mercoledì 6 dicembre 2017

Geopolitica - USA e cambiamenti in corso in Nord Africa e Medio Oriente - Curdi, Iran, Siria, Turchia, Yemen, Egitto...


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Sembra che gli USA abbiano smesso di armare l'SDF/YPG. Lo fanno per non irritare troppo la Turchia?
Lo fanno perché Trump e Putin si sono messi d'accordo su qualcosa? Io non lo so, ma per rispondere bisogna tener conto non della persona Trump e del suo apparire, ma delle forze che hanno messo Trump alla Casa Bianca (e non parlo della "rust belt"). Ad ogni modo se anche fosse penso che la cosa sarebbe così segreta che anche a Washington in pochi la sanno.

Infine, lo fanno per davvero? In questo caso la risposta sembra affermativa, visto che il sostegno aereo all'SDF e alle milizie etniche a Est dell'Eufrate è stato preso in carico dall'aviazione russa dopo una serie di incontri con comandanti dell'SDF/YPG e delle milizie locali anti ISIS. E a seguito di questi incontri i Russi hanno dichiarato che tutti sono d'accordo a considerare le regioni ad Est dell'Eufrate ora in mano all'SDF, "parte integranti della Siria": https://www.rt.com/news/411945-syria-kurds-russian-support/

Come mai? Possibile risposta: il progetto di stato indipendente curdo in Iraq è sfumato il giorno dopo il "vittorioso" referendum (quel che è successo in Catalogna sembra una replica in farsa). La Turchia non ne vuole sapere (è noto che l'YPG è diretto, in senso letterale, dal PKK) e, anche se obtorto collo, gli USA ne devono tener conto. Inoltre un Kurdistan siriano, così come uno iracheno, sarebbe circondato da stati e nazionalità ostili e non avrebbe sbocco sul mare. Ancora, e a differenza degli stessi Curdi iracheni che una base regionale ce l'hanno, ad occhio e croce il 70% delle regioni conquistate dall'SDF non sono per nulla curde e le popolazioni locali, anzi, hanno il dente avvelenato con l'YPG/SDF a causa delle violenze e delle pulizie etniche che sta facendo, a partire dagli abitanti di Raqqa che hanno visto la loro città completamente distrutta dagli americani e dall'SDF che poi si sono messi d'accordo con l'ISIS - che a Raqqa ha fatto nefandezze - per farli andare, armi pesanti comprese, nella base illegale americana di al-Tanf al confine con la Giordania. 

L'SDF è totalmente curdo, nonostante la propaganda dica che è composto anche da assiri cristiani, arabi e turcomanni. Ma la famosa "brigata assira" è una unità public relation oriented, composta da 80 uomini. Idem la "brigata turcomanna". A quanto pare persino i famosi - da noi - combattenti occidentali (progressisti, femministi, persino marxisti) non hanno praticamente mai sparato un colpo ma sono stati presi per far scena (addirittura una era una modella canadese, se non ricordo male, che si è fatta pubblicità in questo modo). Tutto questo è stato rivelato dall'ex numero uno della comunicazione dell'YPG.

Ad ogni modo è' tutto da capire come si evolverà la situazione. E' veramente un intrico che non ha molti precedenti. Ricorda un po' quei bei film di Sam Peckinpah come Sierra Charriba o il Mucchio Selvaggio, dove A utilizzando degli infidi B deve andare ad ammazzare C che si rifugia dove c'è D che sta facendo la guerra a E, così che alla fine c'è una sanguinosa baraonda.

A proposito di Donald Trump, pare che voglia mandar via Rex Tillerson dal Dipartimento di Stato per metterci l'attuale capo della CIA, Mike Pompeo. Sarebbe un altro favore ai neo-liberal-cons. In molti la vedono come una mossa anti iraniana (Tillerson insiste che Teheran è "compliant" con gli accordi nucleari - inoltre vuole negoziare con la Corea del Nord). Una mossa che farebbe il paio con il mini golpe di Mohammad bin Salman in Arabia Saudita e le immediatamente seguenti dimissioni del primo ministro libanese Saad Hariri annunciate proprio da Ryiad, cioè da un paese straniero (cosa che non si era mai vista) per denunciare il cosiddetto "asse sciita". Dimissioni poi ritirate in Libano e ri-minacciate. 

Aggiungiamo la recentissima nascita della "Nato musulmana" diretta dai Saud ramo vincente (a scopo antiterrorista - hanno la faccia come il culo!). Aggiungiamo le dichiarazioni isteriche di Israele contro la possibile installazione di basi iraniane in Siria (in realtà l'intervento militare diretto iraniano in Siria è minimo) e sembreremmo avere il quadro della preparazione di un attacco militare contro il Libano e poi l'Iran.

Ma l'Iran può essere attaccato solo dagli USA
Israele sa che non ce la può fare da sola. Mohammad bin Salman le sta prendendo di santa ragione persino nello Yemen, nonostante i suoi massacri di civili e nonostante lo Yemen sia lo stato arabo più povero in assoluto. L'aritmetica ci dice che 0+0=0. Quindi anche la paventata alleanza israelo-saudita non ce la può fare da sola. Inoltre la "Nato musulmana" è solo sunnita. E non ha dentro il Qatar e nemmeno la Turchia che invece è impegnata in continui incontri con Russi e Iraniani ad alto livello. E penso che Mohammad bin Salman non riuscirebbe a portarsi in guerra nemmeno l'Egitto, cioè lo stato arabo più importante - e infatti gli sta scatenando contro l'ISIS nel Sinai.

L'Europa, di una guerra in Libano e in Iran non ne vuole sapere. Macron pur di riportare Hariri in Libano e fargli ritirare le dimissioni si è esposto agli schiaffoni diplomatici a Ryiad (non è stato ricevuto da re Salman). E io non penso che gli USA faranno la guerra all'Iran. Certo, cercano di mettere Teheran sotto pressione, cercano di convincere Mosca a tenere a bada l'Iran. Ma una guerra contro l'Iran non la faranno. Innanzitutto, se scoppiasse la guerra lo Stretto di Hormuz sarebbe chiuso immediatamente (chi conosce come è fatto il suo fondale sa che basterebbe mezzora) mettendo in ginocchio l'approvvigionamento energetico europeo. Ma, ancora più importante, oggi gli USA la guerra all'Iran non se la possono permettere né per ragioni interne né per rapporti di forza globali. 

I neocons sapevano il fatto loro: quando decisero nel 2001 di mettere sottosopra il Medioriente allargato si diedero come scadenza 5 anni, perché sapevano che la finestra delle possibilità geostrategiche, aperta col collasso dell'URSS, si sarebbe chiusa in fretta. E l'intervento russo in Siria ha dimostrato che la finestra infatti si è chiusa. Per chiudersi ci sono voluti più di 5 anni. In Libia nel 2011 la Russia non è potuta intervenire e in Siria non ha potuto farlo fino al 2015. 

Poi è intervenuta, ribaltando la situazione con una modestissima presenza militare (si pensi che in Siria non ha mai avuto contemporaneamente più di 35 aerei da combattimento). E Putin non è persona da mosse avventate, se è intervenuto è perché sapeva che tenendo conto di tutto il quadro complessivo della crisi mondiale, poteva farlo.

Piotr

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Articolo collegato: : https://www.rt.com/usa/411759-us-stop-arming-kurds/

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