martedì 6 ottobre 2015

Appello nonviolento a Mattarella per fermare le guerre italiane (NATO)



Occorre il disarmo, adesso.
Occorre la smilitarizzazione, adesso.
Occorre la nonviolenza, adesso.

UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Signor Presidente della Repubblica italiana,
"L'Italia ripudia la guerra" e' scritto nella Costituzione della Repubblica italiana.
E allora perche' l'Italia continua a prendere parte alla guerra afgana?
E allora perche' l'Italia rifornisce di armi regimi assassini e guerre in corso?
E allora perche' l'Italia sperpera oscenamente 72 milioni di euro al giorno per le spese militari?
E allora perche' l'Italia continua a far parte di un'organizzazione terrorista e stragista come la Nato?
E allora perche' l'Italia sostiene alleanze, organizzazioni, regimi assassini?
"L'Italia ripudia la guerra" e' scritto nella Costituzione della Repubblica italiana.
In questo tragico momento della storia dell'umanita' l'Italia torni al rispetto della sua legge fondamentale: ripudi la guerra.
*
Signor Presidente della Repubblica,
si adoperi affinche' cessi questo immane crimine, si adoperi affinche' cessi ogni complicita' dell'Italia con la guerra e le stragi, si adoperi per il rispetto rigoroso della legalita' costituzionale che ripudia la guerra, si adoperi per il rispetto rigoroso del primo principio che fonda ogni civile convivenza: salvare le vite invece di sopprimerle.
Ogni vittima ha il volto di Abele. Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Voglia gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 6 ottobre 2015


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Commento e integrazione di Valeria Sonda:

" ... La NATO bombarda gli ospedali ed uccide i civili con i droni USA ma chiede, in modo  inflessibile, che la Russia sospenda i raid sui gruppi terroristi in Siria e si preoccupa per le eventuali vittime civili.

Da notare che la NATO è quella organizzazione militare che ha contribuito ad armare ed addestrare i terroristi takfiri che hanno seminato morte e distruzione nel paese arabo per quasi cinque anni, senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze sulla popolazione civile che è rimasta, in alcune zone del paese, sottoposta alla violenza dei tagliagole jihadisti ed adesso questa stessa organizzazione si preoccupa per la loro incolumità.

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