venerdì 2 ottobre 2015

Tra Scilla e Cariddi - Ponte "stretto" e mafia larga



L'ex delfino del berlusca, un certo al-fano, oggi alleato di er-enzie, ha insistito tanto e -forse con l'aiuto di un tal “verdino” anch'esso ex compare del berlusca- è riuscito (in cambio dell'aiutino per l'abolizione del fastidioso senato?) a strappare al “bremier” mai eletto la promessa, malgrado la crisi imperante e i problemi di bilancio, di investire sul ponte “stretto”.

Vediamo un po' di retoscena: 

La procura della repubblica di Palermo accusò il berlusca di connivenza mafiosa. Noi non sappiamo se il certosino è mafioso, né potremmo saperlo non essendo possibile addentrarci nelle cose di "cosa nostra", ma possiamo registrare alcuni azioni del gobierno del b. che tendono, Oggettivamente a favorire la Mafia:

1.    Finanziaria 2002, i finanziamenti alla D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia) sono stati tagliati del 38%.
2.    13-12-02 (Corriere sera) Il ministro della Giustizia Castelli non concede proroghe alle "confessioni" del pentito di mafia Giuffré.
3.    In Sicilia, da sempre, la mafia controlla una parte importante dei flussi elettorali. Alle politiche del 2001 la Casa delle Libertà ha vinto 61 collegi su 61 e perciò è sicuro che la mafia ha fatto votare per il b. Perché?  La mafia moderna vive anche di appalti sulle opere pubbliche.

Er-enzie ora ripropone, tra Scilla e Cariddi, la più grande opera pubblica del dopo guerra: il ponte "stretto" che porterà miliardi di euro nelle casse della mafia.  
(A.A.)


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