I
dominanti sono quattro gatti e campano di rendita, nel senso che
campano alle spalle di tutti gli altri. I dominati sono tutti gli
altri , ormai anche più del 99% reclamato dagli Occupy, oggi
svaporati. Per cui aveva ragione Gramsci a chiamarli popolo e si
aggirano tra i sepolcri coloro che ancora invocano la classe operaia
e il proletariato a guidare la rivoluzione. Irriducibili alla presa
di coscienza che proletario è il mio fruttarolo ridotto al nocciolo
dal proliferare dei supermercati e operai sono la cassiera di
qualsiasi supermercato e l’insegnante di qualsiasi scuola. Compresi
coloro che questi lavori se li sognano, o li fanno da tre giorni a un
mese.
L’operaio Fiat oggi sta alla FCA di Detroit o Pomigliano e,
come l’altofornista dell’Ilva, sta attaccato con i denti alla
catena di montaggio, o alla palata di carbone, che avvelenano lui, i
suoi figli e la sua comunità.
I
dominanti per mantenere questo assetto delle cose devono mentire per
forza. Con le bugie, oggi dette fake news, lo mettono in quel posto
ai dominati. I dominati possono mentire anch’essi, ma costretti, e
perlopiù a se stessi, per cavarsela in qualche modo, o per non dar
fuori di matto.
Nel primo caso è dolo, nel secondo colpa, ma neanche
tanto. La vicenda delle fake news
è tutta qui.
Sarebbe facile smascherare il gigantesco inghippo
planetario, radicato in una storia che inizia 2017 anni fa e che
raggiunge la perfezione con il finanz-militar-securitar-capitalismo
dei nostri giorni.
Non fosse che i dominanti hanno messo in campo una
formula assolutamente geniale: quella delle fake
news a fin di bene con dentro, però, il
batterio dell’eterogenesi dei fini. Fini malvagi.
Fulvio Grimaldi
Tanto per dirne una....
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