... a volte abbiamo dato spazio all’importanza di poter parlare la nostra lingua anche se dovessimo recarci all’estero, sia per una breve vacanza che per un trasferimento esistenziale a lungo termine, in modo da scegliere quelle località dove si possa facilmente trovare interlocutori, magari appassionati della nostra lingua e cultura, escludendo ovviamente le comunità (associazioni e club) di italiani all’estero, che le trovate anche nei paesi più esotici e sperduti e dove ci si potrà sentire a casa piuttosto facilmente, essendo le destinazioni prioritarie e più scontate cui rivolgersi fin da subito, per superare l’inevitabile disorientamento e la solitudine.
Oggi vi forniamo una panoramica ampia, citando in particolare l’Australia, dove la nostra lingua risulta la più studiata in assoluto, retaggio delle origini di una cospicua parte di immigrati italiani ormai insediati ed integrati da parecchi decenni nel grande paese australe, essendo l’Australia, una delle mete predilette dagli italiani dall’unità d’Italia in poi, soprattutto nelle grandi emigrazioni di massa del dopo guerra, seppur non eguagliando l’Argentina o l’Uruguay dove circa la metà della popolazione vanta origini italiane.
Ma costituirà una sorpresa per molti di noi scoprire che è anche una lingua molto studiata in paesi a noi molto più vicini, come la Francia e soprattutto la Germania. Peccato che questo “amore” culturale per l’Italia sembri un fenomeno riservato solo alla popolazione e sia molto meno condiviso dalla classe politica dei paesi corrispondenti, ed in proposito credo che le responsabilità della nostra classe politica siano imprescindibili e gravi.
Claudio Martinotti Doria
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La lingua italiana piace sempre a più stranieri e diventa un business
Tutti parlano l’italiano. Sono in costante crescita e hanno raggiunto i 2,3 milioni gli studenti della nostra lingua nel mondo. Di questi, quasi 1 milione si trova nell’Unione europea e più di 500mila nelle Americhe. Solo negli Stati Uniti sono attive ben 400 cattedre di italianistica all’università, mentre in Australia l’italiano è la seconda lingua più studiata. A diffondere i dati è il Ministero degli Affari esteri in occasione degli “Stati generali della lingua italiana nel mondo 2016” tenutisi a Firenze.
Numeri alla mano, nell’ultimo periodo si è assistito a un consistente aumento degli studenti che vogliono imparare o perfezionare la lingua del Bel Paese, tanto da farla diventare la quarta più studiata nel mondo dopo l’inglese, lo spagnolo e il cinese. Si contano, infatti, oltre 400 mila studenti in più rispetto al biennio precedente: si è passati da 1,5 milioni nell’anno scolastico 2012/2013, a 1,76 milioni nel 2013/2014, agli oltre 2 milioni dell’anno 2014/2015.
I dati. Secondo le statistiche, la maggioranza assoluta degli studenti di italiano nel mondo (il 55%) studia la nostra lingua a scuola, mentre 324.386 persone lo fanno contesti diversi da quelli scolastici. Circa 42 mila studenti stranieri hanno seguito corsi di italiano presso enti come la società Dante Alighieri o altre associazioni culturali. In crescita anche l’albo degli italofoni, il registro di tutti coloro che parlano la lingua italiana e si sono distinti in vari ambiti professionali, che ha registrato un incremento del 70% nell’ultimo biennio, raggiungendo quota 1.100 nominativi. Resta ferma invece la voce borse di studio: la direzione generale per la promozione del sistema Paese, nel biennio considerato, ha offerto borse di studio solo a 571 cittadini stranieri, pari a complessive 3.836 mensilità.
Dove. In Europa i Paesi che registrano una maggiore presenza di studenti di italiano sono la Francia e la Germania. Quest’ultima, in particolare, è la prima al mondo per numero assoluto di studenti della nostra lingua. La maggior parte dei corsi di italiano in Germania si tiene soprattutto nelle Università popolari in cui si concentra l’88% degli studenti, grazie a tasse di iscrizione più basse e offerta di corsi e materiale in settori molto diversi. Anche in Francia il numero di studenti di italiano è in crescita costante, nell’anno 2014/15 sono stati oltre 270 mila. Stati Uniti e Australia sono i paesi anglofoni con il maggior numero di studenti di italiano. In Australia, in particolare, dove l’italiano è parte del patrimonio culturale ereditato dalla forte immigrazione di nostri connazionali, sono stati conclusi una serie di accordi per l’inserimento di corsi di italiano nei sistemi scolastici locali. Qui, la nostra resta la seconda lingua più studiata.
Le ragioni. L’incremento di coloro che studiano la nostra lingua è dovuto da un lato a un aumento d’interesse degli stranieri per l’apprendimento dell’italiano, dall’altro all’attività svolta dalla rete diplomatico-consolare e degli istituti italiani di cultura, che ha permesso di censire le scuole private e tutti quei contesti di insegnamento autonomo di solito non ricompresi nelle statistiche ufficiali. Una forte attrazione è sicuramente esercitata anche dal made in Italy in tutte le sue forme: dalla moda al design, dal cibo e al vino, fino al nostro immenso patrimonio artistico, architettonico, musicale e letterario. E lo studio della lingua di Dante è considerato da molti giovani stranieri anche un modo per trovare lavoro nei settori in cui l’Italia è ai primi posti, dal lusso all’enogastronomia.
Opportunità di business. Esperti di comunicazione e imprenditori hanno infatti spiegato come la lingua italiana sia anche un gran business e faccia decisamente vendere di più. Un’occasione per gli stranieri certo, ma anche di lavoro e opportunità occupazionali per gli i nostri connazionali che intendono trasferirsi in un altro Paese e cambiare vita, magari insegnando proprio l’italiano. Per questo motivo il ministero degli Affari esteri ha deciso di migliorare la strategia di promozione dell’italiano con il portale www.linguaitaliana.esteri.it per acquisire informazioni sullo studio dell’italiano nel mondo: scuole, corsi, livelli, certificazioni, eventi. Un modo nuovo per aggiornarsi e, perché no, trovare lavoro.
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