Dopo l’elezione di Trump i poteri occulti che giocano su più tavoli, a favore di una apparente democrazia alle frontiere russe, come in Ucraina, ma contro la democrazia in Arabia saudita, contro l’ISIS in Siria ed Iraq, a parole, ma pro ISIS nei fatti, etc. si trovano in grande difficoltà. Da qui i pesanti colpi di coda che addirittura lasciano presagire “una primavera americana”, con conseguente guerra civile negli USA, oppure il ridimensionamento della “politica” annunciata dal neo presidente Trump (attenzione non è stato ancora nominato e di cose ne potrebbero ancora succedere da qui al momento della “nomination” ed anche dopo…).
Questo gioco d’azzardo attuato dal sistema “democratico”, che viene spinto alle estreme conseguenze, ha in realtà il solo scopo d’indebolire la Russia, la vera opponente all’espansione unipolare della grande finanza apolide e sionista e che sarebbe beneficiata della politica trumpista. L’elezione di Trump ha messo un bastoncino tra le ruote del meccanismo globalista ed i “democratici” sia quelli statunitensi che i loro compari europei, si rodono le mani dalla rabbia, perché sanno benissimo che con la Russia è impossibile fare gli stessi scherzi assassini rifilati a Iraq, Jugoslavia, Afghanistan, Libia, etc. La Russia ha dimostrato di essere in grado di respingere ogni tentativo di penetrazione e destabilizzazione, malgrado la grande crisi sistemica nel momento di frantumazione dell’URSS, fortunatamente seguita dall’avvento di Putin che ha bloccato l’infiltrazione sorosiana e iperliberista.
In effetti si può tranquillamente affermare che la Russia è la vera “terza Roma”, l’ultima erede dell’impero che fu prima romano, poi bizantino ed ora è russo. E non solo russo poiché in verità esso si estende a gran parte dell’Eurasia. Solo la Russia e la Cina, assieme, sono due potenze economiche e militari nucleari di grande spessore, un boccone indigeribile anche per i globalisti apolidi abituati a divorare ogni piccola nazione del pianeta (compresi tutti gli stati europei).
La Russia e la Cina fungono oggi da polo aggregante anche per altre grandi realtà nazionali e non solo asiatiche (vedasi i famosi BRICS). Ma è soprattutto nel vecchio continente euroasiatico, che si sta manifestando la volontà di rifiutare l’egemonia di un NWO dominato da USA e grande finanza sionista. Vediamo ad esempio come si sta muovendo l’India, una grande potenza regionale ed anch’essa dotata di armi nucleari. Il sogno di Gandhi e Nehru era quello di stabilire una confluenza euroasiatica, purtroppo vanificato dalla cecità dell’allora governo cinese maoista e dalle ostruzioni di matrice musulmana (Gandhi non voleva la partizione tra India e Pakistan).
Ed in verità finché l’islam consentirà di farsi tirare per la cavezza dal superpotere globalista (nell’illusione di poter conquistare spazi nella partizione mondiale), il sogno eurasiatico e la triplice suddivisione del pianeta, in zone d’influenza distinte ma compartecipi (che fungono da ammortizzatori alle ingerenze egemoniche di un “unicum” NWO) verranno rallentate.
Nella filosofia taoista il tre è considerato il numero alchemico della perfetta armonia operativa: occidente, Eurasia e non allineati.
Paolo D’Arpini
European Consumers Tuscia
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