Ho fatto una riflessione semplice.
Amazon sta guadagnando una posizione di monopolio mondiale straordinaria e pericolosa: la sua crescita, accompagnata da una progressiva concentrazione e automazione dei processi di distribuzione, sempre più di frequente viene associata:
- alla chiusura di negozi e librerie, e alla conseguente perdita di posti di lavoro;
- a una riduzione della qualità del lavoro, sempre più misurato, controllato, malpagato, precario, e meno tutelato;
- all’elusione della tassazione nei paesi dove opera, compresa l’Italia.
In questo scenario, chiude il piccolo commercio, si perdono posti di lavoro, si erodono garanzie per quelli che restano, si mette a rischio la posizione dei lavoratori del commercio e della logistica, ma anche quella dei produttori ai quali, in progresso di tempo e crescendo la posizione di monopolio, più facilmente il prezzo di uscita delle merci potrà essere imposto al ribasso. Mentre alcuni si compiacciono dell’efficienza, della comodità e del relativo risparmio – perché è vero che i prodotti inviati attraverso Amazon arrivano presto e spesso sono venduti a un prezzo ribassato – c’è una parte di mondo che diventa più povero, meno tutelato, ricattabile: se a un risparmio di tempo e denaro individuali corrisponde un maggior costo sociale (oltre che personale) in termini di dignità dei lavoratori e posti di lavoro, allora il bilancio è certamente negativo.
E lo è per tutti, anche per chi persegue i soli propri interessi individuali, perché una società più povera, in termini economici, morali, di sicurezza è un costo per tutti.
Per chi voglia approfondire, sulla posizione di monopolio di Amazon e le sue conseguenze, esistono articoli e analisi facilmente reperibili in rete.
Poiché i monopoli – tutti – generano maggiore povertà, favoriscono la concentrazione dei capitali e contribuiscono ad allargare la forbice che separa una minoranza progressivamente più ridotta e più ricca da una maggioranza più allargata e sempre più povera, proponiamo un gesto di resistenza e di schieramento a partire dalla dissociazione da quello che oggi si presenta come il monopolio in più ampia e rapida espansione e commercialmente più aggressivo: Amazon.
Massimo Angelini
L'iniziativa è stata condivisa con Paolo Farinella, Maria Pia Corpaci, Davide Capone, Maurizio Pallante, Cristina Parodi, Dafni Ruscetta, Roberto Li Calzi, Claudio Pozzi, Roberto Brioschi, Federica Romano e spero si possano aggiungere in tanti.
N.B. Chi volesse eventualmente sostenere l’iniziativa, potrà inviare un contributo libero al quotidiano Comune-info, che la ospita sul proprio sito [in https://comune-info.net, cerca “sostieni comune-info”]
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