesa, alla realizzazione del Muos è un fatto grave».
PERCHÉ
«RAPPRESENTA un attacco al diritto dei cittadini e degli enti
locali ad essere attori nei processi decisionali che li riguardano e
una negazione della vocazione pacifica della Sicilia, la cui
posizione strategica deve essere spunto per promuovere azioni di pace
e dialogo e non per nuove strutture e interventi militari».
Sferzante Gaetano Di Rocco, tra i fondatori del meetup a Niscemi,
appena fuoriuscito dal M5s: «Siamo molto delusi dalla linea che il
movimento sta tenendo sul Muos da quando è al governo». Lapidario
Fabio D’Alessandro, portavoce dei comitati. «Sono in tanti i
delusi fra gli esponenti locali dei 5stelle che hanno gli stivali nel
fango mentre i loro colleghi al governo non fanno nulla». E
aggiunge: «Chi non è andato via, come il comitato delle mamme
legato a Trizzino, spera in una novità che non arriva».
IL
TIMORE è che il M5s, ormai al governo, si comporti come i
predecessori. La prossima settimana è in programma un vertice tra il
ministro Trenta e i 5stelle «No muos» capeggiati da Trizzino. In
ballo ci sono interessi geostrategici Nato sul versante africano e in
quello mediorientale. Basti pensare che a Sigonella ci sono gli
hangar con i droni che vengono teleguidati verso gli obiettivi Isis
in Medio Oriente e Africa, mentre ad Augusta e a Birgi (Trapani) ci
sono le postazioni navali e dell’aviazione.
Fulvio Grimaldi - www.fulviogrimaldicontroblog.
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